Blade Runner

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Blade Runner

Immagine Blade Runner box.svg.
Titolo originale

Blade Runner

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America, Hong Kong
Anno 1982
Genere Fantascienza
Regia Ridley Scott
Soggetto Philip K. Dick (romanzo)
Sceneggiatura Hampton Fancher, David Webb Peoples
Produttore Michael Deeley, Bud Yorkin, Jerry Perenchio, Ivor Powell
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
Ispirato al romanzo Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick, noto in Italia anche come Il cacciatore di androidi e Blade Runner.

Blade Runner, film statunitense del 1982 con Harrison Ford, regia di Ridley Scott.

Incipit[modifica]

All'inizio del 21 secolo, la TYRELL CORPORATION portò avanti l'evoluzione dei robot alla fase NEXUS – un essere virtualmente identico ad un umano – noto come Replicante. I Replicanti NEXUS 6 erano superiori in forza e in agilità, ed inoltre erano uguali in intelligenza, rispetto agli ingegneri genetici che li crearono. I Replicanti erano usati nelle colonie Extra-Mondo come schiavi, nelle esplorazione azzardate e nella colonizzazione di altri pianeti. Dopo un sanguinoso ammutinamento di una squadra di combattimento di NEXUS 6 in una colonia Extra-Mondo, i Replicanti furono dichiarati illegali sulla Terra – sotto pena di morte. Squadre speciali di polizia – BLADE RUNNER UNITS – hanno l'ordine di uccidere, appena scoperti, ogni Replicante fuggito. Tutto ciò non viene chiamato esecuzione. Viene chiamato ritiro.[1] (Testo a schermo)

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Una nuova vita vi attende nella colonia Extra-Mondo. L'occasione per ricominciare in un Eldorado di buone occasioni e di avventure. (Voce del dirigibile)
  • [Voce fuori campo] Non cercano killer nelle inserzioni sui giornali. Quella era la mia professione. Ex-poliziotto. Ex-cacciatore di replicanti. Ex-killer. (Rick Deckard)[2]
  • [Voce fuori campo] Sushi. Così mi chiamava la mia ex-moglie. Pesce freddo. (Rick Deckard)[3]
  • [Voce fuori campo] Questo simpaticone si chiama Gaff. Bryant doveva averlo sollevato al rango dell'unità Blade Runner. I suoni inarticolati che emetteva erano la parlata cittadina, un guazzabuglio di giapponese, spagnolo, tedesco e chi più ne ha... A me non serviva un traduttore. Conoscevo quel gergo come ogni buon poliziotto. Ma non intendevo agevolare Gaff. (Rick Deckard)[4]
  • [Voce fuori campo] Lavori in pelle. Così Bryant chiamava i replicanti. Nei libri di storia è il tipo di poliziotto che chiama la gente di colore "sporchi negri". (Rick Deckard)[5]
  • [Voce fuori campo] Me ne ero andato perché avevo la nausea di uccidere. Ma ora preferivo essere un killer piuttosto che una vittima. Ed era precisamente questo che intendeva Bryant parlando di gente senza peso. Così accettai con la riserva mentale che se non avessi retto, me ne sarei svignata. Non avevo che preoccuparmi di Gaff. Andava leccando piedi a destra e a sinistra per una promozione, e non ci teneva che restassi. (Rick Deckard)[6]
  • [Voce fuori campo] Non sapevo se Leon aveva dato a Holden un indirizzo esistente, ma era l'unica traccia che avevo, perciò controllai. Qualunque cosa fosse quello che trovai in quella vasca non era umano. E i replicanti non hanno scaglie. Foto di famiglia... I replicanti non avevano certo famiglia. (Rick Deckard)[7]
  • Avvampando gli angeli caddero; profondo il tuono riempì le loro rive, bruciando con i roghi dell'orco. (Roy Batty)
Fiery the angels fell; deep thunder rolled around their shores; burning with the fires of Orc.[8]
  • [Voce fuori campo] Tyrell aveva fatto un gran lavoro con Rachael. Perfino un'istantanea di una madre che non aveva mai avuto e di una figlia che non lo era mai stata. Non era previsto che i replicanti avessero sentimenti. Neanche i cacciatori di replicanti. Che diavolo mi stava succedendo? Le foto di Leon dovevano essere artefatte come quelle di Rachael. Non capivo perché un replicante collezionasse foto. Forse loro erano come Rachael: aveva bisogno di ricordi. (Rick Deckard)[9]
  • Io faccio amici. Giocattoli. I miei amici sono giocattoli. Li faccio io. È un hobby. Io sono un progettista genetico. (J. F. Sebastian)
  • [Rivolto a Rachael] Sono stato scaricato da tante altre persone, ma non quando... Ero stato così amabile! (Rick Deckard)
  • Signori e signore, Taffy Lewis presenta Miss Salomé e il serpente. Guardatela prendersi piacere dal serpente che un tempo corruppe l'uomo. (Annunciatore)
  • Il rapporto: ordinaria amministrazione, ritiro[1] di un replicante. Ma non bastava comunque a confortarmi dall'aver sparato nella schiena a una donna. Ed ecco di nuovo un sentimento dentro di me. Per lei, per Rachael. (Rick Deckard)
  • Io penso, Sebastian, pertanto sono. (Pris)
  • [Rivolto a Deckard] Non è molto sportivo sparare su un avversario disarmato. Io pensavo che tu dovessi essere bravo. Non eri tu quello bravo? [10] Vieni Deckard. Fammi vedere di cosa sei fatto. (Roy Batty)
  • [Rivolto a Deckard] Bella esperienza vivere nel terrore, vero? In questo consiste essere uno schiavo. (Roy Batty)
  • [Ultime parole a Deckard] Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.[11] Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... e ho visto i raggi B[12] balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.[13] E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. (Roy Batty)
I've seen things you people wouldn't believe. Attack ships on fire off the shoulder of Orion. I watched C-beams glitter in the dark near the Tannhauser gate. All those moments will be lost in time, like tears in rain. Time to die.[14]
  • [Voce fuori campo, parlando di Roy] Io non so perché mi salvò la vita. Forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l'avesse mai amata... Non solo la sua vita: la vita di chiunque, la mia vita. Tutto ciò che volevano erano le stesse risposte che noi tutti vogliamo: "Da dove vengo?" "Dove vado?" "Quanto mi resta ancora?" Non ho potuto far altro che restare lì e guardarlo morire. (Rick Deckard)[15]

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Holden: Avanti. Siediti.
    Leon: Disturbo se parlo? Divento nervoso quando faccio i test.
    Holden: Ti prego, non muoverti.
    Leon: Ah, mi scusi... Ho già fatto un test per l'intelligenza, questi non li ho mai fatti...
    Holden: I tempi di reazione sono importanti quindi ti prego, fai attenzione, devi rispondere rapidamente.
    Leon: Certo.
    Holden: 1187 Unterwasser.
    Leon: È il mio albergo.
    Holden: Cosa?
    Leon: Dove abito.
    Holden: È bello?
    Leon: Sì, certo, credo... Questo è già il test?
    Holden: No, diciamo che è per scaldarti.
    Leon: Umh... non è che sia di lusso...
    Holden: Sei in un deserto, stai camminando sulla sabbia e all'improvviso...
    Leon: Questo è già il test?
    Holden: Sì, sei in un deserto, stai camminando sulla sabbia e all'improvviso...
    Leon: Quale?
    Holden: Cosa?
    Leon: Quale deserto?
    Holden: Non ha importanza quale deserto, è del tutto ipotetico.
    Leon: Com'è che mi ci trovo lì?
    Holden: Magari sei infastidito o forse volevi stare per conto tuo, chi lo sa... Guardi in terra e vedi una testuggine Leon, arranca verso di te...
    Leon: Testuggine? Che cos'è?
    Holden: Sai cos'è una tartaruga?
    Leon: Sicuro.
    Holden: Stessa cosa.
    Leon: Mai vista una testuggine... Però ho capito che intende.
    Holden: Allunghi una mano e rovesci la testuggine sul dorso, Leon.
    Leon: Inventa lei le domande, signor Holden? Oppure gliele scrivono?
    Holden: La testuggine giace sul dorso, la sua pancia arrostisce al sole rovente, agita le zampe cercando di rigirarsi, ma non può. Non senza il tuo aiuto. Ma tu non la aiuti...
    Leon: Come sarebbe non la aiuto?!
    Holden: Sarebbe che non la aiuti. Perché, Leon? [Leon è innervosito] Sono solo domande, Leon. In risposta al tuo quesito, c'è chi le scrive per me. È un test concepito per provocare una reazione emotiva... Continuiamo? [Leon annuisce] Descrivi con parole semplici solo le cose belle che ti vengono in mente: riguardo a tua madre.
    Leon: Mia madre?
    Holden: Sì.
    Leon: Sai che ti dico di mia madre? [Leon gli spara a sangue freddo]
  • Bryant: Ciao, Deck!
    Deckard: Bryant.
    Bryant: Non saresti venuto se ti invitavo. Siediti, bello. Dai, non fare lo stronzo, Deckard. Ho quattro lavori in pelle in giro per la città. Hanno attaccato un shuttle Extra-Mondo, hanno ucciso equipaggio e passeggeri. Lo shuttle è stato trovato alla deriva vicino alla costa venti giorni fa. Perciò sono in giro.
    Deckard: Imbarazzante.
    Bryant: No signore, imbarazzante no. Perché nessuno saprà mai che sono quaggiù. Perché tu li troverai e li toglierai dal mondo.
    Deckard: Non lavoro più qui Bryant. Passali ad Holden, è bravo.
    Bryant: Già fatto... Holden respira bene purché non gli tolgano l'ossigeno. Non era bravo abbastanza, non come te. Ci vuoi tu, Deck. È un brutto caso, dei peggiori. Voglio il vecchio Cacciatore[16], con la sua magia...
    Deckard: Ero libero quando sono entrato qui, Bryant, e libero ne esco. [si fa per andarsene]
    Bryant: Fermati dove sei! Conosci questo mondo, amico: se non sei della polizia, non hai peso.
    Deckard [si ferma]: Non ho scelta, eh?
    Bryant: Non ce l'hai, amico...
  • Bryant: C'è stata una fuga dalle colonie Extra-Mondo, venti giorni fa. Sei replicanti, tre maschi e tre femmine, hanno massacrato ventitré persone e assaltato uno shuttle, una pattuglia aerea l'ha poi localizzato vicino alla costa, nessuna traccia di loro né dell'equipaggio. Tre notti fa hanno tentato di irrompere nella Tyrell Corporation, due di loro si sono fritti correndo attraverso un campo elettrico, scomparsi gli altri. Nell'eventualità che tentassero di infiltrarsi nella Tyrell come operai, ci avevo mandato Holden per fare il test Voight-Kampff ai nuovi assunti... Sembra che ne abbia trovato uno: questo è Leon, addetto al caricamento delle munizioni su navi da guerra intergalattiche, può sollevare cariche atomiche da 200 chili senza interruzione, giorno e notte. L'unico modo di fargli male è ammazzarlo.
    Deckard: Non capisco, che rischiano a fare tornando sulla Terra? Questo è insolito perché... Che cosa cercano nella Tyrell Corporation?
    Bryant: Dillo tu a me, amico! Perciò sei qui.
    Deckard: E questo?
    Bryant: Modello Nexus 6. Roy Batty. Data di immissione 2016. Modello da combattimento. Ottimale, autosufficienza. Probabilmente il leader. Questa è Zhora. Addestrata per un corpo speciale di eliminazione Extra-Mondo. Sai la bella e la bestia? È tutte e due. Il quarto lavoro in pelle è Pris, modello base di piacere, un articolo standard per i circoli militari nelle colonie spaziali. Progettati come copie degli esseri umani in ogni senso, fatta eccezione per le emozioni. Ma i progettisti stimarono che dopo qualche anno potevano sviluppare reazioni emotive proprie. Odio, amore, paura, rabbia, invidia... e li dotarono di un dispositivo limitante.
    Deckard: Cioè a dire?
    Bryant: Quattro anni di vita. Ora c'è un Nexus 6 qui alla Tyrell Corporation. Voglio che controlli con l'apparecchio.
    Deckard: E se l'apparecchio non funziona?
  • Rachael: Le piace il nostro gufo?
    Deckard: È artificiale?
    Rachael: Naturalmente.
    Deckard: Sarà costato..!
    Rachael: Sì, molto. Io sono Rachael.
    Deckard: Deckard.
    Rachael: Sembra che lei non consideri il nostro lavoro vantaggioso per le comunità.
    Deckard: I Replicanti sono come ogni altra macchina: possono essere un vantaggio o un rischio! Se sono un vantaggio, non sono un problema mio.
    Rachael: Posso farle una domanda personale?
    Deckard: Certo.
    Rachael: Ha mai ritirato un essere umano per errore?
    Deckard: No.
    Rachael: Ma nella sua posizione il rischio è quello.
    Eldon Tyrell: Questo sarà un test entropatico? Dilatazione capillare per il cosiddetto responso rossore, fluttuazione della pupilla, dilatazione involontaria dell'iride.
    Deckard: Lo chiamiamo Voight-Kampff per semplicità...
    Rachael: Il signor Deckard, il signor Eldon Tyrell.
    Eldon Tyrell: Mettiamolo alla prova. Vediamolo in funzione!
    Deckard: Dov'è il soggetto?
    Eldon Tyrell: Vediamolo con un umano. Voglio vedere un negativo prima di fornirle un positivo.
    Deckard: Con questo che proverà?
    Eldon Tyrell: Mi accontenti!
    Deckard: Su di lei?
    Eldon Tyrell: Provi con lei.
    Deckard: Troppa luce qui...
  • Rachael: Posso fumare?
    Deckard: Non pregiudica il test. Va bene, io le farò una serie di domande. Si rilassi e risponda più semplicemente che può. È il suo compleanno, le regalano un portafoglio di vitello...
    Rachael: Non lo accetterei. Inoltre, denuncerei la persona che me lo ha dato alla polizia.
    Deckard: C'è un bambino, le mostra la sua collezione di farfalle, le mostra come le uccide.
    Rachael: Lo condurrei dal dottore.
    Deckard: Sta guardando la televisione, improvvisamente si accorge di una vespa che le cammina sul braccio...
    Rachael: La uccido.
    Deckard: Sta sfogliando una rivista e ci trova un inserto con una ragazza nuda...
    Rachael: Il test è per decidere se sono un replicante o una lesbica, signor Deckard?
    Deckard: Non risponda con delle domande... La mostra a suo marito, e a lui piace tanto che la appende nella vostra camera da letto.
    Rachael: Non glielo permetterei.
    Deckard: Perché no?
    Rachael: Dovrei bastargli io.
    [...]
    Deckard: Un'altra domanda. Sta assistendo ad una commedia e in scena si svolge un banchetto, i convitati degustano un antipasto di ostriche crude. La prima portata consiste in un cane bollito.
    Eldon Tyrell: Vuole uscire per qualche istante Rachael? [Rachael esce]
    Deckard: È un replicante, vero?
    Eldon Tyrell: Sono colpito. Signor Deckard, quanto ci impiega di solito per individuarli?
    Deckard: In che senso?
    Eldon Tyrell: Che numero di domande?
    Deckard: Venti, trenta, con riferimenti.
    Eldon Tyrell: Ci vorrebbero cento domande per Rachael, vero?
    Deckard: Non sa di esserlo?
    Eldon Tyrell: Forse comincia ad averne il sospetto.
    Deckard: Il sospetto? Come fa a sapere cos'è il sospetto?
    Eldon Tyrell: Il commercio. È il nostro fine qui alla Tyrell. "Più umano dell'umano" è il nostro slogan. Rachael è un esperimento, niente di più. Cominciamo a riconoscere in loro strane ossessioni, in fondo sono emotivamente senza esperienza, con solo pochi anni in cui accumulare conoscenze che per noi umani sono scontate. Se noi li gratifichiamo di un passato, noi creiamo un cuscino, un supporto per le loro emozioni, di conseguenza li controlliamo meglio...
    Deckard: Ricordi. Lei sta parlando di ricordi!
  • Roy Batty: Sì... Informazioni. [Leon sveste Chew] Morfologia, longevità, date di immissione.
    Chew: Non so! Io non so queste cose! Faccio solo occhi... solo occhi, progetti genetici solo di occhi! Tu Nexus, eh? Io progetto tuoi occhi!
    Roy Batty: Chew, se solo potessi vedere quello che ho visto con questi tuoi occhi! Ora... informazioni.
    Chew: I-Io non so niente...
    Roy Batty: Chi, allora?
    Chew: Tyrell. Sa tutto lui...
    Roy Batty: La Tyrell Corporation?
    Chew: Lui grande boss, grande genio, ha fatto vostra mente, cervello!
    Roy Batty: In gamba...
    Chew: Io ho molto freddo, prego...
    Roy Batty: Non sarà facile riuscire a vederlo, suppongo...
    Chew [Leon gli mette degli occhi sulle spalle]: S-Sebastian. Vai con lui, lui porta te.
    Roy Batty: Sebastian chi?
    Chew: J. F. Sebastian... Sebastian!
    Roy Batty: Ora... dimmi... dove possiamo trovare J. F. Sebastian?
  • J. F. Sebastian: Sono i miei amici. Li ho fatti io! Dove stanno i tuoi?
    Pris: Sono una specie di orfana.
  • Bryant: Cristo, Deckard, sei conciato come quel lavoro in pelle che hai lasciato sul marciapiede!
    Deckard: Io vado a casa...
    Bryant: Impara da quest'uomo, Gaff. Quest'individuo è un mattatoio a conduzione singola, ecco cos'è.
  • Deckard: Leon?!? [Inizia il combattimento corpo a corpo tra Leon e Deckard]
    Leon: Quanti anni ho?
    Deckard: Non lo so!
    Leon: Mia immissione Aprile 2017. [17] Quanto ho da vivere?
    Deckard: Quattro anni!
    Leon: Più di te! Brutto vivere nel terrore, vero? Niente è peggiore di avere una vita che non è una vita!
    Deckard: Sì, d'accordo!
    Leon [ultime parole]: Su, svegliati! È ora di morire. [Rachael gli spara in testa prima che possa uccidere Deckard]
  • Deckard: Fa parte del business.
    Rachael: Io non sono nel business... Io sono il business.
  • Pris: Quanti anni hai?
    J. F. Sebastian: Venticinque.
    Pris: Hai qualche male?
    J. F. Sebastian: "Sindrome di Matusalemme".
    Pris: Che cos'è?
    J. F. Sebastian: Le mie glandole stanno invecchiando troppo presto.
    Pris: Perché stai sulla Terra?
    J. F. Sebastian: Sì. Mi hanno scartato alla visita... Comunque, non mi dispiace, qui!
    Pris: Mi piaci così come sei.
  • Roy Batty: Leon...
    Pris: Che è successo?
    Roy Batty [rattristito]: Ora siamo noi due soli!
    Pris: Moriremo, noi siamo stupidi.
    Roy Batty [sorride]: Noi non moriremo...
  • Roy Batty: Abbiamo tanto in comune...
    J. F. Sebastian: Che vuoi dire?
    Roy Batty: Problemi analoghi.
    Pris: Decrepitezza accelerata.
    J. F. Sebastian: Non ne so molto di biomeccanica, Roy, magari!
    Roy Batty: Se non troviamo presto la soluzione, Pris non avrà molto da vivere! Non possiamo permetterlo... [guarda la scacchiera] Lui è in gamba?
    J. F. Sebastian: Chi?
    Roy Batty: Il tuo avversario.
    J. F. Sebastian: Ah, il dottor Tyrell. L'ho battuto una volta sola, agli scacchi. È un genio! Vi ha progettato lui.
    Roy Batty: Forse lui qualcosa può...
    J. F. Sebastian: Sarei felice di parlargliene.
    Roy Batty: Sarebbe meglio che ci parlassi io, di persona. Mi risulta che è un uomo difficile a vedersi.
    J. F. Sebastian: Sì, molto.
    Roy Batty: Ci aiuterai, però?
    J. F. Sebastian: Non posso...
    Pris: Noi abbiamo bisogno di te. Tu sei il nostro unico amico.
    Roy Batty: Siamo così felici che ci hai trovato...
    Pris: Io non credo che esista al mondo un altro essere umano che ci avrebbe aiutato.
  • J. F. Sebastian: Regina in Alfiere 6: scacco.
    Eldon Tyrell: È assurdo! Un momento... Regina in Alfiere 6? Ridicolo! [...] Il Cavallo prende la Regina... Che succede Sebastian? Che ti passa per la mente?
    Roy Batty: Alfiere in Re 7: scacco.
    J. F. Sebastian: Alfiere in Re 7: scacco matto.
    Eldon Tyrell: Un colpo di genio, Sebastian, o forse una cattiva digestione?
  • Roy Batty: Non è una cosa facile incontrare il proprio artefice!
    Eldon Tyrell: E che può fare per te?
    Roy Batty: Può l'artefice ritornare su ciò che ha fatto?
    Eldon Tyrell: Perché? Ti piacerebbe essere modificato?
    Roy Batty [riferito a Sebastian]: Resta qui. Avevo in mente qualcosa di un po' più radicale...
    Eldon Tyrell: Quale... Quale sarebbe il tuo problema?
    Roy Batty: La morte.
    Eldon Tyrell: La morte... Be', questo temo che sia un po' fuori della mia giurisdizione, tu...
    Roy Batty: Io voglio più vita, padre! [18]
    Eldon Tyrell: Abbiamo i nostri limiti. Produrre un'alterazione nella evoluzione delle strutture di una vita organica è fatale. Un codice genetico non può essere corretto una volta stabilito.
    Roy Batty: Perché no?
    Eldon Tyrell: Perché entro il secondo giorno di incubazione, ogni cellula che sia stata sottoposta a mutazioni reversibili da luogo a colonie involutive: i topi abbandonano la nave che affonda, e poi la nave... affonda.
    Roy Batty: E attraverso una ricombinazione delle EMS?
    Eldon Tyrell: Un tentativo già fatto. L'etilmetano solfonato è un agente alcalinizzante, un potente mutante che ha creato un virus così letale che il soggetto era morto prima di lasciare il tavolo.
    Roy Batty: Allora una proteina repressiva? Che blocchi le cellule operanti...
    Eldon Tyrell: Non impedirebbe la riproduzione, ma ciò darebbe ad un errore nella replicazione in modo che il DNA di nuova formazione comporterebbe una mutazione e si avrebbe di nuovo un virus. Ma questo... Tutto questo è accademia. Siete stati fatti al meglio delle nostre possibilità.
    Roy Batty: Ma non per durare...
    Eldon Tyrell: La luce che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo. E tu hai sempre bruciato la tua candela da due parti, Roy. Guardati: tu sei il figliol prodigo. Sei motivo d'orgoglio per me.
    Roy Batty: Ho fatto delle cose discutibili...
    Eldon Tyrell [ultime parole]: Anche delle cose straordinarie, Roy. Godi più che puoi!
    Roy Batty: Cose per cui il Dio della biomeccanica non ti farebbe entrare in paradiso... [bacia Tyrell, poi lo uccide cavandogli gli occhi con i pollici e stritolandogli il cranio]
  • Gaff: Hai fatto un gran lavoro, signore. Ora hai finito, eh?
    Deckard: Finito...
    Gaff: Peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere...
    It's too bad she won't live. But then again, who does?

Explicit[modifica]

Domestic Cut[modifica]

  • Gaff era stato là, e l'aveva lasciata vivere. Per quattro anni, ha raffigurato. Si sbagliava. Tyrell mi ha detto che Rachel era speciale: nessuna data di termine. Non sapevo per quanto tempo saremmo stati insieme. Ma chi è che lo sa? [voce fuori campo] (Deckard)
I didn't know how long we had together... who does?[19]

Final Cut[modifica]

  • Peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere... [voce fuori campo] (Gaff)

Citazioni su Blade Runner[modifica]

  • Intenso come altri film di fantascienza... un noir che si estende nella tragedia. (David Thomson)

Note[modifica]

  1. a b Nel doppiaggio originale retirement (pensionamento) che in italiano viene erroneamente tradotto "ritiro". Cfr. Bloopers.it.
  2. Voce fuori campo non presente nel Director's Cut.
  3. Voce fuori campo non presente nel Director's Cut.
  4. Voce fuori campo non presente nel Director's Cut.
  5. Voce fuori campo non presente nel Director's Cut.
  6. Voce fuori campo non presente nel Director's Cut.
  7. Voce fuori campo non presente nel Director's Cut.
  8. È la parafrasi di due versi del poema America: A Prophecy di William Blake. ([1], versi Am11.14-15).
  9. Voce fuori campo non presente nel Director's Cut.
  10. In inglese viene usato il termine "good", tradotto in italiano con buono. È però limitativa come traduzione, perché "good" in inglese può far riferimento anche a ciò che è giusto, chi è buono, e probabilemente la frase detta da Roy vuol far riflettere sul vero significato di giusto o sbagliato in riferimento ai due personaggi.
  11. In molti riportano il primo periodo della celebre battuta in modo errato, nelle varianti non potreste immaginare, non potreste neanche immaginarvi (un esempio è in Tullio Avoledo, L'elenco telefonico di Atlantide), non potreste neanche immaginare, o omettendo una o entrambe delle due parole iniziali, Io ne. Davide Tessari in Nordest hotel, p. 242 la riporta così: «Ho visto cose che voi umani non potete neppure immaginare». La versione fedele al doppiaggio italiano è quella riportata (qui un file audio della battuta), citata correttamente, ad esempio, in Giuseppe Carlotti, Klito. Il doppiaggio italiano non è comunque del tutto fedele all'originale, poiché una traduzione letterale sarebbe io ho visto cose che voi altri (e non "voi umani") non potreste immaginarvi; in lingua inglese, l'espressione "you people" è utilizzata per descrivere un gruppo di persone al quale non si appartiene (diversa razza, abitudini, ecc.), ed è considerata sostanzialmente dispregiativa. L'uso del termine "umani" cambia inoltre significato alle parole di Roy, ponendo una distinzione tra i replicanti come lui e i "veri" esseri umani, distinzione che i replicanti nel film rifiutano.
  12. Il doppiaggio italiano recita "raggi B" (bi) e non "raggi β" (beta), come molti trascrivono; in originale, la battuta recita "C-beams", ovvero "raggi C".
  13. Nel doppiaggio italiano, il termine viene usato nella versione tedesca con l'umlaut. La versione inglese è corretta, e la parola "Tannhauser" viene pronunciata senza metafonesi.
  14. Il breve monologo finale di Roy Batty (Rutger Hauer) non era previsto dalla sceneggiatura originale in questa forma; secondo quanto riportato nell'autobiografia di Rutger Hauer All Those Moments (2007), l'attore sintetizzò, in accordo con il regista, un ben più lungo monologo previsto dal copione, improvvisando la penultima frase sulle "lacrime nella pioggia". I riferimenti alle "porte di Tannhauser" o ai "raggi B" suonano assolutamente oscuri: nel resto del film non se ne parla, né si fa riferimento a "bastioni di Orione". Il carattere enigmatico della frase ha forse contribuito a imprimerla nella memoria degli spettatori, tanto che l'espressione "Ho visto cose che voi umani..." è divenuta un modo di dire della lingua italiana (una forma più forbita, al limite del paradossale, per "ne ho viste delle belle"), diffusosi soprattutto in ambito giovanile negli anni seguenti all'uscita del film.
  15. Voce fuori campo presente nel Domestic Cut e successivamente eliminata.
  16. Traduzione italiana dell'originale Blade Runner, che da nome al titolo.
  17. Nella versione originale si fa riferimento al 10 Aprile 2017 come data di nascita, non come semplice immissione.
  18. Nella versione originale Roy si rivolge a Tyrell, il suo creatore, in modo meno cordiale, apostrofandolo come "fucker".
  19. Deckard riprende la parte finale della frase che gli rivolge Gaff subito dopo la morte di Roy. Il doppiaggio italiano non ha riprodotto questo collegamento.

Bibliografia[modifica]

  • Blade Runner, Warner Home Video, VHS, versione italiana, 1985.
  • Blade Runner. The Director's Cut, Warner Home Video, DVD, versione originale e italiana, 2006.
  • Blade Runner. The Final Cut, Edizione speciale 2 dischi, Warner Home Video, DVD, versione originale e italiana, 2007.

Altri progetti[modifica]