La spada e la croce
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La spada e la croce
Titolo originale |
La spada e la croce |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 1958 |
Genere | drammatico |
Regia | Carlo Ludovico Bragaglia |
Soggetto | Ottavio Poggi |
Sceneggiatura | Sandro Continenza |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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La spada e la croce, film italiano del 1958 con Yvonne De Carlo, regia di Carlo Ludovico Bragaglia.
Dialoghi
[modifica]- Gaio Marcello: Roma non dimentica i tuoi successi quale amministratore della Spagna, di Alessandria e di altre provincie.
Ponzio Pilato: Sì certo, ma quelle erano Spagna, Alessandria, come dici tu. Questa è la Giudea, centurione, è una terra misteriosa che sfida la logica di un uomo pratico quale sono io.
- Barabba: Come mai ti preoccupi tanto per me?
Anan: Non mi servi a nulla in carcere o morto. Mi è cara la tua vita.
Barabba: O ti è caro il denaro che ti porto?
Anan: Tutti e due. Finché dura il disordine i nostri affari prospereranno.
Barabba: Già, più le acque sono agitate, più noi arricchiamo.
- Claudia: Tu non puoi condannarlo [Gesù], sarebbe un delitto. Egli non parla di violenza, egli insegna al popolo ad amare, non ad odiare. Egli dice agli umili che erediteranno la terra.
Ponzio Pilato: I poveri? I derelitti? Erediteranno la terra. Roma cadrà sotto l'urto di quest'idea. Non è assolutamente un'idea di pace e piena di una violenza irresistibile.
Claudia: L'amore è violenza? La pace è violenza? No, la pace è pace. E se la conseguenza è che Roma debba cadere, lascia pure che Roma crolli nella polvere.
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