Nakabachi
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Shōichi Makise
Universo | Steins;Gate |
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Nome originale |
章一 牧瀬 |
Soprannome | Nakabachi (中鉢) |
Relazioni | |
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Voce originale | |
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Voce italiana | |
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Nakabachi, personaggio di Steins;Gate.
Citazioni di Nakabachi
[modifica]- [Rivolto a Kurisu] Si può sapere perché devi essere così superiore a me?! Non è logico che una figlia sia più in gamba del proprio padre! Se tu non esistessi, sarei io lo scienziato di successo! Se soltanto tu non esistessi...
- Dire che non puoi fare l'impossibile è facile. Ma il valore della scienza sta nel superare l'impossibile.
- [Rivolto a Kurisu, parlando di Okarin] Hai un'eccezionale conoscenza. Hai eccezionali teorie. Mobilita ogni talento che hai. Guida il bamboccio e salvalo. Solo tu puoi farlo.
Citazioni su Nakabachi
[modifica]- In poche parole, mio padre non mi sopporta, anzi, diciamo che mi odia. E non come figlia, ma come scienziata. Come rivale, insomma. Sai, mio padre era un fisico. Quando ero piccola, adoravo stare ad ascoltarlo mentre esponeva i suoi complicati teoremi scientifici. Grazie a questo, verso la fine delle elementari ero già in grado di comprendere tutte le sue pubblicazioni. Poi anch'io iniziai a pubblicare i miei articoli e a ricevere premi per ciò che scrivevo. A me però dei premi non m'importava nulla: m'interessava solo poter discutere con mio padre. Ci scambiavamo i resoconti via mail e i nostri dibattiti si facevano sempre più profondi. Ma un giorno... un giorno mio padre smise completamente di considerarmi. Non ero più solo una figlia che si divertiva a confrontarsi con lui: io vincevo quei confronti, gli facevo notare i suoi errori, e senza rendermene conto ferivo il suo orgoglio. Mio padre iniziò a sfogarsi su mia madre, perse la fiducia in sé stesso e venne allontanato dall'ateneo dove lavorava. [...] Se inventassi un congegno che rende possibili i salti temporali, credo che mio padre diventerebbe pazzo di rabbia, più di quanto non lo sia già. [...] ma [...] alla fine lo costruirò comunque, perché [...] sono troppo attratta dagli esperimenti: quando ne trovo uno a cui dedicarmi devo andare fino in fondo. Esattamente come faceva mio padre. (Kurisu)
- Dopotutto, tu sei quello che sei: un uomo che non riesce a essere felice per il successo di sua figlia. (Okarin)
- Sono sempre stata così fin da piccola, ho sempre pensato che sarei riuscita a fare tutto da sola, costruendomi così un muro tutt'intorno, ripetendo di non aver bisogno di aiuto da nessuno. Che bambina antipatica... ci credo che mio padre non mi sopporta. (Kurisu)