Salvador Dalí

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Salvador Dalí nel 1939

Salvador Felip Jacint Dalí (1904 – 1989), pittore, scultore, scrittore, cineasta e designer spagnolo.

Citazioni di Salvador Dalí[modifica]

  • Che cos'è il cielo? Dove si trova? Il cielo non si trova né sopra né sotto, né a destra né a sinistra; il cielo è esattamente nel centro del petto dell'uomo che ha fede![1]
  • Dalla Rivoluzione francese si è sviluppata la viziosa tendenza rincretinente a pensare che i geni (a parte la loro opera) siano degli esseri umani più o meno simili in tutto al resto dei comuni mortali. Ciò è falso. E se ciò è falso per me che sono, nella nostra epoca, il genio dalla spiritualità più vasta, un vero genio moderno, è ancora più falso per i geni che incarnarono l'apogeo del Rinascimento, come Raffaello genio quasi divino.[2]
  • Il meno che si possa chiedere a una scultura è che stia ferma.[3]
  • L'unica differenza tra me e un folle è che io non sono folle.[4]
  • Non aver paura della perfezione: non la raggiungerai mai.[5]
  • Ogni mattina, al risveglio, provo un piacere supremo, il piacere di essere Salvador Dalí.[6]
  • Quelli che non vogliono imitare qualcosa, non producono nulla.[7]
  • Sono il primo a essere sorpreso e spesso terrorizzato dalle immagini che vedo apparire sulla mia tela.[8]

Citazioni su Salvador Dalí[modifica]

  • Dalí, durante l'ultima intervista che fece nella sua lunga vita, mi disse che la più grande pace, la pace assoluta, era quella dei sensi. (Roberto Gervaso)
  • È forse con Dalí che per la prima volta sono state spalancate le finestre della mente. (André Breton)
  • [In una lettera a Stefan Zweig] Finora, ero portato a considerare completamente insensati (o diciamo al 95% come per l'alcool) i surrealisti, che pare mi avessero adottato quale santo patrono. Questo giovane spagnolo con i suoi occhi candidi e fanatici e la sua innegabile padronanza tecnica mi ha fatto cambiare idea. (Sigmund Freud)
  • In Catalogna, a Figueras – dov'erano morte cinquant'anni fa le Cortes della Spagna repubblicana –, è morto l'orribile deturpatore Salvador Dalí. (Guido Ceronetti)
  • La prima esecuzione di Atlántida [Manuel de Falla], in forma puramente sinfonica, si tenne nel 1961 al Teatro Liceo di Barcellona. Quella sera stessa c'incontrammo con l'ex re d'Italia Umberto e con Salvador Dalí, che aspirava a realizzare i bozzetti per la rappresentazione scenica dell'opera alla Scala. Era appena giunto da Venezia, dove aveva allestito un balletto con Ludmilla Čerina risoltosi in un clamoroso scandalo.
    «È stata una vera battaglia, Maestà!» dichiarò lui, tutto fiero.
    «Vinta... o perduta?» chiese maliziosamente il re.
    Alla fine la Scala, preoccupata, rinunciò a Dalí e le scene vennero affidate a Nicola Benois che si ispirò ai bozzetti creati da José-Maria Sert nel 1926 per il primo progetto dell' Atlántida. (Margarita Wallmann)

Note[modifica]

  1. Citato in I classici dell'arte – il Novecento: Dalì, Rizzoli Skira Corriere della Sera, p. 16.
  2. Dal risvolto di Diario di un genio, trad. di Fausto Gianfranceschi, Se, Milano, 1996.
  3. Da Les cocus du vieil art moderne; citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  4. Citato in Matteo Molinari, Le formiche e le cicale: anno 2004, Kowalski Editore, 2003, p. 117. ISBN 8874966032
  5. Citato in Italo Conti, Autoinganni. Per non essere più vittime dei tranelli che ci costruiamo da soli, FrancoAngeli, Milano, 2012, p. 64. ISBN 8856847892
  6. Citato in Mino Vignolo, Il piacere? Guardarsi allo specchio e scoprirsi Dalí, Corriere della Sera, 9 dicembre 2003, p. 35.
  7. Citato in Yamada Takumi, Danilo Lapegna, Enciclopedia anticrisi, 2013, p. 279. ISBN 8867556819
  8. Citato in AA.VV., Il libro dell'arte, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 315. ISBN 9788858018330

Film[modifica]

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