Venere (astronomia)

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Una foto di Venere

Citazioni sul pianeta Venere.

  • Cosa ha a che fare mia figlia con l'astronomia? Le fasi di Venere influiscono in qualche modo sulla curva delle sue chiappe? (Bertolt Brecht)
  • Gli astronauti russi non vogliono andare su Venere. Temono di ritornare con una malattia del luogo. (Marcello Marchesi)
  • Immaginate che gli uomini vengano da Marte e le donne da Venere. Un giorno di molto tempo fa, guardando nei loro telescopi, i marziani scoprirono le venusiane. Questo bastò a risvegliare in loro sentimenti fino a quel momento sconosciuti. Si innamorarono e in tutta fretta inventarono i viaggi spaziali, raggiungendo così Venere. Le venusiane accolsero i marziani a braccia aperte. Avevano sempre saputo che quel giorno sarebbe arrivato e i loro cuori si aprirono a un amore mai provato prima. (John Gray)
  • In ogni suo periodo sinodico Venere diventa due volte visibile all'occhio nudo, una volta a levante come stella del mattino, un'altra volta a ponente come stella della sera. Il principio e la fine di questi due intervalli di visibilità danno luogo dunque a quattro fenomeni che si ripetono periodicamente, sebbene con periodi non interamente uniformi. La determinazione di queste quattro epoche nelle quali Venere appare o scompare in Oriente od in Occidente è stata oggetto di lunghe serie di osservazioni fatte dagli astronomi babilonesi già in tempi relativamente antichi; e una parte di tali osservazioni è venuta fuori negli scavi di Ninive. (Giovanni Schiaparelli)
  • Notti di Jeffren, quante volte dovrò ripensarvi nel vario corso della vita? Non vidi mai splendere così luminosa la stella di Venere, nel cielo senza luna. Nelle brevi uscite, a notte, quando tutte le cime sono addormentate e il castello non dà segno di vita.... unica, folgorante, contro la porta bassa e ferrea del castello, mi balza per gli occhi fin dentro al cuore la stella azzurra, la più bella del cielo, vibrante come una pupilla divina sull'orizzonte sconfinato. (Domenico Tumiati)
  • Par che da questo nido pacifico | in picciol legno l'uom debba movere | secreto a colloqui d'amore | leni su zefiri, la sua donna | fisa guatando l'astro di Venere. (Giosuè Carducci)
  • Quando si dà un'occhiata a una stella, guardandola con la coda dell'occhio, con la parte più esterna della retina (la più sensibile alla luce debole), possiamo vedere la stella distintamente, cogliendone adeguatamente la luminosità che si attenua a mano a mano che volgiamo lo sguardo pienamente su di essa. A questo puntο, infatti, l'occhio è investito da un gran numero di raggi luminosi, mentre alla prima occhiata si ha una più raffinata capacità di percezione. La troppa profondità condiziona il pensiero e ci rende perplessi, mentre una osservazione troppo prolungata, troppo concentrata o troppo diretta può fare svanire dal firmamento persino Venere. (Edgar Allan Poe)
  • Questa sera, per la prima volta in tanti anni, | mi è apparsa di nuovo | una visione dello splendore della terra: || nel cielo del crepuscolo | la prima stella sembrava | crescere in luminosità | mentre la terra andava oscurandosi || finché in ultimo non poté divenire più scura. | E la luce, che era la luce della morte, | sembrava restituire alla terra || il suo potere di consolare. Non c'erano | altre stelle. Solo quella | di cui sapevo il nome || poiché nella mia altra vita le ho fatto | torto: Venere, | stella del crepuscolo, | a te dedico | la mia visione, poiché su questa superficie vuota | hai gettato luce sufficiente | a rendere il mio pensiero | nuovamente visibile. (Louise Glück)
  • Venere, "la stella della sera", secondo pianeta dal Sole, una serra di orrende creature; aeree, terricole e oceaniche. (Perry Rhodan)

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]