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Francis Ford Coppola

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Francis Ford Coppola

Patton, generale d'acciaio

  • Miglior sceneggiatura (1971)

Il padrino

  • Miglior sceneggiatura non originale (1973)
  • Miglior film (1973)

Il padrino - Parte II

  • Miglior regia (1975)
  • Miglior sceneggiatura non originale (1975)

Oscar alla memoria Irving G. Thalberg (2011)

Francis Ford Coppola (1939 – vivente), regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.

Citazioni di Francis Ford Coppola

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  • Diventando più vecchio apprezzo di più tante cose, per esempio gli alberi; quando ero giovane mi interessavano solo le macchine, gli aerei e le ragazze, adesso mi interessano gli alberi, le macchine, gli aerei e le ragazze.[1]
  • [Su Apocalypse Now] Il mio film non è sul Vietnam... il mio film è il Vietnam.[2]
  • [Su Al Pacino] È molto ricco, forse perché non spende mai un soldo.[3]
  • Il padrino ha cambiato la mia vita, nel bene e nel male. Mi ha sicuramente garantito una carriera cinematografica per la vecchiaia.[4]
  • La ricchezza vera di un uomo sono i suoi figli.[1]
  • Più grande è il budget più piccole sono le idee, più piccolo è il budget meglio sono le idee.[1]
  • [Su Segreti di famiglia] Quasi nulla è realmente accaduto ma tutto è assolutamente vero.[1]

Legami di sangue. Dracula. L'uomo, il mito, i film

Columbia Pictures, 1992; sottotitolaggio italiano in materiale bonus, Bram Stoker's Dracula, regia di Francis Ford Coppola, 1992, DVD, Columbia Tristar Home Entertainment, 2005.

  • Mio padre aveva un ottimo slogan. Diceva: "Ruba dal migliore." Così ho realizzato questo film, guidato dalla storia del cinema. Nosferatu dovrebbe essere il più bel film realizzato su Dracula. Un capolavoro. Un film possente che dimostra la profondità della nostra ossessione per i vampiri.
  • Io dissi: "Se vedete qualcosa che non è nella sceneggiatura mandatemela, e la inseriremo nella sceneggiatura." Si sono tutti triplicati la parte.
  • Credo che Dracula sia il nostro legame di sangue con la creazione. Siamo sacralmente uniti a Dio. È una storia a due facce. L'uomo può rinunciare a Dio. Quanti di noi rinunciamo al nostro legame di sangue con lo spirito e diventano Dracula, senz'anima?

Intervista di Silvia Bizio su Dracula di Bram Stoker, La repubblica, 6 novembre 1992

  • Parte del mio lavoro era leggere storie a un gruppo di otto o nove anni, che mi chiedevano sempre storie paurose. Ho pensato cosa c'è di meglio di un classico, e Dracula di Bram Stoker è stata la mia prima scelta. L'immagine del vampiro che si arrampica sui muri del suo castello come una lucertola era stata una delle più potenti nel mio immaginario infantile, eppure pochi conoscevano veramente quel libro perché i film che ne erano stati tratti non gli assomigliavano affatto. Ho raccontato che c'era un vero Dracula, che era una persona veramente esistita nell'impero ottomano, Vlad l'impalatore, e i bambini erano spaventatissimi. Anni dopo, quando Winona Ryder mi ha portato la sceneggiatura, e vi ho trovato in quelle pagine il vero Dracula, il più fedele al libro che abbia mai visto, ho sentito subito che mi sarei molto divertito e fare questo film.
  • Per me era essenziale non fare un film come tutti quelli che lo avevano preceduto, non ci sarebbe stato motivo di farlo, ma soprattutto non ne volevo fare semplicemente un film dell'orrore, ma qualcosa più autentico sia nei riguardi della verità storica che del libro di Stoker. Volevo anche che fosse una storia poetica, alla Tennessee Williams, piena di pensieri erotici e filosofici. Ricordo una riga che ho scritto sul copione, "questa storia parla di quello che non è, che non sarà mai". Non ci sono i vampiri, non esiste il male in questa forma mitica, ma proprio per questo possiamo goderci la storia e i bambini si divertono perché la mattina il sole sorge e tutto sparisce.
  • È soprattutto [una storia d'amore], per me. Una storia tragica nella tradizione di Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta, Tristano e Isotta, le grandi storie d'amore epico vessate da un qualche enorme problema che sembra farle funzionare sempre meglio. Forse anche per questo ho voluto fare il film, perché non avevo mai affrontato una storia d'amore di queste proporzioni. Girando me lo dicevo sempre, questo è Romeo e Giulietta. Certo, ci sono tutte le altre metafore relative ai vampiri: l'Aids oggi come la sifilide nell'epoca vittoriana e repressiva di Bram Stoker, ma una volta parlato dell'Aids cos'altro potevo fare? Se voglio fare un film sull'Aids faccio un film sull'Aids, infatti sto preparando un lavoro sulla ricerca della cura per l'Aids e su come è influenzata da scienza, politica e bisogno del successo. Ma questa era una storia d'amore.
  • Già all'epoca di Bram Stoker, alla fine del secolo scorso c'era un'enormità di libri sui vampiri. Io credo sia perché di natura noi siamo creature erotiche, abbiamo la passione e l'erotismo nelle cellule, conosciamo intuitivamente i misteri della vita e della morte più di quanto non li conosciamo intellettualmente, e la società è così repressiva che quando leggiamo una favola o una storia che parla di erotismo e morte, alle tre del mattino possiamo quasi capire queste passioni, perché siamo una cosa sola con la vita. Questo crea il bisogno di favole che cercano di assicurare il nostro intelletto che tutto va bene.
  • La nostra versione è quella di Stoker, che ha inventato Dracula anche se la letteratura sui vampiri risale a centinaia d'anni prima di lui. Qualcuno rimarrà sorpreso che il nostro Dracula si aggiri per le strade di Londra alla luce del sole, ma è così che Stoker l'aveva descritto, Dracula girava di giorno alla ricerca di giovani donne, anche se i suoi poteri erano indeboliti. Ogni storia di vampiri crea le proprie regole, come Nosferatu che svanisce alle prime luci del mattino. Il nostro Dracula poi succhia il sangue lasciando due piccoli buchi sul collo, esattamente come è scritto nel libro di Stoker in cui addirittura si pensava che Lucy si fosse ferita con una spilla. E poi ho voluto sfatare un'altra tradizione, secondo la quale i vampiri non hanno mai rapporti sessuali. Era una delle lamentele più frequenti da parte delle donne: in tutti i film di vampiri del passato quest'uomo sexy e affascinante non va mai a letto con nessuno. Qui almeno non mi si può accusare di non aver affrontato l'aspetto sessuale della sua seduzione.

Intervista di Alessandra Venezia su Dracula di Bram Stoker, L'unità, 17 dicembre 1992

  • In realtà non ho mai provato un interesse particolare nei confronti di queste creature della notte. Ci sono però delle storie sui vampiri che contengono elementi interessanti. A tutti è capitato di incontrare persone con cui passi due ore e che ti lasciano prosciugato, come se si fossero impossessate di qualcosa di tuo.
  • Devo riconoscere che quel libro [Intervista col vampiro] ha influenzato la mia lettura di Stoker e ho anche aggiunto una scena nel film in cui il vampiro, invece di catturare la vittima, come nelle migliori tradizioni, e succhiarle il sangue, le bacia le mani. È un piccolo omaggio a Anne Rice.
  • Volevo che l'atmosfera dell'intero film si ispirasse ai quadri dei pittori simbolisti, a Gustav Klimt, per esempio. Volevo ricreare una realtà che fosse presurrealista, e immaginavo il film come un sogno cupo e erotico.
  • Secondo le mie letture giovanili Dracula era il diavolo, l'angelo caduto, il che significa che potenzialmente aveva in sé il bene e il male.

Intervista di Michele Anselmi su Dracula di Bram Stoker, L'unità, 16 gennaio 1993

  • Ogni uomo è fondamentalmente buono, capace di amare e di perdonare, Saddam Hussein incluso.
  • L'amore è la forza dell'universo, solo quando si perde o si confonde assume l'aspetto del Male. Io vedo Dracula come una specie di Lucifero: un angelo caduto.
  • [Su Vlad III di Valacchia] Fu un genio militare, il fondatore di Bucarest, un sovrano valoroso. È vero uccideva e impalava, ma non è che i turchi fossero più buoni con i cristiani. Oggi si parlerebbe, forse, di crimini contro l'umanità. Ma allora era normale.
  • [Sul perché ha messo il nome di Bram Stoker nel titolo] Perché è la prima volta che un film rispecchia fedelmente lo spirito vittoriano, cupo ed erotico, del romanzo. Hollywood, con tutti quei film, aveva diluito e banalizzato la vicenda di Dracula.
  • Volevo che l'atmosfera si ispirasse all'arte dei pittori simbolisti, Klimt e Rossetti, una sorta di presurrealismo impregnato di assenzio e di erotismo diffuso.
  • [Sul vampirismo odierno] È il succhiare via il potere a qualcuno. Voi, in Italia, siete degli esperti: avevo aperto un piccolo conto in banca a Roma e me lo sono ritrovato decurtato del 15%.
  • [Su Bill Clinton] Non lo conosco personalmente, ma ha un cuore generoso ed è giovane, il che non guasta in un mondo politico decrepito.

Coppola in Basilicata: nella terra dei miei avi creerò un nuovo turismo

Corriere della Sera, 9 giugno 2004

  • L'idea è quella di portare qui. [in Basilicata] turisti che siano curiosi di conoscere la Magna Grecia, le origini storiche e artistiche del Mediterraneo.
  • Mi piacerebbe aiutare questa regione che preferisco chiamare Lucania e non Basilicata. Vorrei avviare un nuovo tipo di turismo, che unisca le bellezze dei luoghi alla loro storia, alla cultura e alla prelibatezze alimentari.
  • Nei primi anni '60 sono stato il primo della famiglia emigrata in Usa a tornare: da allora ho sempre avuto un'idea fissa, rivalutare il mio paese d'origine. [Basilicata]
  • Non mi interessa il turismo di massa. Voglio creare delle opportunità per i giovani lucani affinché possano sfruttare al meglio le loro risorse.

Note

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  1. a b c d Citato in Che tempo che fa, rai.tv, 29 dicembre 2009.
  2. Citato in L'orrore della guerra e il cuore di tenebra dell'uomo in Apocalypse now, wuz.it, 28 aprile 2008.
  3. Citato in Francis Ford Coppola attacca i mostri sacri del cinema americano, lastampa.it, 19 ottobre 2007.
  4. Citato in AA.VV., Il libro dei film, traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2020, p. 204. ISBN 9788858025864

Filmografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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