Men in Black (film 1997)
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Men in Black
Men In Black agli Universal Studios, Florida
Titolo originale |
Men in Black |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Usa |
Anno | 1997 |
Genere | Commedia, fantascienza |
Regia | Barry Sonnenfeld |
Sceneggiatura | Ed Solomon |
Produttore | Laurie MacDonald, Walter F. Parkes, Steven Spielberg |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Man in Black, film statunitense del 1997 con Will Smith e Tommy Lee Jones, regia di Barry Sonnenfeld.
Proteggono la terra dalla feccia dell'universo.
Frasi
[modifica]- Alza le mani e tutte le pinne. (Agente K)
- Giovanotto piantala con il "signore", non immagini nemmeno con chi hai a che fare... (Agente K)
- Non sono che un parto della tua immaginazione. (Agente K)
- D'accordo è tutto confiscato e ti voglio sul prossimo mezzo in partenza dalla palla se no ti sparo dove non ti ricresce. (Agente K)
- Siamo quì perchè volete il meglio, del meglio, del meglio... signore! (secondo tenente Jack Jensen, West point, diplomato con lode)
- E va bene ci sto, perché qui c'è qualche casino tipo altra dimensione e io ci vado a nozze. Ma, prima che cominciate a teletrasportarmi, ci sono un paio di flash che vi dovete fare. Numero uno: voi avete scelto me, quindi mi riconoscete delle capacità e non voglio sentirmi chiamare né figliolo, né ragazzo mio, né junior o roba del genere, chiaro? (Agente J)
- Il pensiero umano è così primitivo che viene considerato una malattia infettiva in alcune delle migliori galassie. C'è da esserne fieri, no? (Agente K)
- [A J al momento della vestizione] Vestirai solamente con abiti approvati dai servizi speciali MIB, ti conformerai all'identità che ti daremo, mangerai dove ti sarà indicato, vivrai dove ti sarà indicato, d'ora in poi non avrai segni di identificazione di alcun genere, non attirerai mai l'attenzione, la tua immagine è plasmata in modo da non lasciare ricordi duraturi nelle persone che incontri. Sei qualcosa di vago, identificabile soltanto come un déjà vu, e cancellato altrettanto rapidamente. Tu non esisti, non sei mai nato, l'anonimato è il tuo nome, il silenzio la tua lingua madre. Tu non fai più parte del sistema, tu sei al di là del sistema, sei al di sopra di esso, sei oltre. Noi siamo quelli, siamo loro, siamo gli uomini in nero, Men in Black! (Agente Z)
- Tecnologia illimitata da tutto l'universo e poi giriamo con una Ford superschifo deluxe! (Agente J)
- Ma vi dico qualcosa, io conosco Edgar e quello non era Edgar. Era come se qualcosa stesse indossando Edgar. Tipo un abito da... un Edgar abito. (Beatrice)
- Era brutto anche prima di diventare alieno... (Agente J)
- Quand'è che me lo date a me un mio affaretto lampeggiante incasinatore di memoria? (Agente J)
- Secondo me lo rompo questo pistolino! (Agente J)
- [Rivolto a J e K] Voi umani... quando imparerete che le dimensioni non contano? Solo perché una cosa è importante non è detto che non possa essere molto piccola! (Frank il carlino)
- [Rivolto a J] Non partirà da questo pianeta in taxi, andiamo! (Agente K)
- Con oggi ho decisamente segnato almeno nove punti sul mio schifezzometro! (Agente J)
- Mi sono appena fatto un giro nella gola di uno scarafaggio intergalattico. È uno dei cento ricordi che non voglio. (Agente K)
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Agente K: Non sono che un parto della tua immaginazione. [neuralizza i ranger] 'A miseria, che branco di fessi! [fingendo] Dico sul serio, ragazzi! Siete fortunati ad essere ancora vivi dopo un botto del genere!
Ranger: Quale botto?
Agente K: I giacimenti sotterranei di gas, genio! Dovete esercitarvi a prestare molta più attenzione prima di scaricare le armi da fuoco, specialmente tu! Fatti esaminare dal nostro pronto soccorso oltre la collina prima di andartene.
- Insetto alieno: Collocare arma a proiettili a terra.
Edgar: Se vuoi il mio fucile devi estrarlo dalle fredde dita del mio cadavere!
Insetto alieno: La tua proposta è accettabile.
- Agente Z: Posso chiederti perché hai pensato che la piccola Tiffany meritasse di morire?
James: Mi è sembrata l'unica veramente pericolosa, Signore.
Agente Z: Come sei giunto a questa conclusione?
James: Be'... Stavo per farmi quel tipo appeso al lampione ma poi ho capito che stava solo facendo ginnastica... Come mi sentirei io se fossi in palestra e uno arrivasse di corsa e mi sparasse nelle chiappe. Poi ho visto quel tipaccio bestiale che ringhia... Ma ho notato che ha un fazzoletto in mano e ho capito che non sta ringhiando sta starnutendo... Insomma non può essere una minaccia. Poi vedo la piccola Tiffany e penso... una bambina bianca di otto anni nel cuore del ghetto, tra un mucchio di mostri di notte con dei libri sulla fisica quantistica? Quella sta per combinare qualche guaio Zeta. Avrà sì e no otto anni quei libri sono troppo difficili per lei. Se vuoi la mia, quella mi puzza. E sinceramente vorrei che la smetteste di rompermi l'anima. O devo scusarmi con la piccola?
- James. Ehi, ma che diavolo è tutto questo?
Agente K: [Gli porge un fascicolo] Verso la metà degli anni '50 il Governo avviò una piccola agenzia mal sovvenzionata con il risibile scopo di stabilire un contatto con una razza di un altro pianeta. Tutti pensarono che fosse uno scherzo, tranne gli alieni che stabilirono un contatto il 2 marzo 1961 fuori New York. Eravamo in nove quella prima sera: sette agenti, un astronomo... e un ragazzo idiota che si era perso tornando a casa.
James: Ah, avete portato i fiorellini al gigantone!
Agente K: Erano un gruppo di profughi intergalattici, volevano usare la terra come porto franco per creature senza un pianeta. Hai visto il film "Casablanca"? Stessa cosa, ma senza nazisti.
James: Oh, certo...
Agente K: Noi gli accogliemmo e cancellammo ogni traccia del loro atterraggio.
James: Quindi questi sono veri dischi volanti e la fiera mondiale è stata una copertura per nascondere il loro arrivo...
Agente K: Altrimenti perché l'avremmo fatta qui? Molti non-umani arrivano qui ogni anno e vivono tra noi in segreto.
James: Oh, scusa la domanda, non è per cambiare argomento, ma quand'è l'ultima volta che ti sei fatto fare una TAC?
Agente K: Sei mesi fa, normale routine.
James: Forse è il momento di provare a ripeterla...
- Agente K: Allora ragazzo le cose stanno così, in media ci sono circa millecinquecento alieni sul pianeta la maggior parte dei quali a Manhattan. Gente abbastanza onesta che cerca di guadagnarsi da vivere.
James: Fanno i tassisti.
Agente K: Non tanti quanto diresti. Quasi tutti gli umani non ne hanno idea e non vogliono, né è necessario che lo sappiano; sono felici, convinti di stare al sicuro.
James: Perché tanti misteri? La gente è matura, lo accetterebbe...
Agente K: Una persona è matura. La gente è un animale ottuso, pauroso e pericoloso, lo sai anche tu. 1500 anni fa tutti sapevano che la terra era il centro dell'universo, cinquecento anni fa tutti sapevano che la terra era piatta, e 15 minuti fa tu sapevi che la gente era sola su questo pianeta... immagina cosa saprai domani...
- Agente Z: Edwards! Vieni indossiamolo.
James: Che cosa?
Agente Z: L'ultimo abito che ti metterai.
- Beatrice: Posso aiutarvi signori?
Agente K: Ah, sì, signora. Sono l'agente speciale Manheim. Lui è l'agente speciale Black dell'FBI. Vorremmo parlare con lei dell'alieno.
Beatrice: Volete prendermi in giro anche voi.
Agente K: No, signora. Noi dell'FBI non abbiamo senso dell'umorismo, che io sappia.
- Agente K: Non sai che tipo di vita aliena lascia una traccia verde spettrale e spasima per l'acqua zuccherata, vero?
Agente J: Oh, aspetta, era la domanda finale di "Attenti all'UFO" ieri sera, hanno vinto un mucchio di soldi!
- Agente K: Le piattole prosperano con le stragi, tigre. Consumano, infestano, distruggono e vivono della morte e della distruzione delle altre specie.
Agente J: A te ti hanno morso da bambino, vero?
Agente K: No, senti ragazzo. Immagina che uno scarafaggio gigante, con una forza illimitata, un mostruoso complesso di inferiorità e un pessimo carattere, stia sfrecciando per Manhattan con addosso un Edgarabito. Ti sembra divertente?
- Agente K: Cosa ne pensi?
Agente J: Molto interessante, ha un modo da "Regina dei morti viventi" che...
Agente K: Del corpo...
Agente J: Mmm... mozzafiato.
Agente K: No, del cadavere!
Agente J: Oh, un casino! La devi vedere quella roba!
- Agente K: "La galassia è sulla cintura di Orione" non ha senso.
Agente J: Senti, è quello che ha detto l'omino dentro la testa dell'omone! Dico bene?
- [Dopo che K ha sparaflesciato Laurel]
Agente J: Ma la vuoi piantare?!
Agente K: Che c'è??
Agente J: Quel coso le farà venire un cancro al cervello se non la smetti!
Agente K: Non le ha mai fatto niente! Dobbiamo chiudere tutto, i servizi segreti saranno qui a momenti.
Agente J: Come non le ha mai fatto niente?! Quante volte gliel'hai sparaflesciato a quella povera donna?
Agente K: Un paio.
Agente J: E non ti preoccupi dei possibili effetti a lungo termine?
Agente K: Un pochino.
Agente J: A me me l'hai mai sparaflesciato?
Agente K: No.
Agente J: Guarda che non sto scherzando K me l'hai mai sparaflesciato?
Agente K: Noo!
- Agente J: Ehi, Z, ma in questo posto non dorme mai nessuno?
Agente Z: I gemelli ci fanno seguire il tempo Centauriano: la giornata è di 36 ore. Tra qualche mese ci farai l'abitudine... oppure ti verrà un attacco psicotico.
- Agente K: Noi non facciamo mai uso di armi da fuoco in pubblico!
Agente J: Non c'è tempo per pensare a queste puttanate! Forse te lo sei dimenticato, ma c'è un incrociatore alieno che sta...
Agente K: C'è sempre un incrociatore alieno, o un raggio mortale Carilliano, o un'epidemia intergalattica che può annientare la vita su questo misero pianetucolo! Per la gente l'unico modo per vivere felice e contenta è non sapere assolutamente niente di niente!
- Agente K: Lasciala stare, mangiamerda.
Edgar l'insetto: Senti, scimmietta, in confronto a voi umani io sono sul gradino più alto della scala evolutiva! Quindi falla finita!
Agente K: Mi spezza il cuore, mostrami la faccia e curerò ogni tuo male.
Edgar l'insetto: Hai mai strappato le ali ad una mosca? Vuoi vedere la mosca pareggiare i conti?!
Agente K: Dove andrai senza la tua astronave, quel residuato di immondizia spaziale che è chiusa a chiave in ufficio?
Edgar l'insetto: Mettete giù le armi!
Agente K: Non succederà mai, insetto.
Agente J: E' tutto a posto, Laurel!
Laurel: "Tutto a posto" in che senso?!
Agente J: N-nel senso che presto andrà tutto a posto...
- [Mentre ascoltano Promised Land di Elvis Presley]
Agente J: Tu lo sai che Elvis è morto, vero?
Agente K: No, Elvis non è morto, è tornato a casa!
- Laurel: Non ti consiglio di mangiarmi, sono molto importante su questo pianeta, sono una regina. No, anzi, una Dea. C'è gente che mi adora, davvero. Non te lo sto dicendo per fare colpo su di te, te lo dico perché potresti scatenare una guerra!
Edgar l'insetto: Buona, la guerra. Tanto cibo per la famiglia. 78 milioni sono tante bocche da sfamare, sua altezza.
Laurel: Sei un papà meraviglioso, ma io resto qui!
- Agente K: L'unico scarafaggio buono...
Agente J: È uno scarafaggio morto!
- Agente K: Metti il pulsar a livello 5 con fattore ad implosione subsonico.
Agente J: Cosa?!
Agente K: Spara a quel maledetto affare!!!
- Edgar l'insetto: Che idioti! Non avete capito! Ho vinto io! È finita! Razza di poppanti! Non valete niente, anzi tra poco non sarete niente!
Agente K: Sei in arresto per aver violato il trattato di Tyco Sezione 4153.
Agente J: Quindi passa qua la Galassia che stai trasportando, scendi da quella specie di frisbee scassato e metti la mano sopra la testa!
Edgar l'insetto [ultime parole]: Ora metto le mani... sopra, sopra la testa. [si mette le mani dietro la testa] Così? [comincia a strappare e togliere la pelle umana rivelando la sua vera forma aliena di un insetto enorme]
- Agente K: Ci vediamo J!
Agente J: No... ti sbagli... [comincia a sparaflesciarlo]
Agente L: Ehi J, ha chiamato Z. L'alto consolato del Solaxiant 9 vuole dei posti in platea per gli Oscar della musica.
Agente J: Va bene. Diamo un colpo di telefono a Michael Jackson. È di quel pianeta.
Agente L: Michael Jackson?! Scherzi?!
Agente J: No.
Agente L: Non è un gran travestimento.
- Elle: Zed called. The Solaxiant consulate wants floor seats for the Knicks game.
Jay: Put in a call for Dennis Rodman, he's from that planet.
Elle: Rodman? You're kidding.
Jay: Nope.
Elle: Not much of a disguise.
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