Fran Lebowitz. Una vita a New York
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Fran Lebowitz. Una vita a New York
Miniserie TV
Titolo originale |
Pretend It's a City |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno |
2021 |
Genere | documentario, biografico |
Stagioni | 1 |
Episodi | 7 |
Regia | Martin Scorsese |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Fran Lebowitz. Una vita a New York, miniserie televisiva del 2021 con Fran Lebowitz, regia di Martin Scorsese.
Episodio 1, Fingi che sia una città
[modifica]- Io non posso fermarmi un secondo o fumarmi una sigaretta davanti a un locale senza che dieci persone mi chiedono indicazioni all'istante. E questo mi stupisce. Penso sempre: "Davvero vi sembro un tipo cordiale?" (Fran)
- Persona dal pubblico: Ciao Fran. Sai, non avevo mai sentito parlare di te.
Fran: Gran bel modo per rompere il ghiaccio. - Il mio stile di vita, dice? Non credo che il termine "stile" mi si addica. (Fran)
- Le persone mi chiedono spesso perché sono qui [New York]. Eh, insomma. Dov'è che mi suggerite di andare? Vedete, il fatto è questo: se potessi solo prendere in considerazione altri posti, sarei già lì. (Fran)
- Ci sono alcuni tipi di snobbismo che ritengo negativi. Ovviamente non sono quelli che ho io. Chiaro? Voglio dire il mio genere di snobbismo non implica quelle domande come: "Chi è tuo padre? Che scuole hai frequentato? Dove sei cresciuto?" Piuttosto: "Sei d'accordo con quello che dico?" Ecco il mio snobbismo! O… "la pensi così? Sbagli!" (Fran)
- A New York molte cose succedono a notte fonda. (Fran)
Episodio 2, Affari culturali
[modifica]- Come s'impara il senso dell'umorismo? Nello stesso modo in cui s'impara a diventare alti. (Fran)
- [Filmato di repertorio] Ok. Cosa pensate che sia la musica? La musica sono note, note e suoni meravigliosi uniti in modo tale da suscitare piacere quando li si ascolta. Tutto qua. (Leonard Bernstein)
- Lui [Leonard Bernstein] spiegava la musica in televisione e rappresentava perfettamente l'idea che aveva un bambino di un direttore d'orchestra. Era davvero bravo. (Fran)
- "Questo è quello che si può fare con uno strumento musicale e non fa per te, Fran. Tu non sei in grado. Non importa quanto a lungo ti eserciti". Lo sapevo. Me ne resi conto, quindi capii cosa fosse il talento, poiché riconobbi che io non ne avevo. (Fran)
- Martin Scorsese: Perché secondo te così tanti giovani continuano a venire a New York? Cosa c'è qui?
Fran: New York! Ecco cosa c'è. Cosa non c'è qui? Questa è la domanda. Non importa da dove vengano, non è New York. Quindi vengono qui. - Molte persone che conosco che sono venute a New York da varie parti del mondo, molte persone hanno avuto successo più della gente nativa di New York, questo perché credo che quelli nati a New York capivano quanto fosse difficile. Ma se non te ne rendevi conto, allora venivi qui! (Fran)
- Non ho mai pensato di non poter fare le cose. Cosa stupefacente, considerato che a scuola ero un disastro e non è che avessi altre esperienze. Non c'è fallimento accademico peggiore che essere espulsi dal liceo. Diciamo che come biglietto da visita non era il massimo. Ma non ci pensavo. Andai a New York per fare la scrittrice. Nient'altro. (Fran)
- Nessuno deve morire in nome del tuo taglio di capelli, ma il tuo modo di scrivere… Fermati! Smettila! Non sei capace! (Fran)
- La prima cosa di uno scrittore o di un pittore o qualunque tipo di artista: è il talento. E l'aspetto più bello del talento è che è l'unica cosa, l'unica cosa che mi viene in mente ad essere distribuita in maniera totalmente casuale nella popolazione mondiale. Non è possibile controllarlo. E cioè non puoi comprarlo, non puoi impararlo e certo non puoi ereditarlo. Non è un fatto genetico, ok? È sparpagliato come granelli di sabbia nel mondo. Può spuntare praticamente ovunque. (Fran)
- [Estratto da Remember Marvin Gaye regia Richard Olivier] Un artista, se è davvero un artista, è interessato solo a una cosa: risvegliare le menti degli uomini. Far capire agli uomini e alle donne che c'è qualcosa di più grande di ciò che vediamo in superficie. Questo si riflette sempre nella musica di un vero artista, nelle sue opere, nei suoi quadri. (Marvin Gaye)
- I musicisti sono adorati dalla gente. Veramente amati perché loro danno la possibilità a tutti di esprimere emozioni e ricordi. Non c'è un altro mezzo in grado di farlo. (Fran)
- Io credo veramente che solo i musicisti, probabilmente musicisti e cuochi siano in grado di portare gioia nella vita delle persone. (Fran)
- La musica rende le persone felici senza fare danni, mentre molte cose che danno gioia fanno male. (Fran)
- Le uniche persone che mi contraddicono quanto te [Spike Lee], sono i miei parenti. (Fran)
- Non vedi un quadro per sapere come finirà? Non è il motivo perché ammiri un Picasso. Mentre una partita la guardi per sapere il risultato. Se sai già come finisce, che Jordan ha vinto, la guardi ancora?
- Martin Scorsese: Secondo te nella nostra cultura, fra tutte le forme d'arte qual è… qual è la più, non saprei, qual è la più carente, forse?
Fran: Intendi qual è la peggiore?
Martin Scorsese: Già.
Fran: Certo. Già è una scelta difficile. Quale ha più possibilità d'imbrogliare? Io direi: le arti visive. Sai quelle chiamate "arti visive" . - Quando vai a un'asta e tirano fuori un Picasso, silenzio assoluto. Ma poi bassano il martelletto al prezzo finale e applaudono. Capisci? Viviamo in un mondo in cui si applaude il prezzo, ma non l'opera. (Fran)
- [Su Charles Mingus] Una volta si sparò al piede perché sua moglie, che ai tempi era la sua fidanzata, l'aveva lasciato. Così si sparò un piede e poi si mise a camminare sanguinando fino al suo appartamento per farle vedere cosa aveva fatto. Si sparò un piede da solo! (Fran)
- Molti lo considerano un genio musicale, mia madre lo considerava un mangione. (Fran) [Su Charles Mingus]]]
- Duke Ellington è l'unica persona a cui Charles Mingus portasse rispetto. Charles da giovane suonava nella band di Duke Ellington, ma fu licenziato. Charles era molto arrogante. Non voleva parlare con la gente. Disprezzava molte persone, ma l'unico uomo che davvero rispettava era Duke Ellington a tal punto che in sua presenza quasi non alzava lo sguardo. E Duke gli urlava spesso contro: "Charles!" E lui: "Scusa Duke". Era come, era come, era totalmente diverso. Che fine ha fatto Charles? Capisci? Dicono che tutti abbiano una persona così nella vita. Non importa quanto siano arroganti o quanto siano grandi. (Fran)
- Se ammiri il lavoro di qualcuno ne assorbi un po' anche tu. (Martin Scorsese)
- [Filmato di repertorio] Duke Ellington: Siamo arrivati al punto in cui i compositori contemporanei o quelli che dovrebbero essere compositori jazz moderni, escono tutti dallo stesso conservatorio.
Leonard Bernstein: Esattamente.
Duke Ellington: Ed è difficile capire dove fermarsi.
Leonard Bernstein: Tu sei stato sicuramente un pioniere.
Duke Ellington: Non ho fatto il conservatorio.
Leonard Bernstein: Però sei stato uno dei primi a scrivere il cosiddetto jazz sinfonico.
Duke Ellington: Il mio conservatorio era il cinema Capitol. Ascoltavo la sinfonia prima dei film.
Leonard Bernstein: Forse la differenza tra me e te: tu hai scritto jazz sinfonico e io ho scritto sinfonie jazz.
Episodio 3, Trasporti pubblici
[modifica]- Sono sempre stata abbastanza nervosa, ma adesso sono in uno stato di rabbia perenne. (Fran)
- Il brutto di uscire dal tuo appartamento è che c'è così tanta gente lì fuori. (Fran)
- La cosa migliore del mio appartamento, oltre al fatto che è stupendo, è che posso decidere chi farci entrare. Il che è molto importante per me ed è una cosa che non puoi fare nella hall di un hotel. Ci ho provato. (Fran)
- Quello che mi stupisce di viaggiare sugli aerei privati di altri, è essere lì. Perché penso: "Che se fosse il mio aereo, tu non ci saresti". (Fran)
- Sul set di Wall Street non ti o visto, finché non ho mandato veramente tutto a puttane. (Fran)
- Non me lo sto inventando. È impossibile fare satira in questo campo. Lo giuro su Jonathan Swift! (Fran)
- Non sistemiamo niente di fondamentale, no. Facciamo prima il resto. (Fran)
- Basterebbe una corsa in metro per fare diventare il Dalai Lama una persona lunatica, arrabbiata. (Fran)
- Credo che se hai più di 14 anni, non hai tempo di aspettare l'autobus. Cioè, se sei un bambino e hai otto o nove anni, puoi pensare: "Il bus ci metterà un'ora e mezza, ma fa lo stesso, perché ho nove anni. Ho un sacco di tempo da perdere". Ma se non hai nove anni: "Mi dispiace, ma sono troppo vecchia. Non ho tempo da perdere per aspettare il bus." (Fran)
- Sono una di quelle persone che iniziano ad aspettare l'autobus insieme ad altra gente, ma mentre sei lì con quella che sta diventando una comunità di persone che aspettano il bus, qualcuno molla. Semplicemente se ne va, qualcuno prende un taxi. Io sono una di quella che dice: "Non lascerò questo investimento. Ho aspettato 25 minuti. Se me ne vado, questa mezz'ora andrà persa. Non riavrò questo tempo." È un fatto. (Fran)
- Se mi vedi all'ingresso con una valigia, sto andando a fare soldi. Ok? Non vado a spenderli, li spendo qui. È qui che li spendo. Vado, salgo sull'aereo, arrivo nei posti, faccio soldi, torno con i soldi, li spendo nell'appartamento, sto a casa mia. Cioè cerco di guadagnare dei soldi al fine di avere questa casa. Devo continuare a viaggiare per poter stare qui. (Fran)
- Ero su un aereo diretta a Los Angeles ed ero al punto in cui pensi: "Sto per uccidere qualcuno." (Fran)
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