Crono: differenze tra le versioni
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[[File:Francisco de Goya, Saturno devorando a su hijo (1819-1823) crop.jpg|thumb|''Saturno devorando a su hijo'', Francisco de Goya (1819-1823)]] |
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'''Crono''', divinità della mitologia greca. |
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*In quanto solida misura, il [[tempo]] deriva dal movimento del [[cielo]]. In esso inizia il tempo, da esso scaturì, a quanto sembra, Crono, che è Chronos (tempo). Questo Crono-Chronos è il creatore del tempo. ([[Ambrogio Teodosio Macrobio]]) |
*In quanto solida misura, il [[tempo]] deriva dal movimento del [[cielo]]. In esso inizia il tempo, da esso scaturì, a quanto sembra, Crono, che è Chronos (tempo). Questo Crono-Chronos è il creatore del tempo. ([[Ambrogio Teodosio Macrobio]]) |
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*''Prima una stirpe aurea di uomini mortali | fecero gli immortali che hanno le Olimpie dimore. | Erano ai tempi di Kronos, quand'egli regnava nel cielo; | come dèi vivevano, senza affanni nel cuore, | lungi e al riparo da pene e miseria, né triste | vecchiaia arrivava, ma sempre ugualmente forti di gambe e di braccia, | nei conviti gioivano, lontano da tutti i malanni; | morivano come vinti dal sonno, e ogni sorta di beni | c'era per loro; il suo frutto dava la fertile terra | senza lavoro, ricco ed abbondante, e loro, contenti, | in pace, si spartivano i frutti del loro lavoro in mezzo a beni infiniti, | ricchi d'armenti, cari agli dèi beati.'' ([[Esiodo]]) |
*''Prima una stirpe aurea di uomini mortali | fecero gli immortali che hanno le Olimpie dimore. | Erano ai tempi di Kronos, quand'egli regnava nel cielo; | come dèi vivevano, senza affanni nel cuore, | lungi e al riparo da pene e miseria, né triste | vecchiaia arrivava, ma sempre ugualmente forti di gambe e di braccia, | nei conviti gioivano, lontano da tutti i malanni; | morivano come vinti dal sonno, e ogni sorta di beni | c'era per loro; il suo frutto dava la fertile terra | senza lavoro, ricco ed abbondante, e loro, contenti, | in pace, si spartivano i frutti del loro lavoro in mezzo a beni infiniti, | ricchi d'armenti, cari agli dèi beati.'' ([[Esiodo]]) |
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*Se Crono avesse dovuto prendere qualcuno come esempio, forse si sarebbe identificato con Amleto nei suoi momenti di massima introspezione, o con Jacques al culmine della sua morbosa autoindulgenza. Il Konstantin del Gabbiano con un pizzico di Morrissey. E tuttavia in lui c'era pure qualcosa di Macbeth, e non poco Hannibal Lecter, come vedremo.<br>Crono era stato il primo a scoprire che un silenzio meditabondo spesso viene preso per un segno di forza, saggezza e potere. Era il più giovane dei dodici, e aveva sempre odiato suo padre. Il veleno profondo e penetrante dell'invidia e del risentimento stava mandando in pezzi la sua salute mentale, eppure era riuscito a nascondere l'intensità del suo odio a tutti, tranne che alla devota sorella Rea, unico membro della famiglia con cui si sentiva abbastanza in confidenza da svelare la sua vera natura. ([[Stephen Fry]]) |
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Versione delle 12:12, 27 dic 2018
Crono, divinità della mitologia greca.
Citazioni su Crono
- In quanto solida misura, il tempo deriva dal movimento del cielo. In esso inizia il tempo, da esso scaturì, a quanto sembra, Crono, che è Chronos (tempo). Questo Crono-Chronos è il creatore del tempo. (Ambrogio Teodosio Macrobio)
- Prima una stirpe aurea di uomini mortali | fecero gli immortali che hanno le Olimpie dimore. | Erano ai tempi di Kronos, quand'egli regnava nel cielo; | come dèi vivevano, senza affanni nel cuore, | lungi e al riparo da pene e miseria, né triste | vecchiaia arrivava, ma sempre ugualmente forti di gambe e di braccia, | nei conviti gioivano, lontano da tutti i malanni; | morivano come vinti dal sonno, e ogni sorta di beni | c'era per loro; il suo frutto dava la fertile terra | senza lavoro, ricco ed abbondante, e loro, contenti, | in pace, si spartivano i frutti del loro lavoro in mezzo a beni infiniti, | ricchi d'armenti, cari agli dèi beati. (Esiodo)
- Se Crono avesse dovuto prendere qualcuno come esempio, forse si sarebbe identificato con Amleto nei suoi momenti di massima introspezione, o con Jacques al culmine della sua morbosa autoindulgenza. Il Konstantin del Gabbiano con un pizzico di Morrissey. E tuttavia in lui c'era pure qualcosa di Macbeth, e non poco Hannibal Lecter, come vedremo.
Crono era stato il primo a scoprire che un silenzio meditabondo spesso viene preso per un segno di forza, saggezza e potere. Era il più giovane dei dodici, e aveva sempre odiato suo padre. Il veleno profondo e penetrante dell'invidia e del risentimento stava mandando in pezzi la sua salute mentale, eppure era riuscito a nascondere l'intensità del suo odio a tutti, tranne che alla devota sorella Rea, unico membro della famiglia con cui si sentiva abbastanza in confidenza da svelare la sua vera natura. (Stephen Fry)