Quei bravi ragazzi

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Quei bravi ragazzi

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Titolo originale

Goodfellas

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1990
Genere gangster
Regia Martin Scorsese
Sceneggiatura Nicholas Pileggi
Produttore Irwin Winkler
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

Quei bravi ragazzi, film statunitense del 1990 con Robert De Niro e Joe Pesci, regia di Martin Scorsese.

Frasi[modifica]

  • Che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il gangster. Per me fare il gangster è sempre stato meglio che fare il presidente degli Stati Uniti. Quando cominciai a bazzicare alla stazione dei taxi e a fare dei lavoretti dopo la scuola ho sentito che volevo essere dei loro. Fu là che capii che cosa significa far parte di un "gruppo". Per me significava essere qualcuno in un quartiere pieno di gente che non era nessuno. "Loro" non erano mica come tutti gli altri, "loro" facevano quello che volevano, e nessuno chiamava mai la polizia. I ragazzi arrivavano in Cadillac e me le lasciavano parcheggiare. Giorno per giorno imparavo come si campava a sbafo, un dollaro qua un dollaro là. Vivevo come in un sogno. (Henry Hill)
  • Mio padre era incazzato perché sapeva quello che succedeva lì e ogni tanto mi dovevo sorbire una bella razione di botte, ma non me ne fregava più niente, da come la vedevo io tocca a tutti prendere le botte prima o poi. Ma io ero il ragazzo più fortunato del mondo perché sarei diventato un gangster. (Henry Hill)
  • Per noi vivere in qualsiasi altro modo era da matti. Per noi quella brava gente che faceva lavoretti di merda per una busta paga di merda e andava a lavorare tutti i giorni con la metropolitana e stava sempre in pena per i conti da pagare, per noi erano dei cadaveri, erano fessacchiotti, gente senza palle. Noi, se ci serviva una cosa, ce la prendevamo. Se uno si lamentava più di una volta che l'avevamo pizzicato aveva finito di lamentarsi per sempre, era ordinaria amministrazione, non ci pensavamo due volte. (Henry Hill)
  • In prigione la cena era una grande occasione, c'era sempre un primo di pasta e un secondo di carne o pesce. Paulie stava scontando un anno per oltraggio alla corte e aveva una mano favolosa per tagliare l'aglio: usava una lametta e lo affettava così sottile che si scioglieva nella padella con pochissimo olio, è un ottimo sistema. Vinnie era incaricato della salsa di pomodoro, secondo me ci metteva un po' troppa cipolla ma era sempre un'ottima salsa. Johnny Dio faceva la carne, non avevamo la graticola e Johnny faceva tutto in padella, affumicava tutta la prigione e i secondini tremavano un po', ma faceva delle bistecche favolose. Quando si pensa alla prigione vengono in mente quei vecchi film dove si vedeva tutta quella gente che si agitava dietro le sbarre, ma non era così per noi bravi ragazzi, non si stava poi tanto male, salvo che mi mancava Jimmy, lui scontava la sua pena ad Atlanta. Cioè, tutti gli altri scontavano una pena vera, tutti ammucchiati insieme vivendo come porci, ma noi vivevamo soli ed eravamo padroni della prigione. Anche i secondini, che non riuscivamo a corrompere, non avrebbero mai fatto la spia. (Henry Hill)
  • "Allora adesso che mi dici Signor Bulletto?" Minchia, ma che ci fai qua? Ti avevo detto di andare a fare in culo! (Tommy DeVito)
  • E quello si ritrova Paulie come socio: se ha un problema, si rivolge a Paulie; se ha rogne con i pagamenti, si rivolge a Paulie; se ha rogne con gli sbirri, con i fornitori, con Tommy, basta una telefonata a Paulie, ma adesso deve pagare la quota al suo socio Paulie ogni settimana, senza sgarrare. "Gli affari vanno male? Vaffanculo e pagami". "C'è stato un incendio? Vaffanculo e pagami". "E' cascato un fulmine? Vaffanculo e pagami". (Henry Hill)
  • Un giorno ho chiesto a mia moglie: "Cara, dove vuoi andare per il tuo compleanno?". E lei: "In un posto in cui non sono mai stata". "Ah, si? Allora prova in cucina!" (Henny Youngman)
  • Te lo giuro su mia madre, toccala un'altra volta e sei morto! (Henry Hill) [Al vicino di casa di Karen che l'ha molestata]
  • E poi un giorno... un giorno i ragazzi del quartiere portarono le borse della spesa di mia madre fino a casa. E sapete perché? In segno di rispetto. (Henry Hill)
  • Eravamo bravi ragazzi, ragazzi svegli. (Henry Hill)
  • [Riferendosi all'uccisione di Tommy] Era la vendetta per Billy Batts, e per molte altre cose. Non ci potevamo fare niente, Batts era un affiliato e Tommy non lo era ancora. Dovevamo stare buoni e accettare. Era una questione fra mangia-spaghetti. Gli avevano sparato in faccia, così la madre non poteva fargli il funerale con la bara aperta. (Henry Hill)

Dialoghi[modifica]

  • Henry: ...è proprio buffo!
    Tommy: Come sarebbe buffo?
    Henry: Sei buffo, insomma, è una bella storia, è buffa, sei un tipo buffo!
    Tommy: Perché, per via di come parlo o cosa?
    Henry: No, è che sei... buffo! Insomma, è il modo come racconti le storie.
    Tommy: Buffo come? Che ci trovi di buffo?
    Voce: Tommy non hai capito...
    Tommy: No, aspè aspè, è cresciutello, sa quel che dice, che dici eh? Buffo come?
    Henry: Be'...
    Tommy: Come?
    Henry: Che sei buffo, tutto qua.
    Tommy: No spiegami fammi capire perché magari è colpa mia, forse sono un po' rincoglionito ma... buffo come? Buffo come un pagliaccio, ti diverto? Ti faccio ridere? Sto qua per divertirti? Come sarebbe buffo, buffo come, perché buffo?
    Henry: Per... per... per come racconti le storie, capisci?
    Tommy: No, no, io non capisco, tu l'hai detto, lo saprai no? Tu hai detto che sono buffo; ma com'è che sono buffo, che cazzo ci trovi di tanto buffo in me, eh, dimmelo, di', che c'è di buffo?
    Henry [pausa]: ...ah, vaffanculo, piantala Tommy!
    Tommy: Certe volte mi vengono dubbi su di te, Henry, potresti mollare sotto un terzo grado!
  • Mrs. DeVito: Ma tu perché non ti trovi una brava ragazza?
    Tommy: Io ne trovo di bravissime tutte le sere, mamma!
    Mrs. DeVito: Io dicevo una ragazza che ti ci puoi sistemare.
    Tommy: Io mi ci sistemo benissimo tutte le notti, e la mattina dopo sono libero. Ti voglio bene, mamma, ti voglio bene!
  • Tommy: Ehi, Spider, lo sai che quel cazzo di fasciatura che c'hai al piede è più grossa della tua testa? [tutti ridono]
    Spider: Grazie...
    Tommy: Questo finisce che viene a lavorare col girello come i pupi... ma pure così puoi ballare eh! Fai vedere, facci vedere un paio di passetti, forza Spider, facci vedere. Sei proprio un cazzone, sai. Di' la verità, ti vuoi fare compatire, vero bello?
    Spider [ultime parole]: Perché non te ne vai a fanculo, Tommy? [tutti quanti si meravigliano per la risposta improvvisa di Spider]
    Jimmy: Ma l'ho sentito? Dico, non ci posso credere a quello che ho sentito. Ehi, Spider, [posando dei dollari sul tavolo] toh! Questo è per te. Ho un certo rispetto per questo ragazzo, ha le palle, eh? Complimenti! Non si fa mettere sotto da nessuno, sei bravo! Tu gli spari a un piede, e lui ti manda a fare in culo. Tommy, tu gli permetti di comportarsi così? Tu permetti a questa merda di trattarti così, ma che ti succede? Dove andremo a finire di questo passo?
    [Tommy, innervosito dalla scena, spara improvvisamente a Spider, uccidendolo]
    Tommy: Ecco dove andiamo a finire, ti è piaciuta questa? Ti è piaciuta, va bene?
    Jimmy: Ma che cazzo ti prende?!
    Tommy: Ma perché...?
    Jimmy: Ma che cazzo ti succede a te?! Ma che sei scemo, Tommy? [nel frattempo Henry va a controllare il corpo di Spider] Tommy, io stavo scherzando, che cazzo succede? Tu sei malato, Tommy!
    Tommy: Ma che ne so che scherzi? Come sarebbe che scherzi?
    Jimmy: Ma... ma ma io stavo scherzando e tu prendi e gli spari a quello!?
    Henry: È morto.
    Tommy: Bel colpo, che ci vuoi fare, bel colpo.
    Voce: Lo credo, a questa distanza...
    Tommy: Perché, c'avresti qualche cosa da ridire?
    Voce: Oh, no... no.
    Tommy: Uno sbruffone del cazzo, una famiglia di infami, sarebbe diventato una infame pure lui!
    Jimmy: Che stronzata! Guarda, non ci posso credere. Adesso scavi una fossa e lo sotterri, te la scavi da solo, lo fai tu! Io non ci voglio entrare, lo fai da solo, eh?
    Tommy: E chi se ne fotte! La scavo la fossa, non me ne fotte un cazzo! Non sarebbe nemmeno la prima, non è la prima volta che scavo una fossa... dove stanno le pale?
  • Billy Batts: Qua non c'è rispetto, tu mi capisci?
    Jimmy: Eh, i tempi sono cambiati. Sei stato via per sei anni, insomma, è tutto diverso! [Tommy entra nel locale, e Henry prova a trattenerlo]
    Billy Batts [ultime parole]: Proprio così. La mia galera l'ho fatta, Jimmy, ho scontato sei anni e ora me ne torno a casa, e voglio quello che mi spetta. Ho delle bocche da sfamare, io!
    Jimmy Conway: Avrai la tua parte. Avrai il rispetto. [Tommy pugnala a sorpresa Billy, poi lui e Jimmy si mettono a pestarlo]
  • Tommy: Credevo che te ne stavi con qualche puttana!
    Stacks: Si, si, in effetti c'era: dove sarà andata?
    Tommy: Eh, è sempre pieno di riviste porno qui, di mignotte. Che schifo!
    Stacks [ultime parole]: Si, si... Che ora è?
    Tommy: Sono le undici: dovevamo essere sul posto alle nove, sei sempre in ritardo. Arriverai in ritardo anche al tuo funerale! [spara a Stacks uccidendolo]
  • Morrie: Ehi Jimmy, adesso ti posso parlare?
    Jimmy: Lo sai che sei un gran rompipalle?
    Morrie: [Ridendo] Si?
    Jimmy: Sei un gran rompipalle! Mi vuoi parlare? Ok, va bene, togliamoci questo pensiero. Io non ho mai conosciuto un rompipalle come te in tutta la mia vita!
    Morrie: Ehi, chi è che ti vuole più bene di me, eh?
    Jimmy: È incredibile!
    Morrie: Farei qualunque cosa per te!
    Jimmy: E allora non cominciare a rompermi le palle, no? [Tommy e Frankie scoppiano a ridere] Andiamo a prenderci un caffè.
    Morrie: [Salgono in macchina]Lo sai che ti voglio bene! Andiamo alla tavola calda?
    Jimmy: No...
    Frankie: Andiamo alla tavola calda in fondo al bowling!
    Jimmy: Ma dov'è? Dov'è questo posto?
    Frankie: Roockwood Boulevard.
    Jimmy: Ah, quello.
    Frankie: Sta aperto ventiquattr'ore su ventiquattro!
    Morrie: Ce le hanno le ciambelle?
    Frankie: Si, c'hanno tutto.
    Morrie: Compriamo un po' di ciambelle per Henry. Io ne porto un paio a casa.
    Frankie: Ah, vi hanno detto dei locali che stiamo razziando a Boston?
    Morrie [ultime parole]: Uh? No, non ne ho sentito niente.
    Frankie: Eh, andiamo forti a Boston! [Improvvisamente Tommy pugnala Morrie alla nuca con un rompighiaccio]
    Tommy: Credevo che non si sarebbe più zittito!
    Jimmy: [Scendendo dalla macchina] Che rompicoglioni!
  • Vinnie: Buona fortuna, Tommy!
    Tommy: Grazie, Vinnie. A te quanti anni fa ti hanno accettato?
    Vinnie: Ah, io sono un veterano: trent'anni fa.
    Tommy: Trent'anni?
    Vinnie: Si!
    Tommy: Chissà quanti ricordi!
    Vinnie: Eh, sì.
    Tommy: Le montagne rocciose allora erano collinette! [Scoppiano a ridere]

Explicit[modifica]

Ci trattavano come delle stelle del cinema, ma eravamo più potenti, noi avevamo tutto. Le nostre mogli, le madri, i figli campavano bene con noi. Io avevo dei sacchetti pieni di gioielli nella credenza di cucina, avevo una zuccheriera piena di cocaina sul comodino accanto al letto. Mi bastava una telefonata per avere tutto quello che volevo: macchine gratis... le chiavi di una dozzina di appartamentini in città... scommettevo 30 mila dollari ai cavalli di domenica e sperperavo le vincite la settimana dopo, oppure ricorrevo agli strozzini per pagare gli allibratori. Non aveva importanza, non succedeva niente. Quando eri in bolletta, andavo a rubare un altro po' di grana. Noi gestivamo tutto: pagavamo gli sbirri, pagavamo gli avvocati, pagavamo i giudici. Stavano sempre con la mano tesa, le cose appartenevano a chi se le prendeva. E adesso è tutto finito. È questa la parte più dura, oggi è tutto diverso. Non ci si diverte più, io devo fare la fila come tutti gli altri e si mangia anche di schifo. Appena arrivato ordinai un piatto di spaghetti alla marinara e mi portarono le fettuccine col Ketchup. Sono diventato una normale nullità. Vivrò tutta la vita come uno stronzo qualsiasi. (Henry Hill)

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