Michail Baryšnikov

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Baryšnikov nel 2017

Michail Nikolaevič Baryšnikov (1948 – vivente), ballerino, coreografo e attore sovietico naturalizzato statunitense.

Citazioni di Michail Baryšnikov[modifica]

  • [Sulla morte di George Balanchine] Mi ha ispirato come coreografo e come amico. Il mondo della danza non sarà lo stesso senza di lui e penso che questo sia un momento molto triste.[1]
  • Al Kirov di Leningrado c'erano poche possibilità per me. Là sono molto rigidi nelle categorie, se non sei molto alto ma hai una tecnica forte sei condannato al "demi caractère" per tutta la vita, mentre a me interessava uscire da questi cliché, fare ruoli drammatici come Albrecht in Giselle o Hermann della Dama di Picche creato per me da Roland Petit.[2]
  • [Su Il sole a mezzanotte] Non mi è servito come liberazione psicologica, perché avevo già sofferto e completamente superato il senso di colpa di avere lasciato il mio Paese dodici anni fa. Ho affrontato il film con molta serenità e freddezza. Ma non mi sento affatto responsabile di tutto quello che il film dice. Ho partecipato come attore, non come regista né autore. Quel film certamente non rappresentava il mio personale punto di vista politico, etico o emozionale sull'Urss.[2]
  • Persone come noi hanno portato più onore al mondo russo di tutte le tue armi ad alta precisione. Il tuo mondo russo – un mondo di paura, un mondo che brucia libri in lingua ucraina – non ha futuro finché siamo qui, noi che siamo stati vaccinati durante la nostra infanzia contro questa piaga. Il nostro mondo, d'altra parte, ha un futuro, nonostante tutti i tuoi blocchi. Sappiamo come preservare i valori del nostro mondo russo. E il tuo mondo, se non si sveglia, morirà delle sue paure. (lettera aperta a Vladimir Putin durante l'invasione russa dell'Ucraina del 2022, 1 giugno 2022)[3]

Da «Ho paura della morte e mia moglie mi prende in giro»

Intervista di Gian Luca Bauzano, corriere.it, 29 giugno 2021

  • Sono nato sotto Iosif Stalin, sono scappato sotto Breznev e alla fine negli Stati Uniti, diventati subito la mia casa, ci siamo trovati sotto Trump. Poi la pandemia. Abbiamo vissuto un periodo drammatico. Sotto una cappa nera. L’elezione di Joe Biden e la presenza di figure femminili come Kamala Harris al potere sono un’occasione straordinaria per una ventata di freschezza. Riportare il nostro Paese alla normalità. Ripristinare certi valori umani. Biden va aiutato e sostenuto. Ma una metà del Paese non la pensa così.
  • Rudolf aveva un tale carisma da affascinare le persone. Talento naturale. Eccezionale in scena. Gli anni 60 per Rudolf e poi i 70 per me sono stati eccezionali. Ma erano quelli dove il pubblico si interessava agli artisti più come personaggi pubblici, rispetto a ciò che interpretavano in scena.
  • Sono sempre stato aperto a ogni tipo di esperienza artistica. Così una volta appese le scarpette al chiodo, si fa per dire, ho intensificato le mie esperienze teatrali. Ogni anno presento un nuovo progetto. E il teatro è stato il tramite naturale.
  • Con Fabre bisogna "arrendersi".
  • Ci sono meccanismi, a volte indecifrabili, in grado di legare per decenni due persone. Può accadere in scena tra due artisti. Accade nella vita di chiunque. Rappresenta la quotidianità.
  • Mentirei se dicessi che [la morte] mi lascia indifferente. Ho oltre 70 anni ed è come sentissi alle mie spalle il rumore di passi pesanti. Incalzano e indicano la fine. [...] In realtà forse preoccupa più gli uomini delle donne. Loro vivono più a lungo, con grazia. Noi uomini? Direi più isterici. Anche piagnoni. Un po’ come me.
  • Benedetto è una figura straordinaria. Scrittore, studioso e teologo. Per capire il Papa ho indagato l’uomo Joseph Ratzinger. La sua è una storia di scelte drammatiche, dramma umano profondo. Mi ha spinto a scavare nella mia anima.
  • Benedetto come Francesco servono il mondo. Hanno entrambi una missione. Due figure eccezionali.

Da "Gli ucraini lottano per tutti noi"

Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022, repubblica.it, 14 marzo 2022

  • Non riesco proprio a comprendere come alcune persone possano fidarsi e seguire leader come Putin, nonostante i russi stessi abbiano sofferto, nel corso della Storia, per la sottomissione a regimi brutali e oppressivi. Non riesco proprio a spiegarmi come si sia arrivati a questo punto; probabilmente, su questo argomento si scriveranno decine di libri. Non dimentichiamo, tuttavia, che perfino nella società libera e democratica nella quale vivo una percentuale sconvolgente di americani pare credere in teorie contorte a proposito di un’elezione che si ritiene sia stata "rubata" nel 2020. Questo ci insegna che l’ignoranza della Storia e il fervore nazionalista non sono esclusivi di nessun Paese.
  • Penso che Putin abbia risonanza in coloro che hanno paura. Presumo che ciò procuri loro una sensazione di sicurezza, proprio come le leadership autoritarie fanno credere ai loro popoli di proteggerli. Certo, si tratta di un sentimento di sicurezza fittizio, perché in qualsiasi momento il protetto può diventare un perseguitato.
  • Non varrei molto come combattente ma, quando gli ucraini avranno vinto, per me sarà un onore andare a ringraziarli per come hanno combattuto. In verità, non si stanno battendo soltanto per loro: si stanno battendo per noi tutti, che crediamo nelle società libere e aperte.

Note[modifica]

  1. Citato in Baryshnikov e il suo dolore, la Stampa, 1 maggio 1983.
  2. a b Citato in Baryshnikov: lascio la danza, la Stampa, 29 ottobre 1986.
  3. Citato in Baryshnikov a Putin, il tuo è un mondo di paura, ansa.it, 1 giugno 2022.

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