Benvenuto Presidente!

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Benvenuto Presidente!

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Titolo originale

Benvenuto Presidente!

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2013
Genere commedia
Regia Riccardo Milani
Soggetto Fabio Bonifacci
Nicola Giuliano
Sceneggiatura Fabio Bonifacci
Luca Miniero
Produttore Nicola Giuliano, Francesca Cima
Interpreti e personaggi

Benvenuto Presidente!, film italiano del 2013 con Claudio Bisio, regia di Riccardo Milani.

Frasi[modifica]

  • Per l'elezione del presidente manca l'accordo e va bene, ma la gente si chiede: è serio dare diciotto voti a De Gasperi, quattro a Totti e dodici al Gabibbo? (Conduttrice televisiva)
  • Non lo faccio il presidente del circolo [della pesca], troppa responsabilità, sono un uomo da fiume... 'sto mese trentasette ne ho prese! (Giuseppe)
  • Quanno se dice culo... Cinquanta milioni de furbi e annamo a pescà proprio er cojone! (Leader del Centro)
  • Onorevoli deputati, onorevoli senatori, è con profonda emozione che mi rivolgo a voi in questa assemblea, nella quale si riconoscono tutti gli italiani. Quindi, in virtù dell'alta considerazione che ho per questo... ruolo, io rinuncio... [si interrompe notando i leader che brindano] Lo sapete perché è vietata la pesca con le mani? Perché non lascia scampo alla trota. La trota si fa la tana nei sassi, no? Ma dato che è furba, fa sempre due uscite; però il bracconiere va lì con due mani e... zac! Vedete quei tre lì che fanno segno "dai, dai, dai..." non mi lasciano scampo. Come fossi una trota. Prima cercano di corrompermi per rinunciare, poi quando ho detto che rinuncio, gratis, cosa fanno? Adesso festeggiano. Mio nonno mi ha insegnato a non darla mai vinta ai disonesti. Quindi... io rinuncio... alla rinuncia. Farò il presidente! (Giuseppe)
  • Non si deve dimettere più nessuno? [rivolto ai parlamentari presenti in aula che si guardano attoniti] O forse tu? [indicando lo schermo e quindi il telespettatore] Tu che punti il dito e dici "i politici sono ladri!" e poi magari evadi le tasse, parcheggi in doppia fila, paghi in nero convinto di risparmiare un po'. Tu che non fai il politico ma ti piacerebbe farlo per potere piazzare i parenti, arraffare qualche cosa anche tu. Tu che riesci a fare la TAC in due giorni perché conosci il primario. Tu che timbri il cartellino e poi ti imboschi. Tu che magari sei anche onesto, però se vedi qualche amico che fa qualche abuso non dici niente, tanto sono inezie, dai... Tu non ti puoi dimettere perché non sei rappresentante di niente ma dovresti dimettere la tua furbizia, se no i prossimi saranno peggio di questi, perché questi qua sono figli nostri, di un paese dove le regole non le rispetta più nessuno. Già, qui i disonesti sono sempre gli altri, ma gli altri chi? Gli altri chi?! Gli altri chi?! [canticchia le note dell'inno di Mameli] (Giuseppe)

Dialoghi[modifica]

  • Leader della sinistra [poco dopo aver subìto un lancio di uova]: L'Europa chiede tecnici, il paese facce nuove. Ma lei lo sa dottore che mio figlio si vergogna di dire che lavoro in Parlamento? A scuola sanno che gestisco un club privé!
    Psicologo: Va bene, per oggi basta. Sono cento euro, faccio fattura?
    Leader della sinistra: Ma certo, scriva "spese di cancelleria" e la intesti al ministero, come al solito.
  • Leader della destra: Scemunito, vieni qua! [chiama un altro deputato] Tu allora devi dire a tutti quanti, hai capito? Alla prima votazione... noi votiamo... De Gasperi, va bene?
    Deputato: Ecco capo... credo sia morto, o almeno malato. Sono sicuro.
    Leader della destra [tirando uno schiaffo al deputato]: Scemunito! È un segnale per dire alla destra che ci possiamo spostare al centro, riapriamo l'asse a sinistra e ci mettiamo con quelli del nord!
  • Piero: Papà!
    Giuseppe: Piero!
    Piero: È ufficiale.
    Giuseppe: Che cosa?
    Piero: Sei un fallito.
    Giuseppe: Io? E perché?
    Piero: Come perché? Divorziato, avevi un lavoro di merda e l'hai pure perso... guidi una 127 turchese! [...]
    Giuseppe: Ti ricordi cosa diceva il nonno? «Tutto quello che fai torna sempre indietro!»
  • Giuseppe: Io voglio andare a letto...
    Leader del centro: Con chi?
    Leader della sinistra: Dica, dica! Prendi nota!
    Leader della destra: Oh parla, non c'è problema!
    Giuseppe: Con la coscienza tranquilla!
    Leader del centro [inizia a sfogliare un'agenda]: Coscienza tranquilla... 'Spetti 'n attimo... Tranquilla Costanza... Ludmilla Lorenza... Ahò, Coscienza Tranquilla me manca, 'N che programma l'amo messa? [si accorge dell'equivoco] Scusatemi!
  • Giuseppe: Janis, questa sera faccio il discorso di Capodanno!
    Janis: Ma è il 10 novembre!
    Giuseppe: Aaaaaah, che pignolina Gervis... dai, andiamo, lavorare, via!

Voci correlate[modifica]

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