Caucaso
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Citazioni sul Caucaso.
Citazioni
[modifica]- Il Caucaso, sì, contiene troppe cose, troppe anche per la matematica risoluta e liquidatoria di Putin: il fuoco di prometeo e l’acqua del Diluvio, le amazzoni che amarono Alessandro, un luogo dove l’umanità si trasforma, si rigenera e si reincarna dopo la prova feroce della sofferenza. Per i russi terra di poesia, di miti, di feroci battaglie, loro abituati all’obbedienza e al rispetto cieco dell’Autorità hanno sempre incontrato la ambigua fascinazione dei montanari fieramente liberi disposti a morire per questo, valli e giogaie dove il saluto del «buon giorno» si traduce «Sii libero!». (Domenico Quirico)
- Il Caucaso è in Europa. L'Europa vi nacque. È qui che l'aquila squarcia ogni giorno le carni del Prometeo incatenato. (Adriano Sofri)
- Il Caucaso è la parte del mondo che, proporzionalmente alla sua superficie, conta il maggior numero di genti diverse. Già verso il principio della nostra èra, Strabone valuta a 70 i popoli che s'incontravano nel porto di Dioscurias, l'attuale Sukhúm-Kalé, mentre Plinio racconta che non richiedevano meno di 130 interpreti per intendersi in quel mercato della Colchide; ed ancora più tardi gli scrittori arabi davano al Caucaso il nome di Monte delle lingue. Le opere più recenti sull'etnografia generale del Caucaso vi riconoscono al giorno d'oggi più di 50 popoli distinti, 50 lingue ed altrettanti dialetti. (Stefano Sommier)
- Il Caucaso è pei Russi il paese del sogno: Puchkine e Lermontof[1] ne hanno celebrati gli incanti. Quella regione aspra di monti, verdeggiante di praterie sterminate, accarezzata dagli effluvi dei tepidi venti del mezzogiorno, gioconda di tipi femminei di bellezza forte e soave, offre ai giovani fervidi ed ardimentosi quanto essi più anelano: sole, montagne, libertà, canti di poeti vagabondi, sorrisi affascinanti di donne alte e snelle. (Felice Momigliano)
- Il Caucaso è storicamente luogo di una convivenza tra comunità non solo pacifica, ma anche fraterna. (Nicolai Lilin)
- Il Caucaso è una regione unica al mondo dove coabitano letteralmente centinaia di popoli diversi, è come un'enorme parco che oltre ad una natura meravigliosa conserva minuscole popolazioni montane, ognuna delle quali ha una propria lingua, una propria cultura e proprie tradizioni nelle quali si riflettono tutte le epoche, tutta la storia dello sviluppo dell'umanità. Ma proprio in questa unicità si nasconde il germe dell'ingovernabilità; la psicologia dei montanari, di questi piccoli popoli in balia della guerra rifiuta i compromessi pacifici. Il governo centrale, anche volendo, non è in grado di controllare tutto il territorio e la gente continua a combattere, non più con coltelli e fucili, come succedeva nel secolo scorso, ma con carri armati e missili, distruggendo così la propria cultura, la propria riserva naturale e etnica unica al mondo. (Boris Nikolaevič El'cin)
- Il mondo di un abitante del Caucaso è chiuso, ristretto, limitato al proprio villaggio, alla propria vallata. Patria è ciò che si può abbracciare con un solo sguardo, che si può percorrere in un giorno. Il Caucaso è un ricchissimo mosaico etnico costellato da un numero infinito di piccoli, spesso microscopici gruppi, clan, tribù, raramente popoli (sebbene, per questioni di prestigio e di rispetto, qui si parli comunemente di "popolo" anche quando si tratta di piccole comunità). (Ryszard Kapuściński)
- Il Segretario generale delle Nazioni Unite è un politico rispettabile, ma capisce poco i problemi del Caucaso. Anche il mondo li conosce poco e quando se ne renderà conto sarà tardi. Qui è peggio che nei Balcani. (Eduard Shevardnadze)
- La pace nel Caucaso, l'eliminazione dei conflitti esistenti sono la volontà principale dei popoli del Caucaso. (Heydər Əliyev)
- La Russia vuole impadronirsi delle rotte energetiche del Caucaso. (Mikheil Saak'ashvili)
- Nel Caucaso la verità è un concetto elastico, malleabile. Spesso le leggende sono più vere della verità. Siamo noi europei a illuderci di potere conoscere la verità vera, di poterla toccare con mano. Qui la verità è qualcosa di individualizzato, di intimo, di personale. (Wojciech Górecki)
- Tre, quattro volte per secolo i russi fanno la guerra al Caucaso. Uccidono, bruciano villaggi e boschi, deportano, saccheggiano. (Adriano Sofri)
- È vero che la pace nel Caucaso è nell'interesse di tutti, ma è semplice buon senso riconoscere che la Russia ha qui radici che provengono dalla geografia e da secoli di storia.
- Il Precaucaso è un crocevia di civiltà, culture e religioni diverse. La sua ricca e variegata storia ha sempre suscitato in me un vivo interesse.
- Io ho passato molti anni nel Caucaso settentrionale, una regione popolata da molte nazionalità diverse. Non solo ogni città e ogni villaggio di montagna è abitato da persone di nazionalità differenti: lo è anche l'intera regione. La storia del Caucaso settentrionale comprende diverse pagine dolorose; ma negli anni del governo sovietico la situazione è mutata radicalmente. Non intendo affatto idealizzarla, tuttavia i rapporti tra le nazionalità presenti in questa regione multi-etnica sono caratterizzati da un atteggiamento rispettoso, cooperazione, rapprochement e coesione. So per esperienza che i montanari sono molto sensibili all'amicizia ma anche ad ogni manifestazione di arroganza nei loro confronti.
- Nel Caucaso avevo sentito un proverbio che sosteneva che per un «montanaro» vivere senza avere ospiti è come vivere senza l'aria, ma quando l'ospite si trattiene un po' troppo, al «montanaro» viene a mancare l'aria, e lo raccontai ai miei conoscenti. Ma loro non erano d'accordo.
- Qui, in questa mia «piccola» patria, ho avuto le mie prime lezioni di internazionalismo. Non si tratta solo di una teoria, era il presupposto fondamentale della vita comune nel Caucaso settentrionale. Persone di differente nazionalità che vivevano fianco a fianco nel loro aul, villaggio o stanitza, serbando la propria cultura e le proprie tradizioni e, al tempo stesso, si aiutavano reciprocamente, si scambiavano ospitalità e lavoravano insieme, trovando una lingua comune.