Vittorio Del Litto

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Vittorio Del Litto (1911 – 2004), scrittore francese di origine italiana.

Stendhal[modifica]

Incipit[modifica]

Alla fine del XVIII secolo, Grenoble, capitale del Delfinato, era una delle città meno dotate di Francia. Nessun passato glorioso le aveva lasciato eredità di monumenti, chiese, palazzi o castelli. Dislocata alla confluenza di tre valli profonde, la città è dominata e come schiacciata dai massicci montagnosi che la circondano: il Vercors, la Charteuse, la catena di Belladonna. Strette mura finiscono di soffocarla. Quel poco di animazione su cui poteva contare le era procurata dalla guarnigione di frontiera ivi stanziata: era infatti una città di confine e gli Stati sardi distavano appena una quarantina di chilometri. Una tradizione oggi discussa, ma che Stendhal ha accolta, afferma che a Grenoble, per l'appunto, Choderlos Laclos, allora generale di artiglieria, aveva trovato i modelli per i personaggi e l'idea dell'intrigo per le sue Liaisons dangereuses.

Citazioni[modifica]

  • Non sapeva bene per la verità in che cosa d'altro impegnarsi: «Debbo diventare compositore, si domandava, o fare delle commedie come Molière?». Quello che sapeva non era poco, è che in un modo o nell'altro aspirava prima di tutto e più che tutto alla gloria. (p. 17)
  • È noto l'adagio: litterae non dat panem e specialmente quando la gloria attesa con tanta impazienza tarda a coronar d'alloro la fronte del candidato. Dopo tre anni di lavoro apparentemente vano, Stendhal si stanca di vivere nell'ombra e per giunta povero. È tempo di ambizioni, l'avvenire appartiene ai Julien Sorel il cui ardimento forza le porte e li fa salire di grado in grado le classi. (p. 20-21)
  • Nessuno quanto lui avrà il diritto di dire: Sum qualis eram. Una fedeltà allo scopo che s'era imposto prestissimo, senza ancora ben sapere come l'avrebbe raggiunto, l'incrollabile fermezza del suo procedere sotto i multiformi e cangianti aspetti della vita sono il più bel paradosso che ci propone quest'uomo stupefacente. (p. 24)
  • Il primo libro che Stendhal abbia pubblicato è stato composto nel 1814 e pubblicato con quella data all'inizio dell'anno seguente. Portava all'origine un titolo molto lungo: Lettere scritte da Vienna in Austria sul celebre compositore Joseph Haydn, seguite da una Vita di Mozart e da Considerazioni su Metastasio e lo stato presente della musica in Francia e in Italia, ridotto in seguito a proporzioni più modeste: Vite di Haydn, Mozart e Metastasio. (p. 25)

Bibliografia[modifica]

  • Vittorio Del Litto, Stendhal, traduzione di Mirella Brini, Compagnia Edizioni Internazionali, Milano, 1967.

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