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Niels Bohr

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Niels Bohr
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la fisica (1922)

Niels Henrik David Bohr (1885 – 1962), fisico danese, premio Nobel per la fisica.

Citazioni di Niels Bohr

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  • Abbiamo una conoscenza intima dei costituenti dei nostri atomi.[1]
  • Dobbiamo aver chiaro che, quando si tratta di atomi, il linguaggio può essere usato solo come in poesia.[2]
  • Chi non è rimasto scioccato dalla meccanica quantistica, non l’ha capita.[3]
  • Grazie all'opera di Einstein, l'orizzonte dell'umanità è stato infinitamente ampliato, e al tempo stesso la nostra immagine del mondo ha raggiunto un'unità e un'armonia mai prima d'ora sognate. Le premesse per tali conquiste erano state create dalle generazioni precedenti della comunità scientifica mondiale, e le loro conseguenze saranno rivelate pienamente soltanto alle generazioni future.[4]
  • Il nostro compito [dei fisici] non è penetrare l'essenza delle cose, di cui peraltro non conosciamo il significato, ma sviluppare concetti che ci permettano di parlare in modo fruttuoso dei fenomeni naturali.[5]
  • In quel tempo molti giovani fisici di vari paesi si erano riuniti attorno a Rutherford, attratti dal suo genio di fisico e dalle sue qualità uniche di organizzatore della ricerca. Benché fosse sempre intensamente occupato dal suo lavoro, egli ascoltava con pazienza ogni giovane che si presentasse con un'idea anche modesta. Al tempo stesso, col suo carattere indipendente, aveva un rispetto molto moderato per l'autorità e non sopportava quello che chiamava "parlar pomposo.[6]
  • La meccanica quantistica, per la sua stessa essenza, implica la necessità di una rinuncia completa alla classica idea di causalità, è una radicale revisione del nostro atteggiamento verso il problema della realtà fisica.[7]
  • La prima volta che ebbi la grande ventura di ascoltare Ernest Rutherford fu nell'autunno del 1911 quando, finiti i miei studi universitari a Copenaghen, stavo lavorando a Cambridge con J. J. Thomson, e Rutherford venne da Manchester per parlare al pranzo annuale dell'Istituto Cavendish. Benché in quell'occasione non abbia avuto alcun contatto personale con Rutherford, fui profondamente impressionato dal fascino e dalla forza della sua personalità, che gli permetteva di raggiungere quasi l'impossibile in tutti i lavori intrapresi. [8]
  • L’ipotesi a priori del finalismo dei processi organici e però in sé naturale come principio euristico e può dimostrarsi, data l’estrema complessità delle condizioni della vita organica, non solamente utile, ma addirittura indispensabile per la formulazione del problema della ricerca della sua soluzione.[9]
  • Nella storia della scienza pochi eventi hanno avuto, nel breve giro di una generazione, conseguenze così straordinarie quanto quelle della scoperta di Plank del quanto d'azione.[10]
  • Non esiste un mondo quantistico. C'è soltanto una descrizione quantistica astratta. È sbagliato pensare che lo scopo della fisica sia di scoprire come la natura è. La fisica riguarda ciò che possiamo dire sulla natura.
There is no quantum world. There is only an abstract quantum physical description. It is wrong to think that the task of physics is to find out how nature is. Physics concerns what we can say about nature.[11]
  • Nulla esiste finché non è misurato.
Nothing exists until it is measured.[12]
  • [Rispondendo a Heisenberg: «Se la struttura interna dell'atomo è veramente come lei la descrive, se veramente ci manca un linguaggio per trattarne, come potremmo mai anche soltanto sperare di capire gli atomi?»] Penso che potremmo comunque farlo. Ma nel processo dovremmo imparare che cosa significhi veramente la parola "capire".[13]
  • Un esperto è un uomo che ha fatto tutti gli errori che sia possibile compiere in un campo molto ristretto.
An expert is a man who has made all the mistakes which can be made in a very narrow field.[14]
  • [...] una realtà indipendente, nell'ordinario senso fisico del termine, non può essere attribuita né ai fenomeni né agli interventi di osservazione.[15]

Attribuite

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    • Chi non rimane sconvolto quando si imbatte per la prima volta nella teoria quantistica non può assolutamente averla compresa.
Pare che la frase sia stata pronunciata in una conversazione con Werner Heisenberg (in Physics and Beyond, Harper & Row, 1971, p. 206), come citato in "Der Teil und das Ganze. Gespräche im Umkreis der Atomphysik" . R. Piper & Co., 1969, p. 280, in "Die Zeit", 22 agosto 1969. Come indicato in Karen Michelle Barad, Meeting the Universe Halfway, 2007, p. 254, la citazione sarebbe attribuita agli "Scritti filosofici" di Niels Bohr, ma non è indicato il volume né il numero di pagina; David Mermin, alle pagine 186–187 del suo libro Boojums All the Way Through: Communicating Science in a Prosaic Age, 1990, ha cercato frasi sulla meccanica quantistica durante la revisione dei tre volumi degli "Scritti filosofici" di Bohr, ma non ha trovato alcunché.
  • Einstein, smettila di dire a Dio cosa deve fare!
Einstein affermava spesso che Dio non gioca a dadi (esprimendo in tal modo il suo disappunto verso la meccanica quantistica) e in una di queste occasioni pare che Bohr abbia risposto al collega utilizzando queste parole. Nonostante l'aneddoto venga riportato molto spesso, mancano fonti attendibili a sostegno. D'altra parte, alcune fonti riportano un episodio molto simile. Lo stesso Bohr infatti, ricordando l'incontro con Einstein al congresso Solvay del 1927, scrive: «Da parte sua, Einstein ci chiese scherzando se potevamo credere effettivamente che la Provvidenza divina fosse ricorsa al "giuoco dei dadi", al che io replicai facendo osservare che già gli antichi pensatori avevano ammonito di essere molto cauti nel definire gli attributi della Provvidenza col linguaggio comune.»[16] Anche Werner Karl Heisenberg, presente in quell'occasione, ricorda la battuta: «Al che Bohr poté soltanto rispondere: "Ma non tocca a noi dire a Dio come deve far andare il mondo."»[17][18]
  • È molto difficile fare previsioni, specialmente riguardo al futuro.
Prediction is very difficult, especially about the future.
[Citazione errata] L'autore della citazione è sconosciuto. La prima apparizione nota della frase è in lingua danese, nel libro Farvel og Tak (1948) di K. K. Steincke. La prima attribuzione a Bohr risale al 1971 (ben nove anni dopo la morte dello scienziato, nel 1962), nel Bulletin of the Atomic Scientists. È possibile che Bohr abbia citato la frase, ma è alquanto improbabile che sia stato lui a coniarla.[19]

Citazioni su Niels Bohr

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  • La complementarità è il grande contributo filosofico di Bohr alla filosofia della scienza. Egli la considerò come l'espressione di un livello più profondo di verità, [...] Le connessioni di questo pensiero con la filosofia taoista sono evidenti e non casuali. Al punto che, quando nel 1947 gli fu conferito l'Ordine dell'Elefante, Bohr scelse come stemma araldico il diagramma t'ai-chi, il cerchio bianco e nero che rappresenta la complementarità dello yin e dello yang, e come motto «Contraria sunt complementa». (Piergiorgio Odifreddi)
  • È difficile, se non impossibile, descrivere Niels Bohr a chi non abbia mai lavorato con lui. Probabilmente la sua più strana caratteristica fu la straordinaria lentezza nel capire e pensare le cose. (George Gamow)
  • Niels Bohr, che fu un grande pioniere della fisica del Novecento, consigliava ai suoi colleghi di "parlare altrettanto chiaramente di quanto pensate, ma non più di così". Non c’è dubbio che lui seguisse il suo stesso consiglio – in effetti era famoso per borbottare in modo inudibile e incomprensibile. (Martin Rees)
  • Niels Bohr fu ben consapevole della corrispondenza tra il suo concetto di complementarità ed il pensiero cinese. Durante una sua visita in Cina, nel 1937, quando la sua interpretazione della meccanica quantistica era già stata completamente elaborata, egli fu profondamente colpito dall'antica idea cinese di opposti polari e da allora conservò un profondo interesse per la cultura orientale. Dieci anni più tardi Bohr fu fatto nobile, in riconoscimento dei suoi notevoli risultati scientifici e per gli importanti contributi alla vita culturale danese; quando gli fu chiesto di scegliere un soggetto adatto al suo stemma, la sua scelta cadde sul simbolo cinese del T'ai Chi che rappresenta la relazione di complementarità degli archetipi opposti yin e yang. Scegliendo questo simbolo per il suo stemma assieme al motto contraria sunt complementa (gli opposti sono complementari), Niels Bohr riconobbe una profonda armonia tra l'antica saggezza orientale e la scienza occidentale moderna. (Fritjof Capra)
  • Non mi fu risparmiato lo shock che ogni fisico abituato al modo di pensare classico subiva quando sentiva parlare per la prima volta il postulato fondamentale della teoria quantistica di Bohr. (Wolfgang Pauli)
  • Quello che volevo erano enunciazioni che potessero essere espresse in termini di equazioni, e il lavoro di Bohr assai di rado forniva enunciazioni di questo tipo. (Paul Dirac)
  • Ricordo discussioni con Bohr [nel 1928] che proseguivano per ore fino a notte alta e ci lasciavano quasi in uno stato di disperazione. E quando alla fine io andavo da solo a fare una passeggiata nel parco vicino mi ripetevo più e più volte la domanda: è possibile che la natura sia così assurda come sembra apparirci in questi esperimenti atomici? (Werner Karl Heisenberg)
  • [Nel 1920] Poche volte una persona mi ha dato tanta gioia con la sua sola presenza com'è stato il Suo caso.
  • [Nel 1920] Bohr è stato qui e sono innamorato di lui quanto te. È come un fanciullo sensibilissimo che si muove in questo mondo in una specie di trance.
  • [Nel 1922] È veramente un genio [...]. Ho una fiducia totale nel suo modo di pensare.
  • [Nel 1928] La consolante filosofia (o religione?) di Heisenberg e Bohr e così ben congegnata che, per il momento, offre ai suoi credenti un soffice cuscino di piume dal quale non è facile staccarli. E allora lasciamoceli riposare.
  • [Nel 1954] Esprime le sue opinioni come se brancolasse perennemente nel buio, e mai come chi crede di essere in possesso della verità definitiva.

Note

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  1. Citato in AA.VV., Il libro della fisica, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2021, p. 198. ISBN 9788858029589
  2. Da Discussions about Language, 1933); citato in Robert J. Pranger, Defense Implications of International Indeterminacy, 1972, p. 11, e Steve Giles, Theorizing Modernism: Essays in Critical Theory, 1993, p. 28. Citato in AA.VV., Il libro della fisica, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2021, p. 199. ISBN 9788858029589
  3. Citato da Mattias Desmet, Psicologia del totalitarismo, La linea editore, Bologna, 2022, p. 183. ISBN 978-88-97462-93-4
  4. Da un articolo sul New York Times, 19 aprile 1955; citato in Albert Einstein, Pensieri di un uomo curioso (The Quotable Einstein), a cura di Alice Calaprice, prefazione di Freeman Dyson, traduzione di Sylvie Coyaud, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, p. 172. ISBN 88-04-47479-3
  5. Dalla lettera a H.P.E. Hansen del 20 luglio 1935; citato in Abraham Pais, Ritratti di scienziati geniali, Bollati Boringhieri, 2007, p. 37.
  6. Da La nascita e lo sviluppo della teoria del nucleo atomico (1961), in Niels Bohr, I quanti e la vita, traduzione di Paolo Gulmanelli, Bollati Boringheri, 2018, p. 134, ISBN 978-88-339-2294-2
  7. Da Atomic Theory and Human Knowledge, John Wiley, New York, 1958, p. 60; citato in Gary Zukav La danza dei maestri Wu Li, traduzione di M. Patti, Corbaccio, Milano, 2015, p. 144. ISBN 978-88-6380-989-3
  8. Da La nascita e lo sviluppo della teoria del nucleo atomico (1961), in Niels Bohr, I quanti e la vita, traduzione di Paolo Gulmanelli, Bollati Boringheri, 2018, p. 133, ISBN 978-88-339-2294-2
  9. Da Il problema della vita (1957), in Niels Bohr, I quanti e la vita, traduzione di Paolo Gulmanelli, Bollati Boringheri, 2018, p. 92, ISBN 978-88-339-2294-2
  10. Da Il quanto d'azione e la descrizione della natura (1929), in Niels Bohr, I quanti e la vita, traduzione di Paolo Gulmanelli, Bollati Boringheri, 2018, p. 3, ISBN 978-88-339-2294-2
  11. (EN) Citato in A. Petersen, The philosophy of Niels Bohr, The Bulletin of the Atomic Scientists, settembre 1963, p. 12.
  12. (EN) Citato in Niels Bohr, newworldencyclopedia.
  13. Citato in Werner Karl Heisenberg, Physics and Beyond, Harper & Row, New York, 1971, p. 41; citato in Gary Zukav, La danza dei maestri Wu Li, traduzione di M. Patti, Corbaccio, Milano, 2015, p. 242. ISBN 978-88-6380-989-3
  14. (EN) Citato da Edward Teller il 10 ottobre 1972 e in Alan L. Mackay, A Dictionary of Scientific Quotations, 1991, p. 35.
  15. Da Atomic Theory and the Description of Nature, Cambridge University Press, Cambridge, England, 1934, p. 53; citato in Gary Zukav La danza dei maestri Wu Li, traduzione di M. Patti, Corbaccio, Milano, 2015, p. 123. ISBN 978-88-6380-989-3
  16. Da Discussione con Einstein... in Albert Einstein scienziato e filosofo, a cura di Paul Arthur Schilpp, Boringhieri, Torino, 1958, p. 165.
  17. Cfr. Werner Karl Heisenberg, Encounters with Einstein, Princeton University Press, Princeton, 1989, p. 117.
  18. Cfr. Walter Isaacson, Einstein: la sua vita, il suo universo, traduzione di Tullio Cannillo, Mondadori, Milano, 2008, p. 315 e p. 584. ISBN 978-88-04-58308-0
  19. Cfr. (EN) It's Difficult to Make Predictions, Especially About the Future, QuoteInvestigator.com, 20 ottobre 2013.

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