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Grido

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L'urlo di Edvard Munch

Citazioni sul grido.

  • – Aiuta sentire una voce.
    Silenzio o urla. È la storia del nostro mondo. (Ai confini della realtà)
  • Anch'io non sono affatto domato, anch'io sono intraducibile, | e lancio il mio grido barbarico sopra i tetti del mondo. (Walt Whitman)
  • C'è un momento nella vita in cui gridare è il solo dovere: come S. Giovanni nel deserto! (Giorgio La Pira)
  • E quel gettarmi alla terra, | quel gridare alto il nome del silenzio, | era dolcezza di sentirmi vivo. (Salvatore Quasimodo)
  • Grido, è vero, ma a fior di labbro. (Gesualdo Bufalino)
  • Il grido indica in modo semplice e potente che l'inflessibilità del mondo ha ceduto in un punto. Il nemico ucciso, l'animale catturato e divorato, la donna posseduta, ma anche l'incombenza della morte e lo scacco subito e il corpo e l'anima dilaniati sono, da che i mortali si affacciano sulla terra, i punti cardinali dove l'inflessibilità del mondo cede. Sino a quel momento l'ordine inflessibile del mondo è una parete che non si lascia scalfire o si spera non venga scalfita: i punti dove l'inflessibile è piegato, flesso, stanno sia al di fuori, sia all'interno del gridante.
    Il grido è lo schianto della parete si incrina, come il tuono è lo schianto del lampo che incrina il cristallo del cielo. L'incrinatura – la flessione dell'inflessibile – strappa il grido al mortale, come il lampo strappa il tuono al cielo. Incrinatura e grido fanno tutt'uno, nel senso che il grido non è l'oggetto di una decisione.
    Ma l'incrinatura degli inflessibili è il divenire del mondo. La flessione è l'«opera» che genera il mondo. I punti della flessione sono i vari modi in cui il mondo diviene. Il grido indica il divenire del mondo, lo esprime, ne è lo specchio come il tuono è lo specchio del lampo. È la parola primordiale. Ma anche ambigua. (Emanuele Severino)
  • Il grido. Sta all'inizio della vita dell'uomo sulla terra. Il grido di caccia, di guerra, d'amore, di terrore, di gioia, di dolore, di morte. Ma anche gli animali gridano; e per l'uomo primitivo grida anche il vento e la terra, la nube e il mare, l'albero, la pietra, il fiume. Ma solo l'uomo si raccoglie attorno al proprio grido, in assenza degli eventi che l'hanno provocato. (Emanuele Severino)
  • La cosa più saggia del mondo è gridare prima del danno. Gridare dopo che il danno è avvenuto non serve a nulla, specie se il danno è una ferita mortale. (Gilbert Keith Chesterton)
  • Nell'estremo dolore, i ruoli sono capovolti: gli uomini emettono grida bestiali e le bestie grida umane. (Malcolm de Chazal)
  • Questo è Roswell G. Flemington, ottanta chili di ciccia, voce tonante con molti decibel. Lui, come avrete intuito, è una persona molto rumorosa. Uno dei tanti che scambia sempre il volume con la sostanza, il suono con il significato e quindi urla per nascondere l'evidenza abbastanza comprensibile che lui non è altro che un grasso, anziano, eterno scout del mare e che il rumore da lui provocato è inversamente proporzionale alla sua competenza e personalità. (Ai confini della realtà (serie televisiva 1959), quinta stagione)
  • Un grido è un grido, da qualunque gola (anche muta) provenga. (Marinella Correggia)
  • Vorrei gridare il mio saluto al cielo prima di tornare giù in mezzo alla gente. (Arthur Schnitzler)
  • Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare, e non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale. (Linea 77)
  • Chi affoga, grida ancor che non sia udito.
  • Chi ha meno ragione, grida più forte.
  • Chi più urla, ha più ragione.
  • È non si grida mai al lupo che non sia in paese.

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