Guillaume Musso
Guillaume Musso (1974 – vivente), romanziere francese.
Central Park
[modifica]ALICE
All'inizio il soffio vivace e pungente del vento sul viso.
Il fruscio delle foglie. Il mormorio distante di un ruscello. Il cinguettio discreto degli uccelli. I primi raggi del sole che s'indovinano attraverso il velo delle palpebre ancora chiuse.
Poi lo scricchiolio dei rami. L'odore della terra umida. Quello delle foglie in decomposizione. L'odore penetrante e selvatico del lichene grigio.
Più lontano, un ronzio incerto, onirico, dissonante.
Citazioni
[modifica]- Ciascuno di noi reca in sé un estraneo inquietante
Jacob e Wilhelm Grimm (p. 14) - Ci sono cose che s'imparano meglio nella calma, altre nella tempesta.
Willa Cather (p. 41) - Nell'esistenza ci sono rari momenti in cui si apre una porta e in cui la vita ci regala un incontro inatteso. Quello con l'essere complementare che ci accetta così come siamo, che ci prende nella nostra interezza, che indovina e accetta le nostre contraddizioni, le nostre paure, i nostri risentimenti, la nostra collera, il torrente di fango nero che cola nella nostra testa. E che ci placa. L'incontro con colui che ci tende uno specchio nel quale non abbiamo più paura di guardarci. (p. 76)
- Basta un istante. Uno sguardo. Un incontro. Per sconvolgere un'esistenza. La persona giusta al momento giusto. Il capriccio complice del caso. (p. 77)
- Nell'esistenza ci sono momenti in cui si apre una porta e in cui la nostra vita si proietta verso la luce. Rari momenti in cui qualcosa, dentro di noi, si dischiude. Si fluttua in assenza di gravità, si corre su un'autostrada senza limiti di velocità. Le scelte diventano chiare, le risposte sostituiscono le domande, la paura lascia il posto all'amore. Bisogna averli conosciuti, quei momenti lì. Raramente durano. (p. 77)
- Tuttavia la nostra vera sventura non è tanto che gli anni volino via da noi ma ciò che ci lasciano andandosene.
William Wordsworth (p. 87) - La più bella astuzia del diavolo è quella di persuadervi che egli non esiste. (p. 115)
- Il tuo nemico è il tuo miglior maestro.
Lao Tsu (p. 120) - [...] so tenere con me le persone solo quando se ne sono andate.
Didier Van Cauwelaert (p. 128) - In realtà ci sono due vite diverse. C'è (...) la vita che la gente crede tu stia vivendo, e c'è l'altra. È quest'altra a causare i guai, quest'altra la vita che desideriamo vedere.
James Salter (p. 143) - "Sta scherzando, spero."
"Non faccia finta di cadere dalle nuvole, "à la guerre comme à la guerre" (p. 150) - Si vis pacem, para bellum.
Vegezio (p. 155) - Le cose terribili e cruente sono a volte le più belle.
Donna Tartt (p. 173) - Sentiva di trovarsi in una strana no man's land: la sensazione di avere sempre vent'anni nella testa e di vivere il doppio nel corpo.
La fregatura del tempo che passa. L'unico padrone di chi non ha padroni... come dice un proverbio arabo. (p. 180) - Il destino ci seguiva passo a passo, come un pazzo con il rasoio in mano.
Andrej Tarkovskij (p. 188) - Omne ignotum pro terribili.
Massima latina (p. 195) - Gli uomini cercano la luce in un fragile giardino dove palpitano i colori.
Jean Tardieu (p. 213) - Guai a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi.
Ecclesiaste 4,10 (p. 223) - Sì, i ricordi erano lì! A portata di neuroni. Celati nei meandri brumosi del suo inconscio. Per un attimo la verità sembrò lasciarsi avvicinare. Alice poté persino girarle attorno, ma, proprio quand'era sul punto di stanarla, s'indebolì, si disperse fino a dissolversi all'interno dell'abitacolo gelato. (p. 224)
- Ci sono prove che non si superano mai del tutto, alle quali si sopravvive malgrado tutto. (p. 228)
- Tornare ad amare mi era impossibile. Tuttavia sentivo nel profondo di me stessa che la storia non era conclusa. Che la vita, forse, aveva ancora qualcosa da darmi.
Così ho ricominciato a vivere, a poco a poco. Una vita impressionista che si nutriva di piccole cose: una passeggiata nella foresta sotto un cielo luminoso, un'ora di jogging sulla spiaggia (p. 229) - Non si dovrebbero lasciare specchi appesi nelle proprie stanze più di quanto si debbano lasciare in giro libretti di assegni aperti o lettere in cui si confessano orrendi delitti.
Virginia Woolf (p. 278) - Chiudo gli occhi. Nella mia mente si staccano uno alla volta i frammenti di una storia di cui ho sempre conosciuto il finale. Nel fondo di me stessa, non ho sempre avuto la convinzione che la mia vita si sarebbe conclusa così?
Sola, ma libera.
Come ho sempre cercato di vivere. (p. 291) - Le uniche strade che vale la pena di imboccare sono quelle che ci conducono dentro.
Charles Juliet
L'uomo che credeva di non avere più tempo
[modifica]AUTUNNO 1972
ISOLA DI NANTUCKET, MASSACHUSETTS
Il lago si estendeva a est dell'isola, dietro le paludi che bagnavano le piantagioni di mirtilli selvatici. Il tempo era bello.
Dopo alcuni giorni di freddo, la temperatura era tornata mite e la superficie dell'acqua rifletteva i colori sgargianti dell'estate indiana.
"Ehi, vieni a vedere!"
Il ragazzino si avvicinò alla riva e guardò nella direzione indicata dalla sua compagna di giochi. Un grande uccello nuotava in mezzo alle foglie. Il piumaggio immacolato, il becco nero come il carbone e il collo allungato gli conferivano una grazia maestosa.
Un cigno.
Perché l'amore qualche volta ha paura
[modifica]San Francisco
Estate 1995
Gabrielle ha vent'anni
Americana, frequenta il terzo anno di università a Berkeley.
Quest'estate porta spesso un paio di jeans chiari, una camicetta bianca e un giubbotto di pelle attillato. Con i lunghi capelli lisci e gli occhi verdi tempestati di pagliuzze dorate, ricorda un po' Françoise Hardy come appariva nelle foto che Jean-Marie Périer le ha scattato negli anni Sessanta. Quest'estate Gabrielle divide le sue giornate tra la biblioteca del campus e la caserma di California Street, dove fa il pompiere volontario.
Bibliografia
[modifica]- Guillaume Musso, Central Park, traduzione di Sergio Arecco, Bompiani, Milano, 2016. ISBN 978-88-58-77302-4
- Guillaume Musso, L'uomo che credeva di non avere più tempo, traduzione di Fabrizio Ascari, Sonzogno, 2005. ISBN 8845412091
- Guillaume Musso, Perché l'amore qualche volta ha paura, traduzione di Laura Serra, Sperling & Kupfer, 2010. ISBN 9788820048198
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