Luigi Compagnone

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Da sinistra a destra: Michele Prisco, Luigi Incoronato, Domenico Rea, Luigi Compagnone, Mario Pomilio

Luigi Compagnone (1915 – 1998), scrittore, poeta e giornalista italiano.

Epigrammi[modifica]

  • Dei premi letterari | non insultar la giostra, | ché mica è cosa tua | ma solo Cosa Nostra.[1]
  • E la barca affondò sola | coi romanzi di Cassola.
  • In treno la incontrai | che leggeva Il Padrino; | le mormorai: «Che Puzo!» | e apersi il finestrino.
  • «Lei piange, cocco bello! | Fatto fuori allo Strega? | Escluso dal Campiello?" | "No, signora, assai peggio: | mi hanno dato il Viareggio!»[1]
  • Perché l'intellettuale | prima schifa l'industria culturale | e poi ingrana? | L'Eco risponde: grana.
  • Saltella da un politico ad un altro | il giornalista scaltro. | Ma il politicante, ch'è più furbo, | lo paga del disturbo.[2]
  • Sindacato Scrittori? | Prudente starne fuori. | Molti sono gli Iscritti | e pochi gli Scrittori.
  • Sono andato a confessarmi | in preda al mio tormento | «Padre, son giornalista | e del diavolo strumento». | Il buon confessore | benedicendo con la mano. | «Leggi per penitenza | l'Osservatore Romano».[2]
  • Un premio, un grosso premio | con relativo assegno | e prometto che poi | mi darò al Disimpegno![2]

Incipit di L'ultima notte[modifica]

In questa notte tra il 22 e il 23 gennaio dell'anno 1744, il grande povero vecchio è in punto di morte. È, da gran tempo che la morte è entrata in lui, forse nel giorno in cui egli vide spegnersi il primogenito Ignazio, figlio di mala e disperata vita. Ora, in questa notte di nero inverno, è al padre che sta per mancare l'ultimo fiato. Giù nella strada, Gradini dei Santi Apostoli a San Giovanni a carbonara, il gelato silenzio della notte invernale.
Il grande povero vecchio è ormai stanco. Egli non sta lottando contro la morte, ma contro le ultime resistenze della vita. Nell'ombra della stanza, il suo occhio scorre nella penombra delle cose, raccolte in umile preghiera sulla vita che se ne va.

Note[modifica]

  1. a b Citato in Fatemi la carità: una recensione, repubblica.it, 1 febbraio 1998.
  2. a b c Citato in Antonio Ventura, La Bancarella di Ventura, il Provinciale, n. 3, anno XXVII, settembre 2015, p. 6; riportato in issuu.com.

Bibliografia[modifica]

  • Luigi Compagnone, Che Puzo!, Epigrammi e nonsense, Scheiwiller, 1973.
  • Luigi Compagnone, L'ultima notte, I Prismi, Edizioni de Il Mattino 1996.

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