Vai al contenuto

Billy Wilder

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Billy Wilder nel 1989

Giorni perduti

  • Miglior regia (1946)
  • Miglior sceneggiatura originale (1946)

Viale del tramonto

  • Miglior sceneggiatura originale (1951)

L'appartamento

  • Miglior film (1961)
  • Miglior regia (1961)
  • Miglior sceneggiatura originale (1961)
Billy Wilder
Gloria Swanson & Billy Wilder

Billy Wilder, pseudonimo di Samuel Wilder (1906 – 2002), regista, sceneggiatore e produttore cinematografico austriaco naturalizzato statunitense.

Citazioni di Billy Wilder

[modifica]
  • Il problema vero è che oggi non ci sono più i grandi attori di una volta. Dove sono i Gable, i Gary Cooper, gli Spencer Tracy? [1]
  • Laughton sapeva frugare nel suo talento come un bambino felice in uno scatolone rigurgitante di balocchi. [2]
  • Non è necessario che un regista sappia scrivere ma, se sa leggere, aiuta.[3]
  • Non so, quando realizzo un film non lo classifico mai, non dico è una commedia, aspetto l'anteprima, se il pubblico ride molto dico è una commedia o un film serio o un film noir. All'epoca non ho mai sentito espressioni simili, mi sono limitato a fare film che mi sarebbe piaciuto vedere, e se ero fortunato questo coincideva con i gusti del pubblico. [4]
  • Un regista dev'essere un poliziotto, una levatrice, uno psicanalista, un adulatore e un bastardo. Tutto in una volta.[5]

Citato in Mike Evans, Marilyn

[modifica]
  • Anch'io rimarrei turbato, sapete, se ci fossero ventimila persone che guardano la gonna di mia moglie svolazzarle sopra la testa. (p. 228)
  • [Ricordando la lavorazione di A qualcuno piace caldo] Quella non era solo difficile, era impossibile. (p. 298)
  • Un tempo, se la convocavi [Marilyn Monroe] alle nove di mattina compariva regolarmente a mezzogiorno. Adesso la convochi a maggio e si presenta a ottobre. (p. 309)
  • Possiede una certa indefinibile e penetrante magia, come nessun'altra attrice in attività. (p. 312)
  • Era spaventata e insicura. Mi sarebbe piaciuto essere uno psicoanalista che l'avesse come paziente. Forse non avrei saputo aiutarla, ma sdraiata sul lettino sarebbe stata deliziosa. (p. 320)
  • Come lei non ce ne sarà mai un'altra, e Dio sa quante imitatrici ha avuto. (p. 399)

Attribuite

[modifica]
The Austrians are brilliant people. They made the world believe that Hitler was a German and Beethoven an Austrian.
Die Österreicher haben das Kunststück fertig gebracht, aus Beethoven einen Österreicher und aus Hitler einen Deutschen zu machen.[6]

Citazioni su Billy Wilder

[modifica]
  • Adoro Wilder. Impossibile non farlo. Mi verrebbe voglia di elencare tutta la sua produzione, vuoi come regista, vuoi come sceneggiatore, ma la lista sarebbe troppo lunga. Dirò i miei preferiti: Viale del tramonto e La fiamma del peccato, due film perfetti. Il tanto osannato A qualcuno piace caldo non mi fa impazzire, pensa. Forse perché ai film leggeri preferisco i "mattoni". Il più brutto è, in assoluto, Il valzer dell'imperatore. [...] Tremendo. (Mina)
  • Billy Wilder è il migliore regista con cui ho lavorato. (Christopher Lee)
  • Il grande fra i grandi è stato Billy Wilder: meticoloso, sferzante, non perdonava gli errori, ma otteneva sempre il meglio dagli attori. (Christopher Lee)
  • Nessun estraneo può immaginarsi la stupidità, l'isteria boriosa, l'autoritarismo, e la noia mortale nel girare un film per Billy Wilder. (Klaus Kinski)
  • Sono un grandissimo ammiratore di Billy Wilder. Dei suoi film ne amo soprattutto due, perché riescono a creare un mondo tutto particolare: Viale del tramonto e L'appartamento. (David Lynch)

Note

[modifica]
  1. citato in Gary Cooper. Il cinema dei divi, l'America degli eroi, p. 248.
  2. citato in Billy Wilder – Un viennese a Hollywood, Arnoldo Mondadori Editore, 1993, pag. 343.
  3. Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, n. 2251. ISBN 88-04-43263-2
  4. da Un secolo di cinema - Viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese
  5. Citato in Morando Morandini, Non sono che un critico. Il ritorno, Editrice Il Castoro, Milano, 2003, p. 98.
  6. Citato in Hellmuth Karasek Späte Heimkehr, Der Spiegel, n. 20, 16 maggio 1994.

Bibliografia

[modifica]
  • Mike Evans, Marilyn (Marilyn Handbook, MQ Publications Limited, 2004), traduzione di Michele Lauro, Giunti Editore, 2006. ISBN 880904634X

Filmografia

[modifica]

Altri progetti

[modifica]