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Paul Dirac

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Paul Dirac nel 1930 circa
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la fisica (1933)

Paul Adrien Maurice Dirac (1902 – 1984), fisico britannico.

Citazioni di Paul Dirac

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  • [Rivolto a Robert Oppenheimer che leggeva Dante Alighieri] Come puoi occuparti al tempo stesso di fisica e di poesia? In fisica tentiamo di spiegare in termini semplici qualcosa di ignoto. Nella poesia è l'esatto opposto.[1]
    • Oppenheimer, mi dicono che componi poesie. Non capisco come possa un uomo lavorare alle frontiere della fisica e comporre poesie allo stesso tempo. Le due cose sono in contraddizione. In fisica vuoi dire qualcosa che nessuno sapeva prima in termini che tutti possano capire. In poesia sei costretto a dire cose che tutti già sanno in termini che nessuno capisce.[2]
  • La bellezza matematica è una qualità che non può essere definita, non più di quanto la bellezza possa essere definita per l'arte, ma chi studia matematica, di solito, non ha difficoltà ad apprezzarla.[3]
  • Quello che volevo erano enunciazioni che potessero essere espresse in termini di equazioni, e il lavoro di Bohr assai di rado forniva enunciazioni di questo tipo.[4]
  • Vi sono grandi difficoltà connesse alla meccanica quantistica attuali. È quanto di meglio si possa fare, ma non si deve supporre che essa sopravviverà indefinitamente in futuro. Ritengo molto probabile che in qualche tempo futuro avremo una meccanica quantistica migliorata in cui ci sarà un ritorno al determinismo, che giustificherà il punto di vista di Einstein.[5]

Incipit de I principi della meccanica quantistica

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Dai tempi di Newton la meccanica classica è stata progressivamente sviluppata e applicata a una categoria sempre più ampia di sistemi dinamici, che include anche il campo elettromagnetico in interazione con la materia. Le idee su cui essa si basa e le leggi che ne governano le applicazioni formano uno schema semplice ed elegante, che saremmo indotti a credere non potesse essere radicalmente modificato senza privarlo di tutte le sue attraenti caratteristiche. Ciononostante è stata trovata la possibilità di costruire un nuovo schema, detto meccanica quantistica, che è più appropriato alla descrizione dei fenomeni nell'ambito atomico e che, sotto certi aspetti, risulta più elegante e soddisfacente dello schema classico. Tale possibilità è dovuta al fatto che i mutamenti che il nuovo schema comporta sono bensì di carattere molto profondo, ma non contrastanti con quelle caratteristiche della teoria classica che la rendono così attraente; ne risulta che queste caratteristiche possono essere incorporate nel nuovo schema.

Citazioni su Paul Dirac

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  • Anche Dirac ha una propria religione che al primo comandamento recita: Dio non esiste, ma Dirac è il suo profeta. (Wolfgang Pauli)
  • Dirac fu ed è tuttora un tipo di scienziato "torre d'avorio" e, pur se gli piaceva chiacchierare con i colleghi del suo viaggio in oriente o di qualsiasi altro argomento comune, preferiva svolgere le sue ricerche da solo: ma durante le riunioni scientifiche le sue osservazioni erano sempre acute e appropriate. (George Gamow)
  • Il piccolo Paul, già introverso di natura, fu reso del tutto asociale dalle stranezze del padre, che viveva isolato dal mondo. Charles voleva che il figlio gli si rivolgesse solo in francese, in teoria per stimolarlo a fare esercizio. Ma visto che il ragazzo lo parlava malissimo, in pratica stava quasi sempre in silenzio. Anche le strane abitudini dei pasti in famiglia parevano un risultato dell'imposizione della lingua paterna. Solitario e taciturno, Paul rifletteva sul mondo naturale. Non è chiaro se e quanto odiasse il padre; certo è che alla sua morte commentò: «Adesso mi sento molto più libero». (Ian Stewart)
  • Tra tutte le sue scoperte nel campo della matematica, Dirac fu particolarmente orgoglioso di una, che tuttavia contribuì assai poco alla sua fama. Mentre chiacchierava un giorno con la moglie di un membro della Facoltà, egli la osservava particolarmente incuriosito del lavoro a maglia che ella stava facendo, una sciarpa o qualcosa di simile; tornato nel suo studio, tentò di ricordare il rapido movimento degli aghi nelle mani della donna e concluse rapidamente che c'era un altro modo di maneggiarli. Si precipitò a comunicarle la sua scoperta e restò profondamente deluso nell'apprendere che entrambi i metodi del "lavoro a diritto" e del "lavoro a rovescio" erano noti alle donne da molti secoli. (George Gamow)

Note

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  1. Citato in Gino Segrè, Faust a Copenaghen, Il Saggiatore, 2011, pp. 85-86. ISBN 9788865760475
  2. Citato in Marco Malvaldi, L'infinito tra parentesi, Rizzoli, 2016, p. 13. ISBN 9788817086950
  3. 1939; citato in Giorgio Bagni, Corso di Matematica 3, Zanichelli, 2000.
  4. Citato in Manjit Kumar, Quantum, Mondadori, 2017, p. 197. ISBN 978-88-04-60893-6
  5. Da The development of quantum physics, 1976; citato in Marco De Paoli La simmetria nascosta, Mimesis, p. 72. ISBN 978-88-5750-731-6

Bibliografia

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  • P. A. M. Dirac, I principi della meccanica quantistica, traduzione di Pier Luigi Casalini e Vittorio Silvestrini, Boringhieri, 1979.

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