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L'ombra del vampiro

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L'ombra del vampiro

Immagine Shadow of the Vampire logo.png.
Titolo originale

Shadow of the Vampire

Lingua originale inglese, tedesco, lussemburghese
Paese Stati Uniti d'America, Regno Unito, Lussemburgo
Anno 2000
Genere Horror, biografico, drammatico
Regia E. Elias Merhige
Sceneggiatura Steven Katz
Produttore Nicolas Cage, Jeff Levine
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

L'ombra del vampiro, film del 2000 diretto da E. Elias Merhige.

Jofa film studios
Berlino - 1921
Il geniale cineasta tedesco Wilhelm Murnau non ottiene dagli eredi di Brahm Stoker il permesso di trarre un film dal racconto di Dracula. Murnau allora si limita semplicemente a cambiare i nomi e chiama il suo vampiro Conte Orlock ed il suo film... Nosferatu.

(Testo a schermo)

Frasi

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  • Ellen è una donna che scopre l'espressione estrema dell'amore nel dolore più raffinato che si possa imaginare. (Wilhelm Murnau)
  • Friedrich Wilhelm Murnau è senza dubbio il più grande regista tedesco, alla pari con maestri del cinema della levatura di Griffith e Ėjzenštejn. (Albin Grau)
  • La nostra battaglia, la nostra sfida, è creare un'opera d'arte. La nostra arma è il cinema. Poiché abbiamo la possibilità di fare cinema, i nostri quadri saranno animati, la nostra poesia sarà rappresentata da ombre che si allungano e si nascondono, la nostra luce troverà riflesso attraverso volti vivi che ridono e agonizzano, e la nostra musica rimarrà sospesa e, alla fine, ci seppellirà perché avrà un contesto certo come lo è la tomba. Noi siamo degli scienziati impegnati nella creazione della memoria, ma la nostra memoria non si offuscherà né svanirà. (Wilhelm Murnau)
  • Signore e signori, lui è Max Schreck, l'attore che darà un volto al nostro vampiro, il conte Orlok. Come avrete senz'altro sentito, i metodi di Max sono piuttosto non-convenzionali. Tuttavia, sono certo che voi saprete apprezzare la sua arte in questa interpretazione. (Wilhelm Murnau)
  • Le stravaganze di Schreck sono come certi giochi amorosi. Ti lasci andare completamente, ma si fermano sempre un attimo prima che qualcuno si possa davvero fare del male. (Wilhelm Murnau)
  • C'era un tempo in cui io mi cibavo soltanto dai calici d'oro, ma adesso... [...] Nella mia vecchiaia adesso io mi nutro come orinano i poveri vecchi, a volte consumando tutto insieme, altre volte goccia dopo goccia. Te l'ho detto, io mi nutro in modo stravagante. Spesso, sono molto vorace. (Max Schreck)
  • Levatemi questo Scheißkopf di dosso! (Gustav von Wangenheim)
  • Tutto quello che non è inquadrato non esiste. (Wilhelm Murnau)
  • Il tempo d'ora in poi non sarà più una macchia nera nei nostri polmoni. Nessuno potrà più dire "avresti dovuto essere lì", perché la verità è, Albin, che noi c'eravamo. (Wilhelm Murnau)

Dialoghi

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  • Wilhelm Murnau: Smonta il set! Come non perdi occasione di rammentarmi, costa ogni giorno una fortuna ai nostri finanziatori.
    Albin Grau: Girare fuori dallo studio costerà loro molto di più.
    Wilhelm Murnau: Ma è il prezzo da pagare alla genialità.
  • Wilhelm Murnau: Greta, com'è possibile che tu voglia recitare in teatro quando puoi recitare in un film?
    Schröder: Il pubblico teatrale riesce a donarmi la vita, mentre quella cosa [indica la cinepresa] me la toglie.
  • Albin Grau: Friedrich, ho bisogno di parlare con te del vampiro.
    Wilhelm Murnau: Non adesso, Albin. È quasi buio.
  • Wolf Müller: Ma chi interpreta il conte Dracula... voglio dire, Orlok?
    Gustav von Wangenheim: Si chiama Schreck, Max Schreck. Pare fosse stato nella compagnia di Reinhardt quando Murnau era il regista.
    Henrik Galeen: Schreck?! Sei sicuro che si chiami così?
    Gustav von Wangenheim: È un caratterista.
    Wolf Müller: E chi te l'ha detto che avrebbe interpretato il vampiro?
    Gustav von Wangenheim: Herr Doctor in persona!
    Henrik Galeen: Non ho mai saputo di un Max Schreck in quella compagnia.
    Gustav von Wangenheim: Herr Doctor mi ha detto che era con Stanislavskij a Mosca.
    Henrik Galeen: Oh Dio, è uno della scuola russa allora!
    Gustav von Wangenheim: Come parte della preparazione, lui si immerge nella personalità del personaggio che deve interpretare. Per questo non viaggia con noi. Herr Doctor mi ha detto che è in Cecoslovacchia da settimane per assorbire "l'atmosfera" di quel posto, suppongo. Herr Doctor mi ha anche detto che da quando inizieremo le riprese, Max Schreck ci apparirà soltanto completamente truccato e in costume da vampiro. E, per di più, gireremo le sue scene esclusivamente di notte.
  • Henrik Galeen: Vorrei congratularmi con Herr Schreck per la straordinaria apparizione.
    Wilhelm Murnau: Per il resto delle riprese lui sarà soltanto il conte Orlok, per se stesso e per tutti noi. Dovete sempre lasciarlo solo. Sarà assolutamente autentico. Non gli interessano le nostre domande, le nostre lodi, le nostre conversazioni. Lui va a caccia di un fantasma del tutto diverso.
  • Henrik Galeen: Pensi a questo: che cos'è che può ispirarle il desiderio più grande? La cosa a cui più anela ma che è anche quella più irraggiungibile per lei.
    Max Schreck: La luce del sole.
    Wilhelm Murnau: Quella è la tua emozione. Usala!
  • Wilhelm Murnau: Schreck! Ma si può sapere che cosa ti prende?
    Gustav von Wangenheim: È uno di quei pazzi di Stanislavskij, ecco che cosa gli prende!
  • Wilhelm Murnau: Come hai osato? Come hai osato eliminare in questo modo il mio operatore, razza di idiota?!
    Max Schreck: Ho ucciso qualcuno dei tuoi uomini, Murnau? Non me lo ricordo.
    Wilhelm Murnau: C'era un accordo tra te e me.
    Max Schreck: Non fingere di versare lacrime, Herr Doctor. Io ti conosco.
    Wilhelm Murnau: Perché proprio lui, brutto mostro? Perché non la segretaria di edizione?
    Max Schreck: La segretaria di edizione? La mangerò più tardi.
    Wilhelm Murnau: No, tu non lo farai! Abbiamo un patto. Ti sei impegnato a non toccare nessuno dei miei uomini. Stammi a sentire e cerca di capire! È per questo che adesso devo tornare a Berlino a cercare un altro operatore e portarlo al più presto qui. E tu, tu controllati mentre io sarò via!
    Max Schreck: Io non credo che ci serva ancora uno sceneggiatore.
    Wilhelm Murnau: Non mi aspetto che tu riesca a capire. Del resto, detesto doverlo ammettere persino io, però lo sceneggiatore è necessario. Tutta la mia troupe è necessaria.
  • Wilhelm Murnau: Non credere che non possa farti del male.
    Max Schreck: Come potresti farmi del male quando nemmeno io so la maniera in cui potrei farmene?
  • Henrik Galeen: Qual è la cosa più straordinaria che tu abbia mai visto?
    Albin Grau: Ho visto un'ectoplasma una volta.
    Henrik Galeen: Un'ectoplasma? Che cos'è un'ectoplasma?
    Albin Grau: È la mistica sostanza degli spiriti. Ho visto uno spiritista che lo estraeva dalla sua bocca in Italia.
    Henrik Galeen: E che aspetto aveva?
    Albin Grau: Sembravano alghe.
    Henrik Galeen: È così che diventeremo da morti?
    Albin Grau: Spero di no! E tu invece dimmi, qual è la cosa più straordinaria che hai visto?
    Henrik Galeen: Una volta ho visto Greta Schröder nuda.
    Albin Grau: No!
    Henrik Galeen: Sì!
    Albin Grau: È meglio dell'ectoplasma!
  • Henrik Galeen: Quest'uomo è un artista. Fagli qualche domanda da vampiro!
    Albin Grau: Quando sei diventato vampiro?
    Max Schreck: Non me lo ricordo.
    Henrik Galeen: Dove sei nato? Sei nato, Max?
    Max Schreck: Non me lo ricordo.
    Albin Grau: Ma scusa, non è divertente così!
    Henrik Galeen: Andiamo, il conte Dracula non direbbe mai "non me lo ricordo"!
    Max Schreck: Ho letto quel libro. Murnau me l'ha prestato.
    Henrik Galeen: Beh, allora questa mi sembra un occasione d'oro. Parlando da vampiro, che ne pensi delle qualità tecniche del libro?
    Max Schreck: Mi ha messo tristezza.
    Albin Grau: Perché tristezza?
    Max Schreck: Perché Dracula non aveva servitori.
    Albin Grau: Credo che tu non abbia colto lo spirito del libro, conte Orlok.
    Max Schreck: Dracula non ha avuto servitori per quattrocento anni, poi arriva un uomo nella casa dei suoi avi e Dracula è costretto a convincerlo che lui è uguale a quell'uomo. Deve provedere a cibarlo quando lui stesso non mangia più come gli umani da secoli. E lui ricorderà come si fa a comprare il pane? Come si sceglie il formaggio e il vino? E così riesce a rammentarsi il resto delle cose, come preparare un pasto, come rifare un letto, e rammenta anche le sue passate glorie, le sue armate, tutti i servitori, e riflette su come si è ridotto. Ma la parte più struggente di quel libro arriva quando l'uomo accidentalmente vede Dracula apparecchiare la sua tavola.
    Albin Grau: Se ti senti così solo, perché non provi a generare degli altri vampiri?
    Max Schreck: Non posso. Io sono troppo vecchio, anche se mi sembra di ricordare di non essere mai stato capace di farlo.
    Henrik Galeen: E dici, come sei diventato vampiro?
    Max Schreck: Per una donna.
    Henrik Galeen: Ora diventa interessante!
    [...]
    Max Schreck: Eravamo insieme nella notte, poi lei mi ha lasciato. All'inizio possedevo un suo ritratto in legno, poi ho avuto un rilievo di quella donna in marmo e infine ho avuto un'immagine di lei nella mia mente, ma ora non conservo più nemmeno quella.
  • Max Schreck: La splendida fanciulla è arrivata?
    Wilhelm Murnau: No.
    Max Schreck: Voglio vederla adesso.
    Wilhelm Murnau: No!
    Max Schreck: Non reciterò più nel tuo film finché non la porterai qui da me.
    Wilhelm Murnau: Stai riuscendo a distruggere ogni cosa. È necessario che la mia troupe possa fidarsi di me perché tu riesca ad ottenere tutto quello che vuoi.
    Max Schreck: Tu e io non siamo così differenti.
    Wilhelm Murnau: Greta è nella tua ultima scena, e solo allora è il momento in cui potrai averla.
    Max Schreck: Dopo scena di mia morte?
    Wilhelm Murnau: Sì.
    Max Schreck: Non aspettarti il realismo, Murnau.
    Wilhelm Murnau: Che cosa vuoi dire?
    Max Schreck: Non cercare di imbrogliarmi!
    Wilhelm Murnau: Tu devi restare lontano da lei. Tu resterai lontano anche dalla mia troupe! Io devo riuscire a portare a termine il mio film!
    Max Schreck: Non si direbbe che sia più tuo film!
  • Wilhelm Murnau: Non esiste nessun Max Schreck.
    Albin Grau: Se quell'uomo non è Max Schreck, allora chi è?
    Wilhelm Murnau: Non lo so.
    Fritz Arno Wagners: Beh, dove l'hai trovato?
    Wilhelm Murnau: In un libro. Quando ero uno studente c'era una serie di dipinti, ritratti di una dinastia di re dispotici che avevano fama di essere vampiri e che vivevano in Slovacchia da centinaia di anni. Lo avevo dimenticato finché non mi è capitato fra le mani quell'altro libro.
    Albin Grau: Quale altro libro?
    Wilhelm Murnau: Dracula. Allora sono partito per fare dei sopralluoghi e lui era lì. Viveva dentro un vecchio monastero.
    Albin Grau: E che tipo di patto hai stipolato con lui?
    Wilhelm Murnau: Avrebbe dovuto recitare la parte di un attore che interpretava un vampiro.
    Albin Grau: Perché?
    Fritz Arno Wagners: Cosa gli hai offerto in cambio?
    Wilhelm Murnau: Gli ho promesso la vita eterna... e Greta.

Explicit

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[Dopo aver concluso le riprese] Grazie. Credo che questa sia buona. (Wilhelm Murnau)

Citazioni su L'ombra del vampiro

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  • Inizia sulla scia di Demoni e dèi, con goffe pretese di ricostruzione storica e stanchi pettegolezzi; poi diventa una specie di horror semiparodico, con Dafoe che sembra una via di mezzo tra Klaus Kinski e lo zio Fester e grufola come Hannibal. Tutto per dimostrare – sai che novità! – che il vero vampiro è la macchina da presa. (Il Mereghetti)
  • Lo spunto è curioso e interessante come la sua rivisitazione metacinematografico-fantasiosa di un capolavoro del cinema muto, ma lo sviluppo dell'idea è banale e anche un po' oltraggioso nei confronti di Murnau, dipinto con poca simpatia e poco rispetto per la sua grandezza. La base è la vecchia chiacchiera senza fondamento sulla misteriosa identità dell'attore interprete del Nosferatu e come idea per una specie di realtà parallela poteva andare bene, ma tutto quello che Merhige riesce a trarne è un ritratto rétro e stucchevole del conema degli albori, con un Dafoe grottesco e caricaturale oltre il necessario. Leccato ed estetizzante, accumula banalità e qualche momento divertente, senza trovare una chiusa che lo riscatti. Un'occasione sprecata. (Dizionario dei film horror)
  • Sofisticata variazione sul classico repertorio del film nel film (un tempo molto frequentato, oggi un po' in disuso) L'ombra del vampiro si articola su due serie parallele di sequenze: da una parte racconta, in chiave horror con crescendo grandguignolesco, la realizzazione del film «muto»; dall'altra ne ricalca con cura filologica alcune scene chiave, facendo uso di bianco e nero e filtri colorati. Merhige dimostra di conoscere molto bene il cinema espressionista e ne riproduce lo stile visivo con gusto sicuro, a partire dai titoli di testa. [...] È difficile negare l'eleganza formale dell'operazione; invece se ne può lamentare la freddezza (all'opposto del caldo «Demoni e dei», il film sul grande regista di horror James Whale uscito due stagioni fa) intellettualistica e di gusto fin troppo cinefilo: col risultato che, verso la fine, il film annaspa come non sapesse bene dove andare a parare. (Roberto Nepoti)

Altri progetti

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