Karl Barth

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Karl Barth nel 1956

Karl Barth (1886 – 1968), teologo e pastore riformato svizzero.

Citazioni di Karl Barth[modifica]

  • Dio ha toccato il mondo solo in Cristo.[1]
  • Forse gli angeli, quando sono intenti a rendere lode a Dio, suonano musica di Bach, ma non ne sono sicuro; sono certo invece, che quando si trovano tra di loro suonano Mozart ed allora anche il Signore trova diletto nell'ascoltarli.[2]
  • Il nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo significa che Dio è l'unico Dio ripetuto tre volte...[3]
  • La suprema libertà di Dio è in Gesù Cristo la sua libertà di amare.[4]
  • [Su Lourdes] Quella grotta è il luogo dove più evidente appare che cosa sia la mariologia cattolica: un bubbone della cristologia autentica.[5]
  • Sono pensato/amato, quindi sono.[6]
Cogitor, ergo sum.
  • Una cosa è certa: non è dato alcun diritto teologico di porre, da parte nostra, qualsivoglia limite alla benignità di Dio verso gli uomini, che si è manifestata in Gesù Cristo. Il nostro impegno teologico è quello di vederla e di comprenderla come sempre più grande di quanto la vedessimo e comprendessimo in precedenza.[7]

Dogmatica ecclesiale[modifica]

  • [Su Mozart] Egli ha colto l'armonia della creazione, ha udito che in essa c'è anche l'oscurità, ma l'oscurità non è tenebre, c'è anche il bisogno, ma il bisogno non è difetto, c'è anche la tristezza, ma non può trasformarsi in disperazione, e anche ciò che vi è di fosco non degenera in tragedia.
  • Il Logos, figlio eterno di Dio, non ha voluto essere né un angelo né un animale, ma un uomo.[8]
  • In un certo senso Giuda è, al di fuori di Gesù, il personaggio più importante dei Vangeli. Perché egli solo, fra tutti gli apostoli, operò attivamente in quella situazione decisiva al compimento della volontà di Dio, che divenne poi la sostanza del Vangelo.
  • La Vergine rappresenta la creatura umana senza potere, senza volere, senza potenza creatrice e sovrana che non può che ricevere, essere disponibile, attendere.

Citazioni su Karl Barth[modifica]

  • A Basilea [Hans Urs von Balthasar] conobbe anche Karl Barth, grazie al comune amore per la musica di Mozart, e con lui strinse una sincera amicizia che influenzò significativamente il lavoro teologico di Balthasar. Barth si era interessato molto alla conversione della von Speyr, ebbe modo di parlarne con lei e rimase molto colpito dalla decisione della dottoressa. Balthasar non si nascondeva, senza illudersi, il desiderio che anche il grande Karl Barth potesse fare quel passo. (Marcello Paradiso)
  • Ci fu un tempo che aveva bisogno del doctor utriusque iuris, esperto in entrambi i diritti, civile e canonico. Il nostro tempo ha urgente bisogno del doctor utriusque theologiae, esperto in entrambe le teologie, evangelica e cattolica. E se qualcuno lo è stato in modo esemplare nel nostro secolo, questi è Karl Barth. (Hans Küng)
  • Lo scopo che Barth si prefiggeva era di restaurare i principi della dottrina protestante, così com'erano stati enunciati nel XVI secolo. Non tollerava l'interpretazione "liberale" del dogma che da qualche tempo predominava nelle Chiese luterana e calvinista, obiettando che non si trattava che d'un tentativo di compromesso con la verità cristiana, e che la comunità dei fedeli le aveva abbandonate perché i pastori non sapevano offrire niente di meglio d'un cibo così poco sostanzioso. (H. Stuart Hughes)

Note[modifica]

  1. Citato in Vittorio Messori, Ipotesi su Gesù, SEI, Torino, 1976, p. 309.
  2. Da Lettera al musicista (Wolfgang Amadeus Mozart, 1956); citato in Rosino Gibellini, La teologia del XX secolo: quarta edizione, Editrice Queriniana, Brescia, 1999, p. 28. ISBN 88-399-0369-0
  3. Citato in AA.VV., Il libro delle religioni, traduzione di Anna Carbone, Gribaudo, 2017, p. 219. ISBN 9788858015810
  4. Da L'umanità di Dio, p. 99.
  5. Citato in Vittorio Messori, Ipotesi su Maria: fatti, indizi, enigmi, Edizioni Ares, Milano, 2005, p. 45. ISBN 88-8155-338-4
  6. Citato in Gianfranco Ravasi, L'incontro: ritrovarsi nella preghiera, Oscar Mondadori, Milano, 2014, p. 26. ISBN 978-88-04-63591-8 (Nella medesima pagina, Ravasi spiega che Barth «ritoccava, sia pure con una sola lettera, il famoso motto di Cartesio. Il filosofo francese col suo Cogito, ergo sum, "penso quindi sono", aveva incentrato sull'io consapevole tutto l'essere umano che si autopone nella sua identità. Il teologo tedesco, invece, aveva introdotto una lieve variante, capace però di generare una rivoluzione copernicana di stampo biblico»)
  7. Da L'umanità di Dio, p. 112.
  8. Citato in Andrew Linzey, Teologia animale, traduzione di Alessandro Arrigoni, Cosmopolis, Torino, 1998, p. 8. ISBN 978-88-87947-01-4

Bibliografia[modifica]

  • Karl Barth, Dogmatica ecclesiale, antologia a cura di Helmut Gollwitzer, traduzione di P. Pioppi, Il mulino, 1969.
  • Karl Barth, L'umanità di Dio, traduzione di Saverio Merlo, Claudiana Editrice, Torino, 1997. ISBN 88-7016-266-4

Voci correlate[modifica]

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