Utente:Mariomassone
Ken il guerriero
Manga
Titolo originale |
北斗の拳 |
---|---|
Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Target | shōnen |
Autore | Buronson |
Editore | Shūeisha |
Pubblicazione | 1983 – 1988 |
Editore italiano | Granata Press |
Pubblicazione italiana | 1990 – 1994 |
Ken il guerriero, manga scritto da Buronson e disegnato da Tetsuo Hara, diventato poi una serie televisiva anime.
Manga
[modifica]Ken il guerriero
[modifica]Volume 1
[modifica]- Alla fine del XX secolo, il mondo venne avvolto dalle fiamme atomiche! I mari si prosciugarono, la terra si spezzò... ... e sembrò che ogni forma di vita si fosse estinta. Eppure... ... La razza umana era sopravvissuta!
- In quest'epoca non ci si può permettere di avere il cuore tenero! (Bat)
- Ormai l'acqua e il cibo sono i beni più preziosi, e solo i più forti riescono a sopravvivere. È la legge della giungla. (Bat)
- Di questi tempi i bambini non servono a nulla. (Bat)
- Secondo la leggenda, molto tempo fa in Cina esisteva una temibile arte marziale assassina chiamata Divina scuola di Hokuto. Chi la praticava, poteva concentrare tutta la propria energia in un singolo pugno prima di colpire i punti di pressione del corpo, infliggendo danni interni tali da causare morte certa! (Anziano)
- Tu sei già morto. (Kenshiro)
- Dinnanzi alla Divina scuola di Hokuto, la tecnica assassina definitiva tramandata esclusivamente a un unico successore, una freccia non è nulla di più di un bastoncino immobile. (Kenshiro)
- Come temevo! Sono uomini dell'organizzazione King! È la spietata banda che controlla l'intera regione del Kanto! Siamo messi male! (Bat)
- Il domani è più importante del presente. (Sig. Misumi)
- Gli esseri umani usano solo il 30% della loro reale forza. Grazie agli insegnamenti della Divina scuola di Hokuto, io posso accedere al restante 70%. (Kenshiro)
- Ho colpito i tōi, due punti dei 708 punti segreti di pressione. Quando estrarrò i miei pollici, ti rimarranno tre secondi di vita. Approfitta di quei tre secondi per pentirti dei tuoi crimini. (Kenshiro)
- Sei così lento da farmi sbadigliare. (Kenshiro)
- La Divina scuola di Hokuto è un'arte marziale assassina. È proprio col favore delle tenebre che esprime al meglio le sue potenzialità. (Kenshiro)
- Il firmamento ha due poli: nord e sud, Hokuto e Nanto. Ogni cosa del creato condivide un opposto polare. Uomo e donna, ombra e luce, yin e yang... persino i guardiani niō. Lo stesso vale per le tecniche assassine, con la Divina scuola di Hokuto e la Sacra scuola di Nanto! La Divina scuola di Hokuto è capace di causare un esplosione dall'interno colpendo i punti segreti di pressione del corpo, ed è quindi yin, l'ombra... ... mentre la Sacra scuola di Nanto, il pugno che distrugge i suoi avversari con colpi esterni, è yang, la luce! (Shin)
- La forza è giustizia. Che grande epoca che è quella in cui viviamo! Chi è forte può impossessarsi di tutto ciò che vuole senza farsi scrupoli! (Shin)
- La Divina scuola di Hokuto e la Sacra scuola di Nanto sono due facce della stessa medaglia. Non devono combattersi, ma collaborare per tramandare le loro discipline alle generazioni future. (Ryuken)
- Uno come te non potrà mai battermi! Tra noi due c'è una differenza fatale... l'ambizione e l'ossessione! È l'ossessione che rende un uomo forte. E tu non ne hai. (Shin)
- Terribile quanto il cuore delle donne sia volubile, eh?! (Shin)
- Shin: T... tu non sei davvero più il Kenshiro di una volta... Come è possibile...?
Kenshiro: L'ossessione! Ciò che mi ha cambiato è l'ossessione che tu mi hai insegnato! - Hai forse scordato che sono un esperto dell'assassinio? Non basta certo avvicinarsi silenziosamente per prendermi alle spalle. (Kenshiro)
- È stata la rabbia a sconfiggere le tue tecniche segrete. La mia rabbia più grande di qualunque ossessione! (Kenshiro)
- Per la prima volta in vita mia, piansi. Nonostante tutti gli sforzi, fino all'ultimo momento, non sono riuscito a conquistare il suo cuore... ... e tutto perché nel suo animo ci sei sempre stato tu. (Shin)
- Bat: Perché hai scavato una tomba per un simile uomo?!
Kenshiro: Perché amavamo la stessa donna.
Volume 2
[modifica]- Se non volete morire, fatevi da parte. Fra me e voi c'è un abisso. [...] Pare che solo morendo riuscirete ad afferrare il concetto. (Kenshiro)
- Per me i Berretti rossi non sono che dei bambini. (Kenshiro)
- Pensavi davvero che avrei lasciato in vita feccia come te?! (Kenshiro)
- Si dice che i cacciatori provetti siano in grado di percepire le prede anche solo dal movimento dell'aria. (Colonnello)
- Nessuna delle mie prede era mai riuscita ad avvicinarsi così tanto che me ne accorgessi. (Kenshiro)
- Colonnello: I Berretti rossi... Precise macchine da guerra e valorosi soldati. Ma più di ogni cosa, erano uomini motivati da una fede cieca! La lealtà verso il loro paese! Però un giorno... quando andai al palazzo del generale per fare rapporto, trovai tutti completamente ubriachi... [...] In quella stanza c'erano le alte sfere di governo e i proprietari di grosse aziende... Quelle erano le persone che governavano il paese... Rimasi scioccato nello scoprire che genere di uomini fossero quelli che davano ordini a noi militari! Non ci eravamo addestrati rischiando la vita per giurare fedeltà a quei porci corrotti! E poi un giorno, quei maiali disgustosi scelsero il sistema più stupido per assicurarsi di conservare i propri interessi! Desiderosi di risolvere in fetta il conflitto, decisero di premere il pulsante che nessuno avrebbe mai dovuto premere. E fu la fine di tutto. Quei maledetti porci si seppellirono con le proprie mani, mentre noi sopravvivemmo grazie ai nostri corpi fortificati! Dio ci ha scelto! Ora hai capito? Non permetterò che quella follia si ripeta! E perché ciò avvenga, è necessaria la creazione di un popolo straordinario, unito dalla stessa ideologia.
Kenshiro: Non ti rendi conto che anche la tua soluzione è folle?! - Colonnello: Dimmi perché. Perché sei così motivato a sconfiggermi? Cos'è che ti spinge ad affrontare un simile rischio?!
Kenshiro: Io non ho più alcuna motivazione. Sono un uomo che haperso tutto! Però... Le lacrime versate dai bambini che sono diventati le vittime di fanatici come voi... La loro tristezza... Ecco cosa mi ha portato ad affrontarti. La tua delirante ambizione finisce qui! - Ammetto che sei dotato di capacità straordinarie, che però in fin dei conti sono solo il risultato di venti o trenta anni di allenamento. Invece nelle mie vene scorre il sangue di un assassino, avendo appreso la Divina scuola di Hokuto e i suoi insegnamenti che vengono tramandati a un unico successore da 1800 anni. Io sono sempre stato un assassino, fin dal momento in cui sono nato. (Kenshiro)
- La pietà è fatale per un guerriero. Provando pietà si annullano le proprie abilità combattive, e le tue sono svanite per salvare quella marmocchia! (Colonnello)
- Non serve rischiare la vita per sconfiggere un elefante! Basta riuscire a mangiarne la carne prima o poi... (Jackal)
- Sono sordo alle suppliche dei malvagi. (Kenshiro)
- Basta camuffarsi un pochino da donna per far uscire allo scoperto vermi come voi! (Rei)
- Rei: Quello è... il Nanto Suichō Ken, la tecnica dell'uccello d'acqua di Nanto!
Predone: Sì, non mi sbaglio! È una branca del Nanto Seiken, la Sacra scuola di Nanto! Si dice che chi la conosce sia in grado di muoversi con la stessa eleganza degli uccelli d'acqua, e questo nonostante le sue tecniche abbiano una potenza e una crudeltà senza uguali! - I miei movimenti sono così veloci che l'occhio umano non può distinguerli! (Rei)
- Fin quando non scoverò e ammazzerò l'uomo con le sette cicatrici sul petto... ... farò di tutto per sopravvivere, dovessi nutrirmi anche di fango! (Rei)
- Mamiya: E dimmi, Rin, perché viaggi con quel tipo sinistro?
Rin: Parli di Ken?! Perché ha un cuore d'oro.
Volume 3
[modifica]- In questo mondo è naturale che siano i più deboli a morire per primi! (Rei)
- Questo non è il momento di piangere, perché io ho il dovere di proteggere le vite dei nostri compagni. (Mamiya)
- Credevo di essermi abituata ai drammi di quest'epoca, invece... Non ero pronta a sopportare il dolore di rimanere sola... (Mamiya)
- Di fronte alla mia Sacra scuola di Nanto, voi non siete altro che spazzatura! Senza contare che oggi mi è venuta una gran voglia di farvi a fette... (Rei)
- I lupi cacciano in branco in maniera metodica. Per quanto forte, nessuna preda può scappare a un branco di lupi! (Membro del Clan delle zanne)
- Kenshiro: Ma tu perché sei qui...?!
Rei: Pff! Probabilmente per la tua stessa ragione. Pare che siamo entrambi sensibili alle lacrima di una donna... - La scuola di Nanto è uno stile yang... poiché è una disciplina di luce, i suoi numerosi stili si sono rifratti e diffusi in tutto il mondo... Mentre la scuola di Hokuto è un'arte trasmessa a un solo successore, quindi non ci sono altre diramazioni... Tale è il destino di Nanto e Hokuto... (Rei)
- In quest'epoca di barbarie, più una donna è bella, più è alto il prezzo a cui può essere venduta! (Rei)
- Ne ho incontrati a bizzeffe di uomini malvagi durante il mio viaggio. Mi basta guardare uno negli occhi per capire che tipo è. (Rei)
- Gli occhi innocenti dei bambini distinguono meglio di tutti il bene dal male! (Kenshiro)
- Se non sei una donna, non dovresti aver bisogno di nasconderti il petto! (Rei)
- Quando la Divina scuola di Hokuto e la Sacra scuola di Nanto si affrontano usando le loro tecniche segrete, nessuno ne esce vivo! (Capobranco del Clan delle zanne)
- Un tempo anch'io vivevo solo per una donna... Yuria... Lei era la mia fidanzata... ma un uomo la rapì! Così andai avanti unicamente per riaverla... Ma Yuria era già morta. E dopo che uccisi quell'uomo... ... l'unica cosa che provai fu una solitudine indescrivibile... (Kenshiro)
- Avrei preferito non usare i miei pugni su un buono a nulla come te, ma non ho altra scelta! (Kenshiro)
- Di' il mio nome! (Jagi)
- Non esistono fratelli minori migliori di quelli maggiori! (Jagi)
Volume 4
[modifica]- Kenshiro è ancora un bamboccio! Non potrà mai ereditare la conduzione della Divina scuola di Hokuto! (Jagi)
- Kenshiro, perché hai finto di perdere? Perché è tuo fratello maggiore...? Sappi che un giorno questa tua bontà d'animo ti si ritorcerà contro con conseguenze disastrose! Specialmente con un tipo come Jagi... (Ryuken)
- Scegli un posto! Ma decidilo con cura, perché quello sarà il luogo dove morirai! (Kenshiro)
- Fratelli...! Perché non protestate?! Lui è nostro fratello minore! Inoltre è il più inesperto! Non siete infuriati che ci abbia soffiato il titolo che ci spettava?! Grrr! Ma lo capite che significa?! L'Hokuto Shinken, la Divina scuola di Hokuto, prevede un unico successore! Io so che fine fanno coloro che non vengono scelti come successori! Gli viene proibito di praticare le tecniche della scuola e persino di definirsi esponenti della stessa! Per far rispettare questa regola, ad alcuni vengono distrutti i pugni e ad altri vengono cancellati i ricordi! Sono 1800 anni che un simile destino attende coloro che non sono riusciti a conquistare il titolo di legittimo successore della Divina scuola di Hokuto! [...] Vi siete forse rammolliti?! Ma io non lo accetto! Io non ci sto! Kenshiro è inferiore a me! Non permetterò che mi distrugga i pugni! (Jagi)
- Jagi non può sconfiggere Kenshiro...! Ma Kenshiro non avrà il coraggio di uccidere Jagi. Nostro padre ha sbagliato nella scelta del successore. [...] La Divina scuola di Hokuto ha i giorni contati! (Raoh)
- Ascolta, Kenshiro. La Divina scuola di Hokuto prevede un unico successore poiché è un'arte assassina senza eguali... Non deve essere usata in modo errato. Se un uomo corrotto diventasse il successore, il mondo cadrebbe in rovina... (Ryuken)
- Kenshiro: Perché usi aghi e fucili? Perché non combatti affidandoti solo ai tuoi pugni?
Jagi: Non rompere! Per me le arti marziali non sono tutto! Basta essere i più forti! L'importante è vincere, non importa come! - Jagi: Ho vissuto fino a oggi bruciando d'odio nei tuoi confronti...! Un risentimento che alimenta sempre più intensamente ogni volta che queste ferite mi causano dolore! Preparati, perché ora ridurrò la tua faccia come la mia! Quella volta hai vinto solo perché sono inciampato, ma stavolta non sarai così fortunato...
Kenshiro: Ancora non l'hai capito? Quella volta non sei inciampato. Prima che tu mi attaccassi ti avevo colpito in un punto segreto di pressione, condizionando i movimenti delle tue gambe!
Jagi: Cosa?!
Kenshiro: Ma ora rimpiango la mia ingenuità per averti permesso di vivere tutto questo tempo! Rimedierò al mio errore, qui e ora! - Jagi: Sei... spietato e aggressivo... Stento a riconoscerti... Cos'è che ti ha trasformato...?!
Kenshiro: In tutti questi anni ho versato il sangue di innumerevoli avversari... rivali che consideravo miei amici. È stata la morte di quei formidabili rivali e amici a cambiarmi! - Jagi: Hai presente Shin, colui che consideravi un rivale e amico?! Ebbene, sono stato io a fargli vendere... ... l'anima al diavolo!
Kenshiro: Cosa?!
Jagi: Ti odiavo non solo perché eri divenuto il successore della Divina scuola di Hokuto, ma anche perché eri riuscito a conquistare Yuria! Così puntai su Shin, che sapevo amava Yuria nonostante tutto! Non feci altro che rinvigorire quel fuoco di speranza che stava languendo dentro di lui! - Questa è un'era dove i diavoli la fanno da padrone! (Jagi)
- Hai dimenticato persino l'essenza della Divina scuola di Hokuto?! La rabbia rende il corpo resistente come l'acciaio! (Kenshiro)
- Kenshiro: Ti si addice una morte così orrenda! Fra pochi secondi il tuo corpo sparirà dalla faccia della Terra. Quest'incubo è finalmente finito!
Jagi: Finito?! Che idiota! Questo è solo l'inizio del tuo viaggio verso l'inferno! Hai scordato che hai ancora due fratelli?! Me lo vedo già il tuo inferno...! - Sotto la guida delle sette stelle che si susseguono nella volta celeste e senza interruzione per 1800 anni, l'arcana arte dell'Hokuto Shinken, la Divina scuola di Hokuto, è stata tramandata di generazione in generazione a un unico successore... Tuttavia Ryuken, il precedente maestro, non ricevette dal cielo la benedizione di un erede. Fu per questo che Ryuken... ... Adottò quattro bambini, con l'intenzione di nominare uno di loro come suo successore. Il più anziano, Raoh, il secondo figlio, Toki, il terzo, Jagi, e per finire il più giovane, Kenshiro. Questo è tutto quello sono riuscito a scoprire sulla Divina scuola di Hokuto. Non so cosa sia successo all'interno della famiglia al momento della nomina... ... Ma alla fine è stato Kenshiro, il più giovane dei quattro, a essere scelto come legittimo successore. (Rei)
- Io ho un sogno, Kenshiro. Al mondo ci sono migliaia di persone malate. Vorrei sfruttare le tecniche della Divina scuola di Hokuto per finalità mediche piuttosot che per combattere. (Toki)
- In un combattimento, farsi prendere alle spalle o permettere all'avversario di trovarsi più in alto significa perdere! (Habu)
- Prima di provocare qualcuno, dovresti valutare meglio la sua forza... (Kenshiro)
- Io non sono cambiato! Sono i tempi che sono diversi! In quest'epoca è più utile la violenza della medicina! (Amiba)
- Non è la rabbia che rende più forti, ma l'ambizione! (Amiba)
- Non so chi tu sia, ma ti consiglio di non servirti di conoscenze approssimative! (Toki)
- Ti ho colpito il punto segreto di pressione Shitsugen! Le tue gambe cammineranno all'indietro indipendentemente dalla tua volontà! Fatti una bella passeggiata fino all'Inferno! (Kenshiro)
- Finché ci sarà Yuria nel suo cuore, nessun'altra donna potrà farvi breccia! (Rei)
- Una volta rinchiusi là dentro, è impossibile uscirne vivi. È una prigione mortale, isolata dal resto del mondo! Si dice che persino i criminali più spietati, un tempo temuti e disprezzati come demoni, supplichino in lacrime il proprio rilascio! Questa è Cassandra! (Mamiya)
- Rei: Che tipo di persona è questo Toki che vuoi rivedere così tanto...?
Kenshiro: Toki... ... è colui che sarebbe dovuto divenire il successore della Divina scuola di Hokuto.
Rei: Cosa?!
Mamiya: Eh?!
Kenshiro: La precisione dei suoi colpi, la velocità e la fluidità dei suoi movimenti, lo spirito, le tecniche e persino le sue qualità fisiche erano strabilianti. Toki era impeccabile sotto ogni aspetto. - Kenshiro, d'ora in avanti vivrò per salvare la vita della gente... A breve morirò, ma durante il tempo che mi rimane voglio aiutare quante più persone mi sarà possibile. È questa la traccia che desidero lasciare del mio passaggio su questo mondo! (Toki)
Volume 5
[modifica]- Niente di ciò che faccio potrà mai definirsi incauto. (Kenshiro)
- Non c'è gusto a uccidere un detenuto disposto a morire! (Uighur)
- Gustatevi la vostra speranza che lentamente si tramuta in disperazione! (Uighur)
- Sarebbe questa la paura di cui blateravi tanto...? Se è così, allora lascia che ti insegni io cos'è il vero terrore! (Kenshiro)
- Trasmessa tra i miei antenati fin dall'antichità, la Via del dominio assoluto della Mongolia è una tecnica di lotta che mi permette di trasformare il mio corpo in un'invincibile arma da sfondamento! Grazie a essa, posso abbattere ogni avversario scagliandomici contro con tutta la forza di cui dispongo! In passato, quando soggiogammo completamente tutto il continente asiatico, questa era l'arma più potente del nostro arsenale... La più inarrestabile tecnica del glorioso popolo della Mongolia! (Uighur)
- Le mie dita possono squarciare anche l'acciaio! (Kenshiro)
- I malvagi non meritano lapidi! (Kenshiro)
- Rei: Chi sarebbe questo Ken-Oh?
Raiga e Fūga: Il... Il re di tutti gli stili di lotta mortali... Si fa chiamare anche il Dominatore di fine secolo. È un terrificante tiranno, la cui identità è avvolta nel mistero. Anche Cassandra non è altro che una città prigione costruita con l'unico scopo di condannare chiunque si opponga a lui! - Che voi possiate perlomeno morire serenamente, senza provare dolore alcuno... (Toki)
- Chi subisce i colpi dell'Hokuto Shinken di Toki, prova un'estasi paradisiaca in punto di morte. (Kenshiro)
- Liberare quel bambino equivarrebbe a liberare futuro odio nei miei confronti. Per quanto piccoli, i problemi vanno estirpati alla radice. È questo il modo di vivere! (Raoh)
- Per Ken-Oh non esistono né predecessori né successori! È convinto di essere l'unica persona che conti a questo mondo! È questa la folle ambizione del Dominatore di fine secolo! (Toki)
- Rei: Dimmi... che uomo era questo Raoh?
Kenshiro: Raoh... era veramente forte... Forse troppo forte. Così come lo era la sua ambizione. Non ha mai mostrato alcuna considerazione verso i precetti assassini stabiliti da 1800 anni per i praticanti della Divina scuola di Hokuto... Era l'uomo smarrito di Hokuto... - Ryuken: Raoh, come pensi di impiegare l'Hokuto Shinken?
Raoh: Mpf... Che domande. Per me stesso, ovviamente!
Ryuken: Per te stesso?! E a cosa punti, dunque?!
Raoh: Al cielo...!
Ryuken: Intendi dire che vuoi ergerti nel cielo per poi sederti sul trono del potere?!
Raoh: Dal momento stesso che il mio essere ha ricevuto il dono della vita, era scritto che io stringessi tutto il mondo in questo pugno!
Ryuken: Dio non te lo permetterà mai!
Raoh: Allora combatterò anche contro Dio! - Rei: Che uomo sprezzante... Pur di soddisfare la propria ambizione, è disposto a sfidare persino Dio...
Kenshiro: Poi scoppiò la guerra. Ora nel mondo vige la legge del più forte... Proprio ciò che desiderava Raoh! - Mamiya: Davvero somiglio così tanto a Yuria...? E che tipo era Yuria?
Toki: Mpf... È l'unica donna che io abbia amato.
Mamiya: Eh?! Ma Yuria era la fidanzata di Ken!
Toki: Eppure non ero il solo a esserne innamorato. Anche Raoh l'amava...
Mamiya: Eh?! Pe... persino Raoh?!
Toki: Per noi tutti, Yuria ha sempre rappresentato i nostri ricordi di gioventù. E forse è proprio questo il motivo per cui, fin dal primo momento in cui l'hanno incontrata, era già scritto nel fato di Kenshiro e Raoh che si sarebbero dovuti affrontare... - Alcor, la stella ausiliaria... L'astro che brilla con luce fioca di fianco alle sette stelle di Hokuto. È anche conosciuta come la stella messaggera di morte. Si dice che chi la scorge morirà entro l'anno... È quindi giunta la mia ora... (Toki)
- È facile sorprendere un uomo che ha la mente annebbiata da una donna. (Toki)
- C'è chi per amore... ... desidera in silenzio la felicità dell'amata. (Toki)
- Cosa accadrebbe se rinunciassimo alla speranza?! La speranza è l'unica cosa che abbiamo! [...] Dobbiamo credere che prima o poi giungerà un futuro luminoso... Siamo sopravvissute fino a oggi credendo e pregando! Non possiamo arrenderci proprio ora! (Rin)
- È stato Ken a insegnarmi che sottomettersi ai demoni... ... significa perdere la propria umanità. (Rin)
- Di che colore è il vostro sporco sangue?! (Rei)
- Se proprio ti piace così tanto mascherarti, avresti fatto meglio a vestirti da grossa vacca. (Kenshiro)
- Ormai non ho più punti deboli. Airi è divenuta indipendente. È in grado di decidere come vivere e morire. (Rei)
- Rei: Non smonti da cavallo...?!
Raoh: Uhuhuh... Pensavi davvero che un guerriero con le tue capacità fosse in grado di farmi posare piede a terra?! Non esiste uomo a questo mondo che sia degno di farmi abbassare al suo stesso livello!
Rei: Allora morirai in sella insieme al tuo cavallo! - Rei: Ma... Ma che cosa?...! Non è possibile! Impugna ancora le briglie. Q-quindi non si è mosso. Ma allora... cos'è che ho visto?! Cos'era quell'attacco formato da un'infinità di colpi insidiosi?!
Raoh: Mpf... Solo coloro che sono riusciti ad acquisire i segreti ultimi delle tecniche assassine, arrivando a comprendere la loro quintessenza, possono generare un'aura attorno al proprio corpo. Ciò che hai visto era il mio spirito combattivo... La mia aura!
Rei: L'aura?!
Raoh: E questo significa che tu non puoi nemmeno avvicinarti a me! - Anche a costo di distruggere il mio stesso corpo, ho il dovere di liberare il mondo dalla tua presenza! (Rei)
- Sono sopravvissuto fino a oggi trasformando ogni goccia del mio sangue in forza combattiva! Questo sangue non conosce la paura! Capirai a tue spese che io non sono più quello di un tempo! Il mio sangue spezzerà la tua aura! (Kenshiro)
- Sarai testimone dei miei progressi con la tua stessa morte! (Kenshiro)
- Se ora fosse notte, vedresti chiaramente la stella messaggera di morte! (Raoh)
- Io non uccido mai subito gli esperti di arti marziali che si oppongono a me...! E sai perché...? Perché se li uccidessi immediatamente, il mio terrore non si propagherebbe. Invece le persone a cui rimangono tre giorni di vita cadono in preda alla paura della morte... ... e urlano in lacrime travolti dalla tristezza! [...] Quel terrore diviene infine leggenda... ... rendendo indiscutibile il mio titolo di re delle techniche assassine... il titolo di Ken-Oh! (Raoh)
Volume 6
[modifica]- Io temo solamente una cosa a questo mondo... La tecnica di Toki! (Raoh)
- Solo l'acqua calma può domare una corrente violenta... Se due flutti impetuosi si scontrassero, finirebbero solo per travolgersi l'un l'altro per poi annientarsi inesorabilmente! (Toki)
- La tua aura omicida è decisamente potente... ... ma mosse mediocri come le tue non potranno mai abbattermi. [...] Il tuo padrone ti sta usando solo per tenermi qui e guadagnare tempo. Rinuncia alla lotta. (Toki)
- Se ci si oppone a una corrente violenta, si finisce per esserne inghiottiti. Bisogna invece abbandonarsi completamente a essa per divenire un tutt'uno. (Toki)
- Sia la tecnica di Raoh che quella di Ken sono correnti violente! Entrambi utilizzano quella che viene definita una "tecnica possente", ovvero un impetuoso stile di lotta che sprigiona completamente lo spirito combattivo di chi ne fa uso! Ecco il motivo per cui Kenshiro non può ancora sconfiggere Raoh. (Toki)
- Rei: Tu devi vivere! Anche se riuscissi a sconfiggerlo sacrificando la tua vita, sarebbe comunque una sconfitta! Quest'epoca ha bisogna di te! Devi sopravvivere per Rin, Bat e tutte le persone indifese come loro!
Kenshiro: Anche se avessi il 99% di probabilità di essere sconfitto... ... in qualità di successore della Divina scuola di Hokuto... ... è scritto nel mio destino che io combatta per quell'1%! - La vita non è un qualcosa da gettare via in maniera sconsiderata! (Toki)
- Toki: Kenshiro... Rei si preoccupa per te dimenticandosi persino del fatto che la sua morte è imminente. Lui ti ha affidato tutti i suoi sogni. Non vanificare le sue speranze! Tu devi sopravvivere e dedicarti al futuro di quest'epoca!
Kenshiro: Anche se avessi il 99% di probabilità di essere sconfitto, io...
Toki: No... Ora non hai nemmeno l'1% di probabilità di vittoria.
Kenshiro: Cosa?!
Raoh: Mpf... Quindi l'hai capito.
Toki: Kenshiro... [indica Rin] Potresti uccidere quella bambina?!
Kenshiro: R-Rin?! Perché me lo chiedi...?
Toki: Perché se tu fossi in grado di ucciderla, allora avresti una possibilità di battere Raoh. - Ryuken: Sei dunque davvero intenzionato ad andartene...? Raoh!
Raoh: Che senso avrebbe per me rimanere qui ora che hai scelto Kenshiro come successore?
Ryuken: Allora dovrai rinunciare all'Hokuto Shinken. Ti è proibito farne uso ancora in futuro!
Raoh: Te l'ho già detto! Io stringerò il cielo nel mio pugno! Mpf... Se avessi avuto intenzione di rinunciare all'Hokuto Shinken, non sarei mai diventato tuo figlio adottivo! Io non prendo ordini da nessuno! Nemmeno da Dio!
Ryuken: Vedo che sei pronto ad affrontare le conseguenze della tua scelta! La legge della Divina scuola di Hokuto prevede che essa sia tramandata unicamente a un unico successore per ogni generazione. Mi costringi a sigillare i tuoi pugni e con essi le tecniche che hai appreso!
Raoh: Mpf... Allora ti sconfiggerò qui e ora così da diventare l'uomo più potente al mondo!
Ryuken: Che uomo terribile! Ho allevato una tale terribile serpe in seno! - Lascia che ti spieghi perché si dice che Hokuto sia la costellazione che presiede la morte. I movimenti degli esseri umani hanno sette punti ciechi. Seguendo tali punti, essi assumono la forma delle sette stelle di Hokuto! In altre parole, Hokuto funge da indicazione per condurre a morte certa l'avversario! (Ryuken)
- Adesso che è giunto Toki... ... mi vedo costretto a scendere al vostro stesso livello! E per voi non ci sarà nient'altro che la morte! (Raoh)
- La Divina scuola di Hokuto proibisce di combattere in due contro un singolo avversario. Una vittoria ottenuta in quel modo non avrebbe valore. (Toki)
- Non sono più Raoh! Chiamami Ken-Oh, il re delle tecniche assassine! E ora ti mostrerò la mia tecnica...! La tecnica dell'uomo che ambisce al cielo! (Raoh)
- Nelle arti marziali, soprattutto fra esperti, è necessaria una tremenda quantità di energia anche solo per restare di fronte all'avversario... Persino il minimo turbamento nell'animo può costare la vita. (Rei)
- È ammirevole volersi sacrificare per un ideale... Ma in fondo a che serve?! La morte vanifica qualsiasi cosa. La tua morte avrà lo stesso valore di quella di un cane randagio! (Raoh)
- Ken, muoviti! Senza di te... Senza di te, la nostra piccola, flebile luce di speranza sparirà! Tu sei l'unico che può impedire che si spengaaa! (Rin)
- Raoh: Hai distrutto le catene imposte al tuo punto segreto di pressione dalla tecnica di Toki?! [...]
Kenshiro: Non è stato il mio corpo a distruggerle, ma un cuore giovane e puto che tenta di vivere come un essere umano nonostante tutto... È stato quel cuore a infrangere l'effeto del punto di pressione! Raoh! Non sarà il cielo ciò che stringerai tra le tue mani, ma la stella messaggera di morte! - Kenshiro, una nullità come te non potrà mai battere il re delle tecniche assassine! In questo luogo seppellirò i 1800 anni di storia della Divina scuola di Hokuto! (Raoh)
- [...] in un combattimento tra esperti è impossibile evitare completamente le tecniche dell'avversario. L'unica possibilità di vincere è rinunciare alla propria incolumità per distruggere il corpo nemico! (Rei)
- Io sono Ken-Oh! E Ken-Oh non si inginocchierà mai a terra! (Raoh)
- Rin: Bat... Dimmi perché devono ferirsi a quel modo... e spargere tutto quel sangue?!
Bat: È inevitabile. Quello è il nostro sangue... Loro sanguinano al nostro posto. - Kenshiro: Perdonami... Ti ho coinvolto nella mia battaglia.
Rei: Pff... Non ti preoccupare... Non rimpiango ciò che ho fatto. Anzi, ti ringrazio... Avevo rigettato la mia umanità. Vivevo solo per salvare mia sorella! Odiavo il mondo e avevo maledetto quest'epoca! Ma poi ho incontrato te. E Toki, Rin, Bat, Mamiya... Ero come un lupo affamato e assetato, ma voi avete placato la mia anima... ... permettendomi di tornare umano. - Sappiate che i cani sono le creature più nobili al mondo! Sono affettuosi, fedeli e non mentono mai! Sono gli unici amici di cui mi posso fidare! (Garf)
- Non ho nome da rivelare a chi è condannato a morte! (Kenshiro)
- Yuda: Ditemi. Pensate che io sia bello?
Concubine: Sì, signor Yuda.
Yuda: Ben detto. Io sono l'essere più forte a questo mondo... Nonché il più bello! - Io sono l'uomo che Dio ha creato in qualità d'incarnazione suprema di bellezza e forza in questo mondo! Quindi solo gli esseri caratterizzati da una bellezza perfetta hanno il diritto di amarmi! (Yuda)
- Per quanto la lavi, questa cicatrice non andrà mai via. E anche se riuscissi a far sparire questo marchio, me ne rimarrà per sempre uno nell'anima. (Mamiya)
- Kenshiro: Quindi sei intenzionato a sconfiggere Yuda?
Rei: Sì... Io... Io lo conosco... Appartiene anche lui a Nanto.
Kenshiro: Cosa?!
Rei: Oltre a me e al tuo rivale e amico Shin, vi sono altri quattro uomini che hanno raggiunto i massimi livelli nella Sacra scuola di Nanto! Veniamo chiamati i Nanto Rokuseiken, i Sei sacri pugni di Nanto... E anche Yuda ne fa parte! - In quest'era la vita di un uomo è breve... ... ma una donna mette al mondo dei figli... ... e tramanda il passato raccontando loro delle storie... Storie di uomini che combattono! (Rei)
- Non è tradimento questo... ... È tattica! Ognuna delle sei stelle di Nanto porta con sé un differente destino! Quella di Shin è la stella del sacrificio, che lo ha destinato a sacrificarsi per amore! Quella di Rei è la stella della giustizia, che lo ha destinato a vivere per il prossimo! Mentre la mia è la stella più bella e splendente di tutte... La stella della malìa! La gente la chiama la stella del tradimento, ma non è affatto così! La stella della malìa è capace di smuovere persino il cielo, in quanto espressione ultima di bellezza e tattica! (Yuda)
- La gru rossa... ... si abbellisce tingendosi del sangue di coloro che le si avventano contro! (Yuda)
- La stella della giustizia non è altro che la stella di un buffone! È un astro minore che serve solo a far risaltare la stella della malìa! (Yuda)
- Un tempo anche chiamati i comandanti a guardia dei sei cancelli imperiali, i Sei sacri pugni di Nanto erano i guerrieri che avevano il compito di difendere il palazzo dell'imperatore... ... in quanto all'apice dei 108 stili che compongono la Sacra scuola di Nanto. Tuttavia, dopo la guerra, noi Sei sacri pugni di Nanto ci dividemmo in due fazioni: una che anelava la pace, e l'altra che, invece, bramava la conquista del potere! Fu allora che Yuda ci tradì! Resosi conto che la fazione pacifista era la più forte delle due, Yuda, insieme alle 23 branche di Nanto subordinate alla sua tecnica, decise di allearsi con il temibile re delle tecniche assssine, lo spietato Ken-Oh! Caduta una stella... ... anche le rimanenti cinque precipitarono nel caos, spargendo semi di grande tragedia in tutto il mondo! Ricorda queste mie parole, Kenshiro... Il mio triste destino e quello di Shin della stella del sacrificio sono solo il preludio a disgrazie ancora più grandi! (Rei)
- Yuda: Co... Cos'è che ti rende così forte?!
Rei: Pff... Tu che non sai cos'è l'amore, non potrai mai capirlo. - Yuda! Il trucco te lo rifarai, sì, ma col tuo stesso sangue! (Rei)
Volume 7
[modifica]- Io divento inerme dinnanzi a ciò che reputo bello con tutto il cuore. (Yuda)
- Dal momento stesso in cui la stella della malìa è rimasta affascinata dalla stella della giustizia, era destino che la luce del mio astro venisse spenta dal tuo. (Yuda)
- Rei... Sei l'unico uomo al mondo che io abbia mai ammirato... Perlomeno lascia che io spiri fra queste tue braccia... (Yuda)
- Yuda, anche tu sei rimasto solo! Ma presto... ... ti raggiungerò anch'io... (Rei)
- Per colpa di qualche misero dissapore, gli uomini sono costretti a combattere tra loro... arrivando a tramutare amicizie in efferati spargimenti di sangue... Non è giusto... (Rin)
- Mamiya... ascoltami bene. Fin quando la stella messaggera di morte non cadrà su di te, vivi intensamente ogni singolo giorno della tua vita! E anche se fosse per un solo secondo, vivi come una donna! E cerca la tua felicità in quanto tale! (Rei)
- Ken. Tu devi continuare a vivere. Non puoi morire. Quest'epoca ha bisogno della Divina scuola di Hokuto per trasformare le lacrime in sorrisi! (Rei)
- Rei... Non ti dimenticherò. Anche tu, come il mio rivale e amico Shin, continuerai a vivere dentro di me. (Kenshiro)
- Il Sacro imperatore è l'uomo che perfino il famoso re delle tecniche assassine, il cosiddetto Dominatore di fine secolo, si è rifiutato di affrontare! Proprio a causa della forza del nostro imperatore, Ken-Oh ha fallito nel suo tentativo di stringere il cielo nel proprio pugno! Il suo nome è Souther, e sarà lui a divenire il vero dominatore di questo mondo! (Comandante)
- Kenshiro: Ma... tu sei cieco.
Shu: Ciononostante, gli occhi della mia anima sono ben schiusi! - Shu: Quando Nanto è nel caos, Hokuto fa la sua comparsa. Da quando le sei stelle sono in tumulto, era destino che io e te ci affrontassimo, Kenshiro!
Kenshiro: A chiunque abbia l'ardire di provare a sconfiggermi, io rispondo con questi miei pugni. - La paura rivela la presenza di un guerriero, permettendo al suo nemico di studiarne la distanza e contrattaccarlo con facilità. (Shu)
- Kenshiro: Io non morirò. Ho fatto una promessa a un uomo! Gli ho giurato che sarei sopravvissuto a quest'epoca e che avrei riportato la luce in questa oscura fine di secolo!
Shu: Ti riferisci a Rei...? Anche lui era uno di quelli che avrebbe voluto salvare il mondo dall'oscurità... Ma quella luce non tornerà mai... A meno che tu non riesca a sconfiggermi! - L'Hokuto Shinken mi permette di assimilare le tecniche dei miei avversari anche solo dopo un singolo combattimento! (Kenshiro)
- Non permetterò a nessuno di rubare dai bambini... ... la loro luce in procinto di brillare! (Shu)
- Quando gli occhi mi si sono chiusi per sempre, il mio cuore si è aperto. (Shu)
- Shu: Devo assolutamente parlarti del Sacro imperatore. La rovina dei Sei sacri pugni di Nanto è iniziata a causa dell'ambizione di Yuda della stella della malìa, ma è stato Souther a spingerlo all'azione! Souther non aspettava altro che cavalcare gli sconvolgimenti nel mondo in questa fine di secolo! La sua è la stella polare. Il centro di tutti gli astri di Nanto... La stella della croce del sud! È anche conosciuta come stella della sovranità, vale a dire la stella di un tiranno! Lui non ha né famigliari, né amici. E nemmeno pietà... L'unica cosa che possiede e se stesso e la stella dell'imperatore sotto cui è nato!
Kenshiro: Dell'imperatore...?
Shu: Esatto. Le altre cinque stelle sono solo satelliti sudditi della stella della sovranità! - Avranno anche perso la luce, ma questi miei inutili occhi... ... non riescono a smettere di piangere! (Shu)
- Souther: Io padroneggio il Nanto Hō-ō Ken, la tecnica della fenice di Nanto, la più forte fra gli stili del Nanto Seiken... e nel mio corpo scorre il sangue di un imperatore! Fatti sotto come preferisci!
Kenshiro: Perché non ti metti in guardia?!
Souther: Perché la tecnica della fenice di Nanto non prevede guardie! La guardia è una forma di difesa, mentre il mio pugno contempla unicamente l'avanzata schiacciante! - I morti non sono un granché come vittime sacrificali. (Guardia)
- Non capisco i movimenti dei miei nemici con la vista e nemmeno con l'udito. È con l'anima che anticipo le loro mosse! (Shu)
- Non permetto nemmeno a una formica di opporsi a me! Un imperatore non è mosso dalla pietà, ma unicamente dal sangue sacrificale di coloro che gli si rivoltano contro! (Souther)
- A causa dell'amore le persone sono costrette a soffrire! A causa dell'amore le persone sono costrette a rattristarsi! (Souther)
Volume 8
[modifica]- Souther: Puoi provarci quanto vuoi, ma con la tua Divina scuola di Hokuto non riuscirai mai a battermi! Di fronte al corpo che Dio ha donato al Sacro imperatore Souther, sei destinato unicamente alla sconfitta! Ti annienterò insieme all'amore!
Kenshiro: L'amore non potrà mai essere annientato! - Questo mausoleo a croce rappresenta il mio ultimo atto di umanità verso il mio venerabile maestro! E sarà anche la tomba del mio amore e dei miei sentimenti! (Souther)
- Quando Nanto è nel caos, Hokuto fa la sua comparsa. I miei predecessori di Nanto sono stati costretti a una vita di paura e soprusi all'ombra di Hokuto. Però, oggi anche questa umiliazione avrà fine! Esiste un'unica stella polare! L'astro dell'imperaore del cielo che brillerà nel firmamento sarà la croce del sud... Sarà la stella della sovranità del Sacro imperatore Souther! (Souther)
- Tramite unicamente l'utilizzo dello spirito combattivo, la tecnica segreta del Tenha Kassatsu mi permette di colpire i punti di pressione dell'avversario senza neanche toccarli! (Kenshiro)
- Le correnti dell'energia vitale sono legate alla circolazione sanguigna e al sistema nervoso. I punti segreti di pressione sono i centri fondamentali di quelle correnti! (Kenshiro)
- Souther: L'amore e i sentimenti portano con loro solo tristezza... Allora perché sei disposto a sopportare tale dolore? Perché ti vuoi fare carico di così tanta sofferenza?
Kenshiro: Non portano solo tristezza e sofferenza. Sono sicuro che anche tu ricordi il calore dell'affetto. - Souther: M-Maestro... [...] Mi... Mi faccia sentire ancora una volta quel calore... ... proprio come un tempo...
Kenshiro: Che uomo triste. E tutto a causa dell'intensità del suo amore. - Toki, prima o poi dovrò combattere anche contro di te! Finché non avrò sconfitto sia te che Kenshiro, i miei più temibili avversari, non potrò stringere il cielo nel mio pugno! (Raoh)
- Toki: Shin... Rei, Yuda, Shu... e infine Souther... Dei sei sacri pugni di Nanto ne sono già caduti cinque! Presto giungerà per te il momento in cui dovrai combattere anche contro l'ultimo di loro... Vai Kenshiro. È il destino a chiamarti.
Kenshiro: E tu, Toki...?
Toki: Anch'io... ... vivrò attenendomi al mio destino. La Divina scuola di Hokuto prevede un solo successore! - C... Che beffa del destino... Raoh, Toki e Kenshiro... Grazie a questi tre fratelli, la storia lunga 1800 anni della Divina scuola di Hokuto sta ora vivendo la sua epoca più gloriosa! Perché Dio ha inviato nella stessa era tre uomini così straordinari?! Ognuno di loro sarebbe potuto divenire un degno successore... (Koryu)
- La mia morte è vicina! Anch'io desidero terminare la mia vita come un guerriero. (Toki)
- Toki: Avrei preferito concludere la mia vita in questo modo, aiutando i bambini e le persone malate...
Kenshiro: E allora... perché?
Toki: Il mio istinto... Quell'istinto che in passato mi ha portato a perseguire la via delle arti marziali, si è infine risvegliato! Ma più di ogni altra cosa, esiste per me un destino dal quale non potrò mai fuggire...
Kenshiro: La battaglia contro Raoh... - Zengyo: I palmi dell'ascesa al cielo di Hokuto... un gesto cerimoniale tramite il quale si giura che, anche se per errore l'avversario dovesse ucciderci, faremmo ritorno in cielo senza rancore o rimpianti!
Bat: M... Ma allora hanno intenzione di...!
Zengyo: Tutti gli uomini desiderano confrontarsi sempre con chi è più forte di loro... così da puntare alla supremazia! A maggior ragione se si tratta di maestri d'arti marziali... Anche se solo per un istante, combatteranno puntando il tutto per tutto! - Toki: Probabilmente questa sarà la prima e ultima volta che io e te combatteremo... Ho sempre desiderato affrontarti. Lasciami sperimentare pienamente le tecniche del successore della Divina scuola di Hokuto.
Kenshiro: Toki... L'uomo che ho sempre ammirato e a cui ho continuato a guardare come esempio... Colui che ha saputo padroneggiare le tecniche più aggraziate ed eleganti di tutti i 1800 anni di storia dell'Hokuto Shinken. - Kenshiro: Toki, se solo tu non fossi stato afflitto dalla malattia...
Toki: Era destino che io combattessi alla pari con te! Quello stesso destino che ancora non mi abbatte, ma che, anzi, sostiene e spingo questo mio corpo malato! - Kenshiro... Ti affido la mia anima. Mentre il mio corpo lo immolerò nel duello mortale con Raoh! (Toki)
- Se percorrerete la stessa strada, dovrete farvi carico dello stesso destino! Se siete fratelli, fareste meglio a scegliere cammini differenti. (Raoh)
- Stai venendo da me, Toki?! Dal giorno stesso in cui Ryuken ci adottò e cominciammo a muovere i primi passi nell'apprendimento della Divina scuola di Hokuto... ... il nostro destino era già segnato! (Raoh)
- Questo è il mio villaggio natio. È qui che sono nato e cresciuto. E una volta morto, è qui che tornerò. (Toki)
- Raoh... sei divenuto troppo forte, superando anche le aspettative del nostro maestro Ryuken! E di pari passo, è cresciuta in maniera spropositata anche la tua ambizione! (Toki)
- Movimento contro stasi... Irruenza contro calma... È proprio come se gli stili combattivi di entrambi rispecchiassero il loro modo di essere e vivere. (Kenshiro)
- Raoh: Bene, non scorgo incertezze in te! E nemmeno timori! La morte imminente deve aver elevato la tua tecnica!
Toki: Non è stato l'avvicinarsi della morte a elevare la mia tecnica! È stata la tua stessa esistenza, Raoh! - Ascoltami, Toki. Se un giorno io dovessi perdere la retta via... ... voglio che sia tu stesso a sigillare il mio pugno! (Giovane Raoh)
- Toki... L'uomo che, dietro l'apparenza mansueta, nasconde nella profondità del suo animo un fuoco ardente! (Raoh)
- È giunto il momento che io onori la promessa! Oggi io ti supererò! (Toki)
- Musō Insatsu, l'ombra assassina libera da ogni pensiero! Rilasciato istintivamente e con la mente libera da pensieri, è un colpo midiciale con cui si riesce a percepire la presenza dell'avversario, comprendendone la distanza tramite l'aura omicida da questi emanata! (Kenshiro)
- Raoh: Il timore della morte ti impedisce di trovare la giusta distanza per sferrare un colpo mortale. Contrariamente al tuo stile, la mia tecnica istintiva e scevra da pensieri rende la mia difesa impenetrabile, in quanto priva di ogni vulnerabilità!
Toki: Di questo passo, non ho possibilità...
Kenshiro: Con la sua tecnica flessibile, che sfrutta gli istanti in cui il nemico è più vulnerabile, Toki non può vincere contro la tecnica possente di Raoh... Inoltre, Toki è malato...
Raoh: Toki! Se volevi davvero raggiungermi, perché non hai appreso la spietata tecnica possente?! La potenza equivale alla morte! La flessibilità alla compassione! Quella bontà d'animo che in passato non ti ha fatto perseguire la strada della forza, ti sarà ora fatale! - Toki: Raoh, lo hai forse scordato?! Io volevo raggiungerti in tutto ciò che sei! [...] È stato il tuo stesso sangue che caldo mi scorre nelle vene a permettermi di padroneggiare il tuo stile di combattimento!
Raoh: Tu hai acquisito la mia tecnica possente!
Toki: Te l'ho già detto! Io volevo raggiungerti in tutto ciò che sei! [...] Avevo giurato a me stesso che non avrei usato questa tecnica... ... se non nel mio ultimo combattimento, ovvero quando ti avrei affrontato! Guarda il cielo! Dovresti scorgerla anche tu...! La stella messaggera di morte!
Raoh: C... Cosa?! Su di me brilla la stella messaggera di morte!
[...]
Toki: Avanti, Raoh! Caliamo il sipario sul nostro destino! - Il talento innato di Toki ha evocato la stella messaggera di morte su Raoh! Nemmeno Dio può presagire l'esito di questo duello voluto dal destino! Nella storia lunga 2000 anni di Hokuto esiste una profezia tramandata di generazione in generazione. "Quando due grandi guerrieri dotati di tecniche equivalenti si scontreranno, la stella messaggera di morte spenderà su entrambi!" (Kenshiro)
- Toki! L'uomo che ha sempre vissuto unicamente per il prossimo! Ma oggi, per la prima volta, questo stesso uomo ha deciso di combattere per realizzare le proprie aspirazioni! E sia! Prova pure a superarmi e a distruggere le ambizioni del grande Ken-Oh! (Raoh)
- Nei 2000 anni di storia di Hokuto, Toki è l'uomo che è riuscito a sviluppare le tecniche più eleganti della nostra arte! Ed è proprio negli scontri aerei che riesce a esprimere al meglio la loro quintessenza! (Kenshiro)
- Raoh: La Divina scuola di Hokuto costituiva solo il primo passo verso la conquista del cielo. Non intendo fermarmi qui!
Toki: Allora dovrò sigillare il tuo pugno!
Raoh: Non ho scordato la nostra promessa. Sarai tu a impedirmi di usare le mie tecniche! Vieni e prova a sigillare i miei pugni quando preferisci. Uhuh...
Toki: Raoh, fratello mio. Il più forte esponente dell'Hokuto Shinken. Se solo non fossi consumato da quella perversa ambizione, sia io che Kenshiro avremmo rinunciato volentieri alla disputa per la successione in tuo favore... - Credi che non mi sia accorto del segreto della tua tecnica possente?! Se solo tu non fossi stato malato, forse con la tua tecnica flessibile saresti riuscito a battermi! [...] Povero Toki... Il mio giovane fratello che, fin da piccolo, ha continuato a seguire i miei passi, mentre viveva un'esistenza segnata da un destino crudele! (Raoh)
- I punti Sekkatsu. Se attivati, permettono di acquisire una potenza straordinaria, anche se solo per un periodo limitatissimo. Tuttavia, allo stesso tempo, privano inesorabilmente della vita chi ricorre al loro potere... Sono dei punti di pressione terribili! (Kenshiro)
- Toki, non sono stato io a privarti della vita. La tua malattia lo sta già facendo al posto mio! Che assurdità che un uomo di Hokuto dalle straordinarie abilità come te debba perdere tutto a causa di un male tanto indegno...! (Raoh)
- Perché piangi, Raoh...? Proprio tu che hai trasformato le lacrime in ambizione e nella tua stessa tecnica possente... (Toki)
- Toki... Quel tuo grande cuore è rimasto lo stesso di un tempo. Quel tuo grande e triste cuore che, anche in punto di morte, desidera ostinatamente raggiungermi... È stato quel tuo cuore a far riaffiorare in me le lacrime che da tempo si erano seccate! (Raoh)
- Questo sangue sono le mie lacrime! Considera questo colpo come l'odio che tuo fratello maggiore prova nei confronti del tuo triste destino! [...] Adesso Toki, l'uomo che mirava a raggiungere il re delle tecniche assassine, è morto! Davanti a me cìè solo un uomo che lotta contro la propria malattia! Vivi serenamente il resto della tua vita. Se vuoi piangere, fai pure. Non ti rimprovererò più. (Raoh)
- Kenshiro! La leggenda del terrore di Ken-Oh ha ora inizio. Se desideri porre fine alla mia vita, vieni pure a sfidarmi quando vuoi! (Raoh)
- Mi domando chi, in questo mondo caotico... ... riuscirà mai a stringere nel proprio pugno quell'arcobaleno di speranza... (Ryuga)
- Il... Taizan Tenrō Ken, la tecnica del lupo del cielo del Monte Tai! Si dice che i suoi colpi siano talmente veloci che chi ne viene colpito prova una sensazione di freddo e muore prima ancora di avere il tempo di sanguinare! (Kenshiro)
- Il mio astro è Sirio, la stella del lupo del cielo! La stella del lupo del cielo... l'astro che brilla con più intensità nella volta celeste, proprio come l'occhio di un lupo... Una stella indipendente che, senza schierarsi con alcuna divinità, ha scelto di divenire un lupo solitario che corre isolato nel firmamento! (Ryuga)
- Un singolo ramo marcio può logorare anche un grande albero! (Ryuga)
- Se hai paura, ribellati! Prova a sfuggirmi strappandomi il braccio a morsi, se necessario! Se non combatti, non smetterai mai di tremare! [...] Chi abbandona la propria volontà non è un essere umano! Non c'è nulla di umano nel passare la propria vita unicamente a sorridere e prosterarsi! (Raoh)
- Contro Ken-Oh, la resistenza passiva è un'arma del tutto vana! (Raoh)
Volume 9
[modifica]Volume 10
[modifica]Anime
[modifica]Ken il guerriero
Serie anime
Logo della serie
Titolo originale |
北斗の拳 |
---|---|
Paese | Giappone |
Anno |
1984 – 1987 |
Genere | anime |
Episodi | 109 |
Ideatore | Buronson e Tetsuo Hara |
Regia | Toyoo Ashida |
Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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Siamo alla fine del XX secolo: il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche, sulla faccia della terra gli oceani erano scomparsi e le pianure avevano l'aspetto di desolati deserti; tuttavia la razza umana era sopravvissuta. (Narratore) [voce fuori campo]
Capitolo 1
[modifica]Episodio 1, Sotto il segno dell'Orsa Maggiore
[modifica]- La guerra nucleare ha distrutto ogni forma di società civile. Il pianeta Terra oggi è tornato ad essere dominato dalla violenza e dalla barbarie. (Narratore) [voce fuori campo]
- La costellazione dell'Orsa Maggiore: il potere che essa conferisce a chi nasce sotto il suo segno è terrificante. Dicono che con la sola forza della mente si possa concentrare tutta l'energia circostante in un unico punto all'interno del corpo dei propri nemici e poi liberarla con effetti devastanti; e solo chi ha le sette stelle sul petto è capace di farlo. (Narratore) [voce fuori campo]
- Lynn: Perché stai andando via, Ken?
Anziano: Perché l'uomo dalle sette stelle deve andare dove c'è bisogno di lui, a portare la luce dell'Orsa Maggiore di villaggio in villaggio. Ora capisci perché se n'è andato, Lynn? Per portare la luce.
Episodio 2, Fante di Picche
[modifica]- Fante di Picche: Chi sei tu per dare degli ordini?
Kenshiro: È molto semplice: hai davanti a te il predestinato della costellazione dell'Orsa Maggiore, e la tua freccia non può procurarmi alcun danno. Non riuscirai mai ad uccidermi. - Voglio offrirti un'altra opportunità, ma mira meglio. Attento, se sbagli perderai l'occhio destro. (Kenshiro)
- In questi tempi di barbarie la vita è così difficile. Bisogna combattere per un tozzo di pane e per un sorso d'acqua. Quando ero giovane, il grano copriva i campi, i papaveri sbocciavano fra le nessi, gli uccelli cinguettavano sugli alberi da frutta e i pesci sguazzavano nei torrenti. Adesso invece è più prezioso un sacchetto di semi che la vita di un uomo. (Smith)
- Kenshiro: Metti in moto.
Burt: Come "metti in moto"? Proprio adesso che posso soddisfare il mio stomaco? Dopo tutta la fatica che ho fatto vorresti privarmi della giusta ricompensa? Io non mi muovo di qui.
Kenshiro: Ascolta il tuo cuore. Non senti dei bambini che piangono?
Burt: Sento solo il mio stomaco.
Kenshiro: Le loro povere madri non hanno né latte né pane da dargli. Sono tutti affamati.
Burt: E va bene, andiamo! - Fante di Picche: Ora non ti rimane che implorare pietà.
Kenshiro: Invece sei tu che dovresti supplicarmi per aver salva la vita. - Le persone di solito usano circa il 30% della propria energia. Il segreto dei predestinati dall'Orsa Maggiore è che loro sono in grado di usare anche il restante 70%.(Kenshiro)
- Questo è un colpo ad effetto ritardato. Quando toglierò i pollici dalle tue terminazioni nervose ti rimarranno solo sette secondi di vita. (Kenshiro)
Episodio 3, L'artiglio
[modifica]- Mentre anche le persone più ordinarie possono apprezzare la buona musica, solo pochi uomini privilegiati sono in grado di apprezzare il fascino del maligno. (Shin)
- L'uomo che ha il coraggio di affrontare il suo Dio con ferrea volontà e che riesce a sconfiggerlo, ebbene sarà l'abitante di questo paradiso con tutte le sue bellezze. (Shin)
- Il silenzio è d'oro. Questa è una norma che dovresti imparare. (Kenshiro)
- Non ti sei reso conto di essere già morto? (Kenshiro)
- L'ho colpito in un punto particolare, paralizzandogli i centri nervosi. È una mossa che si chiama "Colpo alle tempie". (Kenshiro)
- È uno dei miei colpi speciali. Colpisce un centro vitale. Tu morirai nel giro di trenta secondi. [...] La tua spina dorsale si spezzerà in due. Hai ancora venti secondi di tempo, perciò rassegnati. (Kenshiro)
- Chi ha paura in battaglia merita di morire, subito. (Shin)
Episodio 4, Il gigante
[modifica]- Shin: Osserva che brillantezza e che luce hanno questi gioielli. Io sono l'unico uomo al mondo a cui è giusto che essi appartengano e che possa permettersi una simile bellezza, però me ne privo per cederli a te.
Julia: Io non li voglio, e posso anche spiegarti il perché: mi domando quante persone siano state uccise per ottenere quei gioielli.
Shin: Non mi sembri affatto lusingata, Julia.
Julia: Non riesco a scorgervi tutta quella bellezza di cui stai parlando. In quei gioielli io vedo soltanto gente che soffre, dolore, ansia, afflizzione e tristezza.
Shin: Il potere è la giustizia stessa. Guarda! Posso frantumare un diamante stringendolo fra le dita. Sono forte e invincibile, Julia. Soltanto con te non ho avuto successo. - Non sei mai appartenuto alla razza umana. Sei solo un maiale. (Kenshiro)
- E adesso, disintegratevi! (Kenshiro)
- Nell'universo esistono la stella del Nord e la stella del Sud. Tutto quanto è eguale: uomini e donne, oscurità e chiarore. Nel karate, esiste la stessa cosa: esiste il karate della stella del Nord e il karate della stella del Sud. (Narratore) [voce fuori campo]
- La mia abilità non conosce avversari. (Kenshiro)
- Shin, io ti conosco bene. Sono ritornato dall'inferno solo per batterti. Non hai scampo. Ti inseguirò ovunque tu vada. (Kenshiro)
Episodio 5, Ritorno dall'inferno
[modifica]- La mia nuova città è quasi finita. Risplende nella sua bellezza. È grande, è la città dei nostri sogni, è la città dove ogni uomo vorrebbe abitare. Julia, dedicherò questo paradiso a te. L'intera città ormai ti appartiene, è tua. (Shin)
- Chi ha il potere decide le leggi da solo. È un'epoca in cui i potenti possono fare quello che vogliono e io sono fra questi. Mi dispiace per voi! Shin rappresenta il potere e impersona la legge. (Shin)
- Kenshiro: Che cosa vuoi da me, Shin? Abbiamo studiato insieme il karate, e questo dovrebbe unirci per superare le tante difficoltà che incontreremo nel nostro cammino.
Shin: Voglio solo dirti che amo Julia da molto tempo.
Yulia: Spero che tu stia scherzando. Non ho mai provato niente per te, Shin.
Shin: Mi piaci quando fai la dura. Io amo le donne che hanno carattere, soprattutto se sono molto carine come te. Ken, Julia è la mia donna.
Kenshiro: Tu sei pazzo! Lei mi ama, è la mia donna. Sono stato chiaro, Shin?
Shin: Non avrai pensato di portarmela via? Prendi questo! [Colpisce Kenshiro]
Kenshiro: Ti prego, non farlo, Shin! Hai dimenticato gli insegnamenti del maestro?
Ryuken: [Voce fuori campo] "La stazione della stella del Nord e quella della stella del Sud non saranno mai nemiche e si rispetteranno vicendevolmente. Entrambe dovranno cooperare per tramandare le antiche tradizioni di questo paese alle generazioni future".
Shin: Avevo dimenticato quello che il vecchio maestro diceva, ma adesso ricordo tutto. [Distrugge la lapide di Ryuken] - I prepotenti credono di essere i padroni del mondo, ma prima o poi soccomberanno. (Narratore) [voce fuori campo]
- C'è una differenza fondamentale tra te e me. Quello che mi spinge a fare questo è un sentimento puro e, soprattutto, molto nobile: si chiama ambizione. Un uomo ambizioso vince qualsiasi battaglia che è costretto ad affrontare. (Shin)
- Vuoi un consiglio? Non fidarti mai delle donne. (Shin)
- Non posso sporcarmi le mani con delle pappamolle come voi. (Kenshiro)
- Sono riuscito a salvarmi dalle fiamme dell'inferno. Adesso, Shin, sarà la tua fine! Julia, amore, ammazzerò chi ti ha tenuta prigioniera per tanto tempo e ti porterò con me. (Kenshiro)
Episodio 6, Berretti rossi
[modifica]- Shin: Guarda, Julia! Questa è la splendida Stella del Sud, la città eterna. L'erba, gli alberi e tutte le meraviglie che vedi appartengono a te.
Julia: Shin, ma non capisci che non è questo quello che desidero? Io amo soprattutto la dolcezza e la gentilezza in un uomo. Mi commuovo davanti a uno sguardo dolce e indifeso, capisci? Non è la potenza che mi piace, ma l'innocenza. - Maledetto bastardo! Comunque sono sicuro che questa volta non mi sfuggirà. Lui è niente rispetto alla mia grandezza. Io ho il potere, nessuno è mai riuscito a battermi. Il mondo mi appartiene! Guarda, piccolo Ken, che cosa sono riuscito a costruire mentre tu navigavi nell'inferno: una città splendente! Basterà un minimo cenno e mille uomini ti attaccheranno. Il tuo corpo diventerà polvere e la tua anima vagherà nell'oscurità. (Shin)
- Il cibo è cibo, e nutre anche se è stato rubato. (Johnny)
- Gente come voi non mi ha mai fatto paura. Ve ne approfittate dei più deboli, e questo non è coraggio. (Kenshiro)
- È davvero una fatica inutile combattere con dei dilettanti. (Maggiore)
- Maggiore: Complimenti! Erano anni che non incontravo un ragazzo spiritoso come te.
Kenshiro: Purtroppo devo dirti che io sarò anche l'ultimo uomo che vedrai prima di andare all'inferno. - La tecnica della gamba è uno dei segreti del colpo dell'Orsa, Maggiore. Ho cambiato tutto il ritmo del tuo organismo e adesso posso fare di te quello che voglio. (Kenshiro)
- Non disperarti. All'inferno starai bene. (Kenshiro)
- Viviamo in un'era sfortunata. (Kenshiro)
Episodio 7, L'armata di Dio
[modifica]- Il formaggio serve solo ad attirare il topo. (Capitano)
- Quando arriva il topo, le esche non servono più. (Capitano)
- Non posso permettere che resti impunito un uomo che ha ucciso a sangue freddo delle persone innocenti e indifese. Anche lui deve morire, e morirà subito. (Kenshiro)
- La prima regola della guerra è distrarre il nemico prima del colpo decisivo. (Mad)
- La prima regola della guerra è di prendere il nemico di sorpresa, dico bene sergente Mad? (Kenshiro)
- I predestinati dall'Orsa sanno usare al 100% le proprie capacità e la loro resistenza al veleno è superiore al normale. (Kenshiro)
- Paragonati a me, gli uomini dell'Armata di Dio sono poco più che degli scolaretti. (Kenshiro)
Episodio 8, Il colonnello
[modifica]- L'Armata di Dio! Come osano definirsi così questi criminali? Ma finalmente è giunta l'ora che siano punitit per i loro efferati delitti, e la punizione sarà la morte. (Kenshiro)
- L'Orsa Maggiore mi rende invincibile. (Kenshiro)
- Tra i poteri che mi ha concesso l'Orsa Maggiore c'è anche quello di chiudere la mia mente ad ogni interferenza esterna. (Kenshiro)
- Non sperare di essermi superiore perché sei un predestinato, uomo dalle sette stelle. Ciò che tu hai come dono, io l'ho raggiunto con l'esercizio. (Colonnello)
- Intuivi i miei movimenti dagli occhi e dalle vibrazioni dei muscoli. Tenendo gli occhi chiusi e spostandomi lentamente, non potrai più anticiparmi. (Kenshiro)
- La tua tecnica di combattimento è una pallida imitazione della mia. Io la conosco istintivamente fin dalla nascita. Il mio corpo è il risultato di 2.000 anni di esperienze. Non saresti mai riuscito a battermi. (Kenshiro)
- Pagherai per i crimini commessi in nome del tuo Dio! (Kenshiro)
Episodio 9, La montagna magica
[modifica]- A meno che non abbiate intenzione di morire presto, non usate più questi arnesi. (Kenshiro)
- Keiraku Hikō, ossia, frantumazione del nucleo. Fra un po' la vostra colonna vertebrale andrà in pezzi e i muscoli saranno distrutti. Siete già morti, ma ancora non lo sapete. (Kenshiro)
Episodio 10, L'uomo di fuoco
[modifica]- Ti ho colpito in un punto segreto, uno stoma dei muscoli. Non potrai mai più usare entrambe le braccia da adesso in poi. (Kenshiro)
- Non bisogna mai fidarsi delle sottorazze. (Dragon)
- Kenshiro: Rispondi! Julia è qui?
Dragon: No. La ragazza è restata in questa casa soltanto per dieci giorni. Era venuta insieme a Shin e si è trattenuta per un breve periodo. Shin era contento ma lei è l'immagine della tristezza, una ragazza estremamente bella. Ma sfortunatamente niente sembra poterla sottrarre alla sua perenne afflizione.
Kenshiro: E Shin dov'è?
Dragon: Si trova alla Croce del Sud, un posto estremamente lontano e difficile da raggiungere.
Kenshiro: Quella città leggendaria...
Dragon: Posso comprendere i tuoi sentimenti. Tu devi odiare Shin, colui che si è presa Julia, la donna che amavi. - Kenshiro: Questo vino è sangue degli abitanti del villaggio. I loro figli e le loro figlie sono stati portati via e non se ne sa più niente.
Dragon: Nel nostro universo vige da sempre la legge del più forte. È una regola elementare di vita. - Siete dei succhiasangue. Non avete diritto di vivere, e mi incaricherò subito di questa missione. (Kenshiro)
- Queste sono le tue ultime parole. Le tramanderò alla storia. (Kenshiro)
- Posso udire il vento tra gli alberi che intona una melodia. Lo sento. È una melodia di vita. Sì, è una melodia di speranza, una melodia di passato e futuro. Ken sta tornando da me. (Julia)
Episodio 11, I guerrieri
[modifica]- Gli sciacalli combattono soltanto quando è necessario. Adesso mi sembra che non lo sia affatto. (Sciacallo)
Episodio 12, L'inseguimento
[modifica]- Hai sempre vissuto come un essere immondo. Adesso almeno affronta la tua morte da uomo. (Kenshiro)
Episodio 13, Un colpo micidiale
[modifica]- Il colpo di Arhat Deva è una tecnica per uccidere originaria dell'antichità con una storia di 5.000 anni. Il suo potere distruttivo era incommensurabile. Pertanto, data la terribile crudeltà, fu proibito ai guerrieri di quel tempo. Per questo, si pensava che nessuno sarebbe riuscito a tramandarne la tecnica. (Narratore) [voce fuori campo]
- Se il colpo di Arhat Deva appartiene solo al figlio del diavolo, vi mostrerò che il Colpo Sacro dell'Orsa è l'incarnazione di Indra, il dio della lotta. (Kenshiro)
- Mi è stato insegnato il segreto della respirazione del drago quando si passa dal silenzio all'azione. Purtroppo devo dirvi che chiunque ha visto questo segreto deve morire. È il destino. (Kenshiro)
Episodio 14, Un uomo giusto
[modifica]Episodio 15, Il villaggio degli zombi
[modifica]Episodio 16, Serpenti e scorpioni
[modifica]Episodio 17, L'adunata
[modifica]Episodio 18, Attacco generale
[modifica]Episodio 19, Il sacrificio
[modifica]Episodio 20, La Croce del Sud
[modifica]Episodio 21, Il complotto
[modifica]Episodio 22, Duello finale
[modifica]Capitolo 2
[modifica]Capitolo 3
[modifica]Capitolo 4
[modifica]Ken il guerriero 2
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Buronson e Tetsuo Hara, Ken il guerriero. Hokuto no Ken – Extreme Edition, volume 1, traduzione di Gianluca Bevere, Panini S.p.A., 2024. ISBN 978-8828784104
- Buronson e Tetsuo Hara, Ken il guerriero. Hokuto no Ken – Extreme Edition, volume 2, traduzione di Gianluca Bevere, Panini S.p.A., 2024. ISBN 978-8828787150
- Buronson e Tetsuo Hara, Ken il guerriero. Hokuto no Ken – Extreme Edition, volume 3, traduzione di Gianluca Bevere, Panini S.p.A., 2024. ISBN 978-8828796848
- Buronson e Tetsuo Hara, Ken il guerriero. Hokuto no Ken – Extreme Edition, volume 4, traduzione di Gianluca Bevere, Panini S.p.A., 2024. ISBN 979-1221900606
- Buronson e Tetsuo Hara, Ken il guerriero. Hokuto no Ken – Extreme Edition, volume 5, traduzione di Gianluca Bevere, Panini S.p.A., 2024. ISBN 979-1221902150
- Buronson e Tetsuo Hara, Ken il guerriero. Hokuto no Ken – Extreme Edition, volume 6, traduzione di Gianluca Bevere, Panini S.p.A., 2024. ISBN 979-1221903690
- Buronson e Tetsuo Hara, Ken il guerriero. Hokuto no Ken – Extreme Edition, volume 7, traduzione di Gianluca Bevere, Panini S.p.A., 2025. ISBN 979-1221908275
Kenshiro
[modifica]Manga
[modifica]- Tu sei già morto. (Volume 1)
- Dinnanzi alla Divina scuola di Hokuto, la tecnica assassina definitiva tramandata esclusivamente a un unico successore, una freccia non è nulla di più di un bastoncino immobile. (Volume 1)
- Gli esseri umani usano solo il 30% della loro reale forza. Grazie agli insegnamenti della Divina scuola di Hokuto, io posso accedere al restante 70%. (Volume 1)
- Ho colpito i tōi, due punti dei 708 punti segreti di pressione. Quando estrarrò i miei pollici, ti rimarranno tre secondi di vita. Approfitta di quei tre secondi per pentirti dei tuoi crimini. (Volume 1)
- Sei così lento da farmi sbadigliare. (Volume 1)
- La Divina scuola di Hokuto è un'arte marziale assassina. È proprio col favore delle tenebre che esprime al meglio le sue potenzialità. (Volume 1)
- Ciò che mi ha cambiato è l'ossessione che tu mi hai insegnato! (Volume 1)
- Hai forse scordato che sono un esperto dell'assassinio? Non basta certo avvicinarsi silenziosamente per prendermi alle spalle. (Volume 1)
- È stata la rabbia a sconfiggere le tue tecniche segrete. La mia rabbia più grande di qualunque ossessione! (Volume 1)
- [«Perché hai scavato una tomba per un simile uomo?!»] Perché amavamo la stessa donna. (Volume 1)
- Se non volete morire, fatevi da parte. Fra me e voi c'è un abisso. [...] Pare che solo morendo riuscirete ad afferrare il concetto. (Volume 2)
- Per me i Berretti rossi non sono che dei bambini. (Volume 2)
- Pensavi davvero che avrei lasciato in vita feccia come te?! (Volume 2)
- Nessuna delle mie prede era mai riuscita ad avvicinarsi così tanto che me ne accorgessi. (Volume 2)
- Io non ho più alcuna motivazione. Sono un uomo che haperso tutto! Però... Le lacrime versate dai bambini che sono diventati le vittime di fanatici come voi... La loro tristezza... Ecco cosa mi ha portato ad affrontarti. La tua delirante ambizione finisce qui! (Volume 2)
- Ammetto che sei dotato di capacità straordinarie, che però in fin dei conti sono solo il risultato di venti o trenta anni di allenamento. Invece nelle mie vene scorre il sangue di un assassino, avendo appreso la Divina scuola di Hokuto e i suoi insegnamenti che vengono tramandati a un unico successore da 1800 anni. Io sono sempre stato un assassino, fin dal momento in cui sono nato. (Volume 2)
- Sono sordo alle suppliche dei malvagi. (Volume 2)
- Gli occhi innocenti dei bambini distinguono meglio di tutti il bene dal male! (Volume 3)
- Un tempo anch'io vivevo solo per una donna... Yuria... Lei era la mia fidanzata... ma un uomo la rapì! Così andai avanti unicamente per riaverla... Ma Yuria era già morta. E dopo che uccisi quell'uomo... ... l'unica cosa che provai fu una solitudine indescrivibile... (Volume 3)
- Avrei preferito non usare i miei pugni su un buono a nulla come te, ma non ho altra scelta! (Volume 3)
- Scegli un posto! Ma decidilo con cura, perché quello sarà il luogo dove morirai! (Volume 4)
- Perché usi aghi e fucili? Perché non combatti affidandoti solo ai tuoi pugni? (Volume 4)
- Ancora non l'hai capito? Quella volta non sei inciampato. Prima che tu mi attaccassi ti avevo colpito in un punto segreto di pressione, condizionando i movimenti delle tue gambe! [...] Ma ora rimpiango la mia ingenuità per averti permesso di vivere tutto questo tempo! Rimedierò al mio errore, qui e ora! (Volume 4)
- In tutti questi anni ho versato il sangue di innumerevoli avversari... rivali che consideravo miei amici. È stata la morte di quei formidabili rivali e amici a cambiarmi! (Volume 4)
- Hai dimenticato persino l'essenza della Divina scuola di Hokuto?! La rabbia rende il corpo resistente come l'acciaio! (Volume 4)
- Ti si addice una morte così orrenda! Fra pochi secondi il tuo corpo sparirà dalla faccia della Terra. Quest'incubo è finalmente finito! (Volume 4)
- Prima di provocare qualcuno, dovresti valutare meglio la sua forza... (Volume 4)
- Ti ho colpito il punto segreto di pressione Shitsugen! Le tue gambe cammineranno all'indietro indipendentemente dalla tua volontà! Fatti una bella passeggiata fino all'Inferno! (Volume 4)
- Toki... ... è colui che sarebbe dovuto divenire il successore della Divina scuola di Hokuto. [...] La precisione dei suoi colpi, la velocità e la fluidità dei suoi movimenti, lo spirito, le tecniche e persino le sue qualità fisiche erano strabilianti. Toki era impeccabile sotto ogni aspetto. (Volume 4)
- Niente di ciò che faccio potrà mai definirsi incauto. (Volume 5)
- Sarebbe questa la paura di cui blateravi tanto...? Se è così, allora lascia che ti insegni io cos'è il vero terrore! (Volume 5)
- Le mie dita possono squarciare anche l'acciaio! (Volume 5)
- I malvagi non meritano lapidi! (Volume 5)
- Chi subisce i colpi dell'Hokuto Shinken di Toki, prova un'estasi paradisiaca in punto di morte. (Volume 5)
- Raoh... era veramente forte... Forse troppo forte. Così come lo era la sua ambizione. Non ha mai mostrato alcuna considerazione verso i precetti assassini stabiliti da 1800 anni per i praticanti della Divina scuola di Hokuto... Era l'uomo smarrito di Hokuto... (Volume 5)
- Ora nel mondo vige la legge del più forte... Proprio ciò che desiderava Raoh! (Volume 5)
- Se proprio ti piace così tanto mascherarti, avresti fatto meglio a vestirti da grossa vacca. (Volume 5)
- Sono sopravvissuto fino a oggi trasformando ogni goccia del mio sangue in forza combattiva! Questo sangue non conosce la paura! Capirai a tue spese che io non sono più quello di un tempo! Il mio sangue spezzerà la tua aura! (Volume 5)
- Sarai testimone dei miei progressi con la tua stessa morte! (Volume 5)
- Anche se avessi il 99% di probabilità di essere sconfitto... ... in qualità di successore della Divina scuola di Hokuto... ... è scritto nel mio destino che io combatta per quell'1%! (Volume 6)
- [«Hai distrutto le catene imposte al tuo punto segreto di pressione dalla tecnica di Toki?! [...]»] Non è stato il mio corpo a distruggerle, ma un cuore giovane e puto che tenta di vivere come un essere umano nonostante tutto... È stato quel cuore a infrangere l'effeto del punto di pressione! Raoh! Non sarà il cielo ciò che stringerai tra le tue mani, ma la stella messaggera di morte! (Volume 6)
- Non ho nome da rivelare a chi è condannato a morte! (Volume 6)
- Rei... Non ti dimenticherò. Anche tu, come il mio rivale e amico Shin, continuerai a vivere dentro di me. (Volume 7)
- A chiunque abbia l'ardire di provare a sconfiggermi, io rispondo con questi miei pugni. (Volume 7)
- Io non morirò. Ho fatto una promessa a un uomo! Gli ho giurato che sarei sopravvissuto a quest'epoca e che avrei riportato la luce in questa oscura fine di secolo! (Volume 7)
- L'Hokuto Shinken mi permette di assimilare le tecniche dei miei avversari anche solo dopo un singolo combattimento! (Volume 7)
- (Volume 8)
- (Volume 8)
- (Volume 8)
- (Volume 8)
- (Volume 8)
Anime
[modifica]- Hai davanti a te il predestinato della costellazione dell'Orsa Maggiore, e la tua freccia non può procurarmi alcun danno. Non riuscirai mai ad uccidermi. (Episodio 2, Fante di Picche)
- Voglio offrirti un'altra opportunità, ma mira meglio. Attento, se sbagli perderai l'occhio destro. (Episodio 2, Fante di Picche)
- Ascolta il tuo cuore. Non senti dei bambini che piangono? [...] Le loro povere madri non hanno né latte né pane da dargli. Sono tutti affamati. (Episodio 2, Fante di Picche)
- Le persone di solito usano circa il 30% della propria energia. Il segreto dei predestinati dall'Orsa Maggiore è che loro sono in grado di usare anche il restante 70%. (Episodio 2, Fante di Picche)
- Questo è un colpo ad effetto ritardato. Quando toglierò i pollici dalle tue terminazioni nervose ti rimarranno solo sette secondi di vita. (Episodio 2, Fante di Picche)
- Il silenzio è d'oro. Questa è una norma che dovresti imparare. (Episodio 3, L'artiglio)
- Non ti sei reso conto di essere già morto? (Episodio 3, L'artiglio)
- L'ho colpito in un punto particolare, paralizzandogli i centri nervosi. È una mossa che si chiama "Colpo alle tempie". (Episodio 3, L'artiglio)
- È uno dei miei colpi speciali. Colpisce un centro vitale. Tu morirai nel giro di trenta secondi. [...] La tua spina dorsale si spezzerà in due. Hai ancora venti secondi di tempo, perciò rassegnati. (Episodio 3, L'artiglio)
- Non sei mai appartenuto alla razza umana. Sei solo un maiale. (Episodio 4, Il gigante)
- E adesso, disintegratevi! (Episodio 4, Il gigante)
- La mia abilità non conosce avversari. (Episodio 4, Il gigante)
- Shin, io ti conosco bene. Sono ritornato dall'inferno solo per batterti. Non hai scampo. Ti inseguirò ovunque tu vada. (Episodio 4, Il gigante)
- Che cosa vuoi da me, Shin? Abbiamo studiato insieme il karate, e questo dovrebbe unirci per superare le tante difficoltà che incontreremo nel nostro cammino. (Episodio 5, Ritorno dall'inferno)
- Non posso sporcarmi le mani con delle pappamolle come voi. (Episodio 5, Ritorno dall'inferno)
- Sono riuscito a salvarmi dalle fiamme dell'inferno. Adesso, Shin, sarà la tua fine! Julia, amore, ammazzerò chi ti ha tenuta prigioniera per tanto tempo e ti porterò con me. (Episodio 5, Ritorno dall'inferno)
- Gente come voi non mi ha mai fatto paura. Ve ne approfittate dei più deboli, e questo non è coraggio. (Episodio 6, Berretti rossi)
- Purtroppo devo dirti che io sarò anche l'ultimo uomo che vedrai prima di andare all'inferno. (Episodio 6, Berretti rossi)
- La tecnica della gamba è uno dei segreti del colpo dell'Orsa, Maggiore. Ho cambiato tutto il ritmo del tuo organismo e adesso posso fare di te quello che voglio. (Episodio 6, Berretti rossi)
- Non disperarti. All'inferno starai bene. (Episodio 6, Berretti rossi)
- Viviamo in un'era sfortunata. (Episodio 6, Berretti rossi)
- Non posso permettere che resti impunito un uomo che ha ucciso a sangue freddo delle persone innocenti e indifese. Anche lui deve morire, e morirà subito. (Episodio 7, L'armata di Dio)
- La prima regola della guerra è di prendere il nemico di sorpresa, dico bene sergente Mad? (Episodio 7, L'armata di Dio)
- I predestinati dall'Orsa sanno usare al 100% le proprie capacità e la loro resistenza al veleno è superiore al normale. (Episodio 7, L'armata di Dio)
- Paragonati a me, gli uomini dell'Armata di Dio sono poco più che degli scolaretti. (Episodio 7, L'armata di Dio)
- L'Armata di Dio! Come osano definirsi così questi criminali? Ma finalmente è giunta l'ora che siano punitit per i loro efferati delitti, e la punizione sarà la morte. (Episodio 8, Il colonnello)
- L'Orsa Maggiore mi rende invincibile. (Episodio 8, Il colonnello)
- Tra i poteri che mi ha concesso l'Orsa Maggiore c'è anche quello di chiudere la mia mente ad ogni interferenza esterna. (Episodio 8, Il colonnello)
- Intuivi i miei movimenti dagli occhi e dalle vibrazioni dei muscoli. Tenendo gli occhi chiusi e spostandomi lentamente, non potrai più anticiparmi. (Episodio 8, Il colonnello)
- La tua tecnica di combattimento è una pallida imitazione della mia. Io la conosco istintivamente fin dalla nascita. Il mio corpo è il risultato di 2.000 anni di esperienze. Non saresti mai riuscito a battermi. (Episodio 8, Il colonnello)
- Pagherai per i crimini commessi in nome del tuo Dio! (Episodio 8, Il colonnello)
- A meno che non abbiate intenzione di morire presto, non usate più questi arnesi. (Episodio 9, La montagna magica)
- Keiraku Hikō, ossia frantumazione del nucleo. Fra un po' la vostra colonna vertebrale andrà in pezzi e i muscoli saranno distrutti. Siete già morti, ma ancora non lo sapete. (Episodio 9, La montagna magica)
- Ti ho colpito in un punto segreto, uno stoma dei muscoli. Non potrai mai più usare entrambe le braccia da adesso in poi. (Episodio 10, L'uomo di fuoco)
- Siete dei succhiasangue. Non avete diritto di vivere, e mi incaricherò subito di questa missione. (Episodio 10, L'uomo di fuoco)
- Queste sono le tue ultime parole. Le tramanderò alla storia. (Episodio 10, L'uomo di fuoco)
Raoul
[modifica]Manga
[modifica]- Jagi non può sconfiggere Kenshiro...! Ma Kenshiro non avrà il coraggio di uccidere Jagi. Nostro padre ha sbagliato nella scelta del successore. [...] La Divina scuola di Hokuto ha i giorni contati! (Volume 4)
- Liberare quel bambino equivarrebbe a liberare futuro odio nei miei confronti. Per quanto piccoli, i problemi vanno estirpati alla radice. È questo il modo di vivere! (Volume 5)
- [«Raoh, come pensi di impiegare l'Hokuto Shinken?»] Mpf... Che domande. Per me stesso, ovviamente! [«Per te stesso?! E a cosa punti, dunque?!»] Al cielo...! (Volume 5)
- Dal momento stesso che il mio essere ha ricevuto il dono della vita, era scritto che io stringessi tutto il mondo in questo pugno! [«Dio non te lo permetterà mai!»] Allora combatterò anche contro Dio! (Volume 5)
- Pensavi davvero che un guerriero con le tue capacità fosse in grado di farmi posare piede a terra?! Non esiste uomo a questo mondo che sia degno di farmi abbassare al suo stesso livello! (Volume 5)
- Solo coloro che sono riusciti ad acquisire i segreti ultimi delle tecniche assassine, arrivando a comprendere la loro quintessenza, possono generare un'aura attorno al proprio corpo. Ciò che hai visto era il mio spirito combattivo... La mia aura! [...] E questo significa che tu non puoi nemmeno avvicinarti a me! (Volume 5)
- Se ora fosse notte, vedresti chiaramente la stella messaggera di morte! (Volume 5)
- Io non uccido mai subito gli esperti di arti marziali che si oppongono a me...! E sai perché...? Perché se li uccidessi immediatamente, il mio terrore non si propagherebbe. Invece le persone a cui rimangono tre giorni di vita cadono in preda alla paura della morte... ... e urlano in lacrime travolti dalla tristezza! [...] Quel terrore diviene infine leggenda... ... rendendo indiscutibile il mio titolo di re delle techniche assassine... il titolo di Ken-Oh! (Volume 5)
- Io temo solamente una cosa a questo mondo... La tecnica di Toki! (Volume 6)
- Io non prendo ordini da nessuno! Nemmeno da Dio! (Volume 6)
- Adesso che è giunto Toki... ... mi vedo costretto a scendere al vostro stesso livello! E per voi non ci sarà nient'altro che la morte! (Volume 6)
- Non sono più Raoh! Chiamami Ken-Oh, il re delle tecniche assassine! E ora ti mostrerò la mia tecnica...! La tecnica dell'uomo che ambisce al cielo! (Volume 6)
- È ammirevole volersi sacrificare per un ideale... Ma in fondo a che serve?! La morte vanifica qualsiasi cosa. La tua morte avrà lo stesso valore di quella di un cane randagio! (Volume 6)
- Kenshiro, una nullità come te non potrà mai battere il re delle tecniche assassine! In questo luogo seppellirò i 1800 anni di storia della Divina scuola di Hokuto! (Volume 6)
- Io sono Ken-Oh! E Ken-Oh non si inginocchierà mai a terra! (Volume 6)
- Toki, prima o poi dovrò combattere anche contro di te! Finché non avrò sconfitto sia te che Kenshiro, i miei più temibili avversari, non potrò stringere il cielo nel mio pugno! (Volume 8)
- Se percorrerete la stessa strada, dovrete farvi carico dello stesso destino! Se siete fratelli, fareste meglio a scegliere cammini differenti. (Volume 8)
- Stai venendo da me, Toki?! Dal giorno stesso in cui Ryuken ci adottò e cominciammo a muovere i primi passi nell'apprendimento della Divina scuola di Hokuto... ... il nostro destino era già segnato! (Volume 8)
- Bene, non scorgo incertezze in te! E nemmeno timori! La morte imminente deve aver elevato la tua tecnica! (Volume 8)
- Ascoltami, Toki. Se un giorno io dovessi perdere la retta via... ... voglio che sia tu stesso a sigillare il mio pugno! (Volume 8)
- Toki... L'uomo che, dietro l'apparenza mansueta, nasconde nella profondità del suo animo un fuoco ardente! (Volume 8)
- Il timore della morte ti impedisce di trovare la giusta distanza per sferrare un colpo mortale. Contrariamente al tuo stile, la mia tecnica istintiva e scevra da pensieri rende la mia difesa impenetrabile, in quanto priva di ogni vulnerabilità! [...] Toki! Se volevi davvero raggiungermi, perché non hai appreso la spietata tecnica possente?! La potenza equivale alla morte! La flessibilità alla compassione! Quella bontà d'animo che in passato non ti ha fatto perseguire la strada della forza, ti sarà ora fatale! (Volume 8)
- Toki! L'uomo che ha sempre vissuto unicamente per il prossimo! Ma oggi, per la prima volta, questo stesso uomo ha deciso di combattere per realizzare le proprie aspirazioni! E sia! Prova pure a superarmi e a distruggere le ambizioni del grande Ken-Oh! (Volume 8)
- Credi che non mi sia accorto del segreto della tua tecnica possente?! Se solo tu non fossi stato malato, forse con la tua tecnica flessibile saresti riuscito a battermi! [...] Povero Toki... Il mio giovane fratello che, fin da piccolo, ha continuato a seguire i miei passi, mentre viveva un'esistenza segnata da un destino crudele! (Volume 8)
- Toki, non sono stato io a privarti della vita. La tua malattia lo sta già facendo al posto mio! Che assurdità che un uomo di Hokuto dalle straordinarie abilità come te debba perdere tutto a causa di un male tanto indegno...! (Volume 8)
- Toki... Quel tuo grande cuore è rimasto lo stesso di un tempo. Quel tuo grande e triste cuore che, anche in punto di morte, desidera ostinatamente raggiungermi... È stato quel tuo cuore a far riaffiorare in me le lacrime che da tempo si erano seccate! (Volume 8)
- Questo sangue sono le mie lacrime! Considera questo colpo come l'odio che tuo fratello maggiore prova nei confronti del tuo triste destino! [...] Adesso Toki, l'uomo che mirava a raggiungere il re delle tecniche assassine, è morto! Davanti a me cìè solo un uomo che lotta contro la propria malattia! Vivi serenamente il resto della tua vita. Se vuoi piangere, fai pure. Non ti rimprovererò più. (Volume 8)
- Kenshiro! La leggenda del terrore di Ken-Oh ha ora inizio. Se desideri porre fine alla mia vita, vieni pure a sfidarmi quando vuoi! (Volume 8)
- Se hai paura, ribellati! Prova a sfuggirmi strappandomi il braccio a morsi, se necessario! Se non combatti, non smetterai mai di tremare! [...] Chi abbandona la propria volontà non è un essere umano! Non c'è nulla di umano nel passare la propria vita unicamente a sorridere e prosterarsi! (Volume 8)
- Contro Ken-Oh, la resistenza passiva è un'arma del tutto vana! (Volume 8)
Gale
[modifica]- Lo so che hai quasi venti chili di troppo, ma quando ti dico «presto», significa esattamente «muovi quel culone di piombo che ti ritrovi, subito»!
- Se è vero quello che penso, potrei salvare la vita di un uomo. Lo sai cosa significherebbe per il mio libro?
- Lo sa, un sondaggio ha dimostrato che sono molto popolare tra i maschi dagli undici ai ventiquattro anni.
- Una giornalista scandalistica ha mai vinto il premio Pulitzer?
- Cazzo, Kenny, puoi toglierti dal parabrezza?!
- Le sue frasi lusinghiere sono penose e anche ovvie.
- I tuoi scrupoli di coscienza tienili per te, tesoro. Non siamo qui per farci amare.
- [«Come stai?»] Non tanto bene. Mi ha sparato.
- Come futuri giornalisti d'America, c'è una cosa che dovete tenere bene a mente: essere i migliori vuol dire essere disposti a fare quello che altri non farebbero, infrangere le regole, non fermarsi davanti a niente, essere disposti a farsi odiare da tutti, perché è l'unico modo in cui potrete conquistare una storia, i fatti e la fama.
- [«Mi sento come se fossi nella tua mente».] Questo spiega le mie continue emicranie.
- Mi dispiace che non abbia funzionato con Brad Pitt, ma essere single, quello sì è un buon ripiego.
Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano.
Lo Stato etiopico e la sua Chiesa
[modifica]Incipit
[modifica]Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare.
Citazioni
[modifica]- Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, regina di Saba, dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9)
- A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15)
- Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23)
- Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di Menelik I, in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24)
- Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26)
- Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26)
- Si dice [...] che il Negus Teodoro, ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].
In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) - [...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.
Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) - [...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.
L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38)
Explicit
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Alberto Pollera, Lo Stato etiopico e la sua Chiesa, Roma, SEAI, 1926.
Irridentismo russo
[modifica]- Gli Stati baltici chiaramente si sentono minacciati. Perché come Putin sottolinea, la dottrina militare russa include la "protezione", tra di altri, di cittadini lettoni di lingua russa. È una dottrina pericolosa: significa che un’instabilità come quella ucraina può nascere in ogni altro paese vicino della Russia. (Radosław Sikorski)
- L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? (Bernard-Henri Lévy)
- La possibilità di mobilitare una minoranza russa che chieda l’intervento dell’armata russa fu creata con lungimiranza personalmente da Josep Stalin, un despota molto accorto nel decidere, sulla via indicata da Lenin di negare la libertà ai paesi non russi che componevano l’impero zarista e – con astuzia raffinata dalla consuetudine di spostare o eliminare interi popoli – fece emigrare in ogni Repubblica non russofona un nutrito nucleo di abitanti di madrelingua russa, pronti a ribellarsi al governo locale dichiarandosi vittime di pulizie etniche. (Paolo Guzzanti)
- Nessuno si aspetta che Londra un giorno rivendichi territori abitati da persone che parlano inglese, come Putin ha fatto in nome della difesa dei diritti delle comunità russe. Nessuno si aspetta che gli inglesi invadano la Scozia in caso che al suo referendum vinca il sì all'indipendenza. (Radosław Sikorski)
- Per quanto gli abitanti del posto (a Cherson, a Mariupol, a Bucha) urlino la propria indisponibilità a farsi liberare, per quanto si oppongano agli invasori anche con le armi in pugno, essi continuano, sparando, violentando e uccidendo, a insistere: "Voi parlate russo, fate parte dell'universo russo, dovete essere liberati". E forzano con i mitra puntati la gente di Luhansk e del Donbass a prendere passaporti russi.
Se questa logica fose applicata al "mondo italiano", la brigata Folgore avrebbe dovuto polverizzare con l'artiglieria il Cantone Ticino, dove si parla italiano e che faceva parte del Ducato di Milano! (Elena Aleksandrovna Kostjukovič)
Per Stepan Bandera
[modifica]Articolo pubblicato in Vizvolna Politika, novembre-dicembre 1946; Перспективи Української Революції [Prospettive della rivoluzione ucraina], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.
Citazioni su Stepan Bandera
[modifica]- L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. (Andreas Umland)
- La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. (Maša Gessen)
Bibliografia
[modifica]- Степан Бандера, Перспективи Української Революції [Prospettive della rivoluzione ucraina], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.
Vera Aleksandrovna Politkovskaja (1980 – vivente), giornalista russa.
Intervista di Fiammetta Cucurnia, Video.repubblica.it, 4 ottobre 2007.
- Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?».
- Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre.
Intervista di Giorgio Comai, Balcanicaucaso.org, 3 dicembre 2010.
- Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare.
- Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini.
- Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi.
Intervista di Valentina Barbieri, Lsdi.it, 17 maggio 2011.
- Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male.
- Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio.
- Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile.
Intervista di Aleksej Tekhnenko, Repubblica.it, 3 marzo 2015.
- Quello di Nemtsov è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora.
- A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia.
- Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica.
Intervista di Sara Giudice, La7.it, 5 maggio 2022.
Tg24.sky.it, 14 ottobre 2022.
Intervista di Rosalba Castelletti, Repubblica.it, 18 febbraio 2023.
- Dopo aver partorito, la cultura non mi bastava più. E mi sono buttata nel giornalismo politico e sociale. Cos'altro ho preso da mia madre? Tante, troppe cose. La più importante è l'attitudine verso il lavoro: qualsiasi mestiere tu faccia, devi farlo bene. Non sono ammessi errori, tantomeno fallimenti.
- Ho saputo che sono in corso le riprese di un film cosiddetto "biografico" intitolato Anna. Madre Russia che sarà pieno di inesattezze sul suo conto. Anch'io, mio fratello e il direttore di Novaja Gazeta, Dmitrij Muratov veniamo rappresentati in modo deformato. Non mi piace.
- Vedevo come si difendeva ogni volta che qualcuno ci provava. Dava sempre la stessa risposta: "Chi se non io?". La domanda restava sospesa e bisognava fermarsi lì. In quei momenti mi mettevo nei suoi panni e capivo che quei tentativi non erano solo inutili, ma sbagliati. Fatta la propria scelta di vita, ciascuno deve poter continuare per la propria strada. Capivo i rischi che correva, ma li accettavo.
- Non saremmo qui se i Paesi occidentali fossero stati più duri con la Russia quantomeno a partire dal 2014, anno dell'annessione della Crimea. Ma la Storia non conosce il condizionale. Parlarne non ha senso. Viviamo nel presente e dobbiamo farci i conti. Bisogna pensare a cosa fare ora.
- [«Le sanzioni adottate le sembrano efficaci?»] L'obiettivo qual era? Fermare l'aggressione contro l'Ucraina? Beh, non è stato raggiunto. La maggior parte delle sanzioni finora non ha fatto che colpire i russi come me, fuggiti per scampare al clima d'odio e alla repressione. Non possiamo ottenere visti né permessi di lavoro. Non possiamo usare le nostre carte bancarie e accedere ai nostri soldi. In che modo tutto ciò possa influenzare l'andamento delle ostilità, non lo capisco. Se la speranza era istigarci a rovesciare il potere, privandoci di beni e merci, è chiaro che era mal riposta. Anzi trovo bestiale l'idea di volerci convincere a farci manganellare, torturare e imprigionare. L'Occidente ha iniziato a trattarci come gente di serie B. Il nostro passaporto è diventato un marchio d'infamia. Come si può vivere così?
- Putin prima o poi se ne andrà, ma non credo che la Russia diventerà un Paese libero e democratico. Ce lo insegna la Storia. Il pericolo che dopo arrivi qualcuno di peggiore è concreto. Verranno tempi torbidi.
Intervista di Massimo Giannini, Lastampa.it, 21 febbraio 2023.
Rainews.it, 22 febbraio 2023.
Iodonna.it, 20 maggio 2023.
- Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni.
- Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani.
- [...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta.
Repubblica.it, 23 ottobre 2023.
- Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro.
- Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene?
- La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali.
- Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata.
- «Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile.
- La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano.
Da Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja
Repubblica.it, 19 febbraio 2024.
- Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin.
- L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata.
- [...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone.
- [...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla.
Repubblica.it, 8 marzo 2024.
- Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli.
- In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione.
- Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone.
- [Su Julija Naval'naja] La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società.
- Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe.
- [...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia.
- Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa.
- Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito.
- Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato.
- Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata.
Una madre
[modifica]Incipit
[modifica]Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione».
Citazioni
[modifica]- I dittatori hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10)
- In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10)
- In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10)
- Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10)
- Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della perestrojka. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16)
- Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25)
- [Sul putsch di agosto] Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32)
- In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46)
- Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53)
- Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63)
- [Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66)
- I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66)
- Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69)
- Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70)
- La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76)
- A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78)
- Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90)
- Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95)
- Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105)
- Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106)
- Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107)
- Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108)
- [Sulla crisi del teatro Dubrovka] I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117)
- [Sulla crisi del teatro Dubrovka] Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120)
- [Sulla crisi del teatro Dubrovka] Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122)
- [Sulla strage di Beslan] Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139)
- Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165)
- In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170)
- La seconda guerra cecena è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «grande guerra patriottica», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183)
- Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184)
Explicit
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Vera Politkovskaja, Una madre. La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja, traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2
Intervista di Paul Rowlands, money-into-light.com, giugno 2021.
- Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni.
- Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.
- Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente.
- Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.
- Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico).
- We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.
David W. Macdonald (...), zoologo britannico.
Running with the fox
[modifica]- I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo.
- Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate. (p. 10)
- Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente.
- People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun. (p. 15)
- Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi.
- Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices. (p. 16)
- Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno.
- Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit. (p. 32)
- Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce.
- Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured. (p. 45)
- Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli.
- If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs. (p. 45)
- Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà.
- There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property. (p. 56)
- I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro.
- The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food. (p. 58)
- Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane.
- I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint. (p. 61)
- L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole.
- The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland. (p. 173)
- Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico.
- Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic. (p. 181)
- Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli.
- Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories. (p. 210)
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Mangascià Giovanni (1868 – 1907), militare etiope.
Citazioni su Mangascià Giovanni
[modifica]- Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. (Domenico Quirico)
- Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. (Domenico Quirico)