J. M. Barrie

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J. M. Barrie, 1910 circa

Sir James Matthew Barrie (1860 – 1937), scrittore e drammaturgo scozzese.

Citazioni di J. M. Barrie[modifica]

  • Dio ci ha dato la memoria perché avessimo le rose a dicembre.[1]
  • È una sorta di fluorescenza in una donna. Se ha fascino, non ha bisogno di niente altro; se non ce l'ha, tutto il resto non serve a molto.[2]
  • La religione di una persona è ciò che più gli interessa, e la tua è il successo.
One's religion is whatever he is most interested in, and yours is Success.[3]
  • La vita è una lunga lezione di umiltà.
Life is a long lesson in humility.[4]
  • Niente è veramente lavoro a meno che non preferiate fare qualcos'altro.[5]
  • Non riusciamo a capire di quanto poco abbiamo bisogno in questo mondo finché non ne conosciamo la perdita.
We never understand how little we need in this world until we know the loss of it.[6]
  • Non sono abbastanza giovane per conoscere tutte le cose.
I'm not young enough to know everything.[7]

Peter Pan[modifica]

Incipit[modifica]

Pina Ballario[modifica]

Tutti i bambini, tranne uno, crescono. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe a questo modo.
Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre.
C'è da pensare che la bimba, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò:
«Oh, perché non puoi restare così per sempre?»
Questo fu tutto quanto passò tra di loro sull'argomento, ma, da allora, Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere.
Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I due anni sono il principio della fine.

[James Matthew Barrie, Peter Pan, traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005.]

Milli Dandolo[modifica]

Tutti i bambini crescono, meno uno. Sanno subito che crescono, e Wendy lo seppe così. Un giorno, quando aveva tre anni, e stava giocando in giardino, colse un fiore e corse da sua madre. Doveva avere un aspetto delizioso, perché la signora Darling si mise una mano sul cuore ed esclamò, -Oh, perché non puoi rimanere sempre così!- Questo fu quanto passò fra di loro circa l'argomento, ma da allora Wendy seppe che avrebbe dovuto crescere. Tu sai questo quando hai due anni. Due anni sono l'inizio della fine.

[James M. Barrie, Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy, traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977]

Citazioni[modifica]

  • Ogni volta che un bimbo dice: 'Io non credo alle fate', c'è una fatina che da qualche parte cade a terra morta.
  • Morire sarà una splendida avventura.
  • Credi alle fate?... Se ci credi, batti le mani!
  • Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere in grado di farlo.
  • Forse tutti noi saremmo in grado di volare se fossimo assolutamente certi della nostra capacità di farlo come l'ebbe, quella sera, il coraggioso Peter.
  • Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani sono in grado di volare, risiede nella loro fede incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali.
  • Tutti i bambini, [...] essendo stati uccelli prima di trasformarsi in esseri umani, sono ovviamente un po' selvaggi durante le prime settimane di vita e hanno un certo prurito sulle spalle, dove un tempo c'erano un paio di ali.
  • Credere di farlo è quasi bello quanto farlo davvero.
  • Le stelle, per quanto meravigliose, non possono in alcun modo immischiarsi nelle faccende umane, ma devono limitarsi a guardare in eterno. È una punizione che si è abbattuta su di loro così tanto tempo fa che nessuna stella ne ricorda il motivo. E così quelle più anziane sono diventate cieche e taciturne (le stelle comunicano tra loro ammiccando con gli occhi), ma quelle più giovani si meravigliano ancora di tutto.
  • Mrs Darling sentì per la prima volta il nome di Peter Pan mentre stava rassettando la mente dei suoi figli, che è quello che fanno le brave mamme ogni sera dopo che i propri piccoli si sono addormentati-frugano nelle loro menti e mettono in ordine i pensieri per il mattino seguente [...]. È un po' come riordinare i cassetti. [...] Quando vi svegliate al mattino, le cattiverie e i pensieri malvagi con i quali vi siete coricati sono stati ripiegati con cura e sistemati in una zona remota della vostra piccola mente, e in cima, ben esposti e aerati, restano i pensieri più dolci, pronti per essere indossati.
  • [...] ricordò un Peter Pan che si diceva vivesse con le fate. Si raccontavano strane storie sul suo conto, ad esempio che quando un bambino moriva Peter lo accompagnava per un tratto di strada perché non avesse paura.
  • «Wendy», continuò con un tono a cui nessuna donna è mai riuscita a resistere, «Wendy, una ragazza vale più di venti ragazzi».
  • I Bimbi Sperduti erano sulle tracce di Peter, i pirati erano sulle tracce dei Bimbi Sperduti, i pellerossa erano sulle tracce dei pirati e le belve erano sulle tracce dei pellerossa. Continuavano a girare in tondo per l'isola, ma non si incontravano mai perché andavano tutti alla stessa velocità.
  • «Se credete alle fate», urlò Peter, «battete le mani. Non lasciate che Campanellino muoia». Molti batterono le mani. Qualche idiota fischiò. Gli applausi cessarono improvvisamente, come se una schiera di mamme fosse accorsa nella cameretta dei propri bimbi per capire cosa stava succedendo. Ma Campanellino era ormai salva. La voce tornò tintinnante come prima, saltò giù dal letto e un attimo dopo stava sfrecciando per la stanza più impudente e felice che mai. Non le passò mai per la mente di ringraziare coloro che la salvarono; piuttosto, avrebbe preferito farla pagare a quelli che avevano fischiato.
  • «Campanellino, come osi bere la mia medicina?» Ma lei non rispose. Stava già annaspando nell'aria. «Che ti succede?», urlò Peter, improvvisamente preoccupato. «È veleno, Peter» gli disse dolcemente. «Sto per morire». «Oh, Campanellino, l'hai bevuta per salvarmi?» «Sì». «Perché l'hai fatto?» Ora le sue ali a malapena riuscivano a reggerla, ma per tutta risposta volò alle sue spalle, gli morse affettuosamente il naso e gli sussurrò in un orecchio: «Stupido somaro».
  • «Dovete fare pensieri dolci e meravigliosi», spiegò loro Peter. «Saranno loro a sollevarvi in aria».
  • L'attacco dei pirati era stato una sorpresa a tutti gli effetti, una sicura prova che Uncino, da uomo privo di scrupoli qual era, si era comportato slealmente, perché nessun uomo bianco è così astuto da cogliere di sorpresa i pellerossa senza imbrogliare.
  • Spiace ammetterlo, ma la presunzione di Peter era una delle sue doti più affascinanti. Per dirla tutta, non esisteva un bambino più presuntuoso di Peter.

Peter Pan nei giardini di Kensington[modifica]

Incipit[modifica]

Pina Ballario[modifica]

Voi dovete capire da voi stessi che è un po' difficile seguir le avventure di Peter Pan senz'avere una certa familiarità coi giardini di Kensington. Essi sono in Londra, dove vive il re d'Inghilterra, ed io ho l'abitudine di condurci ogni giorno il mio David, salvo il caso che sia decisamente infreddato. Nessun bambino ha mai visto tutti, tutti i giardini, per la ragione che vien sempre così presto l'ora di tornare a casa. E la ragione per cui vien così presto l'ora di tornare a casa è questa, che, se voi siete così piccoli come il mio David, appena fa buio, avete subito sonno. Se vostra madre non fosse più che sicura di questo, non vi manderebbe a letto tanto di buon'ora.

Renato Gorgoni[modifica]

Dovete convincervi che vi sarà difficile seguire le avventure di Peter Pan se non conoscete a menadito i Giardini di Kensington, che si trovano a Londra, dove vive il re. Io avevo l'abitudine di portarci David quasi ogni giorno a meno che non fosse febbricitante. Nessun bambino ha mai visto i Giardini per intero perché presto è tempo di tornare indietro. E l'ora di tornare indietro viene presto perché se siete piccoli come David dovete dormire dalle dodici all'una. Se vostra mamma non fosse così decisa a farvi dormire dalle dodici all'una, è probabile che potreste vederli tutti.

Citazioni[modifica]

  • Quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risata si ruppe in milioni di frammenti che se ne andarono saltando tutt'intorno. Quella fu la nascita delle fate. (2012; p. 50)
  • Salomone aveva molte massime eccellenti per tenerli sempre occupati. Per esempio "Non rimandare a domani l'uovo che puoi fare oggi" e "In questo mondo non c'è una seconda occasione". (2012; p. 61)
  • Maimie si fermò da sola dentro un cerchio delle fate, e allora sua madre, che era una signora di talento non comune, disse:
    Per Peter Pan il tuo adorato
    Piccola, dimmi, cosa hai portato?
    A cui Maimie rispose:
    Ho una capretta, può cavalcarla
    guarda, lontano vado a gettarla.
    Poi fece volteggiare intorno le braccia come se spargesse semi e girò su se stessa tre volte.
    Allora Tony disse:
    Se Peter la capretta troverà
    Mai più Maimie mi spaventerà?
    E Maimie rispose:
    Non vedrò capre mai più, lo giuro,
    Né quando è chiaro né quando è scuro. (2012; pp. 98-99)

Incipit di alcune opere[modifica]

Mary Rose[modifica]

La scena – che deve essere tale da permettere un rapido cambiamento – è, in questo primo tempo, una stanza priva di mobili in una piccola casa di campagna inglese, nel 1919. Tempo presente: un freddo pomeriggio di novembre. È una stanza al primo piano di una casa vuota che da qualche tempo è in vendita ed è in uno stato di triste abbandono, umida e trascurata. [...]
La signora Otery dà, nell'entrare, un'occhiata alla porta di sinistra e rabbrividisce impercettibilmente
.
LA SIGNORA OTERY: – Salite o non salite?
HARRY: (d. d.) – Che è tutta questa fretta, cavolino mio? Abbiamo tanto di quel tempo... (Entra e va verso sinistra)
LA SIGNORA OTERY: (dopo che Harry ha osservato la stanza) Quando la casa aveva i mobili, questo era il salotto.
HARRY: (guardandosi attorno e scuotendo la testa) No, no, no; quando mai! Questo non era il salotto, cavolino mio, per lo meno, non lo era ai miei tempi.
LA SIGNORA OTERY: – Io sono qui da tre anni e non ho mai visto la casa ammobiliata; ma mi è stato detto che dovevo dire che questo era il salotto. E vi sarei grata se non mi chiamaste «cavolino» né vostro, né di altri.

L'uccellino bianco[modifica]

Talvolta il ragazzino che mi chiama padre mi porta un invito: "Mi farà molto piacere se vorrete venire a farmi visita" mi manda a dire sua madre, e io, sempre, rifiuto. E se David me ne chiede il motivo, gli spiego che è perché non ho alcun desiderio di incontrarla.
"Venite questa volta, padre" ha insistito qualche giorno fa, "perché è il suo compleanno, ne compie ventisei" ed è un'età così grande per David! Forse lui crede che sia ormai vecchia.

Citazioni su J. M. Barrie[modifica]

  • Il Barrie è un fenomeno psico-artistico dei più curiosi. A me fa l'effetto di un ragazzo che, arrivato a una certa età si sia piantato lì, abbia fatto un capriccio e non abbia più voluto crescere. Letterariamente egli è rimasto sempre un énfant-prodige. E badate che ha i suoi quarantacinque anni suonati! (Mario Borsa)

Note[modifica]

  1. Da un discorso alla St. Andrew's University, in Scozia, nel 1922, citando una poesia del poeta inglese Geoffrey Studdert Kennedy, Roses in December. Citato in ilpost.it, 1 dicembre 2017.
  2. Da What Every Woman Knows, I. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  3. Da The Twelve-Pound Look, 1910.
  4. Da The Little Minister, 1891, cap. 3: "The Night-Watchers".
  5. Citato in Selezione dal Reader' Digest, agosto 1965.
  6. Da Margaret Ogilvy, 1897, cap. 8.
  7. Da The Admirable Crichton, 1903, I.

Bibliografia[modifica]

  • James M. Barrie, Mary Rose, a cura di Sergio Cenalino, da Il Dramma diretto da Lucio Ridenti, 28° Anno, N. 147-148, 1952.
  • James M. Barrie, Le Avventure di Peter Pan, presentato da Diego De Silva, Newton Compton Editori.
  • James Matthew Barrie, Peter Pan, traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005. ISBN 8804477768
  • J. M. Barrie, Peter Pan nei giardini di Kensington, traduzione di Francesco C. Ageno, Bemporad, [1934].
  • James Matthew Barrie, Peter Pan nei giardini di Kensington, traduzione di Renato Gorgoni, Corriere della Sera, 2012. ISSN 1828-55287
  • James M. Barrie, Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy, traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977
  • James M. Barrie, L'uccellino bianco, traduzione di Luisa Pecchi, Milonga, collana I Nobel, 2011.

Voci correlate[modifica]

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