Scacchi: differenze tra le versioni

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Versione delle 16:17, 4 dic 2008

Alcuni pezzi della scacchiera

Citazioni sul gioco degli scacchi.

  • Come ben sapete, Alëchin sosteneva che gli scacchi sono un'arte, mentre Capablanca li vedeva come pura tecnica; per Lasker, invece, gli scacchi significavano lotta. (Paolo Maurensig)
  • Gli scacchi sono assolutamente e in modo enfatico il gioco del filosofo. (Paul Morphy)
  • Gli scacchi sono il paradigma dell'intelletto. (Johann Wolfgang von Goethe)
  • Gli scacchi sono il più cospicuo spreco di intelligenza umana che si possa riscontrare al di fuori di un'agenzia di pubblicità. (Raymond Chandler)
  • Gli scacchi sono la vita. (Bobby Fischer)
  • Gli scacchi sono una tortura mentale. (Garri Kasparov)
  • Ho dedicato più tempo agli scacchi che a qualsiasi mia altra attività. Li amo, mi appassionano, mi divertono e quella testa di rapa di padre Adam continua a battermi senza alcuna pietà. (Voltaire)
  • Ho sempre avuto compassione per chi non sa giocare a scacchi. Come l'amore e come la musica, gli scacchi hanno il potere di rendere felici gli uomini. (Siegbert Tarrasch)
  • I pezzi degli scacchi sono l'alfabeto che plasma i pensieri; e questi pensieri esprimono la bellezza astrattamente. (Marcel Duchamp)
  • Il Go sta agli scacchi come la filosofia sta alla contabilità della partita doppia. (Trevanian)
  • Le guerre in questo Regno si svolgono in continuazione, senza suscitare paure, e il Regno prospera in continuazione sempre più ricco. I suoi abitanti sottostanno a leggi rigorose e osservano antiche usanze. (da Lezione di scacchi)
  • Questo Regno non si trova su nessuna carta geografica. Come potete infatti indovinare, è sito su una scacchiera, trentadue statuine di scacchi di semplice aspetto in un campo di sessantaquattro quadratini. Lo Stato scacchistico è tutto qui. (da Lezione di scacchi)
  • Se qualcuno proibisse gli scacchi per legge, io diventerei un fuorilegge. (Mikhail Tal)
  • Sembra che l'invenzione degli scacchi sia legata a un fatto di sangue.
    Narra infatti la leggenda che quando il gioco fu presentato per la prima volta a corte il sultano volle premiare l'oscuro inventore esaudendo ogni suo desiderio. Questi chiese per sé un compenso apparentemente modesto, di avere cioè tanto grano quanto poteva risultare da una semplice addizione: un chicco sulla prima delle sessantaquattro caselle, due sulla seconda, quattro sulla terza, e così via...
    Ma quando il sultano, che aveva in un primo tempo accettato di buon grado, si rese conto che a soddisfare una simile richiesta non sarebbero bastati i granai del suo regno, e forse neppure quelli di tutta la terra, per togliersi dall'imbarazzo stimò opportuno mozzargli la testa. (Paolo Maurensig)
  • Un pezzo disposto male rovina l'intera posizione. (Siegbert Tarrasch)
  • Vimes non aveva mai apprezzato nessun gioco più complesso delle freccette. In particolare, gli scacchi l'avevano sempre infastidito. Era lo stupido modo in cui i pedoni partivano e si massacravano con i pedoni opposti, mentre i re se ne stavano a passeggiare senza fare niente, che gli aveva sempre dato sui nervi; se solo i pedoni si fossero alleati, e magari si fossero coalizzati con le torri, l'intera scacchiera sarebbe potuta diventare una repubblica in una dozzina di mosse. (Terry Pratchett)

Bibliografia

  • Jurij Averbach, Michail Bejlin – Lezione di scaccchi – Biblioteca Universare Rizzoli, traduzione di Orazio Reggio – ISBN 88-17-12810-4

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