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Osvaldo Bagnoli

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Osvaldo Bagnoli

Osvaldo Bagnoli (1935 – vivente), allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.

Citazioni di Osvaldo Bagnoli

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Citazioni in ordine temporale.

Il miracoliere

Intervista di Carlo Felice Chiesa, Guerin Sportivo nº 12 (787), 21-27 marzo 1990, pp. 28-31.

  • [...] io ho sempre avuto una mia idea su come allestire una squadra: e cioè che a volte è più difficile cambiare due pezzi del mosaico che non otto. Perché se gli otto sono azzeccati e si combinano bene fra loro, creano una forza nuova di grande efficacia, mentre magari i due non si integrano e finiscono con l'inceppare un meccanismo che prima funzionava [...]
  • [...] per me fare l'allenatore non ha mai significato l'ambizione del grosso club, la scalata per giungere al vertice. Ho fatto e faccio questo mestiere per la soddisfazione di stare in campo, costruire qualcosa, continuare a calzare le scarpe bullonate come quando ero ragazzo e, non ultimo, guadagnare bene. A me piacciono i soldi, ma senza esasperazioni.
  • [...] per me la novità di Sacchi non è stata la zona, ma il lavoro che lui ha portato nella grande squadra, che forse prima ne faceva a meno. Il grande club, tradizionalmente, vinceva anche senza un carico di lavoro esasperato: grazie ai valori tecnici superiori e magari al maggior numero di partite imposto da un calendario più ricco, che suppliva a parte dell'allenamento. [...] Ora Sacchi ha introdotto una filosofia nuova, costringendo grandi giocatori a lavorare addirittura di più di quelli dei club di bassa classifica. Questo elemento, combinato con l'aggressività, il pressing, l'intento di vincere sempre anche in trasferta ha rappresentato la grande novità [...]. Ma non la zona [...]
  • Io in effetti parlo poco con i giornalisti e sa perché? Perché sono occasioni in cui spesso sento che devo mettermi la maschera e a me non piace. D'altronde faccio l'allenatore da [...] anni e mi sono ritrovato sui giornali vestito di tanti abiti. Vestito e svestito innumerevoli volte: eppure io penso di essere sempre quello.

Intervista di Alberto Costa,Corriere della Sera, 11 novembre 2006, p. 51.

  • [«[...] lei è uscito di scena nel febbraio del '94, dopo essere stato cacciato dall'Inter, e non è più tornato sui suoi passi. Pentito?»] No. Probabilmente ero arrivato al capolinea. Certe cose non le sopportavo più [...] Ad esempio i giovani: pretendevano tanto e davano poco. E se un insegnante non sopporta più i suoi allievi è meglio che smetta.
  • [Sulla valorizzazione di Bergkamp e Dell'Anno all'Inter] Ho cercato di capirci qualcosa. Anche perché ho visto che dopo di me all'Inter sono successe sempre le stesse cose. L'Inter ha avuto presidenti paternalistici, che si innamoravano dei giocatori. E questo è un segno di debolezza... All'Inter ha fallito anche Lippi.
  • Quando giocavo il sogno era quello della grande squadra. Da allenatore invece no. Arrivai all'Inter che avevo 57 anni e questo fatto mi sorprese. Al Milan o all'Inter si va da emergenti.
  • Io sono apolitico. Votavo socialista solo perché mio padre era socialista. Però è vero che Gianni Brera fece il mio nome a Silvio Berlusconi.
  • [«Che calcio era il suo calcio?»] Sacchi ha avuto il merito di portare la cultura del lavoro nelle grandi squadre però ha pure originato un grosso equivoco. Si diceva che il suo calcio fosse offensivo ma come si fa a chiamare offensivo un calcio basato sul pressing e sul fuorigioco? [...] Voglio dire che il mio calcio ha incominciato a cambiare con lui. Del resto una volta andavi in giro a piedi o in bici. Ora devi stare attento, se no ti tirano sotto. È il progresso.
  • Appena si abbassa la temperatura, io ho sempre il mio cappellino in testa. Ma non è un vezzo. Soffro di sinusite e all'inizio mi curavo con i fumenti, l'acqua calda e la camomilla. Fu un medico, tanti anni fa, a dirmi: mettiti il cappello e non toglierlo più. John Lennon non c'entra. Mica indosso sempre lo stesso modello.
  • [«Qual è stata la più grossa ingiustizia della sua carriera?»] Il famoso Juve-Verona di Coppa dei Campioni. Pagammo noi per cose che non c'entravano con lo sport. La Juve era stata condannata a giocare due partite a porte chiuse e noi fummo le vittime sacrificali perché c'era da risarcire economicamente i bianconeri. [...] Un mio giocatore tirò uno zoccolo che ruppe un vetro. Ne venne fuori un po' di casino e nel nostro spogliatoio entrò la polizia. Allora io feci una battuta: se cercate i ladri, sono dall'altra parte. Poi comunque la Juve venne eliminata dal Barcellona: ricordo ancora la gioia che provammo in quel momento.
  • [Sul calcio in TV] Il Totti di un paio d'anni fa, quello prima dello sputo e dell'incidente, mi teneva attaccato al televisore. Adesso invece...

Citazioni non datate

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  • [Gaffe] Che se loro aspetta che io li accendi...[1]
  • Dite che con Pancev bisogna avere pazienza perché è macedone? Sarà... ma io sono della Bovisa e non sono mica un pirla.[2]
  • Il calcio è come il cibo: se ti abitui all'aragosta, poi il risotto coi funghi non lo vuoi più.[3]
  • Il calcio è come una briscola al bar con il tuo migliore amico. Quando giochi, fai di tutto per fregarlo. Quando posi le carte, bevi con lui un bicchiere.[4]
  • [Gaffe] L'Inter se avrebbe perso non meritava di perdere.[3]
  • [Gaffe] Probabilmente se l'avrei vinto... se l'avevo vinto io, probabilmente cercavo di sopportare quello che avevo perso.[1]
  • Quando allenavo il Rimini, ero contestato. Fui costretto a scappare come un ladro. Per questo, se posso, esco sempre dalla porta di servizio: mi alleno per i tempi duri.[5]
  • Ruben Sosa di tattica el capìss nient, ma se continua a fare gol, mi sta benissimo![6]

Citazioni su Osvaldo Bagnoli

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  • Capivi subito chi era Bagnoli e cosa voleva. Un duro gentiluomo, un uomo onesto che ti chiedeva di lavorare. [...] Ci siamo sempre capiti guardandoci. (Preben Elkjær Larsen)
  • Con lui si giocava a vincere. Con Liedholm è stato il tecnico più innovativo degli anni Ottanta. Voleva che con tre passaggi andassimo in porta e s'incazzava quando i difensori non salivano. (Pierino Fanna)

Note

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  1. a b Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 112, ISBN 88-454-1202-4.
  2. Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 109, ISBN 88-454-1202-4.
  3. a b Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 110, ISBN 88-454-1202-4.
  4. Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 35. ISBN 88-8598-826-2
  5. Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 36. ISBN 88-8598-826-2
  6. Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 111, ISBN 88-454-1202-4.

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