Le pagine della nostra vita

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Le pagine della nostra vita

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Titolo originale

The Notebook

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti
Anno 2004
Genere drammatico, romantico
Regia Nick Cassavetes
Soggetto Nicholas Sparks
Sceneggiatura Jan Sardi, Jeremy Leven
Produttore Mark Johnson, Toby Emmerich
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Le pagine della nostra vita, film statunitense del 2004 con Rachel McAdams e Ryan Gosling, regia di Nick Cassavetes.

Incipit[modifica]

Non sono una persona speciale. Sono un uomo normale con pensieri normali e ho vissuto una vita normale. Non ci sono monumenti dedicati a me. Il mio nome presto sarà dimenticato, ma in una cosa sono riuscito in maniera assolutamente eccezionale: ho amato una donna con tutto il cuore e tutta l'anima. E per me questo è sempre stato sufficiente. (Duke)

Frasi[modifica]

  • Senti lo so. Ti arriva un ragazzo sporco in mezzo alla strada che non conosci. Tu non mi conosci, ma io mi conosco. E quando mi piace una cosa io devo ave... Io l'adoro. Ecco io son... io divento pazzo. (Noah)
  • Perché io voglio te... Io voglio tutto di te, per sempre... Io e te, ogni giorno della nostra vita... Vuoi fare una cosa per me, per favore? Prova ad immaginare la tua vita... Fra 30 anni, 40 anni... Come sarà? Se la vedi con lui vai, vai! Te ne sei andata una volta, sopravviverò anche la seconda, se è quello che realmente vuoi... Ma non scegliere la strada più facile... (Noah)

Dialoghi[modifica]

  • Duke: Come va Harry?
    Harry: Io la morte la cerco ma loro non me lo permettono.
    Duke: Be', tutto non si può avere.
  • Noah: So essere spiritoso, se vuoi. Malinconico e vivace. Superstizioso. Coraggioso e leggero sui piedi. [balla] Tu... tutto quello che vuoi. Tu dimmi che vuoi e io lo sarò per te.
    Allie: Sei pazzo.
    Noah: Posso esserlo.
  • [Noah sta leggendo una poesia in presenza del padre, intanto arriva Allie in bicicletta]
    Noah: «... la negligente lista di uno dopo l'altro, quando mi capita di chiamarli a me o di bere a loro, | le vere poesie, essendo ciò che chiamiamo poesie mere immagini, | le poesie dell'intimità notturna, di uomini, | questa poesia pendula, timida e celata che sempre porto con me, che tutti gli uomini portano con sé...»[1]
    Frank: Non male per essere Whitman! Ehi, credo che tu abbia visite!
    Allie: Scusate, io non volevo interrompervi!
    Frank: Non ti scusare accomodati pure, cara! Fa bene sentire qualcosa oltre all'odore del legno, può essere piacevole.
  • Duke: So che ti senti perduta adesso ma non ti preoccupare. «Niente è mai perduto o può essere perduto. Il corpo lento, vecchio, freddo, ceneri rimaste dai fuochi del tempo, tornerà a splendere ancora.»[2]
    Allie: Ma l'hai scritta tu?
    Duke: No, è di Walt Whitman!

Note[modifica]

  1. Leggendo la poesia Spontaneità di Walt Whitman.
  2. Recitando la poesia Continuità di Walt Whitman.

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