Vincenzo Arangio-Ruiz
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Vincenzo Arangio-Ruiz (1884 – 1964), giurista, critico e professore universitario italiano.
- [Riferendosi alla familiarità con Benedetto Croce e alla personalità del filosofo abruzzese] "Da sempre", ho detto: perché, venuto su in ambiente di cultura e crescendo in età di ragione quando a Napoli il nome di Benedetto Croce si diffondeva occupando ogni anno più spazio nella mente dei suoi coetanei, mi è impossibile di risalire ad un momento in cui a me quel nome fosse ignoto. Anzi posso dire di averlo fin da ragazzo, cogliendolo sulle labbra di altri (forse di Vittorio Spinazzola, forse di Francesco Saverio Nitti), sentito come un bellissimo nome, esprimente già nel suono e nella connessione delle due parole l'alta personalità di chi lo portava.[1]
- [Riferendosi alla familiarità con Benedetto Croce e alla personalità del filosofo abruzzese] Così Benedetto Croce mi appare in certi contatti personali e in altri sottili riflessi della sua personalità: una personalità che, aliena da ogni tendenza al drammatismo, esprime una così perfetta proporzione fra l'erudito e il pensatore e lo scrittore, una così spontanea conciliazione della più alta signorilità – frutto, possiamo anche dire, di non vana nobiltà di sangue – con la più infettibile sincerità, una tale coerenza fra pensiero ed azione, quale è difficile trovare in altri spiriti anche magni.[1]
Note
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Vittorio de Caprariis, Eugenio Montale, Leo Valiani, Benedetto Croce, introduzione di Vincenzo Arangio-Ruiz, Edizioni di Comunità, Milano, 1963.
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