Grammatica

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Allegoria della grammatica (L. de La Hyre, 1650)

Citazioni sulla grammatica e sui grammatici.

  • Certe cose avvengono perché non si sa la grammatica: tutti ne approfittano degli ignoranti. (Umberto D.)
  • È meglio che i grammatici biasimino noi, piuttosto che la gente non comprenda. (Agostino d'Ippona)
  • In nessun paese il genio grammaticale ebbe un carattere più spiccato ed una maggiore espansione che nell'India. La grammatica può dirsi veramente un prodotto originale della riflessione indiana. (Angelo De Gubernatis)
  • Io credo che la grammatica sia una via d'accesso alla bellezza. Quando parliamo, quando leggiamo o quando scriviamo, ci rendiamo conto se abbiamo scritto o stiamo leggendo una bella frase. Siamo capaci di riconoscere una bella espressione o uno stile elegante. Ma quando si fa grammatica, si accede a un'altra dimensione della bellezza della lingua. Fare grammatica serve a sezionarla, guardare come è fatta, vederla nuda, in un certo senso. (Muriel Barbery)
  • Io credo fermamente che la grammatica s'abbia ad insegnare a chi sa praticamente la lingua. S'impara a combinare infinitamente prima su lo scacchiere, e poi sul libro; datemi il libro prima dello scacchiere, ed io diverrò dottore e ignorante ad un tempo: la teoria insomma deve nella lingua, come forse in tutte le discipline, succedere alla pratica, perché non s'hanno mai nozioni generali e quindi regole sicure, senza risalirvi per le particolari. (Ugo Foscolo)
  • Io non l'ho mai voluta alle mani con niuno, né a campo aperto in battaglia, né in isteccato a duello. Ma se pur mai con alcuno, al certo nò co' Grammatici; terribili huomini, sì come quegli, de' quali le parole non son parole, ma fatti. E guardimi Iddio da punto mai stuzzicarli; ché, e per poco s'adirano, e se dan di piglio a que' loro squadernati Vocabolarij, come fossero lo Scongiuratore di Michele Scotto, in solamente aprirli, ne fanno saltar fuori, a guisa di Spiriti presti a ogni loro comando, tanti, non dico Nomi, e Verbi, ma Sopranomi, e Proverbi, che men periglioso sarebbe trovarsi in mezzo d'uno sciame di calabroni attizzati, che fra essi. (Daniello Bartoli)
  • La grammatica, che può governare perfino i re. (Molière)
  • La Grammatica è un fatto a posteriori, e tanto basta a screditarla. Il greco era arrivato alla sua massima perfezione, prima che i greci si sognassero di esaminare e codificare le leggi che lo governano. Un Pindaro, un Eschilo ignoravano perfettamente che cos'è un avverbio o una preposizione [...] e pure sono scrittori eccellenti. E ignoravano la Grammatica perché al tempo loro la Grammatica non era ancora nata. (Alberto Savinio)
  • La grammatica non è una perdita di tempo. (I Simpson)
  • La struttura grammaticale di una lingua cambia ancora più lentamente del suo patrimonio lessicale fondamentale. Elaborata nel corso delle epoche e divenuta carne e sangue della lingua, la struttura grammaticale muta ancor più lentamente del patrimonio lessicale fondamentale. Essa naturalmente subisce dei cambiamenti con l'andar del tempo, si perfeziona, migliora, precisa le sue regole e si arricchisce di regole nuove; ma le fondamenta della struttura grammaticale durano per lunghissimo tempo poiché, come insegna la storia, possono utilmente servire alla società per la durata delle varie epoche. (Iosif Stalin)
  • Le basi grammaticali della propria lingua madre si assimilano attraverso la conversazione e la lettura, o non si assimilano affatto. Ciò che fanno le lezioni di grammatica a scuola (o cercano di fare) è poco più che stabilire nomenclature. (On Writing: Autobiografia di un mestiere)
  • Ma si può dire che la geometria è per le arti plastiche ciò che la grammatica è per l'arte dello scrittore. (Guillaume Apollinaire)
  • Non è la grammatica che conta, ma il cuore! (Don Camillo)
  • Noi avvertiamo il caldo e il freddo anche senza termòmetro; però è bene averlo in casa; e così noi possiamo scrivere e parlare anche senza grammàtica; però è bene che essa vi sia. (Alfredo Panzini)
  • Un intelletto modica la grammatica, l'innalza, l'estende: l'immaginazione ha bisogno di un limite, di un freno; le regole senza dubbio servono a questo, ma nulla regge il corsiero quando squilla la tromba ed il santo fuoco della gloria agitasi nel nobile petto. (Jean-Baptiste Capefigue)

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