Nome

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Il nome di Dio secondo la tradizione ebraica (tetragramma biblico) nell'alfabeto fenicio, aramaico ed ebraico

Citazioni sul nome.

  • Che cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo. (Romeo e Giulietta)
  • Che sono io, infine, se non un bambino, compiaciuto dal suono del mio nome, che lo ripeto e continuo a ripeterlo? | Mi fermo in disparte a udirlo – non me ne stanco mai. (Walt Whitman)
  • Ci appariranno ridicoli, a mio parere, o Ermogene, gli oggetti, una volta che ci siano ben chiari per averli imitati con le lettere e con le sillabe. Tuttavia è necessario. E non abbiamo nulla di meglio a cui riportarci circa la verità dei primi nomi, a meno che, come fanno i tragici quando non hanno modo di risolvere qualche difficoltà, fanno ricorso alle macchine sollevando in alto degli dèi, non voglia anche tu che ci sottraiamo allo stesso modo, dicendo che i primi nomi li hanno posti gli dèi immortali e per questo vanno bene. (Platone)
  • – Come si chiama?
    – Potts.
    – Mh, è un bel nome!
    – Ce l'ho dalla nascita. (Ai confini della realtà)
  • Dio condusse all'uomo tutti gli animali per vedere come li avrebbe chiamati, e in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ciascun essere vivente, quello doveva essere il suo nome. E benché certamente il primo uomo fosse stato così accorto da chiamare, nella sua lingua edenica, ogni cosa e animale secondo la sua natura, ciò non toglie che egli non esercitasse una sorta di diritto sovrano nell'immaginare il nome che a suo giudizio meglio corrispondesse a quella natura. Perché infatti è ormai noto che diversi sono i nomi che gli uomini impongono per designare i concetti, e uguali per tutti sono solo i concetti, segni delle cose. Così che certamente viene la parola "nomen" da "nomos", ovvero legge, dato che appunto i "nomina" vengono dati dagli uomini "ad placitum", e cioè per libera e collettiva convenzione. (Umberto Eco)
  • Due persone che iniziano ad amarsi ripetono l'una il nome dell'altra e spesso tornano con il pensiero a dire e ridire quel nome. Perché il nome è più che una parola: invoca ed évoca la presenza. (Ermes Ronchi)
  • Essere nominati significa già inevitabilmente essere dominati. (Marco Mancassola)
  • Gli uomini hanno impiegato migliaia e migliaia di anni per dare un nome a tutte le piante e a tutti gli animali della Terra, e ancora non hanno finito. (Jostein Gaarder)
  • I nomi che vengono dati alle cose terrestri racchiudono un grande inganno, perché distolgono i cuori da concetti che sono autentici verso concetti che non sono autentici. Chi sente la parola «Dio» non intende ciò che è autentico, ma intende ciò che non è autentico. Così pure per «Padre» e «Figlio» e «Spirito Santo» e «Vita» e «Luce» e «Resurrezione» e «Chiesa» e tutti gli altri nomi non s'intende ciò che è autentico, ma s'intende ciò che non è autentico. A meno che non si sia venuti a conoscenza di ciò che è autentico, questi nomi sono nel mondo per ingannare. [...] Ma la Verità ha espresso dei nomi nel mondo a questo motivo: che non è possibile apprendere senza nomi. (Vangelo secondo Filippo)
  • I nomi di persona ideali sono di due sillabe, accentati sulla prima. La prova si fa gridandoli: le sillabe in più in testa e in coda, si pronunciano male e con fatica. Il Leo di Leopoldo non si sente, è una fatica inutile. I toscani battezzano Leopoldo ma chiamano Leo o Poldo. E così Andrea diventa Drea, Francesco Cesco, (Cèk a Sondrio), Alessandro Sandro e Givan Battista Bista (Giobatta è ancora troppo lungo). (Aldo Buzzi)
  • Il nome con cui siamo conosciuti è solo il più noto dei nostri pseudonimi. (Nicolás Gómez Dávila)
  • Il nome dimmi, | con che il padre solea, solea la madre, | e i cittadin chiamarti, ed i vicini: | ché senza nome uom non ci vive in terra; | sia buono, o reo, ma, come aperse gli occhi, | da' genitori suoi l'acquista in fronte. (Alcinoo: Odissea)
  • Il nome è un'invenzione per rendere possibile pensare una cosa e parlarne prima che si sappia che cosa essa è. (Wilfred Bion)
  • Il verso "se nome è anche raggiungere se stessi" mi è stato suggerito da una riflessione di Giacoma Limentani nel suo libro Il Midrash, quando nota che in ebraico "Shem" (nome) e "Sham" (luogo, ma nel senso di andare verso un luogo, moto a luogo) hanno la stessa radice. Raggiungere il proprio nome come se fosse un luogo è mettersi in cammino verso se stessi, non solo diventare se stessi, ma smettere di essere ciò che si era, accettando di attraversare la propria aridità, il proprio deserto. (Antonella Anedda)
  • In qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche. (Genesi)
  • Le parole sono importanti, come importanti sono i nomi che si scelgono perché da lì derivano il senso e, in fondo, anche il valore che assegniamo alle cose e alle persone o anche, come in questo caso, il valore che assegniamo alle parole che denotano e definiscono le istituzioni. (Gianni Cuperlo)
  • Ma io, noi cosa siamo? Dirai: che t'importa avere una parola. Importa. Perché avere un nome è avere un posto, una casa fatta di pensieri già pensati. Un luogo tiepido che porta traccia di migliaia, milioni di persone passate da lì prima di te. Ti fa sentire, nell'errore, al tuo posto. Un posto doloroso e illuminante, un posto difficile ma previsto nella storia del mondo. (Concita De Gregorio)
  • Mi cambierò nome | ora che i nomi non cambiano niente, | non funzionano più | da quando non funziona più la gente. (Ministri)
  • Molte cose non sono nate per l'impossibilità di dar loro un nome. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Nessun nome. Nessun ricordo oggi del nome di ieri; del nome d'oggi, domani. Se il nome è la cosa; se un nome è in noi il concetto d'ogni cosa posta fuori di noi; e senza nome non si ha il concetto, e la cosa resta in noi come cieca, non distinta e non definita; ebbene, questo che portai tra gli uomini ciascuno lo incida, epigrafe funeraria, sulla fronte di quella immagine con cui gli apparvi, e la lasci in pace non ne parli piú. Non è altro che questo, epigrafe funeraria, un nome. Conviene ai morti. (Luigi Pirandello)
  • Ogni storiografia che non sia piena zeppa di nomi ti annoia. La storia è infatti sempre la stessa, di nuovo non ci sono che i nomi. Ma attraverso i nomi anche la storia si rinnova di continuo. Sono essi, i nomi, che in un modo enigmatico cambiano la storia, e addirittura saremmo tentati di domandarci se per caso la storia non si svolga esclusivamente all'interno dei nomi. (Elias Canetti)
  • – Qual è il tuo nome? Il tuo vero nome?
    – Un nome non ha significato in battaglia. (Metal Gear Solid)
  • Spesso i nomi sono appropriati alle cose cui appartengono. (Riccardo da Venosa)
  • Stampare un nome sulle labbra degli uomini equivale a scolpirlo sulla sabbia della spiaggia. I venti e le maree lo cancelleranno dalla sabbia. Uno starnuto lo spazzerà dalle labbra. Se non vuoi essere spazzato via dagli starnuti degli uomini, guardati dallo stampare il tuo nome sulle loro labbra; marcalo invece a fuoco sui loro cuori. (Mikha'il Nu'ayma)

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]