Winston Churchill: differenze tra le versioni

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*Io non ho nulla da offrire tranne sangue, fatiche, lacrime e sudore. (dal discorso alla radio della BBC del 13 giugno 1940)
*Io non ho nulla da offrire tranne sangue, fatiche, lacrime e sudore. (dal discorso alla radio della BBC del 13 giugno 1940)
*Meglio fare le notizie che riceverle; meglio essere un attore che un critico. (da ''The Story of the Malakand Field Force'', 1898)
*Meglio fare le notizie che riceverle; meglio essere un attore che un critico. (da ''The Story of the Malakand Field Force'', 1898)
*Non c'è, per nessuna comunità, investimento migliore del metter latte dentro ai bambini. (dal discorso alla radio del 21 marzo 1943)
*Non c'è, per nessuna comunità, investimento migliore del metter [[latte]] dentro ai bambini. (dal discorso alla radio del 21 marzo 1943)
*Ora, questa non è la fine, non è nemmeno l'inizio della fine. Ma è forse la fine dell'inizio. (dal discorso del 10 novembre 1942 dopo la vittoria della battaglia dell'Inghilterra in Egitto contro la Germania)
*Ora, questa non è la fine, non è nemmeno l'inizio della fine. Ma è forse la fine dell'inizio. (dal discorso del 10 novembre 1942 dopo la vittoria della battaglia dell'Inghilterra in Egitto contro la Germania)
*{{NDR|A [[Benito Mussolini|Mussolini]]}} Se fossi stato un italiano, sono sicuro che avrei dato la mia entusiastica adesione alla Vostra vittoriosa lotta contro gli appetiti e le passione bestiali del leninismo... L'Italia ci ha offerto l'antidoto necessario al [[veleno]] russo. D'ora in poi nessuna grande nazione sarà priva dei mezzo decisivi per proteggersi contro la crescita del cancro bolscevico. (1927: citato in George Orwell, ''Chi sono i criminali di guerra?'', in ''Tra sdegno e passione'', p. 369)
*{{NDR|A [[Benito Mussolini|Mussolini]]}} Se fossi stato un italiano, sono sicuro che avrei dato la mia entusiastica adesione alla Vostra vittoriosa lotta contro gli appetiti e le passione bestiali del leninismo... L'Italia ci ha offerto l'antidoto necessario al [[veleno]] russo. D'ora in poi nessuna grande nazione sarà priva dei mezzo decisivi per proteggersi contro la crescita del cancro bolscevico. (1927: citato in George Orwell, ''Chi sono i criminali di guerra?'', in ''Tra sdegno e passione'', p. 369)

Versione delle 16:35, 27 nov 2007

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Winston Churchill

Winston Leonard Spencer Churchill (1874 – 1965), statista inglese, Primo Ministro e premio Nobel.


Citazioni

  • Così finirono i ventuno anni della dittatura di Mussolini in Italia durante i quali egli aveva salvato il popolo Italiano dal Bolscevismo per portarlo in una posizione in Europa quale l'Italia non aveva mai avuto prima... Le grandi strade che egli tracciò rimarranno un monumento al suo prestigio personale e al suo lungo governo. (dalle sue memorie)
  • È impossibile ottenere una condanna per sodomia da una giuria inglese. Metà dei giudici non crede che possa essere fisicamente compiuta, e l'altra metà la sta facendo. (citato in Julian L'Estrangel, The Big Book of Sex Quotes, Cassel, Londra)
  • I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri. [1]
  • I risparmi sono una cosa molto buona soprattutto se i tuoi genitori li hanno fatti per te. [1]
  • Io non ho nulla da offrire tranne sangue, fatiche, lacrime e sudore. (dal discorso alla radio della BBC del 13 giugno 1940)
  • Meglio fare le notizie che riceverle; meglio essere un attore che un critico. (da The Story of the Malakand Field Force, 1898)
  • Non c'è, per nessuna comunità, investimento migliore del metter latte dentro ai bambini. (dal discorso alla radio del 21 marzo 1943)
  • Ora, questa non è la fine, non è nemmeno l'inizio della fine. Ma è forse la fine dell'inizio. (dal discorso del 10 novembre 1942 dopo la vittoria della battaglia dell'Inghilterra in Egitto contro la Germania)
  • [A Mussolini] Se fossi stato un italiano, sono sicuro che avrei dato la mia entusiastica adesione alla Vostra vittoriosa lotta contro gli appetiti e le passione bestiali del leninismo... L'Italia ci ha offerto l'antidoto necessario al veleno russo. D'ora in poi nessuna grande nazione sarà priva dei mezzo decisivi per proteggersi contro la crescita del cancro bolscevico. (1927: citato in George Orwell, Chi sono i criminali di guerra?, in Tra sdegno e passione, p. 369)
  • Una pecora in abito da pecora. [Riferendosi a Ramsay MacDonald] (citato in Nigel Rees, Sayings of the Century, p. 106, citando William Safire, Safire's Political Dictionary, 1980)
Spesso erroneamente ritenuta riferita a Clement Attlee.
  • Un taxi vuoto si è fermato davanti al n. 10 di Downing Street, e ne è sceso Attlee.
Battuta sui giri di Clement Attlee dopo la seconda guerra mondiale, spesso erroneamente attribuita a Churchill, che smentì dicendo a John Colville che «Attlee è un gentiluomo onorevole e prode, e un fedele collega che ha servito bene il suo Paese nel momento del massimo bisogno. Le sarei obbligato se chiarisse, alla prima occasione, che non avrei mai fatto una simile osservazione su di lui, e disapprovo fortemente chiunque lo faccia». (citato in Nigel Rees, Sayings of the Century, p. 106)
  • Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra. [riferendosi agli accordi di Monaco di Baviera del 29-30 settembre 1938] (citato in G. Sabbatucci e V. Vidotto, Il mondo contemporaneo, Laterza, 2006, p. 373)

Senza fonte

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  • Agatha Christie è la donna che, dopo Lucrezia Borgia, è vissuta più a lungo a contatto col crimine.
  • A volte l'uomo inciampa nella verità, ma nella maggior parte dei casi si rialzerà e continuerà per la sua strada.
  • Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti...
  • C'è qualcosa nell'esteriorità di un cavallo che si attaglia all'interiorità di un uomo.
  • Fanatico è colui che non può cambiare idea e non intende cambiare argomento.
  • Fino a quel momento non avevamo mai vinto, da quel momento non perdemmo più. [riferendosi alla Battaglia di El-Alamein]
  • Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre.
  • Ho dato le dimissioni, ma le ho rifiutate.
  • I cani ci guardano dal basso. I gatti ci guardano dall'alto. I maiali ci trattano da loro pari.
  • Il coraggio è la prima delle qualità umane, perché è quella che garantisce le altre.
  • Il signor Mussolini è il più grande legislatore vivente. (1926)
  • Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti.
  • Il successo è l'abilità di passare da un fallimento ad un altro senza perdere l'entusiasmo.
  • Il vizio inerente al capitalismo è la divisione ineguale dei beni; la virtù inerente al socialismo è l'eguale condivisione della miseria.
  • In guerra, la massima "la sicurezza innanzi tutto" porta diritto alla rovina.
  • Io sono sempre pronto ad imparare, sebbene non sempre gradisca che altri mi insegnino.
  • La democrazia è la peggior forma di governo... escludendo tutte le altre.
  • La democrazia funziona quando a decidere sono in due e uno è malato.
  • La guerra è un gioco che si gioca sorridendo. Se non sai sorridere, sogghigna. Se non sai sogghignare levati di mezzo, finché puoi.
  • La responsabilità è il prezzo della grandezza.
  • La Russia è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro a un enigma.
  • La storia sarà gentile con me, poiché intendo scriverla.
  • La vittoria ha mille padri; la sconfitta uno solo.
  • Lo statista che si lascia prendere dalla guerra non è più un abile politico ma preda di inevitabili ed incontrollabili eventi.
  • Mai credere in una guerra corta e felice o che chiunque si imbarchi in uno strano viaggio possa prevedere le insidie e gli uragni che incontrerà
  • Mai nell'ambito dei conflitti umani, così tanto fu dovuto da tanti a tanto pochi. [a proposito della battaglia d'Inghilterra dell'estate 1940]
  • Molte persone, vedono l'impresa privata, come una tigre feroce, da uccidere subito. Altre invece, come una mucca da mungere. Pochissime la vedono com'è in realtà: un robusto cavallo che, in silenzio, traina un pesante carro.
  • Mr. Chamberlain ama i lavoratori; ama vederli lavorare.
  • Nessun problema può essere risolto congelandolo.
  • Non c'è niente di più esilarante che l'esser preso di mira senza successo.
  • Non nego che egli [Mussolini] sia un grande uomo.
  • Per quanto possa esser bella la strategia, occasionalmente si dovrebbe poter guardare ai risultati.
  • Prima siamo noi a dare forma agli edifici, poi sono questi a dare forma a noi.
  • Quando si deve uccidere un uomo essere gentili non costa nulla.
  • Se fossi italiano sarei del partito di Mussolini. (nel 1925)
  • Secondo me non è necessario inasprire le pene per bigamia. Un bigamo ha due suocere: come punizione mi pare che basti.
  • Sono fortemente a favore dell'uso di gas velenosi contro tribù non civilizzate.
  • Un cane vivo sta meglio di un leone morto.
  • Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità; un ottimista vede l'opportunità in ogni difficoltà.
  • Un uomo può perdonare ad un altro uomo qualsiasi cosa, eccetto una cattiva prosa.
  • Un uomo timido, che ha molto di cui essere timido. [riferendosi a Clement Attlee]
  • Chi non è di sinistra da giovane è senza cuore, ma chi non è di destra da vecchio è senza cervello.

Aneddoti

  • A Paul Johnson, futuro storico, che appena diciassettenne gli pose questa domanda: «Mr Churchill qual è il segreto del successo nella vita?»; egli, girandosi, rispose serissimo: «Moderare lo sforzo!». E poi, con l'aria solenne di chi impartisce una lezione: «Mai restare in piedi quando si può restare seduti. E mai, mai stare seduti quando si può stare sdraiati».
  • In un'altra occasione, quando al bar della Camera dei Comuni, la deputata Bessie Braddock lo apostrofò gelida: «Winston, sei ubriaco», lui si alzò e rispose: «Signora, lei è brutta. Ma io domani sarò sobrio».
  • Memorabili le frecciate con il maresciallo Montgomery, vincitore di El Alamein. Di lui Churchill disse: «Imbattibile nella sconfitta, insopportabile nella vittoria». Montgomery, dal canto suo, gli rimproverava i suoi vizi, dicendo: «Non bevo, non fumo e sono in forma al cento per cento». Churchill ebbe modo di ribattere: «Io bevo e fumo e sono in forma al duecento per cento».
  • Ma la sua vera nemica, dentro e fuori il Parlamento dove Churchill non riusciva a capire perché mai dovessero entrare le donne (e perché mai dovessero votare essendo non tanto inferiori, ma diverse) era Nancy Astor, prima donna deputato in G.B. Un giorno gli disse: «Winston, se tu fossi mio marito, ti metterei il veleno nel caffè». E Churchill rispose: «Nancy, se tu fossi mia moglie, lo berrei».

Bibliografia

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