Cowboy Bebop - Il film
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Cowboy Bebop - Il film
Titolo originale |
カウボーイビバップ 天国の扉 (Kauboi Bibappu: Tengoku no tobira) |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anno | 2001 |
Genere | animazione, fantascienza |
Regia | Shinichiro Watanabe |
Soggetto | Hajime Yatate |
Sceneggiatura | Keiko Nobumoto |
Produttore | Masahiko Minami, Masuo Ueda |
Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Cowboy Bebop – Il film, film d'animazione basato sull'omonima serie televisiva.
Sono qui per salvare il pianeta. Ma non gratis.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- [Su Vincent] Era un uomo ossessionato dal suo passato, solo in una moltitudine di ricordi. Mai nessuno che volesse giocare con lui... un uomo che viveva in un sogno, ecco chi era! (Spike)
- L'uomo non dovrebbe vivere di soli carboidrati. (Spike)
- Halloween è l'unico giorno dell'anno in cui un'anima del purgatorio può essere liberata: se prega a sufficienza finalmente può accedere al paradiso. (Vincent)
- Riesci a sentirmi Spike? Ci stavi per lasciare la pelle. Lui è morto. Ma la verità è che era morto già da tanto tempo. Proprio come te Spike. (Jet)
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Rashid: Allora vuoi dei pistacchi o delle mandorle? I fagioli di Calavar te li sconsiglio, servono solo a scoprire se tua moglie ti tradisce. Se è innocente se li mette tutti in bocca e li sputa, se è colpevole invece li mangia lentamente assorbendo piano piano il veleno, e alla fine si contorce dal dolore. Hai capito come funziona?
Spike: Grazie ma non sono sposato.
Rashid: Allora sei un ragazzo in gamba.
Spike: Senti quello che sto cercando...
Rashid: Le fave non vanno bene, il grande Pitagora è morto per colpa di un'allergia alle fave. Non bisogna sottovalutarle.
Spike: Non lo farò, come credo non bisogna sottovalutare l'autista di quel camion che è esploso. [Riferendosi a Vincent che ha fatto esplodere un camion contenente nanomacchine]
Rashid: Di' un po tu credi al diavolo?
Spike: Uhm?
Rashid: Il mondo è pieno di creature demoniache amico mio, il problema è che noi ce le immaginiamo con le corna, il forcone e la coda appuntita. Nei nostri sogni voliamo come gli dei, ci vediamo galleggiare nello spazio, e sai perché eh? Perché anche gli umani volavano un tempo.
Spike: Ehi, questa roba è drogata, non è vero?
Rashid: Sono solo stimolanti dell'immaginazione, se pensi a qualcosa quella cosa ti appare. Se pensi al diavolo potrebbe farsi vivo.
Spike: Abbiamo a che fare con un virus?
Rashid: Quello che stai cercando non è un virus.
- Vincent: Te la stai facendo sotto?
Spike: Cosa?
Vincent: Che aspetti a sparare? Hai perso il coraggio? Eppure avevi cominciato cosi bene. Forza premi il grilletto.
Spike: Sai che non posso farlo. Perderei la taglia se ti consegnassi morto.
Vincent: La morte è solo uno stato apparente, è come sognare di cadere dal trentesimo piano. Un sogno dal quale è impossibile liberarsi.
Spike: Tu non sei tanto normale.
- Faye: Qual è il tuo piano Vincent?
Vincent: Voglio mettere fine a tutto. I festeggiamenti per il giorno di Halloween stanno per cominciare, ma questa volta sarò io ad andare di porta in porta a fare scherzetti. Le nanomacchine viaggieranno da una persona all'altra senza che nessuno possa fermarle, finché non avranno contagiato tutti gli abitanti del mondo.
Faye: Tu vuoi far affondare il mondo intero insieme a te. Ma perché? Tutto questo è pazzesco.
Vincent: Ne sei convinta? Esiste veramente un confine preciso che separa la saggezza dalla pazzia? Oppure si confondono l'una nelle spire dell'altra al più piccolo volgere degli eventi? Temo che presto anche tu scoprirai che il mondo stesso è completamente pazzo.
- Vincent: Dimmi una cosa, prima che la vita ti abbandoni. Io sono morto su Titan a seguito dei loro esperimenti? Questo mondo è solo un sogno creato dall'esercito delle farfalle? E del quale anche loro fanno parte? Oppure le farfalle sono vere, e Titan è stato soltanto un incubo da cui non riesco a svegliarmi? Avanti dimmelo.
Elektra: Vincent! La partita è finita, e stavolta hai perso tu! Avremmo potuto essere... felici. [Electra spara Vincent]
Spike: Perché non le hai sparato?
Vincent: Ora mi ricordo. Lei è stata l'unica che ho amato. Volevo uscire a tutti i costi da questo mondo di sogni. Ho continuato a cercare la porta, che mi avrebbe condotto fuori. Ma ora ho capito, non c'è mai stata una porta.
Spike: Avresti dovuto saperlo. Tu avevi... solo paura di aprire gli occhi.
Vincent [ultime parole]: Elektra... di tutti i giorni che ho vissuto, soltanto quelli che ho passato con te mi sembrano veri. Solo ora che sto morendo riesco a vedere il tuo volto. Chiaramente.
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