Linguaggio mimico napoletano

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Raccolta di linguaggio mimico napoletano.

In Cesare Caravaglios, Voci e gridi di venditori in Napoli[modifica]

  • Per dire che di una cosa se ne è avuta poca mettere la punta del pollice fissata sotto l'estremità dell'indice, mentre le altre dita restano chiuse quasi a pugno. Tale gesto tradotto in parole vuol significare:
    — N'aggiu avuto pucurillo!
    (Ne ho avuto pochino!) (p. 19)
  • Per dire ad una persona che beve molto accostare ed allontanare più volte dalla bocca la mano chiusa col solo pollice disteso. La mano così disposta vuole imitare il fiasco al quale sogliono bere i napoletani. Portando la mano alla bocca si indica l'atto del bere.
    Talvolta questo gesto è accompagnato da certe espressioni del viso che vogliono chiaramente dire:
    — 'Mbriacone!
    — (Ubbriacone!) (p.19)
  • Per dare del ladro ad una persona distendere la palma della mano, indi curvare obliquamente le dita l'uno dopo l'altro, mentre lo sguardo si rivolge alla persona che si apostrofa:
    Il significato di questo gesto è:
    (— Tu si nu mariuolo!)
    Tu sei un ladro! (p. 21)
  • Volendo comunicare che una persona è morta fare in aria il segno della croce. Questo gesto è assai usato dai napoletani per indicare una speranza perduta. Si traduce:
    — Nu nce sta cchiù che ffà!
    (Tutto è finito!) (p. 21)
  • Volendo dare dell'asino ad una persona aprire la bocca mentre la lingua si distende sul labbro inferiore. Labbro e mento quasi penzoloni. Gli occhi non debbono avere né vivacità, né spirito.!
    Eseguito il gesto con destrezza e rapidità si dirà:
    — Si ciuccio!
    (Sei un asino!) (p. 22)
  • L'additare è uno dei gesti più naturali e più frequenti dei napoletani. Essi distendono l'indice e lo dirigono verso l'oggetto che vogliono indicare, allungando il braccio e la mano il più che sia possibile. Spesso, però, essi al dito sostituiscono gli occhi sempre vivi e lampeggianti accompagnando il movimento con un piccolo adeguato gesto della testa.
    L'additare ha il significato di:
    — 'O vì lloco!
    (Eccolo!) (pp. 22-23)

Bibliografia[modifica]

  • Cesare Caravaglios, Voci e gridi di venditori in Napoli, con 33 illustrazioni e 15 trascrizioni musicali, introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX.

Voci correlate[modifica]