J-Ax
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J-Ax, pseudonimo di Alessandro Aleotti (1972 – vivente), rapper e cantautore italiano.
Citazioni di J-Ax
[modifica]- C'è un proverbio che ho sentito a The Voice: | «Tira più un Pelù di Litfiba | che un carro di buoi».[1]
- [Su Matteo Salvini] Fa sempre ridere, come una scoreggia. Mi immagino fra sei anni Salvini al governo: avrà reintrodotto le leggi razziali del fascismo. [Sulla mancata concessione del visto per la Nigeria] È fortunato, se qualcuno traduce ai nigeriani quello che lui dice, non so se ci torna dalla Nigeria.[2]
- Gaber non diceva "sono un cantautore", non si schierava di qua o di là. Prendeva quello che rimbalzava dalla strada e lo restituiva onestamente alla gente, con il suo tocco personale. Che poi era un tocco da figo, da uno che sapeva far girare le balle a chi comanda.[3]
- Ho sempre rispettato Mango, un cantante virtuoso e perbene, sempre sul palco a portare la sua arte, fino all'ultimo.[4]
- Il tempo è giustiziere Rino | ora i tuoi dischi suonano come se fossero appena usciti. | Rino, hai vinto tu.[5]
- In Italia sembra che i rom siano sempre colpevoli di tutto. E la cosa più imperdonabile è l'ascesa di Matteo Salvini, spiegatemi voi perché se un italiano va all'estero è un cervello in fuga, mentre se un ragazzo viene da noi è un negro che ci ruba il lavoro e questo anche se ha due lauree.[6]
- [Parlando con Red Ronnie di scelta vegetariana] Io all'inizio, te l'ho detto, ho provato per curiosità, per vedere se alla fine quello che tu, con tanta enfasi, mi hai detto per un mese era vero, ho provato e ho visto che è vero. Che poi continuare su questa scelta è una cosa personale, però secondo me devi vederle le cose prima di poter scegliere, giusto? E a noi non ci è data possibilità di scegliere, veniamo educati a mangiare carne, quindi io consiglio a tutti di provare e poi di scegliere, perché in realtà ci si sente – non voglio dire né meglio né peggio – comunque diversi.[7]
- [In ricordo del suo gatto] […] mi hai salvato la vita. Forse a qualcuno può sembrare strano parlare così di un gatto […]. Però, del resto, mi hai sempre capito. Forse non le mie parole, ma il mio animo — sì, quello sempre. […] Non importa ciò che mi capitava durante il giorno, se tornavo a casa da vincitore o da sconfitto — tu eri lì. Eri sempre lì. […] C'eri anche quando pensavo che l'unico modo per dimenticare, per anestetizzare il dolore, fosse l'alcool. Mi hai aiutato a smettere. Senza di te, oggi, non sarei qui. Per questo, il giorno che ho scoperto che ti eri ammalato, ho avuto così tanta paura. […] Quasi tutti mi dissero che non ce l'avresti fatta. Ma io lo sapevo che non avresti mollato. È bastato darti indietro 1/10 di quello che mi hai dato tu in questi anni per vederti ritornare a vivere. Alcuni mi hanno detto che sono state cure "esagerate". Che non sei una persona, ma "solo un gatto". Hanno ragione, sei solo un gatto. Infatti nessuna persona mi ha mai dato quello che ho avuto da te. Perché così sono i gatti. E so che ti saresti preso cura di me come io ho fatto con te. Lo so, perché lo hai già fatto. E ora che hai perso la battaglia mi manchi ogni giorno.[8]
- Mi serve sentirti Rino | presto al mattino | per non sentirmi solo e per sentire un po' di orgoglio per il posto dove sono nato, vivo e scrivo.[5]
- Per anni i bulli mi hanno fatto credere di non valere nulla e che la mia anima fosse insignificante finché non li ho sconfitti con la musica. Voglio trasmettere ai ragazzi bullizzati perché gay o per altri motivi questo messaggio: perseverate e li batterete anche voi. E agli amici di chi viene bullizzato: siate buoni alleati e aiutate i vostri amici. C'è in gioco la vostra anima.[9]
- Quando abbiamo ascoltato per la prima volta le canzoni di Giorgio Gaber è stato folgorante. Quello che stiamo tentando di fare nella nostra carriera, lui riusciva perfettamente a farlo già nei primi anni Settanta. Fare rock, potremmo dire. Non il rock malinteso come autodistruzione, il rock come linguaggio. Un linguaggio che permette di rispondere in profondità a chiunque impedisca al singolo di essere libero: praticamente, culturalmente, intellettualmente.[10]
- Rino mi dà tuttora energia e rabbia. Aveva attitudine rock e voce roca, era un outsider anche a livello compositivo.[11]
- Rino mi piaci un casino | tanto quanto mi piacevi da bambino, | mamma dice che eri quello che preferivo | perché eri il solo colorato in un cantautorato grigio.[5]
- Sei come una bella canzone di una Band che odi, mi disorienti ma non posso fare a meno di ascoltarti.[12]
Citazioni tratte da canzoni
[modifica]Per approfondire, vedi: Articolo 31 e J-Ax e Fedez. |
Di sana pianta
[modifica]Etichetta: Best Sound, 2006, prodotto da Franco Godi.
- E se fallisco faccio il muratore mica Music Farm. (da S.N.O.B., n. 1)
- E chi critica gli stessi con cui poi affari combina, è come una vergine che spompina | ex musicisti, giornalisti, specialisti dei dischi | Io da questi, pretendo solo fischi. (da S.N.O.B., n. 1)
- Ti mando ciò che canto sperando che poi mi stronchi, vivere è stupendo dispiacendo agli stronzi | vi spiego chi sono, per capirlo siete tonti, prendete tutti appunti | PRONTI | Io non sono rock | io non sono hip hop | mi odiano i puristi sono troppo pop | vendo troppi dischi per chi scrive sui blog | non frequento artisti sono uno snob | sono uno snob, sono uno snob, | senza nessun obbligo baciaculistico | ed è fantastico essere l'ultimo | ma sono in bilico, ma che spettacolo uho uho. (da S.N.O.B., n. 1)
- Sti sbarbi a disfarsi per distrarsi. (da S.N.O.B. Reloaded)
- Vendo troppi dischi per chi scrive sui blog. (da S.N.O.B., n. 1)
- Vi offriamo una barella che frigge cervella in padella | Scegli una tipa tra ballerina attrice o modella. (da S.N.O.B., n. 1)
- Ma guarda che gente malata | io vado al lavoro e loro tornano a casa | come fanno a pagare l'affitto e le spese | fanno tutti i deejay o roba con il computer | ma va là che quelli lì non lavorano mai | dita sporche di spray | spaccano il vetro per rubare le Nike | io stasera uscirei | ma c'è un film su sSky | i gol sulla rai | poi C.S.I. (da Escono i pazzi, n. 2)
- Ho urlato così tanto che mi scoppia la testa | e quindi te ne sei andata subito | mi esce un po' di sangue dalla mano destra | c'è un segno lì sul muro | pensa te che stupido | O ti amo o ti ammazzo | pioggia che annega ma rinfresca | sei una chicca che mi fotte la testa. (da Ti amo o ti ammazzo, n. 3)
- Si, sono io, hai buona vista | dammi la mano oh fratello barista | non mi alzo se non cado come una pera | questo è il terzo posto dove vado stasera | ora nelle vene scorre Heineken | sono pieno come il reggiseno della Hunziker | voglio ordinare da ordinaria persona | questo sgabello un trono | dammi una Corona | ma quella col limone in punta, scusa. (da Le chiavi di casa, n. 4)
- Lei non ti era fedele | ne sono sicuro | parlava con gli uccelli manco fosse Del Piero. (da Di Sana Pianta, n. 5)
- Un giorno di sana pianta | incontri un'altra | e tutto si ribalta | un giorno di sana pianta | ci sbatti contro | vedrai che il vento cambia | ci sono botti da scoppiare | nudi a mezzanotte | a fare il bagno al mare | oh, ti riprendi o no | ti riprendi o no | metti la testa fuori | e io ti mostrerò | ci sono gonne corte | e birre chiare | anche nel pallone | non si può più rubare | oh ti riprendi o no | ti riprendi o no | non voglio né un se, né un ma, né un un però. (da Di Sana Pianta, n. 5)
- Prima che a te è successo anche a me | E ad altri miliardi di idioti. (da Di Sana Pianta, n. 5)
- Buona notte Italia | io resto ancora sù | buona notte a tutti i cuori infranti | che andranno avanti qua giù | buona notte amore mio | grazie a Dio | ci sei tu | buona notte a chi come me | non dorme più. (da Buonanotte Italia, n. 6)
- Portami l'ultima birra, fammi compagnia | lei è andata via | spero che poi la vedrò a casa mia | che tra due ore ripartono i tram | fammi fumare | tanto chi ti può multare | a quest'ora mi sa che è a dormire | e abbassa pure la saracinesca | non credo che né io né te domani si andrà a messa | curami un po' questa amarezza che ho. (da Piccoli per sempre, n. 9)
- Ci sono quelle sere | che sono più dure | dove serve bere | via le paure | e dentro ci si sente | piccoli per sempre | ci sono quelle sere | belle da morire | dove puoi giocare | invece di dormire | quando ci si sente | piccoli per sempre. (da Piccoli per sempre, n. 9)
- Io che ho chiuso fuori il bene | E ho fatto entrare i guai. (da Piccoli per sempre, n. 9)
- Ricordi quando ero piccino | portavi la mia foto nel taschino | eri tanto orgoglioso di me | babbo | eri tanto orgoglioso di me | babbo | e la mostravi a chi ti stava vicino | dicevi a tutti questo è il mio bambino | adesso invece ti vergogni di me | babbo adesso invece ti vergogni di me | babbo | ma va bene | va bene | a me non me ne fotte di fare fatica | voglio una bella vita | mica una salita | perché se sono vivo | la colpa è solo tua | perciò paghi te. (da Aqua nella scuola, n. 10)
- Non mi fotte ciò | che dici dei tuoi sacrifici | di quanto è rispettabile | il tuo circolo di amici | tu non lo puoi capire | quanto là fuori è dura è dura | per me | dobbiamo avere solo certi vestiti | e non sei nessuno se non sono firmati | per essere qualcuno devi avere gli amici | dobbiamo essere tutti uguali sputati. (da Aqua nella scuola, n. 10)
- Voglio una bella vita, mica una salita. (da Aqua nella scuola, n. 10)
- Sei sicura di non essere un po' troppo bella per me | non vorrei insistere, ma è | palese | sei sicura di non essere un po' troppo bella per me | t'autorizzo a ridere. (da Sei sicura, n. 11)
- Sei sicura di avere pazienza | e di volere viaggiare| sei sicura di rimanere sveglia | in una stanza ad aspettar e| sei sicura perché senza volere | potrei farti male | sei sicura | perché io sono così in aria | che non riesco a pensare. (da Sei sicura, n. 11)
- Sei sicura che sarò capace | Di darti ogni cosa che ti piace | Sei sicura che ti proteggo | Sei sicura ci sarà bel tempo. (da Sei sicura, n. 11)
- Troppa la gente che snobba | Manco sa che scimmia ha sulla gobba. (da Tua Mamma, n. 12)
- 8 | 7 | I pochi amici tuoi | Quelli che rimangono come tu sei. (da Generazione Zero, n. 15)
- Zero come la tracce lasciate sul nostro sentiero. (da Generazione Zero, n. 15)
- 5 | 4 | Le ore che ora dormi | Com'è che ultimamente fai fatica a addormentarti. (da Generazione Zero, n. 15)
Rap n' Roll
[modifica]Etichetta: Best Sound, 2009, prodotto da Franco Godi.
- Invecchieremo nella pelle e non nella testa | E resteremo emo, rock, rap, punkabbestia. (da I vecchietti fanno O, n. 2)
- Ma tu li vedi J-Ax e colleghi a farvi pogare ma col treppiedi? (da I vecchietti fanno O, n. 2)
- Sarà che da bambino m'hanno rotto il muso | sarà che il primo amore m'ha fatto cornuto | so come ci si sente quando sei un escluso IO MI RIFIUTO. (da Mi-Rifiuto, n. 3)
- Ho partecipato a una protesta che non so ricordare | Come la seconda strofa del mio inno nazionale. (da Mi-Rifiuto, n. 3)
- Se qualche riccone si è comprato lo stato | Non mi sono scandalizzato, già lo davo per scontato. (da Mi-Rifiuto, n. 3)
- Quindi non chiedete se credo alla nazione | Mentre pago il pizzo senza avere protezione. (da Mi-Rifiuto n. 3)
- Ma la censura in questo caso non funziona più | E il capo tira su col naso su youtube. (da Mi-Rifiuto, n. 3)
- Nascere alla rovescia non è stata una scelta. (da Rap N'Roll, n. 5)
- Non chiedete cos'è queso suono ai giornalisti | È come chiedere a un prete come si fanno i figli, chiedete agli sconfitti | dell'era De Filippi... (da Rap N'Roll, n. 5)
- Tra me e Cristicchi sai che differenza c'è | Una è che Biaggio Antonacci vorrebbe essere me | Senza la paranoia di sembrare innamorato | Dover per forza essere bello ed intonato. (da Rap N'Roll, n. 5)
- E sputo il dramma e vita grama sopra il pentagramma| Sta musica italiana è come un pusher che ti sgrama | la mia lingua è una lama | la mia voce una fiamma | per questo la plaza mi ama | per quueso Ax mi chiama (Da Rap N'Roll, n. 5)
- Sfascio il microfono, l'albergo, e vado via col botto | Ricordati che a mali estremi... io me ne fotto! (da Rap N'Roll, n. 5)
- Mamma lo so che non sono come volevi... e mi spiace | è solo Rap n'roll... e mi piace! (da Rap N'Roll, n. 5)
- Hanno tutti un libro, un disco, un film da girare. Ma il giorno dopo stanno male, è sonno vegetale, l'occasione della vita chiama, hanno spento il cellulare. (da In mezzo, n. 6)
- Puoi diventare vecchio e brutto, se sei ricco sei un tipo (da Rap N'Roll, n. 9)
- Ci vorrebbe la guerra e anche un po' di miseria ad insegnarci a non sprecare i giorni. Non ho visto la guerra però anch'io vivo all'erta e capisco più di quanto sembri. (da Signora, n. 10)
- E mi accorgo dello sguardo abituato a guardar giù | mi ricorda il suo dialetto che nessuno parla più | ed il giallo dura poco terrorizza chi ha il bastone |e nervoso il mondo suona il clacson: signora, si muove...? si muove? (da Signora, n. 10)
Deca Dance
[modifica]Etichetta: Best Sound, 2009, prodotto da Franco Godi.
- Tutti i miei amici sono vecchia scuola | tutti i miei miti sono vecchia scuola | e i ragazzini ne vogliono ancora | è perché di gioventù ce n'è parecchia in coma. (da Vecchia Scuola, n. 1)
- La mia vendetta la sto gustando fredda | è la terza generazione a cui cambio la testa. (da Vecchia Scuola, n. 1)
- Sono attila alla rovescia | dove passo io cresce tanta erba. (da Vecchia Scuola, n. 1)
- Io sono nato italiano, ma il nome l'ho cambiato da Alessandro a J-Ax | negli anni '80 pensavo che oggi saremmo volati in giro col Jetpack. (da Deca Dance, n. 2)
- Io sono nato italiano e qui non ci crediamo che è quasi il 2010 | ma tu ci pensi che a Barberino c'è una coda che fai prima a piedi | ma tu ci pensi che una volta andavano di moda gli zoccoli da infermieri | ma tu ci pensi che rifanno Beverly Hills 90210. (da Deca Dance, n. 2)
- Sia Michael Jackson che George Michael, | pensavo fossero pieni di tipe. (da Deca Dance, n. 2)
- I soldi veri nella musica è roba di ieri. (da Il Commercialista, n. 3)
- A saperlo mi facevo piacere la matematica | e pure quella racchia che cercava di insegnarmela | che poi se quella è racchia di certo non ti incoraggia frà | mica era bello guardare verso la cattedra. (da Il Commercialista, n. 3)
- Sempre la stessa storia cambia la cornice | è il tempo in cui lo si fà ma non lo si dice. (da I Bei Tempi, n. 4)
- Poi siamo nati noi gli anti eroi | che hai tutto quello che vuoi ma beati voi. (da I Bei Tempi, n. 4)
- Forse nel ricordo la vita è più bella. (da I Bei Tempi, n. 4)
- La nostalgia e precoce nel mio paese | e prende ogni italiano dopo un bicchiere. (da I Bei Tempi, n. 4)
- A 16 anni la speranza mi ha già abbandonato | bocciato all'itis a san donato. (da Come Un Sasso, n. 5)
- 24 anni faccio i dischi per campare | nessuno ci credeva | adesso è un caso nazionale. (da Come Un Sasso, n. 5)
- E dicono è un montato | si è venduto, sta cambiando | solo mia mamma sa bene chi è Alessandro. (da Come Un Sasso, n. 5)
- Ripetevano stai calmo | un po' più controllato | o arriverai a trent'anni e t'han dimenticato. (da Come Un Sasso, n. 5)
- Io non finirò mai come Kurt Cobain | non mi uccide la musica prima uccido io lei. (da Come Un Sasso, n. 5)
- Ho visto cio' che fa brutto | "non e' il cattivo dei film". (da I Love Paranoia, n. 6)
- E come col computer chi mette i virus | in giro ti vende l'antivirus. (da I Love Paranoia, n. 6)
- La storia la scrive sul libro | sempre quello che ha vinto | non serve un genio a capire che è tutto finto zio | semplice istinto io. (da I Love Paranoia, n. 6)
- Amo l'inferno dei miei gironi | amo l'inverno coi suoi geloni. (da Immorale, n. 7)
- Tutto quello che amo fare è immorale o illegale. (da Immorale, n. 7)
- Fatti di meta fatti di cheta | fragili come fatti di creta | e chi se frega. (da Immorale, n. 7)
- Liberi però senza vie d'uscita. (da Immorale, n. 7)
- Guardaci bene, ricorda cosa dicevi ? | Ora che sguazziamo nel pozzo dei desideri. (da Come Willy l'Orbo, n. 8)
- Fratellino, ti ricordi come ci trattavano ? | Così sfigati che anche le suore si toccavano. (da Come Willy l'Orbo, n. 8)
- Sai che non striscerò, per farmi valere. (da Anni Amari, n. 9)
- Sto sistema più mi ribello e più mi mette al centro. (da Anni Amari, n. 9)
- Uno che sulla strada ci nasce | se esce, esce come ci riesce | non guarda in faccia a nessuno. (da Vendesi Idolo, n. 10)
- Perché il giorno arriva sempre | dove ti cade la maschera e giudica la gente. (da Vendesi Idolo, n. 10)
Il bello d'esser brutti
[modifica]Etichetta: Newtopia, 2015.
- Col dubbio che per la mia crew | fosse un lavoro niente più | negli anni han fatto figli io soltanto dischi e tour | mai cresciuto come Peter Pan | con la labirintite | da solo, bloccato in studio | Han Solo, nella grafite. (da Intro n. 1)
- I russi coi miliardi fanno shopping da Trussardi | una volta erano Zar, sono diventati zarri. (da Maria Salvador, n. 15)
- Ogni vizio una condanna | ciò che ami poi t'ammazza. (da Maria Salvador, n. 15)
- Che se ti fanno odiare l'uomo nello specchio | lui mette su un berretto lei le protesi nel petto. (da L'uomo col cappello, n. 20)
Non incluse negli album
[modifica]- Credo in una scala di valori ordinata, credo che un'ignoranza pura valga più di una cultura filtrata. (da Quelli come me).
- La strada non si impara ospitando un randagio tra le lenzuola. (da Quelli come me)
- Fumo perché è da fascista, dire che sono fuori | e perché c'è il mio farmacista, che vende cose peggiori. (da Fumo ancora – L'esame della Bamba)
- Una bugia ripetuta un secolo non diventa verità. (da Fumo ancora – L'esame della Bamba)
- E quindi mi sento profumo | perché sono bandito | perché, se domani finisce | mi sono divertito. (da Fumo ancora – L'esame della Bamba)
- Ma la mia donna sorride | il mio corpo rimane di sua proprietà | io ne pago l'affitto | e mi abrogo il diritto | di farne quel cazzo che mi va | mi va di fare sù | non dirmi tu che non si fa su più. (da Fumo ancora – L'esame della Bamba)
- Se tu vuoi farlo col vino | coi soldi o il potere | a me lasciami fare sù | fare sù | non dirmi tu che non | si fa | sù più. (da Fumo ancora – L'esame della Bamba)
- Non bevo champagne la birra ha più stile | e lei ti fa girare non ti fa verire. (da + Stile)
- Ha la faccia sognata da ogni ragazzina | io ho la faccia segnata dalla notte prima. (da + Stile)
- Di amiconi nei miei anni ne ho visti una caterva | in coda per un free drink o per scroccarmi l'erba | pensavano ero babbo natale | con la barba | pensavano un nababbo totale | con la barca | poi c ha pensato la vita | a sta gente fallita zio | che incolpa la gente che invece è riuscita | cioè io | chi è andato è andato e spero a fanculo | cio che è stato è stato | il passato lo rimpiange chi non ha il futuro | non serve il leccaculo | a dire che spacco | se canto se rappo | sono cosi avanti che ho già la play 4 | col suono mai visto resisto e mi stacco | da voi che siete tutti amici | amici un cazzo. (da Amici un cazzo)
- Ancora Vivo | Ancora Primo | Ancora Divo | Brucia Ancora Come Il Culo | Di Chi ha Detto Che Fallivo. (da Brucia Ancora)
- La vita e la bici hanno lo stesso principio, | devi continuare a muoverti per stare in equilibrio. (da I love my bike)
Note
[modifica]- ↑ Duettando Spirito con Piero Pelù, dal programma televisivo The Voice, Rai 2, 5 giugno 2014.
- ↑ Citato in Francesco Gilioli e Antonio Nasso; J-Ax contro Salvini: "Fa sempre ridere, come una scoreggia", Repubblica.it, 29 settembre 2015.
- ↑ Citato in Pedrinelli, p. 32.
- ↑ citato in Mango, biografia e carriera: i messaggi di cordoglio dei colleghi spopolano sul web, Lanostratv.it, 8 dicembre 2014.
- ↑ a b c Dal libretto della raccolta E cantavo le canzoni, RCA Italiana, 27 luglio 2010.
- ↑ Citato in J-Ax, imperdonabile ascesa di Salvini, Ansa.it, 1° maggio 2015.
- ↑ Dall'intervista di Red Ronnie nella trasmissione Roxy Bar del 31 marzo 1997; visibile su YouTube.
- ↑ Da un post su Facebook; citato in J-Ax e l'ultimo saluto al gatto Little: «Mi hai salvato la vita», Corriere.it, 10 novembre 2017.
- ↑ Da un post su Facebook, 30 maggio 2017; citato in J-Ax invita i ragazzi bullizzati a sconfiggere chi li odia, gayburg.com, 30 maggio 2017.
- ↑ Citato in Pedrinelli, p. 31.
- ↑ Citato in Luigi Bolognini, Rap' n' roll J-Ax: Ora voglio capire se sono davvero un ribelle, la Repubblica, 12 giugno 2012.
- ↑ Rivolto alla concorrente Federica Buda durante il programma televisivo The Voice 2; citato in A «The Voice» canta Siracusa, due aretusee in gara, Corriere.it, 3 aprile 2014.
Bibliografia
[modifica]- J-Ax, Dalla strada al palco (pp. 31-32); in Andrea Pedrinelli (a cura di), Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti, Kowalski, Milano, 2008. ISBN 978-88-7496-754-4
Voci correlate
[modifica]Altri progetti
[modifica]Opere
[modifica]- Di sana pianta (2006)
- Rap n' Roll (2009)
- Deca Dance (2009)
- Il bello d'esser brutti (2015)