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James Stewart

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
James Stewart nel 1934

Scandalo a Filadelfia

  • Miglior attore (1941)

Oscar alla carriera (1985)

James Maitland Stewart (1908 – 1997), attore statunitense.

Citazioni di James Stewart

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  • Adesso i ragazzi sono al college e... hanno talmente tanto da lavorare... io non ce l'avrei fatta mai, a studiare tanto... sai... i professori mi ammazzerebbero, se lo dicessi, ma io... io vorrei tanto che i ragazzi avessero un po' più di tempo per sognare.[1]
  • Appena arrivato a Hollywood, uno dei primi provini che mi hanno fatto è stato per "La buona terra"... e sai che personaggio era? Un cinese! Mi truccano – ci è voluta una mattinata intera – e mi mettono insieme a Paul Muni. C'era solo un dettaglio sbagliato: ero troppo alto! Così scavano una trincea e mi ci fanno camminare dentro, mentre Paul Muni camminava lungo il fosso. Non ho avuto la parte. L'hanno data a un cinese vero![1]
  • [Su Alfred Hitchcock] Hitch non ascolta veramente le scene. Ho sempre avuto l'impressione che potevi benissimo andare sul set e metterti a recitare l'elenco telefonico, e se Hitch trovava buono il modo in cui ti muovevi e reagivi, l'espressione del viso, eccetera, ti avrebbe detto: "Va bene così".[1]
  • Ho sempre sentito che il pubblico era ben disposto verso di me, amichevole.[1]
  • La cosa grande del cinema è il potenziale che i film hanno di... di comunicare le cose visivamente... il cinema ti viene più vicino di qualunque altra cosa, la gente ti guarda negli occhi.[1]
  • [Sulla scena del caffè di Scrivimi fermo posta di Ernst Lubitsch] Lubitsch ti diceva esattamente come voleva che recitassi la scena, ma tu ovviamente dovevi fare tue le sue istruzioni, e con quella scena io ci sono diventato matto.[1]
  • [Sui suoi inizi nel cinema] Mi piaceva. Mi è piaciuto moltissimo fin da subito. Non ho sentito per niente la mancanza del teatro. Anche quello che si sente in giro, che gli studios erano un'enorme fabbrica e basta, non è vero... era bellissimo. C'era sempre qualcosa da fare. [...] Fare cinema era... era più emozionante, ai vecchi tempi... ci si divertiva di più. [...] E anche i ruoli, si poteva trattare, non è che dovessi accettare tutto quello che ti proponevano. Si poteva trattare.[1]
  • Mi resi conto che dovevo darmi una mossa, che non potevo continuare a esitare e balbettare – oltretutto a volte esageravo... ho rivisto un mio vecchio film, "Nata per danzare", e a momenti vomitavo... dovevo... dovevo diventare più duro.[1]
  • Non ricordava il titolo ma quella cosa minuscola – non sarà durata neanche un minuto – quella se l'era ricordata per tutti quegli anni... Ecco è quella la cosa, la cosa grande del cinema... Che quando hai imparato il mestiere, e se sei bravo e Dio ti aiuta e hai la fortuna di avere una personalità che buca lo schermo, ecco: allora quello che fai è... è dare alla gente dei piccoli... dei piccoli, minuscoli frammenti di tempo... che non scorderanno mai più.[1]
  • Non so, questa cosa della tv non mi convince: gente che recita tutto il tempo, ti rendi conto? Girano un bottone, e tac, c'è qualcuno che recita per loro. Mah. Farà bene, alla gente, tutto questo recitare?[1]
  • Una star è una persona alla quale ti puoi affezionare.[1]

Citazioni su James Stewart

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  • Jimmy ha fatto con un tocco di enfasi la stessa cosa che Brando ha fatto con un tocco di ritrosia. (George Stevens)
  • Penso che riuscisse a entrare in contatto con la sua rabbia più di ogni altro attore della sua generazione. (Clint Eastwood)
  • Stewart è il perfetto eroe hitchcockiano, perché è l'Uomo Qualunque messo in situazioni bizzarre. (Alfred Hitchcock)
  • Stewart può recitare qualsiasi scena, e sempre aderendo al personaggio. [...] È sempre Stewart, mai il nome del personaggio che sta interpretando. (Alfred Hitchcock)
  • Anche solo la straziante sequenza finale di "La donna che visse due volte" basterebbe a renderlo immortale.
  • Ci credeva il mondo intero a James Stewart. Non l'hanno mai beccato a recitare.
  • La sua presenza scenica, in teatro, non era meno forte che sullo schermo cinematografico; anche sulla scena riusciva a essere più grande del vero, e insieme credibile e realistico. [...] Serbava la sua solita, emozionante intimità, la sua allegra, spontanea freschezza.
  • Nessuna delle apparizioni televisive di Stewart rende giustizia all'umorismo straordinario di cui dava prova nelle conversazioni private. Il suo senso dell'umorismo era prodigioso.
  • Semplicemente non esiste in tutta la storia del cinema un'interpretazione dell'angoscia per la perdita dell'amore più memorabile di quella che diede Jimmy in "La donna che visse due volte" di Alfred Hitchcock.
  • Una sera uscivamo da un ristorante, e gli si avvicinarono un uomo e sua moglie. "Senta, per lei non significherà niente" gli disse l'uomo "ma volevo solo dirle che ho visto i suoi film molte volte, e che lei mi è sempre piaciuto moltissimo". E Stewart, trattenendo nella sua la mano dell'uomo, gli disse con affetto e convinzione: "Anzi, per me significa tutto".
  • Aveva alcune delle qualità di Gary Cooper. Quella indefinibile integrità personale, è durissima far sembrare cattivo Jimmy Stewart.
  • Quando interpreta ruoli di duro non recita se stesso. Fondamentalmente, Jimmy è un idealista.
  • Quando dovevamo girare "Mister Smith va a Washington", la scelta era fra Gary Cooper e Jimmy Stewart. Jim era più giovane e io sapevo che avrebbe fatto un Mister Smith fantastico. Aveva l'aria del ragazzo di campagna, Jimmy, dell'idealista. Il personaggio era molto vicino a lui. Non c'è dubbio, quel film ha dato l'impronta alla sua immagine, al vero Jimmy Stewart.
  • Era un tipo talmente divertente, a starci insieme. Che risate ci facevamo!
  • Jimmy era così. Il suo personaggio, il modo di parlare, tutto. Era così lui.
  • Sai gli è capitato di fare l'attore. Gli offrirono un ruolo e lui accettò, così, per gioco. Finita quella, stava per tornare a casa, ma gli è capitata un'altra offerta, e ha accettato. Finita anche quella scrittura, stava facendo i bagali per tornare a casa sul serio, ma hanno continuato a capitargli delle occasioni. Fino a quando, dai e dai, ha cominciato a rendersi conto che stava diventando bravo a recitare. E bravo lo era eccome. Senza studi, senza preparazione. Io recitavo da dieci anni e quando lo vidi nel 1934 mi dissi: questo disgraziato! Questo gran figlio di buona donna! Che diritto ha di essere così bravo?
  • [Da una scena di "Scandalo a Filadelfia"] Abbiamo fatto una scena insieme in cui lui era ubriaco... bè, sono rimasto affascinato, mentre lo guardavo – nel film si vede benissimo. Era talmente bravo!
  • Jimmy aveva l'abilità di parlare con naturalezza. Sapeva che nella vita reale, le persone quando conversano spesso si interrompono a vicenda, e che non è sempre facilissimo formulare un pensiero. Ai tecnici del suono è occorso un po' di tempo per abituarsi, ma ha avuto un impatto enorme. Poi, anni dopo, arriva Marlon e rifà la stessa cosa.
  • Sul cinema Jimmy Stewart ebbe lo stesso effetto di Marlon Brando anni dopo.

Note

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  1. a b c d e f g h i j k Citato in Peter Bogdanovich, Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, traduzione di Roberto Buffagni, Fandango Libri, 2008.

Filmografia

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Altri progetti

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