Giovanni Preziosi

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Giovanni Preziosi (1881 – 1945), politico italiano.

Citazioni su Giovanni Preziosi[modifica]

  • Esisteva [in Italia], per la verità, fin dal 1920, un marginale filone di antisemitismo alimentato da un prete spretato, Giovanni Preziosi, e dalla sua rivista «La vita italiana», sovvenzionata da Farinacci, [...]. Un lugubre fanatico, senza seguito, riemerso durante La Repubblica sociale per chiedere l'applicazione in Italia delle leggi naziste di Norimberga e finito dopo il 25 aprile 1945 suicida con la moglie a Milano. (Silvio Bertoldi)
  • Giovanni Preziosi, un ex prete, il più fanatico antisemita esistente in Italia, colui che, anche durante gli anni in cui di antisemitismo del regime ancora non si parlava neppure, aveva cercato di issare quella bandiera e di farla trionfare. (Paolo Alatri)
  • L'antisemitismo di Preziosi ricalcò tutte le argomentazioni naziste sulla «congiura mondiale» dell'ebraismo, attingendo largamente, per convalidare le sue tesi, a quel grossolano falso che porta il nome di Protocolli dei Savi Anziani di Sion. (Indro Montanelli e Mario Cervi)
  • Piccolo di statura, un aspetto che ricorda quello di Goebbels senza averne la luce diabolica, lo sguardo obliquo e acido di chi non si sente sufficientemente ascoltato e seguito, Preziosi rincara ogni giorno la dose del suo antisemitismo; ovvero, a dirla in linguaggio psicoanalitico, si lascia giocare ogni giorno di più dal suo delirio razziale. Fino al momento della resa dei conti, quando dai balconi di quella stessa casa di Desenzano, si lancerà giù a sfracellarsi, la mano nella mano della moglie, Valeria Bertarelli, una donna dai capelli argentei molto più alta di lui. (Giampiero Mughini)
  • Sulla sua rivista La vita italiana elaborò le linee di un antisemitismo che, dapprima rivolto contro le centrali ebraiche di potere economico, assunse successivamente i caratteri del razzismo più intransigente, in perfetta consonanza con le tesi naziste. (Indro Montanelli e Mario Cervi)
  • Tra i pochi che [delle leggi razziali fasciste] ne trassero grande vantaggio fu l'abietto prete Preziosi che, benché antipatico a tutti e anche a Mussolini, divenne ministro di Stato, mentre era uomo che meritava solo di finire in carcere. (Francesco Saverio Nitti)

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