William La Varre

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William La Varre (1898 – 1991), scrittore statunitense.

Introduzione a: Ghigliottina secca di Renè Belbenoit[modifica]

Incipit[modifica]

All'Isola di Trinidad, sospinta dalla coda di un uragano dei Caraibi era giunta una leggera canoa indiana che faceva acqua da tutte le parti. In essa, comunicò il Trinidad Guardian, erano sei francesi, denutriti e semiannegati; evasi che erano riusciti a fuggire dall'Isola del Diavolo e dalla colonia penale della Guiana Francese, passando diciassette giorni di mare in burrasca.
Incuriositi, parecchi cronisti britannici e io ci recammo alla caserma a vedere gli evasi. Non erano in stato di arresto: in ogni vero inglese, per quanto lontano dalla patria, resta sempre un certo spirito sportivo, e l'ufficiale del porto espresse il pensiero generale (meno che del console francese) quando disse: «Non intendo consegnare questi disgraziati al console francese. Strepiti quanto vuole! La Guiana Francese è una vergogna della civiltà. Nutriremo questi uomini, daremo loro un posto dove riposare, poi assegneremo loro un'imbarcazione migliore e la possibilità di riprendere la fuga!»

Citazioni[modifica]

  • Questa, concluse Belbenoit, raccogliendo il fascio di manoscritti che aveva portato con sé dal bagno penale, era la storia della prima parte della sua vita. Fu deferito al tribunale dove fu condannato a otto anni di lavori forzati alla Guinea Francese. Poco prima due altre persone erano comparse davanti alla corte per seri reati. Galmot, il deputato della Guiana Francese che aveva sollevato uno scandalo clamoroso per essersi appropriato quattro milioni di franchi sul commercio del rum; e Vilgrain, accusato di aver truffato per più di sei milioni di franchi l'esercito francese con merci scadenti. Ma costoro erano stati assolti. (p. 13)
  • Il suo libro, Ghigliottina secca, inizia con l'esilio dalla società e dal mondo civile. È la storia dell'Isola del Diavolo, delle isole Royale e di San Giuseppe, di Caienna, capitale di una colonia di peccato, di libérés che vivono come sciacalli, di uomini che impazziscono in celle buie e solitarie, di una vita più orribile della morte e di morti più spaventose di quanto possa immaginare la fantasia. (p. 14)

Bibliografia[modifica]

  • René Belbenoit, Ghigliottina secca, introduzione di William La Varre, traduzione di Mariapaola Dettore, Garzanti, Milano, 1965.