Emigrazione

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In cerca di fortuna (N. Chevalier, 1887)

Citazioni sull'emigrazione e gli emigrati.

Citazioni[modifica]

  • Casy disse: "Io ho camminato per tutto il paese. Tutti chiedono la stessa cosa. Dove andiamo? Per me non andiamo mai da nessuna parte. Siamo sempre in viaggio. Sempre in cammino. Perché a questa cosa non ci pensa nessuno? Oggi tutto si sposta. La gente si sposta. Sappiamo perché e sappiamo come. La gente si sposta perché lo deve fare. Ecco perché la gente si sposta. Si sposta perché vuole qualcosa di meglio. E quello è l'unico modo per trovarselo. Quando gli serve qualcosa, quando gli manca qualcosa, se lo vanno a pigliare. È a forza di sopportare che uno impara a ribellarsi". (John Steinbeck)
  • Chi emigra per la causa di Allah troverà sulla terra molti rifugi ampi e spaziosi. Chi abbandona la sua casa come emigrante verso Allah e il Suo Messaggero, ed è colto dalla morte, avrà presso Allah la ricompensa sua. Allah è perdonatore, misericordioso. Quando siete in viaggio, non ci sarà colpa se abbrevierete l'orazione, se temete che i miscredenti vi attacchino; i miscredenti sono per voi un nemico manifesto. (Corano)
  • Da quanto riuscii a vedere, le tre grandi cause dell'emigrazione erano il bere, la pigrizia e l'incompetenza, e per tutte e tre, ma soprattutto per il bere, questo trucco di farsi trasportare al di là dell'oceano mi sembra il più sciocco dei rimedi. (Robert Louis Stevenson)
  • Emigrante (s.m.). Un ingenuo convinto che un paese possa essere migliore di un altro. (Ambrose Bierce)
  • I Paesi ricchi devono capire che chi emigra non lo fa per diletto ma perché è costretto, non ha scelta. Chi va a guadagnarsi da vivere in un Paese lontano non ruba l'impiego ad un locale, ma svolge lavori che nessuno vuol fare e spesso è sottopagato. (Óscar Rodríguez Maradiaga)
  • Io non voglio parlare di emigrati perché il termine nuovi residenti cambia la prospettiva: fornisce uguali diritti e doveri di una casa comune. (Christian Greco)
  • L'emigrante nasce col destino di fuggire. (Vladimiro Caminiti)
  • L'emigrato in paese straniero | col cuore infranto consuma la vita; | a vederne la febbre del cuore | si frangerebbero le rocce stesse. || Quando volete maledire alcuno, | ditegli: Sii emigrato! | La montagna ti serva di capezzale, | tu dorma su l'arena; | e nel ricordo del tuo paese | tutta la tua persona un dolor senta. || Il mio core somiglia ad anfora infranta; | col versarvi de l'acqua mai non s'empie; | trova la sua compagna e lieto canta | ogni uccello; ed io mi resto solo; | resta ogni pietra ferma al proprio suolo, | io sol rotolo sempre. (canto popolare armeno)
  • La migrazione, questa cosa inarrestabile, questo flusso storico che ci sarà sui libri di storia credo tra trenta, quarant'anni e parleranno della crisi dei ricchi e nello stesso tempo della cosiddetta invasione o comunque della fuga dalla guerra, della povertà, dell’impossibilità di vivere, di masse enormi di uomini che vengono dal Nord Africa. (Giuseppe Cederna)
  • Non siamo tutti emigranti nello spazio, ma siamo tutti emigranti nel tempo. (Remo Bodei)
  • Per un Emigrante, il Paese è irrilevante salvo che non sia il suo. (Emily Dickinson)
  • Se l'Italia non ha colonie proprie, avrebbe almeno dovuto pensare a organizzare meglio la sua emigrazione, proteggere i suoi emigranti, fare in modo che essi trovino più facilmente lavoro, conservino la loro lingua e si mantengano insomma, per quanto possibile, moralmente e materialmente, nei più stretti rapporti con la patria che hanno dovuto abbandonare. [...]
    È doloroso vedere questi poveri contadini sbattuti sulle sponde del nostro Atlantico [le coste degli Stati Uniti] come fossero balle di carbone: abbandonati da tutti; ignari della lingua, ignari dei luoghi e dei costumi, senza risorse, esposti a tutte le angherie e ai più esosi sfruttamenti che gente cattiva può esercitare sopra di loro. (Federico Garlanda)
  • Uno de’ più grandiosi fenomeni che la Storia ci appresenti, sono le emigrazioni; questi movimenti provvidenziali di popoli che sovente risospinti dall’urto di altre nazioni, talora cacciati da avversari religiosi o politici, talaltra trascinati da istinti quasi fatali, in onta a temporanei travolgimenti, cooperano da ultimo all’equabile diffusione della civiltà. (Ippolito Nievo)

Giovanni Battista Scalabrini[modifica]

  • Ho visitato popolose città e collettività nascenti, campi fecondati dal lavoro e immensi piani non tocchi dalla mano dell'uomo, ho conosciuto emigranti che avevano toccato il fastigio della ricchezza, altri che vivevano nell'agiatezza, e più l'oscura immensa falange dei miseri, che lottano per la vita contro i pericoli del deserto, le insidie dei climi malsani, contro la rapacità umana, soli in un immenso abbandono, nell'inopia di tutti i conforti religiosi e civili di ogni cosa; ho sentito i cuori palpitare all'unisono col mio...
  • Sulle loro facce abbronzate dal sole, solcate da rughe precoci che suole imprimervi la privazione, traspariva il tumulto degli affetti che agitavano in quel momento il loro cuore. Erano vecchi curvati dall'età e dalle fatiche, uomini nel fiore della virilità, donne che si traevano dietro o portavano in collo i loro bambini, fanciulli e giovinette tutti affratellati da un solo pensiero (...) e aspettavano con trepidazione che la vaporiera li portasse sulle sponde del Mediterraneo o di là nelle lontane Americhe.
  • I diritti dell'uomo sono inalienabili e quindi l'uomo può andare a cercare il suo benssere ove più gli talenti.

Rino Gaetano[modifica]

  • Ho fatto vari pezzi che parlano dell'emigrazione, ma ho sempre inserito questa piaga nel più vasto e alienante concetto dell'emarginazione e soprattutto non ho dipintro l'emigrante nella solita e trita iconografia (occhi lucidi, valigia di cartone e mamma in nero) cercando di cogliere maggiormente il travaglio dei suoi stati d'animo e dei suoi affetti.
  • La gente che abbandona spesso il suo paesello | lasciando la sua falce in cambio di un martello, | ricorda nei suoi occhi, nel suo cuore errante | il misero guadagno di un bracciante.
  • Seppure complessato il cuore gli piangeva | quando la sua gente andarsene vedeva, | perché la gente scappa ancora non capiva | dall'alto della sua locomotiva.

Voci correlate[modifica]

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