Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

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Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Gian Maria Volonté e Florinda Bolkan nel film

Titolo originale

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1970
Genere poliziesco
Regia Elio Petri
Soggetto Elio Petri, Ugo Pirro
Sceneggiatura Elio Petri, Ugo Pirro
Produttore Marina Cicogna
Interpreti e personaggi
Note
  • Vincitore di un premio Oscar (1971):
    • Miglior film straniero

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, film italiano del 1970 con Gian Maria Volonté, regia di Elio Petri.

Incipit[modifica]

Augusta: Stavolta come mi ammazzerai?
Il dottore: Ti taglierò la gola.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • È con questa faciloneria che offrite agli indiziati la possibilità di costruirsi gli alibi. (Il dottore)
  • Bevi, bevi, innocente! Bevi, bevi! Qui sono tutti innocenti! Qui dentro l'unico colpevole sono io. (Il dottore) [forzando un sospetto omicida che si professa innocente a bere champagne]
  • La vittima si faceva fotografare in pose da cronaca nera. Ce n'è un'intera collezione. Per me è opera di dilettante, anche un po' puerile. (dott. Mangani)
  • Sempre vestito di scuro, sempre a lutto... Guardi, non si illuda. Lei fisicamente non mi interessa. Fa troppo italiano medio, ha troppi capelli. Si capisce che suda molto. Sono sicura che manda un odore di lucido da scarpe, vero? Come tutti i poliziotti. Dica la verità. (Augusta)
  • Un poliziotto è pieno di segreti, come un prete. (Augusta)
  • Da oggi assumo la direzione dell'ufficio politico. Voi saprete tutti che fino a ieri mi sono occupato di assassini. E con un certo successo. Non è senza significato che abbiano destinato proprio me in questo momento alla direzione dell’ufficio politico. Ciò è stato deciso poiché tra i reati comuni e i reati politici sempre più si assottigliano le distinzioni che tendono addirittura a scomparire. Questo scrivetevelo bene nella memoria! Sotto ogni criminale può nascondersi un sovversivo, sotto ogni sovversivo può nascondersi un criminale. Nella città che ci è stata affidata in custodia sovversivi e criminali hanno già steso i loro fili invisibili che spetta a noi di recidere. Che differenza passa tra una banda di rapinatori che assaltano un istituto bancario e la sovversione organizzata, istituzionalizzata, legalizzata? Nessuna! Le due azioni tendono allo stesso obiettivo, sia pure con mezzi diversi e cioè al rovesciamento dell'attuale ordine sociale. 6000 prostitute schedate, un aumento del 20% degli scioperi e occupazioni degli edifici pubblici e privati, 2000 case d'appuntamento accertate, in un anno 30 attentati dimostrativi contro le proprietà dello Stato, 200 stupri in un anno, 50000 studenti delle scuole medie in corteo per le vie della città, un aumento del 30% delle rapine e degli assalti alle banche, 10000 schedati in più nelle file dei sovversivi, 600 omosessuali schedati, più di 70 gruppi di giovani sovversivi che agiscono al di fuori dei limiti parlamentari, un aumento del 50% delle bancarotte fraudolente e dei protesti cambieri, un numero indescrivibile di riviste politiche che invitano alla rivolta! L'uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite, l'uso della libertà che tende a fare di qualsiasi cittadino un giudice, che ci impedisce di espletare liberamente le nostre sacrosante funzioni! Noi siamo a guardia della legge che vogliamo immutabile! Scolpita nel tempo. Il popolo è minorenne, la città è malata, ad altri spetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere! La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà! (Il dottore)
«Il popolo è minorenne, la città è malata, ad altri spetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere! La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!» (Il dottore)
  • Bella faccia da galera! Al gabbio... io ce lo mando! (Il dottore) [parlando dell'anarchico Antonio Pace]
  • Mi piace quando mi interroghi. Sei così sospettoso, somigli a mio padre. (Augusta) [al dottore]
  • Adesso cerca di immaginare che ti aspettano ore tremende, domande crudeli, inganni, ricatti, tutto! Cerca di ricordare quelle cose della tua vita che hai dimenticato. Cerca di ricordare le immagini più vergognose della tua vita. E pensa che io posso sapere tutto di te perché lo Stato mi offre tutti i mezzi per mettere a nudo un individuo. [...] E io voglio farti credere di sapere tutto di te. E così facendo faccio scattare in te il meccanismo del complesso di colpa. (Il dottore) [parlando delle modalità di interrogatorio]
  • Alle ore sedici di domenica ventiquattro agosto, io ho ucciso la signora Augusta Terzi con fredda determinazione. Ho una sola attenuante: la vittima si prendeva sistematicamente gioco di me. Ho lasciato indizi dappertutto, non per fuorviare le indagini, ma per provare, per provare... per provare la mia insospettabilità. Tuttavia, quando hai fatto condannare al tuo posto un innocente, la tua insospettabilità non è provata. (Il dottore) [nastro registrato]
  • I giovani, i giovani! Che scrivono sui muri. Giovani studenti, giovani operai, che vanno in giro di notte, che parlano di rivoluzione al telefono, nelle facoltà, nei reparti! Tonnellate di vernice rossa per insultarci! Lo so io quello che ci vorrebbe! Altro che la squadra imbianchini per cancellare quest'ondata eversiva, anti-autoritaria. [...] I nostri giovani colleghi devono tornare a scuola, nelle università, nelle fabbriche devono entrare e si facciano crescere la barba, i capelli! Indossino tute sporche di grasso! Noi dobbiamo sapere tutto, dobbiamo controllare tutto! Servendoci anche dei nostri figli, se necessario. (Il dottore)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Brigadiere Biglia: Per me è un cretino calzato e vestito.
    Il dottore: Chi è?
    Brigadiere Biglia: L'assassino.
    Il dottore: E perché sarebbe un cretino?
    Brigadiere Biglia: Non solo un cretino, ma anche un superficiale, un presuntuoso. Finge la rapina portandosi via i gioielli, ma lascia trecentomila lire nel comò. E poi si veste, si lava, fa tanto il gagà, usa il sapone francese della vittima...
    Il dottore: E allora?
    Brigadiere Biglia: Si mette le scarpe e le va a infilare nel sangue lasciando le orme dappertutto. Preziose per noi. Per me è un cretino. No?
    Il dottore: È un cretino.
  • Il dottore: Su, scrivi: si respira un'aria di sesso, di piacere, morbosa, dannunziana. E poi sangue, sangue, sangue! [...]
    Patané: Senti, dicono che aveva un bel corpo. È vero?
    Il dottore: Una pelle di velluto, da vera cortigiana di questa capitale del basso Impero. Un dettaglio per i tuoi consumatori di sinistra: nella casa non ci sono tracce di indumenti intimi.
    Patané: Feticismo.
    Il dottore: Ma che feticismo! Quella proprio non li portava.
    Patané: Formidabile, ci faccio un titolo!
    Il dottore: Senti, Patané, fammi un piacere. Fammi un piacere: tu insisti sul marito.
  • Il dottore: Io la conoscevo. Sai, ho avuto con lei una relazione.
    Questore: Com'era? Bene. Com'era?
    Il dottore: Beh, insomma... Ecco, io volevo chiederti se tu ritieni necessario informare gli inquirenti della circostanza. Non so... Non so... Tu che pensi?
    Questore: Ciao.
    Il dottore: Ciao.
    Questore: Ciao.
    Il dottore: Ciao. Non so, sai...
    Questore: Per me è stato il marito. Ciao.
  • Panunzio: Abbiamo una buona traccia: nelle unghie della vittima la scientifica ha trovato un filo di seta azzurra che sembra strappata da una cravatta.
    Il dottore: Ma l'assassino non ha operato da nudo?
    Panunzio: Sì.
    Il dottore: E allora secondo voi era nudo con la cravatta?
    Panunzio: È vero... Nessuno ci aveva pensato!
    Il dottore [fa un gesto unendo le dita]: Panunzio! Panunzio!
  • Il dottore: Impronte digitali?
    Panunzio: Nessuna impronta interessante. Ci sono solo le sue, dottore.
    Il dottore: Le mie? Le mie?!
    Panunzio: Sì, su una maniglia...
    Il dottore [fa un gesto unendo le dita]: Panunzio!
    Panunzio [tra gli ingrandimenti delle impronte digitali]: ...e su una tazzina di caffè, dottore. Si vede che lei avrà avuto sonno... Oh, questo nella doccia. Lì siamo entrati tutti, anche il dottor Mangani, ricorda? E poi... c'è la cucina. Ecco, ecco. Nella cucina, nella cucina. Anche lì. Ma lì... anche lì siamo entrati tutti. E lei sempre distrattamente avrà preso qualche cosa senza precauzioni e... E poi sul telefono. Dov'è? Ecco, sul telefono. Sul telefono. Ma lei senza dubbio quella sera avrà telefonato. Mi ricordo benissimo che lei telefonò. E poi su un bicchierino... Ecco, su un bicchierino da liquore. Eh, ma... ma lei si sentì male quella sera, dottore. Ricorda? E prese anche un bicchierino di Fernet. Lo versai io, si ricorda? L'ho anche scritto su un taccuino. [il dottore si accascia a terra] Si sente male, dottore?
  • Il dottore: Dimmi le cose più vergognose, parla! Solo se confessi tutto, la tua debolezza, le tue piccole vergogne quotidiane, tu puoi avere il mio perdono e la mia protezione.
    Augusta: Ho capito, fate come coi bambini.
    Il dottore: Ma tutti tornano un po' bambini segnatamente al cospetto dell'autorità costituita. Insomma, di fronte a me che rappresento il potere. [la colpisce] E stai dritta! La legge... E stai su! La legge... tutte le leggi, quelle conosciute e quelle sconosciute: l'indiziato ritorna un po' bambino ed io divento il padre, il modello inattaccabile, la mia faccia diventa quella di Dio, della coscienza. È una messa in scena per toccare corde profonde, sentimenti segreti... No, ma non ti turbare. Tieni. Io ti sto spiegando una mentalità perché... Ma cosa credi? Queste sono le basi sulle quali si poggia l'autorità costituita; professori universitari, dirigenti di partito, procuratori delle imposte, capistazione... Vieni, vieni, adesso ti faccio vedere come abbiamo trovato la puttana del mandrione. Poi finiamo per somigliarci noi poliziotti coi delinquenti: nelle parole, nelle abitudini, e qualche volta perfino nei gesti.
    Augusta: Sei come un bambino, più di tutti gli uomini che ho conosciuto.
    Il dottore: Questo non lo dovevi dire. Che sono un bambino. Questo non lo dovevi dire, hai capito? Gli altri sono bambini, hai capito?
  • Funzionario #1: Nell'anno 1948 furono cancellate 2000 scritte inneggianti a Stalin, 50 a Lenin, 1000 a Togliatti.
    Funzionario #2: 30 al maresciallo Tito.
    Funzionario #1: 300 al Duce.
    Funzionario #2: 411 all'Uomo Qualunque.
    Funzionario #1: Nel '56, invece, gli Stalin scendono a 100, un calo enorme.
    Il dottore: E Togliatti?
    Funzionario #3: Stazionario.
    Funzionario #1: Nel '58 un centinaio di "Viva Chruščёv", 50 Mao Tse e spuntarono anche un 500 "Abbasso Stalin".
    Funzionario #4: Dottore, faccio notare che per ordini superiori non furono cancellati ovviamente.
    Funzionario #1: L'anno scorso i "Viva Mao" arrivavano a 3000, Ho Chi Minh arrivò a 10000, Che Guevara 1000, Marcuse 11 "Viva" e "Abbasso".
    Funzionario #5: Un fatto nuovo: abbiamo notato un paio di "Viva" a un certo Sade.
    Il dottore: È il marchese.
    Funzionario #1: Per l'anno in corso si prevedono 10000 "Viva Mao", 500 "Viva Trotsky" e una decina di "Viva Amendola". E forse ancora un 5-600 "Viva Stalin".
  • Augusta: Facciamo 'quella della giovane rivoluzionaria'?
    Il dottore: Ah sì, sì... Giovane studentessa rivoluzionaria - a Trento - viene soffocata dall'ordinario della Facoltà di Sociologia con dei biglietti da 10000, e violentata dopo il decesso... Ferma, ferma! Ferma! A gambe larghe! Ecco, così!... Non ti muovere! Ecco..." [Le riempie la bocca con dei fazzoletti di carta]
    Augusta: Ma non vi eccitate quando le trovate così?...
    Il dottore: Ah sì, qualche volta: io mi sono eccitato una volta per un particolare... Senti: un attrezzo...
    Augusta: Ma che attrezzo!?
    Il dottore: No... Mi vergogno...
  • [Al centro meccanografico dell'ufficio politico della Polizia di Stato. Roma... 1970...]
    Canes: Da due settimane i dati delle pratiche contenute nell'archivio li stiamo trasmettendo tutti a 'lui': questo e' il vero progresso.
    Il dottore: Facciamo una prova!
    Canes: Facciamo una prova...
    Il dottore: Immaginiamo che il 'delitto Terzi' abbia uno sfondo politico.
    Canes: Qual e' l'indirizzo preciso?
    Il dottore: Via Del Tempio 1.
    Un operatore del centro meccanografico: Che zona?
    Il dottore: Centro!
    Canes: Allora domandiamo al 'regolatore' se in via Del Tempio abitano individui 'socialmente e politicamente pericolosi'.
    Il dottore: Che si fa?
    Canes: Così!... [Infila una scheda perforata nel 'regolatore']
    Il dottore: Uhei! Ma che succede, eh? E' arrivata l'America! E' la rivoluzione, eh?
    Canes: C'e' una vecchia conoscenza in via Del Tempio 1...
    Il dottore: Uhei!
    Canes: Una persona che risulta 'socialmente e politicamente pericolosa'...
    Il dottore: 'Pace Antonio'...
    Canes: Si'...
    Il dottore: Nato a Ravenna il 24 marzo 1946, studente di chimica, membro del Consiglio di Facolta', sovversivo, passionale, fanatico..., pericoloso. E' sotto controllo telefonico?
    Canes: Ma e' logico, dottore: dal maggio del 1968. Naturalmente 'previa autorizzazione'...
    Il dottore: Bella faccia da galera: al 'gabbio' io ce lo mando!

Explicit[modifica]

Qualunque impressione faccia su di noi,
egli è un servo della legge, quindi
appartiene alla legge e sfugge
al giudizio umano.

KAFKA (Testo a schermo)

Citazioni su Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto[modifica]

  • Durante la lavorazione non pensavamo affatto al successo che il film avrebbe potuto ottenere: l'impegno e la serietà sul lavoro, assieme a un pizzico di spensieratezza, dovrebbero essere secondo me la regola da seguire sempre. Bisogna lavorare con passione senza pensare a eventuali premi o critiche, altrimenti si vive solo nell'ansia. Con Gianmaria Volonté ed Elio Petri mi sono divertita molto ma non mi sono mai resa conto che ero parte di un film mitico, un film che ha caricato una verità senza confine e che oggi è più che mai attuale. (Florinda Bolkan)

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