Eluana Englaro

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Eluana Englaro (1970 – 2009), studentessa italiana.

Citazioni su Eluana Englaro[modifica]

  • Che qualcuno gridi qui alla vittoria dello Stato di diritto, proprio non riesco a capirlo: ciò che nei prossimi giorni sarà sotto gli occhi di tutti è una casa di cura – un centro deputato a promuovere, custodire e curare la vita – dove una giovane Donna è lasciata morire di inedia. (Bruno Forte)
  • Chi ama di più la vita: la suorina che vorrebbe continuare ad alimentare forzatamente una donna in coma o il padre che ha scelto di generare di nuovo la figlia liberando la sua forza vitale da un corpo che la imprigiona da 17 anni? C'è una critica che bisogna fare alle gerarchie cattoliche: l'incapacità a liberarsi dal dominio del sacro, cioè la tendenza a separare le sfere della nostra vita, ciò che è sacro da ciò che non lo è. Eluana e suo padre stanno seminando senso positivo della vita con sofferenza ma anche con forza. A loro sento di dover essere profondamente grato. (Enzo Mazzi)
  • Come definire la sua vita? Qualificarla come "tragica" è dir poco. Qualificarla come "artificiale" è insultante per la medicina, che con mille preziosissimi "artifici" aiuta tanti malati a sopravvivere. La si può qualificare come carente di dignità? Può farlo solo chi sostenga che la dignità non sia "intrinseca" alla vita umana, ma sia una sorta di qualità che si possa acquisire e si possa perdere (e magari vendere o comprare). (Francesco D'Agostino)
  • Dalla vicenda di Eluana sembra che siano solo i cattolici a difendere la vita. Che non credenti e laici siano per la morte. Invece non deve essere così, la vita è un diritto che va difeso da tutti. (Sylvie Menard)
  • È vergognoso che gente che si dichiara cristiana si accanisca in modo fondamentalista contro una persona che è morta da 17 anni, che non ha nessun modo di difendersi e che quando era in vita aveva sempre dichiarato di non voler essere sottoposta all'accanimento terapeutico. Peggio ancora, però, è che siano i politici a intromettersi: chi vuol agire contro la sentenza della Corte di Cassazione, ma anche la passività della sinistra e del Partito democratico, che ha avuto una reazione estremamente debole contro l'ingerenza della Chiesa. (Margherita Hack)
  • Eluana è morta di sentenza. Non possiamo dire che sia morta nell'incidente stradale di cui è stata vittima nel '92 perché a quell'incidente ha sopravvissuto 17 anni; e non possiamo dire che sia morta di protocollo perché di protocolli non si muore, né alcun medico avrebbe potuto applicare a lei quel protocollo se non vi fosse stata specifica possibilità giuridica. È morta di sentenza. (Angelino Alfano)
  • Eluana era esattamente così come si può immaginare possa essere una donna in stato vegetativo da 17 anni: assolutamente irriconoscibile rispetto alle foto che si vedono. Una donna completamente immobile, che gli infermieri e i sanitari erano costretti a spostare ogni due ore per evitare che il corpo si piagasse. Le orecchie avevano delle lesioni perché l'unica parte che non si poteva tutelare era questa. Era una situazione devastante, emotivamente molto forte l'impatto. (Marinella Chirico[1])
  • Eluana non è morta, è stata ammazzata. (Gaetano Quagliariello)
  • E­luana, poi, vive senza macchinari e non è ter­minale. Poiché la scienza non conosce il suo stato di coscienza, mi domando perché ucci­dere questa donna sia diventata la prova che l'Italia è un paese civile. Se vi sono dubbi sulla sua vita, non si risolvono ammazzandola. (Sylvie Menard)
  • Il Magistrato ha ritenuto che la dichiarazione della sentenza che sottolinea l'irreversibilità della condizione di Eluana sia scorretta perché esagerata in senso pessimistico. In realtà è quello che il consenso dei medici ritiene oggi di poter affermare. Il Magistrato dovrebbe ricordare che in medicina non esistono verità scientifiche, ma solo consensi, e che i consensi, per fallaci che siano, sono il risultato del massimo sforzo possibile alla luce delle conoscenze attuali. Dovrebbe anche ricordare che i consensi, in medicina, non tengono conto dei miracoli, ai quali si tende a attribuire credito solo in alcuni ospedali meridionali. Il Magistrato dovrebbe anche tener conto del fatto che alla maggior parte di noi un possibile ma assolutamente improbabile barlume di coscienza interessa poco, pochissimo. Siamo fatti così. (Carlo Flamigni)
  • Il silenzio servirà ad onorare nel modo migliore Eluana e i suoi familiari. Il silenzio servirà anche a far risuonare meglio le parole ciniche e barbare di chi è disposto a calpestare tutto e tutti per guadagnare una manciata di voti. (Giuseppe Giulietti)
  • Interi rotocalchi effondono inchieste, "test", e "articolesse" sui misteri della personalità di "vip", "mezzi vip" etc etc. Invece con questo genere di ammalati [in coma irreversibile] diventiamo immediatamente superficiali. E pensiamo che loro siano "solo" quello che vediamo, che misuriamo. E allora Eluana, Terry [Schiavo] diventano solo un sacco di roba già morta, inutile da irrigare. Come una terra da abbandonare. E come accade ogni volta che l'amore perde, la parola passa ai giudici. (Davide Rondoni)
  • La vicenda di Eluana Englaro dimostra che la Chiesa cattolica come istituzione non è riformabile, merita solo di essere distrutta. (Gianni Vattimo)
  • La vita e la morte di Eluana, la sua sofferenza, la disperazione del padre e dei familiari non hanno alcun posto in questa brutta, lurida, cinica scelta politica. [...] Si tratta di un vero e proprio assalto alla costituzione che va ben oltre il caso Englaro. (Giuseppe Giulietti)
  • Non c’è dubbio sul fatto che il Parlamento non ha legiferato in materia, ma non è nemmeno dubbio che non c’è alcuna lacuna nel nostro ordinamento giuridico che renda indispensabile emanare una legge. Attualmente il nostro ordinamento giuridico è regolato da quello che comunemente si chiama principio di garanzia, in base al quale i medici devono sempre operare nella presunzione che il malato voglia essere curato e che il malato voglia che la sua vita sia salvaguardata. Se la Cassazione avesse interpretato l’ordinamento vigente dando il dovuto peso al principio di garanzia, avrebbe dovuto respingere l’istanza del signor Englaro, e dire che fino al momento in cui non fosse diagnosticata la morte di Eluana, sia con criteri cardiaci sia con criteri di morte cerebrale totale, Eluana come cittadina italiana e come essere umano titolare del diritto costituzionale alla salute mantiene il diritto di essere accudita e di essere tenuta in vita. (Francesco D'Agostino)
  • Non si capisce perché toglierle da mangiare e da bere per farla morire: perché non spararle o farle un'"iniezione letale"? È molto "brutale" parlare in questi termini, ma coerente, se Eluana fosse una pianta, dato che quando uccidiamo le piante non ci preoccupiamo di dare loro "sedativi": le tagliamo e basta. (Giacomo Samek Lodovici)
  • Non staccherei mai una spina e mai sospenderei l'alimentazione a un paziente: interrompere una vita è allucinante e bestiale. (Enzo Jannacci)
  • Perché Beppino Englaro non se l'è portata a casa e l'ha fatta morire come si fa ordinariamente? Perché ha creduto nello Stato. (Stefano Rodotà)
  • Perciò, lasciamo che Eluana termini i suoi giorni senza stare lì a infierire senza alcun esito né speranza di guarigione. Si è creato il caso Eluana agitando lo spettro dell'eutanasia, ma non qui si tratta di eutanasia. Alla fine anche Giovanni Paolo II ha richiesto di non insistere con interventi terapeutici inutili. Mi sento vicinissimo a papà Beppino. Vedo quasi il gusto di accanirsi su una persona chiusa nella sua sofferenza irreversibile. [...] Come cattolici dovremmo interrompere tutto questo clamore e dovremmo essere più sereni affinché la sorte di Eluana possa svilupparsi naturalmente. (Giuseppe Casale)
  • Quanto ha dichiarato ieri Amato De Monte, il primario anestesista che è venuto a prendere Eluana per portarsela a Udine a morire, è addirittura inammissibile. Che poi a dire il falso sia un medico è ancora più grave. [...] Eppure leggo oggi sui giornali che quel medico la giudica una persona morta 17 anni fa, il giorno dell'incidente d'auto. Ma lei è viva quanto noi, è una donna giovane e soprattutto molto forte, perché il suo fisico è perfettamente sano. Non ha le facoltà mentali che abbiamo noi, questo è ovvio, ma è viva e non ha alcuna malattia. [...] Anche esteticamente ha l'aspetto per nulla impressionante di una donna, anche piuttosto florida, che vive in un letto a causa della sua disabilità, non certo di una malata, tantomeno una malata terminale. [...] Gli ho sentito dire in tivù che Eluana lo ha scioccato appena l'ha vista su quell'ambulanza. [...] Descrive Eluana più o meno come un corpo inguardabile. Un anestesista della sua esperienza dovrebbe aver visto ben altro nella sua carriera professionale, come può scioccarsi per Eluana? Ma soprattutto come può ritenerla morta? Che medico è? Finché è un padre disperato a farlo, passi, ma che lo faccia un medico non è accettabile. Dire a una persona "tu per me sei morto" è il peggiore degli insulti, significa radiarlo dalla sfera umana... È la frase che ci fa ritornare indietro in umanità, che ci fa regredire a tempi molto bui. (Suor Annalisa Nava, Madre Generale delle Misericordine alla clinica di Lecco[2])
  • Questo è un momento in cui la nostra inciviltà si deve mettere in discussione: non è possibile che noi non partecipiamo e non sentiamo il dolore. Come cittadino sono turbato da uno Stato che non rispetta le volontà di una cittadina e dei suoi familiari. Come credente mi sembra di vivere in una Chiesa che non ha scoperto l'umanità. La nostra Chiesa ci fa compiere un'esperienza di disumanizzazione. (Franco Barbero)
  • Se avesse accettato la vita in quel senso meccanico come un obbligo, anche Giovanni Paolo II potrebbe essere ancora tra noi, sebbene incapace tanto quanto Eluana Englaro di qualsiasi funzione che dona significato alla vita. (Peter Popham)
  • Se Eluana non percepisce nulla non si capisce in cosa consista questo suo vivere, se invece dovesse talvolta percepire la propria situazione, si tratterebbe di una orrenda tortura. Nella primitiva storia del cristianesimo il morire era una cosa naturale e un avvicinarsi alla vita eterna. C'è una notevole preoccupazione dei vertici vaticani nei confronti della modernità. La Chiesa ormai, non potendo più contare su una maggioranza reale, punta sulla 'maggioranza morale': cioè pretende di pesare di più in base a una presunta superiorità dei propri principi morali. E questo è antidemocratico. (Giovanni Franzoni)
  • Sedici anni di trionfo scientifico: il coma protratto, l’alimentazione forzata, la coscienza sommersa ma fino a che punto, e se davvero totalmente, chi può saperlo? – e c’è voluto un tribunale misericordioso per liberare quella sventurata ragazza Eluana da una così spietata galera. Ma sarà inevitabile il colpo di grazia clinico per scamparla da una pena ulteriore, piccola martire: la macchina che ci abbandona, come un arto amputato non lascia mai del tutto la presa, e in quel funesto vuoto subentrerebbero sintomi di lunga agonia… Che cosa stanno facendo degli esseri umani? Che cosa stiamo facendo agli esseri umani? E a questo punto, immancabile, si mette in moto l’ammonizione vaticana. Colpe gravi: eutanasia, omicidio, soppressione di una vita... E qui, come sempre, le vie della semplice umanità e quelle della sofistica disumanità paludata di religioso (e perfino di conformità ai decreti divini) conoscono soltanto la Divergenza. Fai bene, padre carnale (non celeste, non Padre Santo) a dar retta alla voce imperiosamente muta di tua figlia, graziata finalmente da giudici compassionevoli, e a rigettare quell’altra, che in nome di una non-vita tecnologica di quel poco di materia assopita che resta di lei, ammonisce, si agita, ricatta moralmente, gelandoci il sangue da luoghi inferi e anticristici. (La stessa voce che aveva negato all’ancor più infelice Welby la gentilezza estrema di un richiesto funerale in chiesa – memorabile infamia). L’eterno contrasto tra la superiore legge della pietà di Antigone e il decreto arrogante e cieco di Creonte. Pace a te, povera bambina addormentata, un fiore alle tue tempie. (Guido Ceronetti)
  • Una persona che potrebbe anche avere un figlio. (Silvio Berlusconi)
  • Una persona in coma vegetativo irreversibile diventa un disabile bisognoso di nutrizione, paragonato a un bambino. La realtà viene distorta: chiunque difenda un diritto viene mostrato come un potenziale assassino. Io penso che davanti a tutto questo, quando bisogna difendere il rispetto delle leggi, la politica deve dire qualcosa: basti pensare al diritto dell'habeas corpus, fondamento dello stato laico. [...] il principio di autodeterminazione della persona non può essere messo in discussione. (Mercedes Bresso)
  • Urlate urlate urlate urlate. | Non voglio lacrime. Urlate. | Idolo e vittima di opachi riti | Nutrita a forza in corpo che giace | Io Eluana grido per non darvi pace | Diciassette di coma che m'impietra | Gli anni di stupro mio che non ha fine. | Una marea di sangue repentina | Angelica mi venne e fu menzogna | Resto attaccata alla loro vergogna | Ero troppo felice? Mi ha ghermita | Triste fato una notte e non finita. (...) Ho bussato alla porta del Gran Prete | Benedetto: Santità fammi morire! | Il papa è immerso in teologica fumata | Mi ha detto da una finestra un Cardinale | Bevi il tuo calice finché sia secco | Ti saluta Sua Santità con tanto affetto | Ho bussato alla porta del Dalai Lama. | Tu il Riverito dai gioghi tibetani | Tu che il male conosci e l'oppressura | Accendimi Nirvana e i tubi oscura | Ma gli occhi abbassa muto il Dalai Lama. | Ho bussato alla porta del Tribunale | E il Giudice mi ha detto sei prosciolta (...) Ho bussato alla porta del Signore | Se tu ci sei e vedi non mi abbandonare | Chiamami in cielo o dove mai ti pare | Soffia questa candela d'innocente | Ma il Signore non dice e non fa niente | Ho bussato alla porta del padre mio | Lui sì risponde! Figlia ti so capire (Guido Ceronetti)

Note[modifica]

  1. Citato in La testimonianza di una giornalista Rai: "Eluana irriconoscibile, devastante vederla", la Repubblica.it, 10 febbraio 2009.
  2. Citato in Lucia Bellaspiga, L'amarezza della madre generale: «Dai media troppe bugie e deformazioni», Avvenire, 5 febbraio 2009, p. 3. Visibile in Google Documenti.

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