Francesco (film)
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Francesco
Francesco, film italo-tedesco del 1989 con Mickey Rourke, regia di Liliana Cavani.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- La sua immagine ha riempito la mia esistenza fin da quando ero ragazzina. (Chiara)
- "Fraternitas". Mi ripeté "fraternitas" un sacco di volte, perché il significato mi entrasse in testa. Questo era quello che volevo, e lo volevo con mia grande meraviglia. (Angelo)
- Se un agnello restava vivo fra tanti uomini affamati, allora quella, mi dissi, è davvero la casa del Signore. Non tornai più indietro e non ebbi più nessuna paura. (Rufino)
- È così facile essere devoti alle immagini di legno. Loro non soffrono né fame, né freddo. Vorreste cacciare via un uomo che vuole diventare santo? Tu vorresti cacciare via un uomo che vuole diventare santo? Lo vuoi? Ci vuole coraggio, e... altri hanno questo coraggio. Sto parlando di quelli che vivono fuori la città, i poveri, che vivono al di là delle mura, loro hanno questo coraggio. Ci aiuterete? Pregherete con noi? (Francesco)
- Beata Irene, paralizzata e pacifica. Beato Matteo, orfano pieno di speranza. Beata Eugenia, lebbrosa che non maledice. Beato Polizio, cieco e malato, che vede il sole e le stelle. Beato il piccolo Luca, in cielo. Beata sua madre, senza latte, che ha fede. (Francesco)
- Chiara, povera e bellissima. Chiara, pellegrina del mondo. Chiara, mistero di Dio. Chiara, prega per noi. (Francesco)
- Nessuno ci obbliga. Siamo i fratelli senza nulla. Non giudico chi sta in alto. Dico solo che noi abbiamo scelto d'essere in basso. I senza nulla, perciò anche senza paura. Liberi. (Francesco)
- Voi fratelli sapienti, sapete e potete parlare. Io sto così in basso, mi confondo con la polvere. Non so niente, ho potuto solo ascoltare, ascoltare, ascoltare. Finalmente sono riuscito a sentire queste parole: "Beati sono i poveri, e beati tutti voi che piangete, perché riderete". (Francesco)
- A volte rido al posto di piangere. Ho sentito anche questo: "Guai a voi quando tutti diranno bene di voi. Benedite quelli che vi insultano e amate i vostri nemici", amateli davvero, abbracciateli. Non c'è un gran merito ad amare quelli che vi amano già. "Non giudicate", chi siamo per giudicare qualcuno? E poi la misericordia del Padre è insondabile, perdonate anche dieci volte e anche mille volte. E più di ogni altra cosa date, date, date sempre. (Francesco)
- Padre, io sono cieco. Può un cieco guidare altri ciechi? (Francesco)
- Nel Vangelo c'è un uomo forte e mansueto, energico e tenero, un uomo che sa piangere e sa ridere, un uomo che si esalta, si dispera, un uomo che affronta la croce con tutto il suo cuore. Un uomo come te, insomma. Un uomo che non rinuncia mai. (Chiara) [a Francesco]
- La povertà garantisce libertà. (Francesco)
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Pietro Cattani: Cosa credi di poter fare per loro?
Francesco: Loro vivono di niente. Io posso imparare. - Angelo: Cosa ti è successo? Sei diventato povero? Sfortuna negli affari?
Francesco: Lo uccidono.
Angelo: Sì, ma quello è un ladro.
Francesco: Quello è nostro fratello.
Angelo: Nostro fratello? Allora tu stai male, Francesco. - Francesco: Non vergognarti, mangia in pace.
Rufino: Da dove viene tutta questa grazia di Dio?
Angelo: Dura come pietra!
Leone: Un contadino l'aveva dato ai conigli.
Francesco: E i poveri conigli? - Francesco: Puoi sempre venire qualche volta, come facevi prima.
Chiara: O tutto o niente. Come lui. Come te.
Francesco: Non voglio che qualcuno ti possa umiliare, o ferire.
Chiara: Mater carissima, l'amore ha un prezzo.
Francesco: Ho paura per te. Questa è l'unica paura che mi è rimasta.
Chiara: Hai paura che possa avere fame o freddo? Che venga insultata o uccisa? Lasciami offrire la sicurezza di cui ho goduto. - Rufino: Dille di no, mia cugina non può vivere qui abituata com'è. Non può stare qui, o per strada come facciamo noi, in balia di malfattori violenti.
Francesco: Hai finito?
Rufino: No. Chiara dice di amare Cristo. Forse ama te e non lo sa.
Francesco: Continua.
Rufino: Tu dici che ami solo la sua anima, ma Chiara è anche bella.
Francesco: Chiara è bella Rufino. Ma non tentarmi con le tue paure.
Rufino: Ti fidi troppo di te stesso.
Francesco: Mi fido di lei.
Rufino: Ci insulteranno anche di più. Immagineranno chissà cosa.
Francesco: Cosa?
Rufino: Sai benissimo cosa va a pensare la gente, se vede una ragazza in mezzo a degli uomini.
Francesco: Chiara vuole diventare un fratello.
Leone: Fantastico! Dico sul serio.
Angelo: Ho visto tante donne andando in giro per il mondo. Zingare, avventuriere.
Leone: Se le si veste come noi, nessuno la distinguerà da noi.
Pietro Cattani: Ci sono donne tra i poveri e i lebbrosi.
Bernardo: Cristo si è fidato di loro.
Rufino: Lui era Cristo. Ma noi? Dopotutto siamo uomini.
Frate: Perché limitare la grazia di Dio? - Innocenzo III: Parla, il papa ti ascolta.
Francesco: Non so. Io sono confuso.
Innocenzo III: Credi sia importante vestire da miseri?
Francesco: È solo un primo passo. Vestire come l'uomo nuovo.
Vescovo: Bravo! Bella citazione. San Paolo, Epistola ad Ephesios.
Innocenzo III: Eravate ricchi e ora siete poveri, come resistete in un mondo guastato dal peccato?
Francesco: Le sue orme.
Vescovo: Sì, le orme di Cristo.
[Nell'orecchio del papa riecheggiano le parole «Le orme, le orme»]
Innocenzo III: Sono coperte di polvere, confuse con altre di impostori. Noi non siamo poveri, come potrai amarci?
Francesco: Senza limite e giudizio.
Innocenzo III: Non saremo noi a frenare ogni grazia possibile. Se sarete veramente uomini nuovi, si vedrà, vi aspettiamo. In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. - Frate: Come posso somigliare a te?
Francesco: Tu devi annunciare pace. Ma prima la pace devi averla tu, nel cuore, in te stesso.
Non disse niente. Lo medicai, lo fasciai senza chiedere nulla. Pensai... pensai che l'amore aveva reso il suo corpo identico al corpo dell'amato. Mi chiesi se io sarei mai riuscita ad amare così tanto. (Chiara)
Citazioni su Francesco
[modifica]- È violento e duro già nella cornice ambientale (un'Umbria umida, fosca, ventosa) cui hanno contribuito scene e costumi di D. Donati e la fotografia di G. Lanci e E. Guarnieri. Violento nella rappresentazione di guerra, prigionia, miseria, malattia, nella rievocazione della santità di Francesco, specialmente quando s'interroga, con uno strazio che sfiora la disperazione, sul silenzio di Dio. I suoi difetti sono quasi tutti per eccesso: ridondanza misticheggiante nelle musiche di Vangelis, una certa prolissità, spia di debolezza drammaturgica. (il Morandini)