Cartesius (miniserie televisiva)
Aspetto
Cartesius
Miniserie TV
Ugo Cardea nel ruolo di Descartes
Titolo originale |
Cartesius |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia, Francia |
Anno |
1974 |
Genere | storico, biografico |
Produttore | Renzo Rossellini |
Regia | Roberto Rossellini |
Soggetto | Roberto Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa |
Sceneggiatura | Roberto Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa |
Rete televisiva | Rai 1 |
Interpreti e personaggi | |
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Cartesius, miniserie TV italiana del 1974 con Ugo Cardea, regia di Roberto Rossellini.
Episodio 1
[modifica]- La nostra intelligenza non deve mai soggiacere ad un irragionevole timore dell'errore. Essa deve affrontarlo e conoscerlo, per essere in grado di vincerlo. (Padre gesuita)
- Devo [...] ricordarvi ciò che consiglia la nostra regola: «Negli studi, così come conviene incitare, spingere, incoraggiare coloro che ne hanno bisogno, è necessario frenare chi corre troppo in fretta». E voi correte molto, mio caro Descartes. (Padre gesuita)
- Il giovane Descartes è pieno di curiosità. [...] Egli è convinto che le nuove scienze, se si avvicinano alla verità, aiutano a scoprire ed amare anche Dio, che è la verità somma. (Padre gesuita)
Episodio 2
[modifica]- Io non parlerò mai delle cose della teologia, mai. Esse dipendono da verità rivelate attraverso la parola di Gesù Cristo e dei suoi profeti. Ma quanto alle questioni della filosofia, io dico invece che esse devono essere esaminate tutte con la ragione umana. È attraverso questa strada che io ho provato i fondamenti della fisica. Ed attraverso la medesima strada, al di là delle scienze fisiche, io sono fermamente convinto di poter dimostrare le questioni della filosofia e della metafisica. (Descartes)
- Quanto poi al quesito che mi avete posto, se i procedimenti matematici siano per la loro stessa natura idonei ad avvicinare la mente dell'uomo al mistero di Dio, io vi rispondo che tutto il creato è opera sua. E le verità matematiche, che dipendono da lui, sono anch'esse opera sua, come tutto il resto della creazione. Dire che tali verità sono avulse e indipendenti da lui, sarebbe come paragonare Iddio a un Giove o a un Saturno, sarebbe come volerlo sottoporre a una realtà esterna da lui e da lui indipendente. La chiarezza delle matematiche, le loro regole, vengono da Dio e vi sono sottoposte. Perché quindi si deve aver timore che esse possano venire utilizzate da noi uomini quale strumento per conoscere tutte le verità? (Descartes)
- Chi ha provato il male, gusterà meglio il bene. (Elena)
- Non c'è lungo giorno che non arrivi a notte. (Elena)
- E voi alzatevi, perché volpe addormentata rimane a bocca asciutta. (Elena)
- Un proverbio dice: "Fatti una buona reputazione e dormi senza preoccupazione". (Elena)
- Nobiltà poco si apprezza, se manca la finezza. (Elena)
- In fondo, parlare delle proprie pene è già consolarsi. (Elena)
- Quando la volpe fa la morale, povere le mie galline. (Elena)
- Tutta la filosofia è come un albero, del quale le radici sono la metafisica, il tronco è la fisica e i rami tutte le altre scienze, che si riducono a tre principali, ossia la medicina, la meccanica e la morale. Intendo la più alta e la più perfetta morale, la quale, presupponendo una completa conoscenza delle altre scienze, è il più alto grado della saggezza. (Descartes)
Proverò a me stesso che una cosa, un'anima che pensa, vuol dire che dubita, che afferma, che nega, che conosce poche cose e ne ignora molte, che ama, che odia, che vuole, che non vuole più, che ricorda, immagina e sente. Tenterò nel dolore di estendere la mia conoscenza, considererò con cura se non posso ancora scoprire dentro di me qualche altra cosa che non abbia fino a questo momento ancora percepito. Io ho la sicurezza di essere una realtà che pensa, ma da dove mi viene questa certezza? (Descartes)