Giuseppe Cederna

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Giuseppe Cederna

Giuseppe Cederna (1957 – vivente), attore e scrittore italiano.

Citazioni di Giuseppe Cederna[modifica]

  • Del mondo di Schubert mi affascina la sua complessità: la sua musica è complessa e penetrante al tempo stesso. È capace, come le poesie di Leopardi, di parlare a zone del mio animo, del mio ascolto, quasi inesplorate. È come se anche queste fossero un viaggio in zone che grazie alla musica si rivelano a me.[1]
  • È un po’ un mistero come la musica può raggiungere luoghi profondi del nostro essere. Ma grazie alla musica è come se anche noi li sentissimo e li vedessimo per la prima volta.[1]
  • Marrakech Express è un ottimo esempio di come sia possibile spostarsi, sperimentare l'altrove, in altre parole viaggiare, capendo poco o nulla di quello che hai sotto gli occhi.[2]

Da Il clown, l'attore, il narratore. Intervista fiume a Giuseppe Cederna

Intervista di Elisabetta Ruffolo, Themartian.eu.

  • La mia vita è fatta di tante deviazioni ma riguardando indietro sento che riesco a parlare agli studenti o ai miei nipoti, ai figli dei miei amici, posso raccontare la mia storia e capisco di aver avuto la fortuna di poter scegliere, di poter trovare quello che mi piaceva e quando lo trovi, tutto ti sembra interessante, sei disposto a studiare, a lavorare, a sacrificarti, però devi essere in quel solco di attenzione profonda che ti fa capire che stai seguendo la strada giusta.
  • Se prima facevo il lavoro di attore in maniera autarchica adesso lo faccio in maniera indipendente, personale che è bello ma a volte è più difficile perché sei fuori dal coro, devi costruirtelo anno per anno.
  • Il teatro è un bene pubblico, quando riesci a condividere le storie e a trasformare una platea in un "orecchio" quasi unico che ascolta qualcosa che parla anche personalmente.
  • La mia più grande passione è la poesia che frequento quotidianamente per me ma che poi spargo nei miei spettacoli. Alcuni poeti mi hanno aiutato quando non stavo bene.
  • I poeti servono ad approfondire i tuoi sentimenti più forti, per risvegliarti, per vedere la bellezza del quotidiano.
  • La migrazione, questa cosa inarrestabile, questo flusso storico che ci sarà sui libri di storia credo tra trenta, quarant'anni e parleranno della crisi dei ricchi e nello stesso tempo della cosiddetta invasione o comunque della fuga dalla guerra, della povertà, dell’impossibilità di vivere, di masse enormi di uomini che vengono dal Nord Africa.
  • Quelli che puliscono i vetri ai semafori sono diventati centinaia, migliaia, è difficile avere a che fare con il bisogno umano. Quando sei impaurito, impoverito, è tutto più difficile.
  • [Sul padre Antonio Cederna] Mio padre era un grande fan, era molto sorpreso nel vedere il figlio che fa la sua strada molto coraggiosamente e che ci lavora. Lui veniva a vedere i miei spettacoli, prendeva degli appunti, mi chiedeva cosa volessi dire. Mi ha scritto due sole lettere perché era un uomo timido, nella sua generazione non si usava parlare con i figli. Lui era straordinario, scriveva tutto il giorno, si impegnava, combatteva sulle cose. Aveva competenza ed un'autorevolezza che gli veniva riconosciuta, per cui era anche un punto di riferimento per tanti giovani che sono cresciuti sulle sue orme. Adesso è un po' più difficile avere questi grandi maestri.
  • Bisogna essere maestri di se stessi oppure cogliere le occasioni che ti si presentano nella vita. Non perderti d'animo è faticoso in tutti i campi. Bisogna impegnarsi perché la vita è tragica, bellissima e dolorosa ma bisogna viverla.

Note[modifica]

  1. a b Dall'intervista "Leopardi e Schubert": intervista a Giuseppe Cederna e Andrea Lucchesini, Amicimusicafirenze.it, 2018.
  2. Dall'intervista Il grande viaggio: intervista a Giuseppe Cederna, Blog.earthviaggi.it, 15 novembre 2017.

Filmografia[modifica]

Voci correlate[modifica]

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