Nebbia
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Citazioni sulla nebbia.
- – C'è della gente che parla male della nebbia di Milano. Io non conosco quella degli altri paesi, ma questa di Milano è una gran nebbia, simpatica, affettuosa, cordiale. Ti fascia tutto come una carezza.
– Già!
– E poi mi pare che la nebbia inviti all'intimità, all'ottimismo, alla confidenza. (Catene invisibili) - Era inoltrata la sera del 18 marzo 1848. Una nebbia fine, fitta ed umidiccia, la quale a poco andare s'era risolta in pioviggina minutissima spruzzaglia, s'era abbattuta sulla città di Milano, e ne bagnava il lastrico delle strade. Traverso quella nebbia i lampioni mandavano una luce fatta rossigna, la quale ti tornava, direi, melanconica e rimessa, e si rifletteva tristemente nel bagnato del pavimento. (Vittorio Bersezio)
- Erano circa le nove di mattina, e c'era la prima nebbia della stagione. Un gran mantello color cioccolato si stendeva nel cielo, ma il vento spazzava continuamente via quel cumulo di vapori; perciò mentre la carrozza avanzava per le vie, il signor Utterson poteva contemplare varie sfumature e gradazioni di luce; in certi punti era nero come al calar della notte, in altri era denso, sporco, marrone come luci di una strana conflagrazione; in altri ancora, per un attimo la nebbia si lacerava completamente e un pallido raggio di luce ammiccava attraverso i vapori inquieti. (Robert Louis Stevenson)
- La nebbia agl'irti colli | piovigginando sale. (Giosuè Carducci)
- La nebbia è comoda. Trasforma la città in una enorme bomboniera, e i suoi abitanti in altrettanti canditi. La nebbia unisce e invita alla vita domestica. Anche l'amore è favorito dalla nebbia, chiuso e teneramente umano. (Alberto Savinio)
- La nebbia era una nube infeconda, così la pensava Aristotele, non fidatevi del suo carattere avvolgente, pervadente, quell'acqua è solo umidità, non è pregnanza di pioggia che feconda i campi e gonfia il corso dei fiumi. La nebbia è arredamento, la nebbia si appoggia: sui campi, nello spazio tra terra e cielo, buona per i delitti. E inconsapevoli, ad essa indifferenti. Ma sono delitti quelli che commette. (Daniele Del Giudice)
- La nebbia indugiava ancora nell'aria, portando con sé un acre sapore di umidità che gli era fin troppo familiare. (Peter V. Brett)
- La nebbia, l'alito notturno del fiume, che attira senza mormorii nel folto ombrello di un olmo, che si accalca senza cigolii attorno alla base di un camino, passava accanto alle luci del portico e, nel farlo, le oscurava, si posava sulle luci della strada e le velava. Arrivava a mezzanotte e rimaneva fino all'alba e non c'era vento che riuscisse a liberare la luce dal nascondiglio. (Charles L. Grant)
- La nebbia. La nebbia è come un animale da preda che si muove silenziosamente, pensò. Non riuscirò mai ad abituarmi. E questo anche se ho vissuto tutta la mia vita nella Scania dove la nebbia circonda costantemente le persone e le rende invisibili. (Henning Mankell)
- La nebbia mobile, simile al fumo della guerra, pendeva al di sopra, inghiottiva un hangar, la baracca del radar gli apparecchi, per abbandonarli poi un poco alla volta pezzo per pezzo, scoloriti, nere carogne in un deserto bianco. (John le Carré)
- La nebbia può penetrare dall'esterno e giungere fino a te; può invaderti. Così pensava Joseph Adams mentre fissava la nebbia, quella del Pacifico, dalla finestra alta e lunga della sua biblioteca: una struttura faraonica ricavata da frammenti di cemento che un tempo, in un'altra epoca, formavano una rampa di entrata della Bayshore Freeway. E poiché era sera e sul mondo stava calando l'oscurità questa nebbia lo spaventava così come l'altra nebbia, quella interna che non invadeva, ma si allungava, si muoveva e riempiva le parti vuote del suo corpo. Di solito la seconda nebbia veniva chiamata solitudine. (Philip K. Dick)
- La nebbia si sollevò dal fiume in lente volute bianche che s'insinuarono nella cappa plumbea e fuligginosa sospesa sulla città di Corvere, diventando quell'ibrido che i giornali popolari definivano «smog» e il Corvere Times «nebbia miasmatica». Fredda, malsana e dall'odore ripugnante, quella foschia era comunque pericolosa, qualunque nome le si volesse dare. Nei punti in cui era più fitta, instillava una sensazione di soffocamento e trasformava in breve tempo un semplice accenno di tosse in polmonite. La sua nocività tuttavia non costituiva un gran pericolo. La vera pericolosità derivava invece dalla sua caratteristica principale. La nebbia di Corvere, infatti, serviva a nascondere: era un velo che ricopriva come un sudario le tanto magnificate luci a gas e confondeva la vista e l'udito. Quando la nebbia calava sulla città, tutte le strade piombavano nell'oscurità, i rumori assumevano una strana eco e in ogni angolo si celavano morte e pericoli. (Garth Nix)
- La nebbia stava sospesa sul Parco come un'ombra – tutte le case apparivano uguali – il grigiore della nebbia le avvolgeva interamente. (Pamela Lyndon Travers)
- Ma a notte la nebbia ti dice di un fiato che il dio dell'inverno è arrivato. (Francesco Guccini)
- Ma dov'è che sono? Mi sembra di non stare in nessun posto. Mo se la morte è così... non è mica un bel lavoro. Sparito tutto: la gente, gli alberi, gli uccellini per aria, il vino. (Amarcord)
- Ma io, a parte questa nebbia, io non la tocco per carità... Ma adesso se noi dobbiamo incontrare a nostro nipote, questa cantante, come li vediamo, dove li troviamo? (Totò, Peppino e... la malafemmina)
- Nascondi le cose lontane, | tu nebbia impalpabile e scialba, | tu fumo che ancora rampolli, | su l'alba, | da' lampi notturni e da' crolli | d'aeree frane! (Giovanni Pascoli)
- Noi uomini non soccombiamo alle grandi pene o alle grandi allegrie perché queste pene e queste allegrie sono avvolte in un'immensa nebbia di piccoli incidenti. E la vita è questo, nebbia. (Miguel de Unamuno)
- Per l'assassino, la nebbia è come la giungla per la tigre. (Sherlock Holmes, Sherlock Holmes: notti di terrore)
- Scusate l'atterraggio ragazzi, c'è una nebbia talmente densa che non vedo nemmeno le mie cataratte. (I Simpson)
- Una nebbia sottile dissolve il contorno degli oggetti e crea come un'atmosfera incantata. (Julio Ramón Ribeyro)
- Uscì presto e ricominciò a girare per le strade, sepolte sotto la nebbia che rendeva la notte pesante, opaca e nauseabonda. Sembrava che un fumo pestilenziale fosse calato sulla terra. Si vedeva la nebbia passare sui fanali a gas e, a momenti, pareva spegnerli. I selciati delle strade diventavano scivolosi come nelle serate di gelo e pareva che dai ventri delle case si sprigionassero tutti gli odori cattivi, puzza di cantine, di fossi, di fogne, di cucine povere, per mescolarsi all'orribile sentore di quella nebbia vagante. (Guy de Maupassant)