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Sciacallo

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Uno sciacallo

Citazioni sullo sciacallo.

Citazioni

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  • Certe volte sogno di essere una tigre. Ma mi sveglio sempre da sciacallo. (Tabaqui, Mowgli - Il figlio della giungla)
  • Chi siamo noi, i Gidur-log (il popolo degli sciacalli), per fare gli schizzinosi? (Tabaqui, Rudyard Kipling)
  • Concedi la mano a uno sciacallo e lui si mangerà l'intero braccio... (Tomb Raider: The Last Revelation)
  • È meglio essere l'ultimo fra i leoni che il primo fra gli sciacalli. (proverbio africano)
  • Forse è meglio essere uno sciacallo vivo che un leone morto, ma è meglio ancora essere un leone vivo. E di solito è anche più facile. (Robert Anson Heinlein)
  • Gli sciacalli sono amici degli uomini, non fanno loro alcun male né li temono particolarmente; combattono con i cani e i leoni, ed è per questo che non si trovano nello stesso luogo. (Aristotele)
  • Ho fatto dei suoi monti un deserto e ho dato la sua eredità agli sciacalli del deserto. (Libro di Malachia)
  • In una terra di predatori il leone non teme mai lo sciacallo. (Dexter)
  • Lo sciacallo non è aggraziato! È una specie di cane che mangia le carogne. (Psych)
  • Lo Sciacallo s'addomestica benissimo. Preso giovine è docile, carezzevole, conosce bene il suo padrone e tutte le persone che gli stanno d'attorno; si famigliarizza anche con quelle che gli sono estranee. Ma è timido e capriccioso; sovente, senza un motivo apparente, passa da un sentimento ad un altro al tutto opposto. Partecipa dunque molto dell'indole del cane. Gli rassomiglia pure fisicamente; ed ha con esso accoppiamenti fecondi. Quindi si è potuto asserire, con qualche ragione, che lo Sciacallo sia l'origine e lo stipite di tutte le razze di cani domestici che esistono oggi. (Louis Figuier)
  • – Nel Medio Oriente non cacciamo le volpi, Fox, cacciamo gli sciacalli. [...]
    – Una volpe in difficoltà è più pericolosa di uno sciacallo! (Metal Gear Solid)
  • Nella giungla lo sciacallo è temuto da tutti come diffusore di idrofobia e di malattie infettive, ma l'irritazione e il malcontento era grande e tutti del «clan» avrebbero benedetto la buona occasione che li avesse liberati dal poco piacevole socio. (Antonio Gramsci)
  • Perfino gli sciacalli porgono le mammelle | e allattano i loro cuccioli, | ma la figlia del mio popolo è divenuta crudele | come gli struzzi nel deserto. (Libro delle Lamentazioni)
  • Preferiamo le zanne delle belve alla bava degli sciacalli. (Indro Montanelli)
  • Sono divenuto fratello degli sciacalli | e compagno degli struzzi. (Libro di Giobbe)
  • Gli sciacalli presi giovani si addomesticano presto e meglio delle volpi. Si abituano pienamente al padrone, lo seguono come un cane, si lasciano accarezzare e domandano carezza al par di questo, ubbidiscono alla chiamata, dimenano amichevolmente la coda quando sono accarezzati colla mano: dimostrano insomma tutte le qualità, tutte le abitudini del cane domestico. Persino gli adulti si avvezzano col tempo all'uomo, per quanto da principio si mostrino ringhiosi.
  • Il poco vantaggio che recano non è proporzionato al danno. Sono utili soltanto a sbarazzare dalle carogne ed a distruggere ogni sorta di animaletti molesti, sopratutto i topi; ma sono dannosi pel loro svergognato brigantaggio. Non contenti di divorare quanto si mangia, derubano ancora cose che non si mangiano nelle case e nei cortili, nelle tende e nelle stanze, nelle stalle e nelle cucine. Portan via quanto loro piace, e la loro passione per rubare è forse pari alla loro voracità. Nell pollaio fanno la parte della nostra volpe: uccidono colla crudeltà della martora e derubano se non coll'astuzia, almeno colla temerità della volpe.
  • Il suo modo di vivere lo colloca appunto come anello di congiunzione tra il lupo e la volpe. A questa rassomiglia più che non a quello. Di giorno sta ritirato; verso sera si accinge alle sue scorrerie, urla forte per radunare altri della medesima specie e scorrazza con loro. Ama molto la società, benché faccia anche la caccia da sè. Si può chiamarlo più ardito, il più importuno di tutt'i cani. Non si spaventa punto della presenza dell'uomo, ma penetra sfacciamente nell'interno dei villaggi, persino dei cortili e delle abitazioni, e ne porta via quanto trova. Tale importunità rende lo sciacallo d'assai più sgradevole e noioso del suo famoso canto notturno che suole continuare con una mirabile costanza.
  • Il suo ululato è simile a un pianto, e può essere reso dai suoni "Ai-yai! Ai-yai!" – acuti e piagnucolosi. È simile a quello dei cani, ma è più acuto, più variato e si differenzia per la sua intonazione "lamentosa".
  • Lo sciacallo è un animale da pelliccia, ma la sua pelle è di scarso valore, caratterizzata da un pelame sparso e ispido, di un brutto colore monotono.
  • Lo sciacallo è un animale impavido, coraggioso e, in zone dove non viene cacciato, meno cauto e privo di paura verso le persone. Viene catturato facilmente con trappole o avvelenato con esche velenose. Sono noti molti casi in cui attacca il pollame sotto gli occhi delle persone, portandolo via malgrado i gridi e l'inseguimento. Dai campi e dalle case ruba vari oggetti che crede siano commestibili, come cuoio, stivali, stracci, tentando di sottrarli a solo qualche passo da persone che dormono.
  • Intorno alla addomesticabilità dello sciacallo furono espresse delle opinioni abbastanza discordanti dai vari naturalisti, che parlarono per loro propria osservazione. Tutti si accordano nel dire che lo sciacallo è incomparabilmente meglio addomesticabile che non sia la volpe; dicono che è carezzevole, che si affeziona al padrone, lo segue come un cane, ma nessuno ha detto mai che lo sciacallo, anche preso giovane e accudito, sia suscettivo di un ammaestramento quale si può dare anche al cane più comune, e che gli si possa lasciare quella piena libertà che si lascia ai cani domestici.
  • Non è pericoloso all'uomo, o appena forse può essere in qualche caso pericoloso coll'aggressione che facciano molti insieme di un bambino. Non si può dire che non rechi qualche vantaggio colla distruzione che fa di piccoli mammiferi numerosissimi e dannosi, e più col divorare le carogne, scemando così i pericoli che possono derivare dal loro imputridirsi quando sono numerose e grosse. Ma i danni che reca sono molto più grandi dei vantaggi. I branchi sterminatamente numerosi di questi animali aggrediscono anche pecore, capre, pollame. Entrano nei villaggi e pongono dimora fra i ruderi delle grandi città spopolate oggi rispetto al passato. Tengon dietro alle carovane e molestano i viaggiatori stando sempre in agguato per impadronirsi delle loro provviste alimentari. Entrano fin sotto la tenda e portano via talora oggetti non mangiabili, come scarpe o stivali.
  • Una delle cose straordinarie pel viaggiatore che si è avviato attraverso alle foreste della Persia o sulle steppe accosto a queste e dorme nei caravan-serragli o sotto la tenda, si è l'inesprimibile clamore notturno degli sciacalli, i quali insieme scoppiano in urli che echeggiano da ogni parte e salgono alle stelle, poi tutti insieme si taciono per riprendere più terribilmente di prima. La centomillesima parte di un cosiffatto gridìo basterebbe a non lasciar chiuder occhio per tutta la notte all'uomo nelle condizioni consuete della vita; ma dopo di aver cavalcato un'intera giornata, arrivando affranto alla meta, il viaggiatore ha ben altre disposizioni al sonno che non nella vita ordinaria.

Voci correlate

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