Catechismo di Pio X: differenze tra le versioni

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*Gesù Cristo è salito al cielo: 1° per prendere possesso del suo regno meritato colla sua morte; 2° per preparare il nostro posto di gloria e per essere nostro Mediatore ed Avvocato appresso il Padre; 3° per mandare lo Spirito Santo a' suoi Apostoli. (122)
*Gesù Cristo è salito al cielo: 1° per prendere possesso del suo regno meritato colla sua morte; 2° per preparare il nostro posto di gloria e per essere nostro Mediatore ed Avvocato appresso il Padre; 3° per mandare lo Spirito Santo a' suoi Apostoli. (122)
*Si dice di Gesù Cristo che salì al cielo, e della Madre sua santissima che fu [[Assunzione di Maria|assunta]], perché Gesù Cristo, essendo Uomo-Dio, per virtù propria salì al cielo, ma la Madre che era creatura, sebbene la più degna di tutte, salì al cielo per virtù di Dio. (123)
*Si dice di Gesù Cristo che salì al cielo, e della Madre sua santissima che fu [[Assunzione di Maria|assunta]], perché Gesù Cristo, essendo Uomo-Dio, per virtù propria salì al cielo, ma la Madre che era creatura, sebbene la più degna di tutte, salì al cielo per virtù di Dio. (123)
*Dovremo essere giudicati tutti nel [[giudizio universale]] per più ragioni: 1° per gloria di Dio; 2° per gloria di Gesù Cristo; 3° per gloria dei Santi; 4° per confusione dei cattivi; 5° finalmente affinché il corpo abbia con l'anima la sua sentenza di premio o di pena. (126)
*Nel giudizio universale si manifesterà la gloria di Dio, perché tutti conosceranno con quanta giustizia Dio governi il mondo, sebbene ora si vedano qualche volta i buoni in afflizione e i cattivi in prosperità. (127)
*Nel giudizio universale si manifesterà la gloria di Gesù Cristo, perché essendo Egli stato dagli uomini ingiustamente condannato, comparirà allora in faccia a tutto il mondo giudice supremo di tutti. (128)
*Nel giudizio universale la confusione dei cattivi sarà grandissima, massime per quelli che oppressero i giusti e per quelli che si studiarono in vita di essere stimati per uomini di virtù e bontà, vedendo manifestati a tutto il mondo i peccati da loro commessi, anche i più segreti. (130)
*La terza Persona della santissima Trinità si chiama particolarmente col nome di [[Spirito Santo]], perché Essa procede dal Padre e dal Figliuolo per modo di spirazione e d'amore. (134)
*La santificazione delle anime si attribuisce in particolare allo Spirito Santo perché essa è opera d'amore, e le opere d'amore si attribuiscono allo Spirito Santo. (137)
*Lo Spirito Santo, come l'anima nel corpo, vivifica la Chiesa con la sua grazia e coi suoi doni; vi stabilisce il regno della verità e dell'amore; e l'assiste perché conduca sicuramente i suoi figliuoli per la via del cielo. (142)
*La vera Chiesa si dice ''santa'', perché santo è il suo capo invisibile, che è Gesù Cristo, santi sono molti suoi membri, santi sono la sua fede, la sua legge, i suoi sacramenti, e fuori di essa non vi è né vi può essere vera santità. (159)
*No, fuori della [[Chiesa cattolica]], apostolica, romana nessuno può salvarsi, come niuno poté salvarsi dal diluvio fuori dell'[[Arca di Noè]], che era figura di questa Chiesa. (169)
*La Chiesa cattolica è tanto perseguitata, perché fu così perseguitato anche il suo divin Fondatore, e perché riprova i vizi, combatte le passioni e condanna tutte le ingiustizie e tutti gli errori. (178)


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 11:54, 17 giu 2021

Frontespizio del 1913

Catechismo di Pio X, o Catechismo Maggiore o Compendio della Dottrina Cristiana, catechismo promulgato nel 1905 da papa Pio X.

Incipit

1. Siete voi cristiano?
Sì, io sono cristiano per grazia di Dio.

2. Perché dite voi: per grazia di Dio?
Io dico per grazia di Dio, perché l'essere cristiano è un dono tutto gratuito di Dio, che noi non abbiamo potuto meritare.

3. Chi è vero cristiano?
Vero cristiano è colui che è battezzato, che crede e professa la dottrina cristiana e obbedisce ai legittimi Pastori della Chiesa.

Citazioni

  • Siamo certi che la dottrina cristiana che noi riceviamo dalla Chiesa cattolica è vera, perché Gesù Cristo autore divino di questa dottrina, l'ha affidata per mezzo de' suoi Apostoli alla Chiesa da sé fondata e costituita maestra infallibile di tutti gli uomini; promettendole la sua divina assistenza fino alla fine dei secoli. (8)
  • Il Pater noster c'insegna tutto quello che dobbiamo sperare da Dio e tutto quello che dobbiamo a Lui domandare. (12)
  • La dottrina dei Sacramenti ci fa conoscere la natura e il buon uso di quei mezzi che Gesù Cristo ha istituito per rimetterci i peccati, comunicarci la sua grazia, e infondere e accrescere in noi le virtù della fede, della speranza e della carità. (14)
  • La parola Credo vuol dire: io tengo per verissimo tutto quello che in questi dodici articoli si contiene; e credo più fermamente queste cose, che se le vedessi cogli occhi miei, perché le ha rivelate Iddio, che non può ingannarsi, né ingannare, alla santa Chiesa cattolica e, per mezzo di essa, le rivela anche a noi. (19)
  • Gli articoli del Credo contengono tutto quello che principalmente si ha da credere di Dio, di Gesù Cristo e della Chiesa sua sposa. (20)
  • È cosa utilissima recitare spesso il Credo per imprimere sempre più nel cuore le verità della fede. (21)
  • Noi sappiamo che vi è Dio, perché la nostra ragione ce lo dimostra, e la fede ce lo conferma. (23)
  • Si dice che Dio è Padre, 1º perché è Padre per natura della seconda Persona della Santissima Trinità, cioè del Figliuolo da lui generato: 2º perché Dio è Padre di tutti gli uomini, che egli ha creato, conserva e governa: 3º perché finalmente è Padre per grazia di tutti i buoni cristiani, i quali perciò si chiamano figliuoli di Dio adottivi. (24)
  • Si dice che Dio può far tutto, quantunque non possa né peccare né morire, perché il poter peccare o morire non è effetto di potenza, ma di debolezza, che non può essere in Dio, il quale è perfettissimo. (27)
  • Creare vuoi dire fare dal niente; perciò Dio si dice Creatore del cielo e della terra perché ha fatto dal niente il cielo e la terra e tutte le cose che nel cielo e nella terra si contengono, cioè l'universo mondo. (28)
  • La creazione si attribuisce particolarmente al Padre, perché la creazione è effetto della divina onnipotenza, la quale si attribuisce specialmente al Padre, come si attribuisce la sapienza al Figliuolo, e la bontà allo Spirito Santo, benché tutte e tre le persone abbiano la stessa onnipotenza, sapienza e bontà. (30)
  • Dio non impedisce il peccato, perché anche dall'abuso che l'uomo fa della libertà che gli ha concesso, sa cavare un bene e far sempre più risplendere la sua misericordia, o la sua giustizia. (33)
  • Dio ha creato gli Angeli per essere da essi onorato e servito e per renderli eternamente felici. (36)
  • Gli Angeli non hanno né forma, né figura alcuna sensibile, perché sono puri spiriti, creati da Dio per sussistere senza dover essere uniti a corpo alcuno. (37)
  • I demoni ci tentano per l'invidia che ci portano, la quale fa loro desiderare la nostra eterna dannazione, e per odio a Dio, la cui immagine risplende in noi. Iddio poi permette le tentazioni, affinché noi, vincendole con la sua grazia, esercitiamo le virtù ed acquistiamo meriti pel paradiso. (42)
  • Le tentazioni si vincono colla vigilanza, colla preghiera, e colla mortificazione cristiana. (43)
  • Sì, Dio si serve degli Angeli come suoi ministri, e specialmente affida a molti di essi l'ufficio di nostri custodi e protettori. (46)
  • Sì, noi dobbiamo avere particolare devozione verso l'Angelo nostro custode, onorarlo, invocarne l'aiuto, seguirne le inspirazioni ed essergli riconoscenti per l'assistenza continua ch'egli ci presta. (47)
  • L'anima è la parte più nobile dell'uomo, perché è sostanza spirituale, dotata d'intelletto e di volontà, capace di conoscere Dio e di possederlo eternamente. (50)
  • Se Adamo ed Eva non avessero peccato, ma si fossero mantenuti fedeli a Dio, dopo una dimora felice e tranquilla su questa terra, senza morire sarebbero stati trasferiti da Dio nel Cielo a godere una vita eterna e gloriosa. (60)
  • Il peccato originale si trasfonde in tutti gli uomini, perché avendo Iddio conferito all'uman genere in Adamo la grazia santificante e gli altri doni soprannaturali, a condizione che Adamo non disobbedisse; avendo questi disobbedito nella sua qualità di capo e padre del genere umano, rese l'umana natura ribelle a Dio. Perciò la natura umana viene trasfusa a tutti i discendenti di Adamo in uno stato di ribellione a Dio, priva della divina grazia e degli altri doni. (63)
  • I danni del peccato originale sono: la privazione della grazia, la perdita del paradiso, l'ignoranza, l'inclinazione al male, tutte le miserie di questa vita, e infine la morte. (64)
  • Il secondo articolo del Credo c'insegna che il Figliuolo di Dio è la seconda persona della santissima Trinità: che egli è Dio eterno, onnipotente, Creatore e Signore, come il Padre; che egli si è fatto uomo per salvarci; e che il Figliuolo di Dio fatto uomo si chiama Gesù Cristo. (69)
  • La seconda persona chiamasi Figliuolo, perché è generata dal Padre per via d'intelletto da tutta l'eternità; e per questo si chiama anche Verbo eterno del Padre. (70)
  • Gesù Cristo si chiama Figliuolo unico di Dio Padre, perché Egli solo è per natura suo Figliuolo e noi siamo suoi figliuoli per creazione e per adozione. (71)
  • Il Figliuolo di Dio fatto uomo si chiama anche Cristo, che vuol dire unto e consacrato, perché anticamente si ungevano i re, i sacerdoti, e i profeti; e Gesù è re dei re, sommo sacerdote e sommo profeta. (75)
  • Le principali figure del Redentore nell'antico Testamento sono l'innocente Abele, il sommo sacerdote Melchisedecco, il sacrificio d'Isacco, Giuseppe venduto dai fratelli, il profeta Giona, l'agnello pasquale, e il serpente di bronzo innalzato da Mosè nel deserto. (80)
  • Sì, Gesù Cristo aveva volontà libera, ma non poteva fare il male, perché poter fare il male è difetto, non perfezione della libertà. (91)
  • Sì, è di fede che Maria santissima fu sempre Vergine, ed è chiamata la Vergine per eccellenza. (95)
  • Colui che condannò Gesù Cristo ad essere crocifisso fu Ponzio Pilato governatore della Giudea, il quale aveva riconosciuta la innocenza di Lui; ma cedette vilmente alla minacciosa insistenza del popolo di Gerusalemme. (100)
  • Sì, Gesù Cristo avrebbe potuto liberarsi dalle mani dei giudei e di Pilato, ma conoscendo che la volontà del suo Eterno Padre era che Egli patisse e morisse per la nostra salute, vi si sottomise volontariamente, anzi andò Egli stesso incontro a' suoi nemici, e si lasciò spontaneamente prendere e condurre alla morte. (101)
  • Per essere salvi non basta che Gesù Cristo sia morto per noi, ma è necessario che siano applicati a ciascuno di noi il frutto e i meriti della sua passione e morte, il che avviene sopratutto per mezzo dei sacramenti istituiti a questo fine dal medesimo Gesù Cristo; e siccome molti o non ricevono i sacramenti o non li ricevono bene, perciò rendono a se stessi inutile la morte di Gesù Cristo. (114)
  • Il quinto articolo del Credo c'insegna che l'anima di Gesù Cristo, separata che fu dal corpo, andò al Limbo dei santi Padri, e che nel terzo giorno si unì di nuovo al corpo suo, per non separarsene mai più. (115)
  • Il sesto articolo del Credo c'insegna che Gesù Cristo, quaranta giorni dopo la sua risurrezione, alla presenza de' suoi discepoli, ascese da se stesso al cielo, e che essendo, come Dio, eguale al Padre nella gloria, come uomo è stato innalzato sopra tutti gli Angeli e tutti i Santi, e costituito Signore di tutte le cose. (120)
  • Gesù Cristo è salito al cielo: 1° per prendere possesso del suo regno meritato colla sua morte; 2° per preparare il nostro posto di gloria e per essere nostro Mediatore ed Avvocato appresso il Padre; 3° per mandare lo Spirito Santo a' suoi Apostoli. (122)
  • Si dice di Gesù Cristo che salì al cielo, e della Madre sua santissima che fu assunta, perché Gesù Cristo, essendo Uomo-Dio, per virtù propria salì al cielo, ma la Madre che era creatura, sebbene la più degna di tutte, salì al cielo per virtù di Dio. (123)
  • Dovremo essere giudicati tutti nel giudizio universale per più ragioni: 1° per gloria di Dio; 2° per gloria di Gesù Cristo; 3° per gloria dei Santi; 4° per confusione dei cattivi; 5° finalmente affinché il corpo abbia con l'anima la sua sentenza di premio o di pena. (126)
  • Nel giudizio universale si manifesterà la gloria di Dio, perché tutti conosceranno con quanta giustizia Dio governi il mondo, sebbene ora si vedano qualche volta i buoni in afflizione e i cattivi in prosperità. (127)
  • Nel giudizio universale si manifesterà la gloria di Gesù Cristo, perché essendo Egli stato dagli uomini ingiustamente condannato, comparirà allora in faccia a tutto il mondo giudice supremo di tutti. (128)
  • Nel giudizio universale la confusione dei cattivi sarà grandissima, massime per quelli che oppressero i giusti e per quelli che si studiarono in vita di essere stimati per uomini di virtù e bontà, vedendo manifestati a tutto il mondo i peccati da loro commessi, anche i più segreti. (130)
  • La terza Persona della santissima Trinità si chiama particolarmente col nome di Spirito Santo, perché Essa procede dal Padre e dal Figliuolo per modo di spirazione e d'amore. (134)
  • La santificazione delle anime si attribuisce in particolare allo Spirito Santo perché essa è opera d'amore, e le opere d'amore si attribuiscono allo Spirito Santo. (137)
  • Lo Spirito Santo, come l'anima nel corpo, vivifica la Chiesa con la sua grazia e coi suoi doni; vi stabilisce il regno della verità e dell'amore; e l'assiste perché conduca sicuramente i suoi figliuoli per la via del cielo. (142)
  • La vera Chiesa si dice santa, perché santo è il suo capo invisibile, che è Gesù Cristo, santi sono molti suoi membri, santi sono la sua fede, la sua legge, i suoi sacramenti, e fuori di essa non vi è né vi può essere vera santità. (159)
  • No, fuori della Chiesa cattolica, apostolica, romana nessuno può salvarsi, come niuno poté salvarsi dal diluvio fuori dell'Arca di Noè, che era figura di questa Chiesa. (169)
  • La Chiesa cattolica è tanto perseguitata, perché fu così perseguitato anche il suo divin Fondatore, e perché riprova i vizi, combatte le passioni e condanna tutte le ingiustizie e tutti gli errori. (178)

Bibliografia

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