Sacco e Vanzetti (film 1971)
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Sacco e Vanzetti
Nicola Sacco, interpretato da Riccardo Cucciolla
Titolo originale |
Sacco e Vanzetti |
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Lingua originale | italiano e inglese |
Paese | Italia, Francia |
Anno | 1971 |
Genere | biografico, drammatico, storico |
Regia | Giuliano Montaldo |
Soggetto | Fabrizio Onofri, Giuliano Montaldo, Mino Roli |
Sceneggiatura | Fabrizio Onofri, Giuliano Montaldo, Ottavio Jemma |
Produttore | Arrigo Colombo, Giorgio Papi |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Sacco e Vanzetti, film del 1971 con Gian Maria Volonté e Riccardo Cucciolla, regia di Giuliano Montaldo.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Visto che hanno proibito gli alcolici, dovrebbero abolire anche i party secondo me. (Rennie)
- [...] sono tredic'anni che io lavoro e vivo in questo Paese libero, come mi avevano detto che era! So faticat' com' nu can'! Ma non ho avuto la soddisfazione di mettermi da parte nu terris', un dollaro falso! Qua dentro state a dire "Passaporto, passporto!", ma io al reggio consolato ero andato per farmi aver un foglio di via per essere rimpatriato perché non tenevo neanche i soldi per il viaggio! E io dopo tredic'anni me ne tornavo dall'America al mio Paese senza neanche un soldo, tale e quale com'ero partito! È questa la ragione che sono diventato anarchico: io voglio che la gente devono avere tutti da campare, voglio che i nostri figli devono avere una buona istruzione, una buona partenza. Bianco e nero, di qualunque sia colore, tutti quelli che lavorano! E non voglio che questa gente della classe capitalista che sono bravi solo a tenere i soldi sopra la banca, bell'e buono, quando gli viene in testa, prendono questi poveri ragazzi e li sbattono a morire in guerra! Noi non vogliamo questo. Non ci sta bene. La guerra non ci sta bene. E quali diritto teniamo noi di ammazzarci l'uno contro l'altro? Io ho lavorato con compagni tedeschi, mi hanno trattato come un fratello. E perché li dovevo ammazzare? Non sono i Morgan o i Rockefeller i grandi uomini di questo Paese, signor procuratore. Io se ho visto gente meglio di loro, sbattuti in galera per anni e anni! Eugenio Debs, un grande uomo di questo Paese, è in galera anche lui ancora adesso perché socialista. Questi sì, questi io li amo, signor procuratore. Per questa gente qui io amo questo Paese. (Sacco)
- Libertà per Nick e Bart! (manifestanti) [in coro fuori dal carcere]
- "Potrei dirti che devi guarire per tua moglie e per i tuoi figli, ma io ti dico che devi guarire per i compagni. E quando dico "compagni", dico la nostra innocenza, la verità, le nostre idee, dico schiacciare loro, dico la nostra libertà." (Vanzetti) [voce fuori campo, lettera a Sacco, detenuto nel manicomio criminale]
- Devo ringraziarla, signor Webster Thayer. Lei mi ha aiutato a perdere le ultime illusioni che ancora avevo nella giustizia e nella magistratura di questo Stato. Non metterò mai più piede in un tribunale, non eserciterò mai più una professione che mi costringe a venire a contatto con gente come lei, verso cui si può nutrire solo il più profondo disprezzo. (William Thompson)
- Lei è un simbolo, signor Vanzetti. Però l'uomo sta per andare sulla sedia elettrica. Noi che cosa dobbiamo salvare allora? L'uomo o il simbolo? (Frederick Katzmann)
- "Mio caro figlio, ho sognato di voi giorno e notte. Non sapevo più se la mia era vita o morte. Volevo tornare a riabbracciarvi a te e la tua mamma. Perdonami, bambino mio, per questa morte ingiusta che ti toglie il padre quando sei ancora in tenera età. Possono bruciare i nostri corpi oggi, non possono distruggere le nostre idee. Esse rimangono per i giovani del futuro, per i giovani come a te. Ricorda, figlio mio, la felicità dei giochi non tenerla tutta per te. Cerca di comprendere con umiltà il prossimo, aiuta il debole, aiuta quelli che piangono, aiuta il perseguitato, l'oppresso. Loro sono i tuoi miglior amici. Ricordati, figlio mio, la felicità dei giochi non tenerla tutta per te. Ricordati, figlio mio, la felicità dei giochi... Non possono distruggere le nostre idee... Per i giovani del futuro, i giovani come te... Addio moglie mia, bambino mio, compagni." (Sacco) [voce fuori campo, scrivendo la lettera d'addio al figlio prima dell'esecuzione alla sedia elettrica]
- Viva l'anarchia![1] (Vanzetti) [ultime parole]
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Giornalista #1: Le deportazioni non sono contrarie alla legge? Venticinquemila deportati!
Ministro Palmer: E invece secondo lei le bombe degli anarchici lanciate contro Morgan, Rockefeller e me sono legali?
Giornalista #2: Il vero scopo delle sue razzie è terrorizzare i sindacati dei lavoratori! Sono quelli i nemici dei Morgan e dei Rockefeller!
Ministro Palmer: Lei è avvelenato dalla propaganda dei rossi!
Giornalista #1: Il suo dipartimento è accusato di avere introdotto nei sindacati centinaia di spie e di provocatori! Un vero e proprio corpo speciale!
Ministro Palmer: Anche lei è avvelenato dalla propaganda dei rossi!
Giornalista #3: Il vescovo di New York ha detto: "Il Paese è minato dall'isterismo, dal panico. È la pagina più infame della storia d'America." [con tono provocatorio] Anche la Chiesa cattolica è avvelenata dalla propaganda dei rossi?
- Rosa Sacco: Ricurdateve la vostra promessa, avvoca', niente politica! 'A politica porta i guai.
Evans: Ti devi fidare Rosa, l'avvocato Moore ha difeso tanti operai durante gli scioperi. È l'avvocato di fiducia dei sindacati. Lui lo sa quello che si deve fare.
Fred Moore: Stia tranquilla signora Sacco, il procuratore distrettuale è d'accordo: niente politica... in aula naturalmente. Là fuori però... [sorride]
- Testimone: La faccia... La la definirei una faccia dai lineamenti marcati. Un po' stretta, ecco, appena un po'. Fronte alta, scoperta, aveva i capelli pettinati all'indietro. Erano lunghi da sei a sette centimetri, direi. Io ho specialmente notato la mano sinistra. La destra impugnava la pistola, naturalmente. Ma la sinistra era posata sullo schienale del sedile davanti. Io la ricordo bene perché era... era una mano molto ben fatta. Dava un'idea di forza...
Frank Moore [scherzoso]: E non ha notato anche una fossetta sul mento? [i presenti in aula ridono]
- [Dopo la sospensione della seduta]
Virginia Vanzetti: Come ti sembra? Bene, no?
Vanzetti: Se fossimo due assassini andrebbe anche bene, ma siamo due anarchici e a loro non va.
- Rennie [preparando il cocktail analcolico che denomina Sidecar]: Francesi, irlandesi, inglesi... Ora una leggera spruzzatina di italiani, greci, polacchi... ed ecco Boston!
Signora Evans: Dimentica i tedeschi.
Invitato: Allude al procuratore distrettuale Katzmann, signora Evans?
Rennie [versa qualcos'altro]: Eccoli i suoi tedeschi, signora. [...] e infine una spruzzata di angostura, la maestà della giustizia.
William Thompson: La sua idea della giustizia è piuttosto amara, signor Rennie. [ricetta]
- Frederick Katzmann: Ma quali testimoni? Una fila di squallidi personaggi usciti dai bassifondi della nostra società! Miserabili straccioni!
[...]
[Caos in aula. Rosa Sacco sviene e la portano fuori dall'aula]
Fred Moore: L'accusa ha ingiuriato i teste!
Frederick Katzmann: L'accusa ha dimostrato la presenza dei due imputati nella feroce rapina del 15 aprile a South Brentry! Non ingiurio nessuno se dico che i testimoni italiani sono meno attendibili!
Giudice Webster Thayer: Signor Katzmann, moderi il suo linguaggio!
Fred Moore: Moderarlo?! Ma questo è razzismo! Razzismo!
Frederick Katzmann: Vuol finire sul banco degli accusati, avvocato Moore?
Fred Moore: Il banco degli accusati è il posto più pulito in quest'aula!
Giudice Webster Thayer: Avvocato Moore!
Frederick Katzmann: Certo, fa male al cuore vedere dei poveretti arrivati dai paesi più lontani e miserandi... incivili! Bisogna pur dirlo! Italiani, greci, polacchi, portoricani, cileni... fa pena, certo, pensare ai loro sforzi inumani per mettere radici in una civiltà superiore, per cercare di adeguarsi ai nostri costumi, alla nostra mentalità!
Fred Moore: Questo è razzismo!
Frederick Katzmann: Ma signori membri della giuria, quale razzismo peggiore di chi, come la difesa, vuole contrapporre a leali cittadini americani, a testimoni ineccepibili e coscienziosi, una massa di poveri immigrati, gente che non sa nulla dei nostri princìpi nazionali, dei grandi ideali, di democrazia e di giustizia che regolano la nostra libera società? Individui che non parlano neppure la nostra lingua!
Fred Moore: Razzismo! Razzismo! Sono le stesse idee dei fanatici del Ku Klux Klan! Avvelenano l'America! Ku Klux Klan!
Giudice Webster Thayer: Un'altra parola, avvocato Moore, e sarò costretto a incriminarla per offesa alla corte! Continui, signor Katzmann.
Frederick Katzmann: È gente come questa che rappresenta il maggior pericolo per le nostre libere istituzioni. Dobbiamo avere comprensione, certo. Ma non fino al punto di mettere in pericolo...
Fred Moore: Razzismo! Razzismo! Ku Klux Klan! Ku Klux Klan!
Frederick Katzmann: L'avvocato californiano, questo ineffabile signor Moore ha nominato il Ku Klux Klan. Ma sa costui quali riti di sangue corrono tra gli immigrati? Sa che tra gli italiani vi sono riti di sangue in cui il sangue del maestro viene materialmente mescolato a quello del discepolo, del nuovo iniziato? Sono barbari! Barbari!
- Frederick Katzmann: Lei lo ama il governo degli Stati Uniti?
Vanzetti: Io non amo governo degli Stati Uniti.
Frederick Katzmann: Per questo lanciate bombe contro i ministri, i banchieri, lo Stato?
Vanzetti: Io non ho mai lanciato bombe. Io non ho mai sparato a nessuno.
Frederick Katzmann: Lei non lancia bombe... Non crede nelle bombe, allora.
Vanzetti: Io credo nell'anarchia.
Frederick Katzmann: Ma che razza di anarchia è quella in cui crede, signor Vanzetti? Lo vuole spiegare alla corte?
Vanzetti: Anarchia significa libertà, abolizione della società divisa in classi, rispetto degli altri. Per me queste sono le cose che contano nella vita e su queste cose io ho cercato di vivere la mia vita.
- Sacco [all'avvocato Moore]: Adesso avete finito di fare comizi! Io non voglio essere un martire politico! Io voglio vivere! Vivere!
Vanzetti: Anch'io voglio vivere, ma in un altro modo.
- Giudice Webster Thayer: Bartolomeo Vanzetti, avete qualcosa da dire prima che la condanna a morte sia resa esecutiva?
Vanzetti [alzandosi]: Sì. Ho da dire che sono innocente. In tutta la mia vita non ho mai rubato, non ho mai ammazzato. Non ho mai versato sangue umano, io. Ho combattuto per eliminare il delitto, primo fra tutti, lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. E se c'è una ragione per la quale sono qui è questa, e nessun'altra. Una frase, una frase signor Katzmann, mi torna sempre alla mente: "Lei, signor Vanzetti, è venuto qui nel paese di Bengodi per arricchire". Una frase che mi dà allegria. Io non ho mai pensato di arricchire. Non è questa la ragione per cui sto soffrendo e pagando. Sto soffrendo e pagando per colpe che effettivamente ho commesso. Sto soffrendo e pagando perché sono anarchico.... e me sun anarchic! Perché sono italiano... e io sono italiano. Ma sono così convinto di essere nel giusto che se voi aveste il potere di ammazzarmi due volte, e io per due volte potessi rinascere, rivivrei per fare esattamente le stesse cose che ho fatto. [dopo una breve pausa] Nicola Sacco... il mio compagno Nicola! Sì, può darsi che a parlare io vada meglio di lui. Ma quante volte, quante volte, guardandolo, pensando a lui, a quest'uomo che voi giudicate ladro e assassino, e che ammazzerete... Quando le sue ossa, signor Thayer, non saranno che polvere, e i vostri nomi, le vostre istituzioni non saranno che il ricordo di un passato – maledetto –, il suo nome, il nome di Nicola Sacco, sarà ancora vivo nel cuore della gente. [rivolto a Sacco] Noi dobbiamo ringraziarli. Senza di loro noi saremmo morti come due poveri sfruttati. [rivolto alla giuria] Un buon calzolaio, un bravo pescivendolo, e mai in tutta la nostra vita avremmo potuto sperare di fare tanto in favore della tolleranza, della giustizia, della comprensione fra gli uomini. Voi avete dato un senso alla vita di due poveri sfruttati!
Giudice Webster Thayer: Nicola Sacco, avete qualcosa da dire prima che la condanna a morte sia resa esecutiva?
Sacco: No!
Giudice Webster Thayer [batte il martelletto]: In questo giorno, 9 di aprile dell'anno del Signore 1927, questa corte di giustizia ritiene e ordina che voi, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, siate mandati a morte mediante passaggio di corrente elettrica attraverso il vostro corpo. Così stabilisce la legge.
- Governatore Fuller: Dunque, lei è il famoso Bartolomeo Vanzetti.
Vanzetti: Non avevo nessuna intenzione di diventare famoso.
- Vanzetti: Io ho solo chiesto un atto di giustizia, ma voi mi avete spiegato ancora una volta che il sistema si regge sulla forza, sulla violenza.
Katzmann: Lei, Vanzetti, un anarchico, viene a parlarci di violenza?
Vanzetti: Da sette anni va raccontando questa storia e io torno a ripeterle che la società nella quale ci costringete a vivere, e che noi vogliamo distruggere, è tutta costruita sulla violenza. Mendicare la vita per un tozzo di pane è violenza; la miseria, la fame alla quale sono costretti milioni di uomini è violenza; il denaro è violenza; la guerra. E persino la paura di morire, che abbiamo tutti, ogni giorno, a pensarci bene è violenza.
Come vuole la legge, io ti dichiaro morto. (Voce fuori campo)
Citazioni su Sacco e Vanzetti
[modifica]Frasi promozionali
[modifica]- Errore giudiziario... o omicidio?!
- Justiz-Irrtum... oder Mord?![2]
- L'ingiustizia che ha scosso il mondo!
- La injusticia que conmovio al mundo![3]
Note
[modifica]- ↑ Vanzetti esclama questa frase poco prima di essere giustiziato. In alcune versioni del film, come quella trasmessa dalla Rai il 22 luglio 1987, il volume della pellicola è stato azzerato nel momento in cui Vanzetti pronuncia questa frase, ma dalle immagini l'esclamazione si può comunque intuire, con fatica, dal labiale di Gian Maria Volonté. Cfr.
- Paolo Mereghetti, Il Mereghetti: Dizionario dei film 2002, 2 voll., Baldini & Castoldi, 2001.
- Mario Dellacqua, Quel grido censurato, Arivista anarchica, anno 39, n. 341, febbraio 2009.
- Sacco e Vanzetti, p. 219.
- ↑ Dalla copertina della VHS in tedesco. Cfr. Pictures & Photos from Sacco e Vanzetti (1971), IMDb.com
- ↑ Dalla locandina in spagnolo. Cfr. "Sacco y Vanzetti" movie poster, benitomovieposter.com
Bibliografia
[modifica]- Fabrizio Onofri, Giuliano Montaldo, Mino Roli, Sacco e Vanzetti, IPL, 1971. (sceneggiatura del film)
Voci correlate
[modifica]Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Sacco e Vanzetti
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