Antisemitismo

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Un'agitazione antisemita a Parigi, in occasione dell'affare Dreyfus

Citazioni sull'antisemitismo.

  • A mio parere ci sono tre ragioni per le quali l'antisemitismo riappare con vigore. La prima è che, storicamente, cresce sempre di più quando e dove l'economia va male. In un momento in cui la disparità di reddito è in crescita, quando centinaia di milioni di persone vivono in condizioni di estrema povertà, alcuni trovano negli ebrei il capro espiatorio piuttosto che guardare la vera fonte dei loro problemi. La seconda è un odio irrazionale e fuori luogo verso Israele. Troppe persone lo vedono come uno stato di apartheid e incolpano gli abitanti di un'intera religione per ciò che, in verità, sono le decisioni nazionali di politica interna. Qualcuno crede davvero che le vittime innocenti di quel negozio kosher a Parigi e in quel bar mitzvah in Danimarca avessero qualcosa a che fare con le politiche israeliane e palestinesi o la costruzione di insediamenti a duemila miglia di distanza? La terza ragione è semplice demografia. L'Europa è ora sede di 25 a 30 milioni di musulmani, due volte tutta la popolazione ebraica del mondo. All'interno di ogni comunità religiosa ci sarà sempre una frangia estremista, le persone che sono radicalizzate e guidate dall'odio, respingono le religioni che hanno bisogno di predicare il rispetto, la tolleranza e l'amore. Stiamo vedendo gli effetti amplificati di quel piccolo elemento radicalizzato. Con Internet, il virus dell'odio può poi accelerare da nazione a nazione. (Michael Douglas)
  • Alcuni volutamente confondono antisemitismo e opposizione alla politica israeliana. [...] C'è chi ha interesse a impedire che si critichi lo Stato di Israele. Questo è un antisemitismo inventato. (Alessandro Barbero)
  • Anche nei riguardi degli ebrei, dicono che occorre distinguere. L'ebreo va al caffè, a teatro, al cinema, traffica, chiacchiera, mormora, irride; ma che fare? Si possono bastonare gli ebrei sulla strada? Ohibò; non sarebbe civile. Civile è invece lasciarsi beffare dall'ebreo, subirne la provocazione, assistere alla sua quotidiana pacifica digestione di parassita. Vedere un ebreo comodamente a sedere in un autobus strapieno e non gettarlo dal finestrino per offrire il suo posto a una vecchia che non si regge in piedi, è prova di civiltà. (Telesio Interlandi)
  • Anche nel democratico più liberale si può nascondere una sfumatura di antisemitismo: egli è ostile all'ebreo nella misura in cui questi osa pensarsi, appunto, ebreo. (Jean-Paul Sartre)
  • È il sionismo a decidere chi è antisemita e chi invece non lo è, e questa decisione viene presa sulla base del consenso alla annessione dei territori palestinesi. (Costanzo Preve)
  • È una contraddizione che un cristiano sia antisemita. Un po' le sue radici sono ebree. Un cristiano non può essere antisemita! L'antisemitismo sia bandito dal cuore e dalla vita di ogni uomo e di ogni donna! (Papa Francesco)
  • È una vecchia tradizione e nessuno è mai riuscito a spiegare da dove nasca. In Europa l'antisemitismo è cresciuto con l'"arrivo" degli immigrati musulmani. E badi bene, non c'è alcun antisraelismo o antisionismo. È puro antisemitismo. I fanatici non gridano "uccidi gli israeliani", ma itbach al yahud, "uccidi l'ebreo". (Noah Klieger)
  • Era, e rimane, questa l'essenza dell'antisemitismo moderno, che era sì razziale, ma ancor più spirituale [cioè nazionale]. (John Lukacs)
  • Ero al liceo e con un amico vediamo passeggiare due persone con abiti che riconducono alla religione ebraica. L'amico senza intento provocatorio mi disse: "Michael, tutti gli ebrei imbrogliano negli affari". "Di cosa stai parlando?", gli dissi. "Michael, dai, si sa", rispose. Con poca conoscenza di ciò che vuole essere un ebreo, mi sono trovato a difendere appassionatamente il popolo ebraico. Ora, mezzo secolo dopo, devo difendere mio figlio. L'antisemitismo è come una malattia che va in letargo e divampa all'improvviso con una nuova causa politica scatenante. (Michael Douglas)
  • I crimini di cui gli ebrei sono stati incolpati nel corso della storia – crimini intesi a giustificare le atrocità perpetrate contro di essi – sono mutati in rapida successione [...] Le accuse contro di loro, accuse della cui falsità gli istigatori erano ogni volta perfettamente consapevoli, superavano ogni immaginazione, ma hanno influenzato ripetutamente le masse. [...] In questo caso, si può parlare di antisemitismo latente. (Albert Einstein)
  • I Rumeni accusano gli ebrei di emigrare troppo facilmente e li espellono senza ragione, i Rumeni accusano gli ebrei di non esercitare mestieri utili ad un paese agricolo come la Rumenia, e non permettono agli israeliti di possedere beni territoriali. (Angelo Sullam)
  • Il corpo umano non è in grado di contenere nello stesso tempo l'alcool e l'antisemita. Basta che ci entri un po' d'alcool, perché cominci a uscirne l'antisemita. (Stanisław Jerzy Lec)
  • In Italia non c'è mai stato un vero e proprio antisemitismo; tanto meno presso le classi più colte. I governanti possono avere incrudelito qualche volta, e dal sedicesimo secolo permessa o voluta l'istituzione del Ghetto; può il popolino, e del popolino soltanto la razzamaglia, aver perseguitati gli ebrei con la beffa talvolta crudele; ma in nessuno Stato italiano la persecuzione contro di essi fu organizzata con la imperiosità e l'intransigenza, che fu presso i certi popoli slavi e balcanici, né il il disprezzo e l'odio furono mai quali i cattolici francesi e i protestanti tedeschi ed inglesi ebbero in tutti i tempi contro quei paria d'Europa. (Luigi Tonelli)
  • L'antisemitismo avvantaggia gli sfruttatori in quanto, come un parafulmine, devia i colpi rivolti dai lavoratori al capitalismo. L'antisemitismo è pericoloso per i lavoratori, perché è una falsa pista che li allontana dalla strada giusta e li conduce nella giungla. Quindi, i comunisti, in quanto internazionalisti coerenti, non possono non essere nemici inconciliabili e aspri dell'antisemitismo. Nell'Unione Sovietica, l'antisemitismo è severamente perseguito come un fenomeno ostile al sistema sovietico. Secondo le leggi dell'URSS, gli antisemiti attivi sono puniti con la morte. (Iosif Stalin)
  • L'antisemitismo come avversione vuoi religiosamente, vuoi socialmente, vuoi scientificamente motivata si è manifestata in ogni tempo ed in ogni popolo, ora qua, ora là, ora più debole, ora più forte; sarebbe ingiusto imputarlo proprio ai tedeschi e solo a loro. (Victor Klemperer)
  • L'antisemitismo deve essere una sola cosa con il cattolicesimo, nel senso che noi dobbiamo combattere i giudei, come i massoni, come i socialisti, come gli anarchici, per difendere la società civile, la patria e la croce di Gesù Cristo. (Henri Delassus)
  • L'antisemitismo è il socialismo degli imbecilli. (Vladimir Lenin)
  • L'antisemitismo è purtroppo antico quasi quanto gli ebrei e, com'è stato osservato, nasce proprio dallo stupore e dall'ira per questo popolo che non si riesce a dissolvere negli altri, ad assimilare. Non con le minacce e neppure, si noti, con le lusinghe. L'ebreo rinnegato che nei paesi cristiani accettava il vangelo era tolto da una condizione subumana per ricevere la pienezza dei diritti e, talvolta, onori e ricchezze. Eppure, la conversione era tanto rara che nell'Europa nordica medievale si poteva arrivare a promettere al rinnegato una baronia o una contea. I musulmani convertirono a milioni i cristiani e cancellarono la fede in Gesù da interi paesi ma non riuscirono a convertire gli ebrei. (Vittorio Messori)
  • L'antisemitismo è sempre stato il mezzo più economico impiegato da minoranze egoistiche per ingannare il popolo. (Albert Einstein)
  • L'antisemitismo ha segnato la mia infanzia, facendomi sentire sicuro solo a casa mia. (Steven Spielberg)
  • L'antisemitismo occidentale non è che uno degli episodi della lotta di classe che romba nel sottosuolo della società contemporanea: è la protesta della grande proprietà che si ribella all'assorbimento totale della finanza, lo sdegno della nobiltà attaccata al suolo che le assicurava in altri tempi il primato e che si strugge per l'influenza di questi intrusi [gli ebrei], jeri considerati come spazzature immonde, oggi arbitri della banca. (Felice Momigliano)
  • L'antisemitismo più violento comincia già con i più noti dottori della chiesa, con Ambrogio, Giovanni Crisostomo, Agostino – anche i roghi delle sinagoghe cominciano già sotto di loro! – e portò in modo conseguente a enormi sacrifici di sangue e di proprietà ebraiche per tutto il medioevo – quando la chiesa anticipò la «stella di Davide» hitleriana, nonché lo slogan nazista «Non comprate dagli ebrei!» – e molto più in là. Gli ebrei furono uccisi, affogati, sottoposti al supplizio della ruota, impiccati, fatti a pezzi, squartati, bruciati vivi e sepolti vivi. Furono trascinati con le corde e per i capelli ai fonti battesimali; l'alto clero partecipò attivamente, e nessuna persecuzione gli parve mai abbastanza aspra. (Karlheinz Deschner)
  • L'atteggiamento di animale che fugge, di animale che si nasconde, atteggiamento che da secoli hanno avuto gli ebrei, è la causa principale dell'antisemitismo poiché risveglia in certa gente gli istinti animaleschi e criminali che sonnecchiano più o meno in fondo a ogni individuo. È il bisogno bestiale di certa gente stupida e maligna che la spinge ad attaccare, a offendere, a perseguitare chi fugge e chi si nasconde e in questo quella gente stupida e malvagia è incoraggiata dal fatto di sapere che non rischia nulla perché sa che l'individuo contro il quale si manifesta la sua malvagità non si rivolterà mai per insultarla e minacciarla come se lo merita. L'antisemitismo è non solo un fenomeno di sadica malvagità, ma anche un fenomeno di grande vigliaccheria. (Giorgio de Chirico)
  • L'ebreo moderno non può vivere senza l'antisemitismo. Se non c'è, fa di tutto per farlo nascere. (Isaac Bashevis Singer)
  • L'Italia era uno dei pochi paesi d'Europa dove ogni misura antisemita era decisamente impopolare. (Hannah Arendt)
  • La fusione dell'antisemitismo con l'antibolscevismo funse da fattore moltiplicatore di una avversione, che, con il tempo e il cumularsi di schemi razzistici e di schemi ideologici, consegnerà al fanatismo razzista dei regimi fascisti una miscela a dir poco esplosiva. (Enzo Collotti)
  • La lotta contro il sionismo non ha nulla in comune con l'antisemitismo. Il sionismo è nemico dei lavoratori di tutto il mondo, tanto di chi è ebreo quanto di chi non lo è. (Iosif Stalin)
  • [Fino all'affare Dreyfuss in Francia] le sinistre avevano mostrato chiaramente la loro antipatia per gli ebrei. Esse avevano seguito la tradizione dell'Illuminismo, considerando l'atteggiamento antiebraico come una parte integrante dell'anticlericalismo. (Hannah Arendt)
  • Leggere dei cartelli, che mi sono tranquillamente copiato, nei quali ci si minaccia la morte, accusandoci per esempio di tradimento e di omosessualità, è una esperienza che non a tutti è dato di vivere. La prima impressione è di curiosità, poi ritorna l'eterna domanda fondamentale, la cui ingenuità non è sommersa da tanto studio e tante discussioni: «Che responsabilità abbiamo nell'essere figli di ebrei e non di cristiani?». (Emanuele Artom)
  • Ma Auschwitz non deve diventare un simbolo di legittimazione del sionismo, che agita l'accusa di antisemitismo in tutti coloro che non lo accettano radicalmente, e che non sono disposti a derubricare a semplici errori i suoi veri e propri crimini. (Costanzo Preve)
  • Mentre la costituzione rumena chiama stranieri gli ebrei e toglie ad essi il diritto di acquistare immobili rurali per prescrizione, compera e donazione e, secondo la giurisprudenza persino per successione; le leggi precedenti e susseguenti la costituzione stessa obbligano gli ebrei al servizio militare nelle peggiori condizioni. Essi infatti non possono essere né volontari, né medici, né farmacisti, né possono aspirare a grado alcuno nemmeno a quello di caporale; israeliti, che durante la guerra dell'indipendenza erano stati sul campo di battaglia creati ufficiali, vennero retrocessi in omaggio alla legge. (Angelo Sullam)
  • – Mio zio Leo (ho pranzato con lui l'altro giorno) è una di quelle persone che se qualcosa va storto da la colpa all'antisemitismo. Gli spaghetti non sono al dente? È il cuoco che è antisemita!
    – Conosco il tipo.
    – Punta su un cavallo che perde? È il fantino che è antisemita! E anche il cavallo! Non trova posto al tempio? È il rabbino che è antisemita! (Seinfeld)
  • Per i sionisti, e anche per Herzl, come pure più tardi per Weizmann, l'antisemitismo era una naturale reazione dei popoli ospitanti alla diversità ineliminabile e all'attività espansiva, che si fonda sulla superiorità intellettuale degli ebrei. Solo il trasferimento nella vecchia patria, che la loro religione aveva prospettato nei due millenni della diaspora, sia pure nel travestimento irrazionale della speranza in un «Messia personale», offriva la via d'uscita salvifica di fronte allo scoppio delle grandi lotte sociali, nelle quali gli ebrei altrimenti sarebbero stati stritolati quali protagonisti delle fazioni nemiche. (Ernst Nolte)
  • Quanto più è vero che si può comprendere l'antisemitismo solo a partire dalla nostra società, tanto più mi sembra vero che oggi la società stessa può essere pienamente compresa solo a partire dall'antisemitismo. (Max Horkheimer)
  • Quel che penso veramente è che, scavando più in profondità, in questo paese vi sia un forte antisemitismo: e tutto ciò [l'opposizione della comunità ebraica al movimento evangelico universitario Campus Crusade] non farà altro che fomentarlo. [...] Non escludo che abbiano un desiderio di morte. È questo, si sa, il problema dei nostri amici ebrei da secoli e secoli. (Richard Nixon)
  • Sabato 18 [ottobre 1941] tra le grate del cancello della scuola ebraica si trova un biglietto scritto a mano: «Morte agli Ebrei! non vogliamo gli Ebrei in campo di concentramento, ma bensì al muro coi lanciafiamme». In varie parti di Torino centro, scritte analoghe a inchiostro indelebile.
    Una ventina di giovani ebrei, notti fa, avevano strappato i manifesti; io ero contrario, perché mi pareva che non fossero gli ebrei a doverli strappare, ma forse avevo torto. (Emanuele Artom)
  • Si chiama antisemitismo la diffusione dell'odio contro gli ebrei. Quando la maledetta monarchia zarista viveva i suoi ultimi giorni, essa cercava di aizzare contro gli ebrei gli operai e i contadini ignoranti. La polizia zarista, alleata ai grandi proprietari fondiari e ai capitalisti, organizzava pogrom antiebraici. I grandi proprietari fondiari e i capitalisti cercavano di indirizzare contro gli ebrei l'odio degli operai e dei contadini estenuati dalla miseria. Anche in altri paesi capita spesso di vedere che i capitalisti attizzano l'odio contro gli ebrei per gettar polvere negli occhi all'operaio e distogliere il suo sguardo dal vero nemico dei lavoratori, il capitale. L'odio contro gli ebrei si mantiene saldamente solo dove il giogo dei grandi proprietari fondiari e dei capitalisti ha generato la profonda ignoranza degli operai e dei contadini. Soltanto gente completamente ignorante, completamente abbrutita può credere alle menzogne e alle calunnie diffuse contro gli ebrei. Sono residui della vecchia epoca feudale, in cui i preti facevano bruciare gli eretici sul rogo, i contadini erano servi, il popolo era schiacciato e muto. Questo vecchio oscurantismo feudale sta sparendo. Il popolo incomincia a vedere chiaro. Non sono gli ebrei i nemici dei lavoratori. I nemici degli operai sono i capitalisti di tutti i paesi. Fra gli ebrei vi sono operai, lavoratori: questi sono la maggioranza. Sono nostri fratelli oppressi dal capitale, nostri compagni di lotta per il socialismo. Fra gli ebrei vi sono kulak, sfruttatori, capitalisti, come ve ne sono fra i russi, come ve ne sono in tutte le nazioni. I capitalisti si sforzano di seminare e attizzare l'odio tra gli operai di diversa fede, di diversa nazionalità, di diversa razza. Chi non lavora si mantiene con la forza e col potere del capitale. I ricchi ebrei, come i ricchi russi, come i ricchi di tutti i paesi, sono alleati gli uni agli altri, schiacciano, opprimono, spogliano, dividono gli operai. Vergogna allo zarismo maledetto che ha torturato e perseguitato gli ebrei. Infamia e disonore su coloro che seminano l'odio contro gli ebrei, che seminano l'odio contro le altre nazioni. Viva la fiducia fraterna e l'alleanza degli operai di tutte le nazioni nella lotta per l'abbattimento del capitale. (Vladimir Lenin)
  • Una delle forme più odiose di antisemitismo era appunto questa: lamentare che gli ebrei non fossero abbastanza come gli altri, e poi, viceversa, constatata la loro pressoché totale assimilazione all'ambiente circostante, lamentare che fossero tali e quali come gli altri, nemmeno un poco diversi dalla media comune. (Giorgio Bassani)
  • Vi sbagliate se credete che la ragione possa essere di una qualche utilità a questo proposito. Anch'io, un tempo, l'ho creduto, e non ho cessato di protestare contro quella mostruosa infamia che si chiama antisemitismo. Ma non serve a nulla. Tutto è vano. Quello che potrei dirle, quello che si può dire in generale su questo problema, non sono che ragioni, argomenti logici e morali. Ma nessun antisemita si ferma a tali argomenti. Essi non ascoltano che il proprio odio, la propria invidia, i loro istinti infami. Tutto il resto è per loro indifferente. Sono sordi alla ragione, al diritto, alla morale. Non si può agire su di loro [...]. Non c'è protezione contro la plebe – che sia quella della strada o dei salotti – non fa differenza: la canaglia resta la canaglia, e l'antisemitismo è il convincimento della canaglia. È come una terribile epidemia, come il colera; non la si può né spiegare né curare. (Theodor Mommsen)

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]