George Eliot

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George Eliot

George Eliot, pseudonimo di Mary Ann Evans (1819 – 1880), scrittrice inglese.

Citazioni di George Eliot[modifica]

  • Dio è inconcepibile, l'immortalità incredibile, ma il dovere è perentorio e assoluto.[1]
  • Gli animali sono amici così piacevoli: non fanno domande, non criticano.[2][3]
  • In ogni separazione c'è un'immagine della morte.[4]
  • La più alta vocazione e scelta è vivere senza oppio, vivere ogni dolore con pazienza consapevole e lucida.[5]
  • Per farsi un'idea della miseria dei nostri connazionali basta dare un'occhiata a come si divertono.[6][3]

Attribuite[modifica]

  • Sorridi e fatti degli amici; ostenta un cipiglio e fatti venire le rughe.
Wear a smile and have friends; wear a scowl and have wrinkles.[7]

Adam Bede[modifica]

Incipit[modifica]

Con una singola goccia d'inchiostro per specchio, uno stregone egiziano promette di rivelare lontane immagini del passato a chiunque passi per caso di lì. Questo è quello che ho intenzione di fare io per te, caro lettore. Con questa goccia d'inchiostro sull'estremità della mia penna ti mostrerò l'ampia bottega di Jonathan Burge, falegname e muratore del villaggio di Hayslope, come appariva il 18 giugno, nell'anno del Signore 1799.

Citazioni[modifica]

  • Non va bene mettere i morti davanti ai vivi. Tutti noi, un giorno o l'altro, lasceremo questa terra, e sarebbe meglio che la gente ci tenesse in considerazione prima, anziché aspettare che ce ne siamo andati. È poco utile innaffiare il raccolto dell'anno passato. (cap. XVIII)
  • Quello è un uomo vanitoso come un gallo, che crede che il sole sorga per sentirlo cantare. (cap. XVIII)[8]
  • Non nego che le donne siano sciocche: Dio onnipotente le ha create per combinarle con gli uomini. (cap. LIII)
  • La gente si raccomanda alla misericordia di Dio, ma non ne mostra affatto. (cap. XLII)

Daniel Deronda[modifica]

  • Il compenso per ogni dovere è la possibilità di compierne un altro.
  • Il desiderio di conquista è di per sé una specie di assoggettamento.
  • Il significato di un gesto, si sa, dipende da quale chiave interpretativa utilizziamo.
  • L'inizio della conoscenza con persone o cose | traccia il limite preciso della nostra ignoranza.

Il mulino sulla Floss[modifica]

Incipit[modifica]

Una vasta pianura, dove la Floss, allargandosi, si affretta al mare tra le verdi rive, e l'innamorata marea, precipitandosi ad incontrarla, le sbarra il corso con un abbraccio impetuoso. Portati da questa marea possente, i neri bastimenti – carichi di tavole d'abete dall'odore fresco, di semi oleosi in sacchi ricolmi, o di carbon fossile cupo e lucente – risalgono verso la città di St. Ogg's, che scopre i suoi vecchi tetti rossi a scanalature e le ampie gettate dei suoi scali tra una bassa collina boschiva e il margine del fiume, tingendo l'acqua di un lieve color di porpora sotto il fuggitivo occhieggiare di questo sole di febbraio.

Citazioni[modifica]

  • La rinuncia rimane dolore, quantunque dolore volontariamente sostenuto.
  • La ripetizione, come lo sfregamento, genera piuttosto calore che moto.
  • Le donne più felici, come le nazioni più felici, non hanno storia.
  • Nessun complimento può essere eloquente, se non come espressione di indifferenza.
  • Non ho mai avuto pietà per i presuntuosi, perché credo ch'essi portino già con sé la propria contentezza.
  • Sorvegliate i vostri discorsi, rendetevi conto di come siano guidati dai vostri propositi meno coscienti.
  • Succede a me quel ch'io sempre pensavo fosse il destino del povero, infelice orso bianco che ho visto alla fiera. Con l'abitudine di dondolarsi avanti e indietro in quel piccolo spazio, immaginavo dovesse esser diventato così stupido che, anche lasciato in libertà, avrebbe seguitato a far la stessa cosa. Si prende la cattiva abitudine di essere infelici.

Middlemarch[modifica]

Incipit[modifica]

Miss Brooke possedeva quel tipo di bellezza che sembra acquistare rilievo da un abbigliamento dimesso. Le sue mani e i polsi erano così finemente torniti che poteva indossare maniche non meno prive di garbo di quelle in cui la Vergine Beata appariva ai pittori italiani: e il suo profilo, come pure la statura e il portamento, sembrava che acquistassero tanta più dignità dai suoi abiti semplici, i quali nel contesto di uno stile di provincia le conferivano l'imponenza di una raffinata citazione dalla Bibbia – o da uno dei nostri poeti più antichi – in un paragrafo di un giornale di oggi.

Citazioni[modifica]

  • I segni sono piccole cose misurabili, ma le interpretazioni sono infinite. (libro I, cap. III)
  • L'orgoglio ci aiuta; e l'orgoglio non è una cosa negativa quando ci spinge soltanto a celare le nostre ferite – e non a ferire gli altri. (libro I, cap. VI)
  • Tra tutte le forme di errore, la profezia è la più gratuita. (libro I, cap. X)
  • Fallire dopo una lunga perseveranza è molto più nobile di non avere mai fatto alcuno sforzo, sia pure a prezzo di un fallimento. (libro II, cap. XXII)
  • Ma quella che chiamiamo disperazione spesso non è che l'avidità dolorosa di una speranza inappagata. (libro V, cap. LI)
  • Se la giovinezza è la stagione della speranza, spesso lo è soltanto nel senso che i più grandi ripongono in noi molte speranze. (libro VI, cap. LV)
  • Resta sempre vero che, se fossimo stati più forti, le circostanze avrebbero avuto meno presa su di noi. (libro VI, cap. LVIII)
  • Per la maggior parte dei mortali esiste una stupidità insopportabile e un'altra che è del tutto accettabile – altrimenti, in verità, che cosa ne sarebbe dei legami sociali? (libro VI, cap. LVIII)
  • A che scopo viviamo, se non per renderci reciprocamente la vita meno difficile? (libro VIII, cap. LXXII)
  • Ogni limite è un inizio come pure una fine. (Epilogo)
  • I grandi sentimenti assumono spesso l'aspetto dell'errore e la fede profonda l'aspetto di un'illusione. (Epilogo)

Silas Marner[modifica]

Incipit[modifica]

Un tempo, quando i filatoi ronzavano alacremente nelle fattorie – e persino le grandi dame vestite di seta e di merletti ne possedevano uno di lucida quercia – nei lontani distretti, sperduti tra colline e forre, si potevano incontrare tipi di uomini pallidi e macilenti che, per contrasto con la robusta gente del contado, sembravano i superstiti di una razza diseredata.
Quando uno di questi stranieri, nel precoce tramonto invernale, appariva sull'altipiano, il cane del pastore abbaiava furiosamente – quale cane non sospetta di una persona curva sotto un pesante fagotto? – e di rado questi miseri uomini viaggiavano senza il pondo d'un misterioso fardello. Lo stesso pastore, pur avendo ottime ragioni per credere che quel sacco altro non contenesse che matasse di lino o lunghe pezze di tessuto, non si sentiva del tutto persuaso che quel mestiere di tessitore, pur anco indispensabile, si potesse esercitare senza l'aiuto del demonio.

Citazioni[modifica]

  • La concezione oscura di un potere, suscettibile di essere indotto a forza di persuasione a non infliggere il male, è la forma che più facilmente il sentimento dell'invisibile assume nella mente degli uomini che sono vissuti sempre assillati dalla necessità della vita, e la cui esistenza non è mai stata illuminata da un'ardente fede religiosa. (cap. 1, p. 11)
  • Un tessitore che trova parole ardue nel suo libro degli inni non conosce astrazioni; è come il bambino che non sa cosa sia l'amore materno ma riconosce un viso, un grembo dove si rifugia e si consola. (cap. 2, p. 22)
  • Le sofferenze acute e varie che nascono dalla sensibilità che accompagna una elevata cultura, sono forse meno degne di pietà di quella cupa privazione di ogni consolazione intellettuale, che obbliga le menti rozze a trovarsi costantemente a tu per tu con i propri dispiaceri e le proprie pene. (cap. 3, pp. 37–38)
  • Il senso della propria sicurezza nasce più sovente dall'abitudine che da una precisa convinzione; ecco perché sussiste dopo le che le condizioni si sono talmente modificate, che ci sarebbe ragione di interpretarle come un motivo di allarme. Il periodo di tempo durante il quale un certo avvenimento non si è prodotto, è, secondo questa logica dell'abitudine, ragione sufficiente perché non si produca mai, perfino quando questo periodo di tempo è precisamente la nuova condizione che lo rende imminente. Per questo un uomo dirà che ha lavorato in una miniera per quarant'anni senza il minimo incidente, per persuadervi che non ha ragione di timore neppure per l'avvenire, anche se il soffitto della miniera minaccia di cadere. Ed è noto che più una persona invecchia e più stenta a credere nella possibilità della sua morte. (cap. 5, p. 49)
  • [...] vi sono sempre due opinioni: quella che un uomo ha di se stesso e quella che gli altri hanno di lui. Ci sarebbero due opinioni su di una campana fessa, se la campana potesse udirsi. (cap. 6, p. 58)
  • Suppongo che una delle ragioni per le quali riusciamo molto raramente a consolare il nostro prossimo, sia quella che il nostro buon volere non sa tradursi in parole. Possiamo mandare doni e aiuti senza dar loro il sapore del nostro egoismo; ma la parola è come un torrente che conserva le tracce del terreno impuro che ha attraversato. (cap. 10, p. 91)
  • I sotterfugi e le piccole bugie dànno, ad un cuore leale, tanta pena quanto ad un artista le pennellate false che solo il suo occhio esperto sa distinguere. Ma diventano leggeri nèi quando tutte le azioni sono state menzognere. (cap. 13, p. 141)
  • [...] è come il succedersi della sera alla mattina, del sonno alla veglia, della pioggia e del raccolto... una cosa va, l'altra viene e noi non ne conosciamo la ragione. Possiamo ben lavorare, lottare, penare, ma quello che facciamo è poca cosa: i grandi avvenimenti accadono all'infuori della nostra volontà; è così, proprio così! (cap. 14, p. 144)
  • Spesso l'anima raggiunge una maturità di perfezione, quando la vecchiaia ha già guastato l'involucro che la contiene: per questo un solo sguardo non basta mai per giudicare la bontà di un frutto. (cap. 16, p. 161)
  • La giustificazione della persona amata è il miglior balsamo che l'affetto possa trovare per le proprie ferite. «Un uomo deve avere tanti pensieri!», ecco la convinzione che permette spesso alla donna di conservare un aspetto sereno, malgrado le risposte brusche e le parole crudeli del marito. (cap. 17, p. 183)
  • Nei momenti di tristezza l'uomo scontento crede di vedere la causa della sua infelicità nella privazione di un bene che non ha mai posseduto. Se è seduto accanto ad un focolare deserto, pensa con invidia a chi, tornando a casa, viene accolto da un coro di voci infantili; se invece siede al desco circondato da una corona di giovani vite, egli teme preoccupazioni e pensieri per ognuna di quelle creature, e pensa che l'impulso che spinge gli uomini a sacrificare la loro libertà, è certamente un atto di follia. (cap. 17, p. 188)
  • Lo sguardo di tacita, reciproca comprensione tra un marito ed una moglie che hanno confidenza l'uno nell'altro, è come il primo momento di riposo e di pace dopo una grande fatica o una grande pena. Non deve essere turbato da parole o azioni che possano offuscarne la benefica impressione di ristoro. (cap. 20, pp. 206–207)
  • La razza è più forte del pascolo.[9]
  • Niente è così bello come si crede.[10]

Note[modifica]

  1. Citato in John Fowles, La donna del tenente francese; citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  2. Da Scenes Of Clerical Life, VII
  3. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  4. Da Scenes Of Clerical Life, X; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013.
  5. Da una lettera del 26 dicembre 1860; citato in Silvano Sabbadini, introduzione a Middlemarch, 2020.
  6. Da Felix Holt.
  7. Si veda Quote Investigator.
  8. Cfr. anche «È come un gallo che pensa che il sole sorga per sentirlo cantare» (cap. XXXIII).
  9. Citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli, Milano, 2022, n. 3713. ISBN 978-88-203-3911-1
  10. Da La bella storia di Silas Marner, traduzione di Maria Luisa Agosti Castellani, Rizzoli, Milano, 2013. ISBN 9788858654569

Bibliografia[modifica]

  • George Eliot, Adam Bede, traduzione e cura di Francesca Nizi, Castelvecchi Editore, 2011. ISBN 9788876155499
  • George Eliot, Daniel Deronda, traduzione di Sabina Terziani, Fazi, 2018.
  • George Eliot, Il mulino sulla Floss, traduzione di Giacomo Debenedetti, Mondadori, 2015.
  • George Eliot, Middlemarch, a cura di Silvano Sabbadini, traduzione di Michele Bottalico, Mondadori, Milano, 2020.
  • George Eliot, Silas Marner il tessitore di Raveloe (Silas Marner, the Weaver of Raveloe), a cura di T. Calandra-Pedrotti, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1966.

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Opere[modifica]

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