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Denis Verdini

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Denis Verdini

Denis Verdini (1951 – vivente), politico e banchiere italiano.

Citazioni di Denis Verdini

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Citazioni in ordine temporale.

  • Io raffiguro la politica italiana [...] con due rubinetti: uno a destra e uno a sinistra. Quello a sinistra gocciola e non c'è stop che tenga perché un giorno va via Civati, un giorno va via Cofferati, un gocciolio continuo. [...] Da un'altra parte c'è un altro rubinetto. Quello determinato dagli amici di NCD che hanno fatto dei ritorni indietro come Quagliariello, come Giovanardi. Un rubinetto di qua, un rubinetto di là... trovare un idraulico in questo paese non è facile. Specialmente di domenica. (alla presentazione del libro di Massimo Parisi Il Patto del Nazareno al Tempio di Adriano, Roma, 18 gennaio 2016[1])
  • Tra Renzi e Berlusconi vedo similitudini, vedo Renzi come continuatore della modernità. Renzi poi non è mai stato un antiberlusconiano viscerale, non parla con astio di nessuno, gioca, scherza... tratti simili a Berlusconi. (da Bersaglio Mobile, La7, 22 gennaio 2016[2])
  • [Sul Movimento 5 Stelle] È un'aggregazione che non è adatta a governare, in quasi tutti i posti in cui governano sono in difficoltà. (da Bersaglio Mobile, La7, 22 gennaio 2016[2])
  • Se Berlusconi fosse diventato presidente della Repubblica ci sarebbe stata una svolta straordinaria per questo Paese. (da Bersaglio Mobile, La7, 22 gennaio 2016[2])
  • [Sul Popolo delle Libertà] Un partito che al suo centro ha Silvio Berlusconi.[3]
  • I terzi poli in Parlamento sono facili da mettere insieme perché sono scollegati dagli elettori. Una cosa diversa sono le elezioni.[4]
  • Il Verdini? [...] Chi è? Ma che ne so io. Non lo conosco abbastanza bene [...] Vedo che è abbastanza astuto quando ci sono le trattative. Non è facile metterlo nel sacco. E’ uno che ha fatto strada. Ha banche tutte sue [...] Insomma: un democristiano di m... [...] Non lo conosco. Non so un c... (Umberto Bossi)
  • Gli elettori sono cresciuti e hanno visto nel bipolarismo una funzione positiva della politica. Nei Paesi occidentali, pur con sistemi diversi, c'è tendenza al bipartitismo. Qualsiasi altra soluzione sarebbe un ritorno al passato.[4]
  • Soluzioni-ponte, governi di transizione, governi tecnici sono elementi lontani dagli elettori. La Costituzione li ammette, ma la costituzione materiale che è nell'animo dei cittadini non lo prevede: se il governo non riesce a governare, va a casa.[4]
  • Noi sappiamo che in caso di caduta del governo il capo dello Stato ha le sue prerogative. Lo sappiamo benissimo che funziona così. Ciò che non sappiamo e non vogliamo capire, e che non ci piace per niente, è che il capo dello Stato, nelle sue prerogative, possa pensare che per risolvere i problemi di questo Paese si mandi a casa chi ha vinto le elezioni, Berlusconi e Bossi, e si mandi al governo chi le ha perse, Casini e Bersani. E su questo si innesca una polemica perchè noi andiamo a toccare le prerogative del capo dello Stato. Noi sappiamo che le ha ma ce ne freghiamo, cioè politicamente riteniamo che non possa accadere questo. Anche i partiti hanno le loro prerogative.[5]
  • Ricordate che dal 1994 da quando c'è questo sistema, nessun capo dello Stato si è mai sognato di affidare il governo a qualcuno diverso da chi aveva vinto le elezioni, fosse questi Prodi o Berlusconi. L'incarico lo ha dato a chi le elezioni le ha vinte. Voglio vedere: come fa se cade il governo a dare l'incarico a chi le elezioni le ha perse?[5]
  • Non ho mai né pensato, né a maggior ragione detto che noi ce ne freghiamo delle prerogative del capo dello Stato. Poiché assistiamo al solito gioco di strumentalizzare e sintetizzare fino all'estremo parole pronunciate all'interno di un lungo e articolato discorso, estrapolandone solo alcune fino al punto da distorcerne il senso, intendo chiarire quanto segue a beneficio dei giornalisti e di chi, come il solerte onorevole Bocchino, ha già cominciato a stracciarsi le vesti: non ho mai né pensato, né a maggior ragione detto che noi ce ne freghiamo delle prerogative del capo dello Stato. Ho spiegato che ce ne "freghiamo politicamente", nel senso che se la Costituzione riconosce al Presidente della Repubblica il diritto di seguire il percorso che ritiene più giusto, altrettanto la Carta suprema riconosce ai partiti, che nello specifico hanno il diritto di chiedere, anche a gran voce, di non escludere da un eventuale governo chi ha stravinto le elezioni. Ciò ho detto e ribadisco, senza mai aver avuto l'intenzione di mancare di rispetto al capo dello Stato né di disconoscerne le sue prerogative.[5]

Citazioni su Denis Verdini

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  • Berlusconi ha sbagliato con le giovani donne, ma soprattutto circondandosi di personaggi di bassa levatura… Penso a Verdini, un mediocre uomo di finanza; è un massone... credo, ma non della nostra squadra. (Licio Gelli)
  • Verdini ha le palle vere. Un leone, è stato bravissimo. Denis ha le palle vere, non le palle di velluto...[6] (Daniela Santanchè)

Note

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  1. Visibile in Verdini: Centrodestra e centrosinistra? Due rubinetti che perdono, difficile trovare un idraulico, YouTube.com, 18 gennaio 2016.
  2. a b c Citato in Verdini: "Se centrodestra guidato da Salvini, voto Renzi. Berlusconi capo dello Stato? Svolta straordinaria per Italia", Ilfattoquotidiano.it, 23 gennaio 2016.
  3. Citato in Verdini: “Il PdL è un partito che al suo centro ha Silvio Berlusconi”, ilpost.it, 15 luglio 2010.
  4. a b c Citato in https://www.ilgiornale.it/news/fini-causa-suo-male-fare-pi-puro-rischioso.html «Fini è causa del suo male: fare il più puro è rischioso»], Il Giornale, 11 agosto 2010.
  5. a b c Citato in Verdini: «Noi sappiamo delle prerogative del capo dello Stato, ma ce ne freghiamo», Corriere della Sera, 3 dicembre 2010.
  6. Riferendosi alle tre diverse inchieste del 2010 in cui Verdini, all'epoca coordinatore del Popolo della Libertà, era indagato dalle Procure di Roma e di Firenze, per corruzione, falso bancario e violazione della Legge Anselmi sulle società segrete.

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